Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

Luxor: Trovata tavoletta appartenente alla XX dinastia

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    S3t n m3't -
    00 25/12/2006 20:40
    Il ritrovamento è avvenuto qualche giorno fa, lungo il Viale delle Sfinge che corre tra il Tempio di Karnak e quello di Luxor.

    Si tratta di una tavoletta appartenuta a un Sacerdote Architetto di Amon, ottenuta da una grossa lastra di quarzite

    "La scoperta è destinata a ridisegnare la nostra idea della storia della XX dinastia" ha dichiarato il Ministro della Cultura, Farouq Hosni.


    Hawass rende noto che la tavoletta è retrodatata all'epoca del Re
    Setnakht, fondatore della XX dinastia (1188-1069 a.C).

    I geroglifici presenti sulla scultura - ben 17 righe - raccontano che il Sacerdote supervisionava alla costruzione della sala principale del Tempio di Karnak.

    Questo è tutto quanto per ora in nostro possesso.






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    -Kiya-
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    00 19/01/2007 11:55
    Approfondimento
    di A. Malnati







    Una stele, imponente e conservata in tutta la sua interezza, risalente al XII secolo a. C., è stata scoperta lungo il ‘dròmos' (la via processionale), che collega il tempio di Luxor a quello di Karnak, 3 km più a nord, all'interno dell'antica capitale egizia di Tebe, dalla missione archeologica del Consiglio Supremo delle Antichità. La missione ha riportato alla luce questo grande manufatto di 170 cm di altezza e 80 di larghezza, in quarzite (???), che riporta una lunga iscrizione in alfabeto geroglifico di 17 linee; un primo, approfondito esame rivela che il testo riferisce delle opere del Gran Sacerdote Bak en Khonso e delle sue offerte presso lo stesso tempio di karnak. L'epoca è quella del faraone Sethnakht, capostipite della XX Dinastia e padre di Ramses III, uno dei più famosi tra i ramessidi per le proprie imprese militari. Nel suo insieme – secondo Zahi Hawass, Direttore del Consiglio Supremo delle Antichità in Egitto, - la nuova epigrafe permette di ricostruire gran parte della storia del tempio di Karnak, almeno del periodo ramesside, periodo centrale e di primaria importanza nel lungo ed elaborato cammino architettonico dell'importante complesso cultuale dell'antica Tebe.
    Passando ad una più minuziosa e capillare analisi di quanto riportato, si capisce che il tutto è diviso in due sezioni principali, adeguatamente illustrate, secondo l'uso rappresentativo tipico dei sovrani egizi: la prima rappresenta il faraone Sethnakht genuflesso e recante la corona blu, simbolo dell'Alto Egitto.Il re è colto nell'atto di offrire simboli di giustizia al dio Amon-Ra: nella mano sinistra reca infatti il ‘wast', che all'epoca era anche simbolo della città di Tebe; nella destra l' ‘ankh', che rimanda al significato profondo della vita. Dietro al sovrano appare la dea Mut, sposa di Amon e associata in una triade con lui e con il loro figlio Khonso: Mut è rappresentata in piedi nell'atto di levare la propria mano sinistra a protezione di Sethnakht e di reggere nella destra l' ‘ankh'.
    La seconda parte, sotto la scena appena descritta, conserva il testo in geroglifico ed è conclusa con la figura del sacerdote Bab en Khonso (nome parlante, che si può tradurre come ‘colui che ama Khonso'), in uniforme ufficiale e in piena devozione. Nella parte scritta si forniscono informazioni dettagliate sul prete e sul suo albero genealogico, uno dei più importanti del clero in epoca ramesside. Addirittura si dice che il Gran Prete era tra i principali favoriti del faraone, suo fido consigliere in materia di economia, di giustizia e di spedizioni militari; era lui che officiava riti e faceva offerte per richiamare il benestare delle divinità sulla più importanti decisioni prese dal monarca, in modo da legittimarle agli occhi dei sudditi e delle classi più elevate.
    La nuova scoperta si rivela poi decisiva anche in campo di cronologia egizia: gli studiosi erano infatti convinti, sulla base di fonti più tarde ed evidentemente lacunose, che Sethnakht avesse regnato solo tre anni; la nostra iscrizione è invece datata al IV anno del suo regno, a dimostrazione che egli restò sul trono almeno 4 anni, se non di più. Insomma un rinvenimento importante, che per giunta fu verosimilmente trasportato in un ‘epoca ben più recente nella sede dove è stato scoperto: ricordiamo infatti che il viale delle sfingi (il ‘dròmos, che collega i due templi tebani) è stato edificato nel corso della XXX Dinastia (attorno al 370 a. C.) da Nectanebo I, uno degli ultimi faraoni prima dell'arrivo di Alessandro Magno.


    ndr: scusate, ma.... il Viale delle Sfingi non fu costruito da Ramesse II? [SM=x822737] se non erro ogni sfinge criocefala presenta tra le zampe una statua del Re...
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    00 19/01/2007 12:15
    dimenticavo di chiarire la perplessità a riguardo della quarzite.

    So che questa roccia trovava largamente impiego nell'antico Egitto, ma soprattutto per la costruzione di statue, busti e sarcofagi. Mi suona strano che fosse anche utilizzate per le stele, che di norma erano di arenaria oppure granito. Vero è che l'arenaria può presentare alta concentrazione di quarzo, ma in tal caso, non è sempre erroneo parlare di quarzite? La mia conoscenza a riguardo di questo argomento è alquanto superficiale....


    qualcuno sa dirmi di più?