calma, calma, andiamo con ordine
Prima di tutto l'incesto. Nelle comunità chiuse, come di certo quelle preistoriche, non è che ci fosse poi molta possibilità di scelta e, analogamente, non è che poi le cose andassero liscie e ci si "sposasse" proprio per amore (ci sono studi molto interessanti, in tal senso, sulle comunità chiuse alpine, dal "Maso Chiuso" valdostano, alle cascine langarole).
L'istitno fondamentale era, ovviamnte, la riproduzione della specie e, trattandosi di un istinto primario, non è che gli individui meno "sani" ne fossero esenti. Non è improbabile, perciò, che a lungo andare ci sia resi conto che qualcosa non quadrava e che da consanguinei "non sani" ci fossero più probabilità di ottenere discendenti "non sani". 1+1 forse faceva due anche per i nostri genitori scimmieschi.
Non è da escludersi, perciò, che si fosse intravisto, se non proprio capito, il legame esistente tra l'essere portatori di evidenti tare e la consanguineità dei genitori.
Non escluderei che, a fare questa scoperta, siano state proprio le femmine della specie che, verosimilmente e nell'ambiente tribale ristretto di cui sopra, sapevano sempre chi fosse il padre della propria creatura (più difficile era, ovviamente, per il maschio).
Dacchè un altro istinto umano è quelo che porta a migliorare la razza, ecco che si può anche ipotizzare che sia stato posto un "tabù" sulle unioni incestuose (del resto chi ci dice che gli stregoni fossero solo maschi?).