Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

La XXXI Dinastia e il misterioso Khababash

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    Bubastis2013
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 04/05/2014 15:03
    Il periodo che intercorre tra la seconda conquista persiana (343 a.C.) e l'arrivo di Alessandro Magno in Egitto (332 a.C.) copre appena un decennio, ma fu particolarmente turbolento (e non soltanto per l'Egitto).

    Convenzionalmente, la cronologia delle dinastie di faraoni egizi stabilita da Manetone, ripresa da Erodoto ed altri si ferma a Trenta Dinastie, con Nectanebo II, ultimo faraone di origine egizia, che si ritira a sud di Tebe al sopraggiungere di una imponente armata persiana.

    Diodoro Siculo fa invece riferimento ad una trentunesima dinastia (persiana), che prende il via dal secondo Gran Re di Persia che conquistò il Delta: Artaserse III.

    Ecco ricostruita la sequenza dei sovrani:

    Artaserse III (5 anni) - certamente fu presente in Egitto, anche se è molto probabile che l'intervento militare venne proseguito e completato dal satrapo che nominò (di cui non ho trovato il nome in rete), cui affidò la gestione amministrativa e militare del territorio, dal quartier generale persiano a Menfi.
    La conquista ovviamente fu un trauma per l'Egitto: il Gran Re (o meglio, il suo satrapo) fece smantellare la recinzione di difesa di alcune città, sequestrò oro e materiali pregiati di ogni sorta dai palazzi e dai santuari.
    E perfino archivi di papiri sacri, che poi vennero restituiti ai sacerdoti egizi dietro pagamento di un ingente riscatto.
    La tradizione lo dipinge al pari di Cambise II (il primo conquistatore persiano d'Egitto), ossia come un despota crudele e sacrilego verso le tradizioni religiose egizie, attribuendogli un banchetto a base di arrosto ovino, fatto con la carne del sacro ariete del tempio di Mendes.
    Il Gran Re sarebbe stato ucciso da Bagoas, suo medico di corte e potentissimo e spregiudicato ministro, che lo avvelenò insieme a quasi tutti i suoi figli maschi, lasciando il più giovane, per poterlo meglio manovrare come un fantoccio.

    Arsies (= Artaserse IV, 2 anni) - figlio superstite di Artaserse III, troppo giovane e inesperto per poter gestire la complessa e rischiosa situazione dell'impero. Scoppiarono infatti rivolte in tutte le satrapie ed è probabile che anche in Egitto si colse l'occasione per cercare di tornare all'indipendenza dai persiani.
    Non si sa se il re abbia mai messo piede in Egitto e non si sono individuati con certezza suoi cartigli reali in geroglifici.

    E' in questo periodo di instabilità del potere centrale che si inserisce la figura di Khababash (o Khabbash), che certamente non era un re persiano, ma che prese i titoli di Signore delle Due Terre e Figlio di Ra, schierandosi contro i Persiani a difesa del Delta.

    Dario III (5 anni) - Morto Artaserse IV come suo padre, cioè avvelenato da Bagoas, il giovane ed energico Dario III come prima cosa si tolse di torno il suo pericolosissimo medico-ministro, costringendo lui, questa volta, a bere una bevanda avvelenata.
    Riprese il controllo della situazione nel Delta (si sono trovati i suoi cartigli, ma non è certo che sia stato direttamente presente in Egitto) e nominò un nuovo satrapo.
    Il suo breve regno fu caratterizzato da due pericoli: il conflitto con Filippo II di Macedonia e suo figlio Alessandro Magno da una parte; e gli intrighi dei suoi stessi satrapi dall'altra.
    Sappiamo infatti che fu tradito e fatto uccidere da Besso, uno dei satrapi in Asia; Alessandro lo fece seppellire con tutti gli onori di un grande sovrano e a quel punto ... ebbe campo libero per prendersi anche l'Egitto.
    Nel 332 a.C. entrò nel Delta, accolto come un liberatore.
    E Mazaces, l'ultimo satrapo achemenide in Egitto, nominato da Dario III dopo la battaglia di Isso, gli consegnò l'Egitto senza opporre la minima resistenza.
    Per l'Egitto iniziava una nuova fase storica.

