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Tutte le lettere rinvenute sulle tavolette di El-Amarna (tranne due: in hittita e in hurrita) sono scritte in babilonese, poichè questa era all'epoca considerata la lingua diplomatica da utilizzare tra contatti di diversa madrelingua.

Tale lingua non era certo di facile apprendimento, visto il suo carattere ideosillabico. Esistevano a tal pro delle vere e proprie scuole scribali, diffuse in Siria e Palestina, come dimostrato dai resti di testi lessicali, di apprendimento e anche letterari ritrovati in loco.
Nei suddetti centri, come avvalorato da scoperte effettuate ad Ugarit, anche i testi giuridici e amministrativi erano scritti in Babilonese. Quindi essa non era esclusivamente, in quelle aree almeno, solo una lingua diplomatica e commerciale.

Quando poi, durante il XVI secolo, anche l'Egitto venne incluso nei contatti commerciali, pure quest'ultimo adottò, per i contatti esterni, la scrittura cuneiforme e la lingua babilonese, mantenendo ovviamente il geroglifico egiziano per l'amministrazione interna.

Ciò permette di intuire che ad Akhetaton esisteva quindi una vera e propria scuola scribale per l'addestramento di scribi in grado di scrivere e leggere il babilonese (e anche l'hittita), avallato dal ritrovamento di un vocabolario bilingue babilonese-egiziano.

A seguito della loro pubblicazione, le lettere di Amarna incentivarono anche lo studio delle glosse e dei nomi propri egiziani. Apporto preziosissimo, il loro, se teniamo conto che costituiscono il più antico corpus documentario per la vocalizzazione dell'egiziano.