Ogni faraone della storia d'Egitto ebbe le sue regine, essendo all'epoca riconosciuta la poligamia, che prevelentemente solo il faraone metteva in pratica, oltre che alcuni funzionari d'alto rango.
Tra quante componevano la sua famiglia, una in particolare si distingueva, scelta come "Grande Sposa Reale", che era la sua preferita e quella destinata a dargli un erede al trono. Ma per questo ultimo punto bisognava contare sulla benevolenza degli dèi e quindi non sempre andò così.
Tuttavia la Regina che ricopriva quella carica acquisiva grande notorietà in qualità di consorte principale del Re, e sovente partecipava direttamente alla direzione degli affari pubblici e religiosi. Quando poi l'erede saliva al trono, spesso la madre continuava a esercitare i propri diritti e veniva onorata come "madre del Dio".
Tra le spose secondarie si contavano molte donne o sovente anche principesse straniere. In quest'ultimo caso si trattava di figlie di sovrani stranieri, vassalli o alleati, inviate in Egitto quale segno di lealtà.
Tra le maggiori personalità regali femminili, alcune hanno saputo distinguersi e passare alla storia con meriti quasi pari a quelli riconosciuti ai loro consorti.
Prima fra tutte, indubbiamente la regina Hatshepsut, la cui immagine spicca politicamente, poichè per vent'anni mantenne il trono d'Egitto accanto al nipote Thutmosi III in qualità di reggente e inoltre si fece raffigurare come un vero e proprio faraone. Ciò comportò malcontento, più che altro in futuro, al punto che molti dei monumenti da lei eretti come testimonianza del suo potere furono danneggiati e usurpati. Di questo gesto venne "accusato" Thutmosi III per decenni, nell'ambito dell'Egittologia. Da qualche tempo a questa pearte però, si sta facendo strada un'ipotesi avallata in minoranza già in passato, secondo la quale non sarebbe andata così. E s'intravede la possibilità che a voler cancellare Hatshepsut dalle liste reali siano stati i faraoni della XIX dinastia, tra i quali spicca il nome di Ramesse II.
Testa di Hatshepsut, sulla quale è possibile ammirare ciò
che resta della barba posticcia, attributo reale riservato
al sovrano
Di notevole importanza nella storia Egizia fu anche la figura della regina Teye, Grande sposa Reale di Amenofi III e madre di Amenofi IV, poi Akhenaton. Essa fu assai potente, tanto che spesso venne rappresentata sui monumenti accanto al Re e il suo nome si può leggere associato a quello del consorte su molti oggetti d'uso comune. Di lei sappiamo che partecipava agli affari di stato, fatto testimoniato dalla frequenza con cui appare il suo nome nella corrispondenza rinvenuta ad Amarna (le famose tavolette). E addirittura ricevette onori divini, associata ad Hathor, in un Tempio a Sedeinga mentre ancora era in vita.
Testa di Teye in ebano, conservata
al Museo di Berlino
Immediatamente in successione a Teye, o meglio in parallelo, almeno per qualche anno, troviamo Nefertiti, moglie di Akhenaton, delle cui origini poco o nulla è a tutt'oggi chiarito e ci si muove solo nel campo delle ipotesi. Qualcuno vuole addirirttura riconoscerle l'influenza che portò il faraone a promuovere con fervore il culto di Aton.
Testa incompleta di Nefertiti, meno celebre,
ma altrettanto bella che il famoso busto.
Entrambi conservati a Berlino
In questo elenco non possiamo certo tralasciare il nome di Nefertari, sposa amatissima di Ramesse II che con questi venne rappresentata a pari livello in molti monumenti voluti dal Re (come ad esempio nel Tempio di Abu Simbel, dove le statue raffiguranti i due consorti sono di pari grandezza). In base agli scrittti a noi pervenuti la Regina partecipò alla politica estera del Paese con particolare cura volta ai rapporti diplomatici con gli hittiti.
Nefertari come Hathor nel Tempio
Minore di Abu Simbel