    Di Khababsh si parlerà ampiamente più avanti, in quanto è un personaggio ancora poco noto, con molti aspetti da chiarire.
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    Bubastis2013
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 04/05/2014 21:59
    Lunghetta, ma doverosa premessa al 'caso Khababash'.
    Ora:

    In realtà, questo nome non figura in alcuna lista reale, nessuna di quelle in lingua greca e nemmeno in quelle della Cronaca Demotica.
    Chiaramente, gli egizi non mantennero alcuna memoria storica di questo re.
    Un faraone dimenticato, di cui il mondo venne a conoscenza della sua esistenza soltanto nel 1871.
    In quell'anno venne pubblicato il primo saggio sulla cosiddetta "Stele del Satrapo" (Cairo, CG 22182), realizzata da Tolomeo, quando era governatore dell'Egitto (ossia, satrapo) sotto i due eredi macedoni di Alessandro Magno.
    Riporta alcune notizie che riguardano Khababash e compare, ben leggibile in geroglifici, la coppia di cartigli reali con la titolatura.

    Signore dell'Alto e Basso Egitto [Senen Tenen sept-en-Ptah]

    Figlio di Ra [Khababash*] (*scritto nel testo in due forme differenti)

    Da notare:

    Il Titolo Regale - (Egli (è) Immagine di Tenen - Eletto di Ptah)
    Assente qualsiasi epiteto del dio Ra.
    Fu una scelta politica consapevole, avversa al clero di Eliopoli ?
    Nemmeno il trasgressivo Akhenaton e i vari re stranieri dopo di lui, (inclusi i Gran Re achemenidi) osarono tanto ...
    O fu a causa di una scarsa conoscenza dei tradizionali protocolli dei faraoni ?

    Il Nome di Nascita - ricorda assai da vicino, anche nella grafia geroglifica, quello di un precedente faraone (Shabaka, secondo re della XXV Dinastia nubiana). Da cui, l'ipotesi che sia stato un nubiano che in qualche modo riuscì a prendere il potere.
    O comunque, uno straniero di altra origine allora residente nel Delta.

    Due aspetti della sua politica, sono riportati nel testo della Stele:
    1-. Controllo del territorio del Delta, per tenere distante dall'Egitto la flotta Asiatica (i persiani potevano contare sugli scali portuali fenici).
    2-. Restituzione di estesi territori al clero di Buto (Pe e Dep), ai templi degli dei: Uto (Wadjet) e Horus il Grande (Hor-wer).
    Terre che in precedenza erano state confiscate da un "nemico Kh-Sher-sheya", certamente un re persiano, traducibile con Serse, più probabilmente si trattava di Artaserse.
    Nemico che lo stesso Khababash aveva cacciato via dall'Egitto, per poi recarsi con le sue truppe a Sais nel tempio di Neith come il nuovo liberatore (e quindi a Menfi per l'incoronazione).
    Una politica chiaramente antipersiana e al tempo stesso filo-egizia, attenta a procurarsi il favore dei sacerdoti.

    Altre fonti con i cartigli di Khababash:

    - un papiro in demotico (Papiro Libbey) riporta un contratto nuziale con la datazione del regno di Khababash ("Anno Uno").
    La firma del funzionario conferma il periodo storico: sotto il Gran Re Artaserse III o subito dopo la sua morte.

    - un sarcofago di un sacro toro Apis nel Serapeum di Sakkara riporta il cartiglio di Khababash, con una successiva datazione di regno "Anno due, mese quattro". Questa è la durata massima che ci è pervenuta sul regno di questo re.

    Pochi altri oggetti, di piccolo formato e tutti ritrovati nell'area di Sakkara, confermano l'esistenza di Khababash e la sua probabile influenza, che doveva essere limitata a Menfi e tutt'al più alla regione del Delta occidentale.

    La domanda è:
    se era straniero (il che potrebbe spiegare l'oblio dalle fonti egizie e le varianti grafiche del suo nome di nascita), con quale altro nome potrebbe essere stato ricordato presso altre fonti, di lingua greca, aramaica o persiana ?

    E sopratutto:
    Chi era Khababash, prima di cingere la Corona dell'Alto e del Basso Egitto ?
    Un gran sacerdote, un comandante militare, un principe locale (di Menfi o altra città) o magari ... un satrapo persiano ribelle ?
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    Bubastis2013
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 04/05/2014 23:32
    Ecco i cartigli in questione, a confronto con quelli del faraone nubiano Shabaka


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    Hotepibre
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    Colei/Colui che siede alla
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    Scriba del
    Tempio di Thot

    00 05/05/2014 12:13
    Come giustamente fatto notare da Bubastis, le dinastie “manetoniane” si fermano alla XXX, ma se ne conoscono almeno altre tre “di comodo”: la XXXI o “seconda persiana” [la “prima” fu la XXVII (525-405 a.C.) con Kambyse; Dario I, Xerses I, Artaxerses, Xerses II e Dario II]; la XXXII che vede “regnareAlessandro Magno, Filippo Arrideo ed Alessandro IV, e la XXXIII dei Tolomei.

    A voler proprio cavillare, qualcuno vede l’esistenza addirittura di una XXXIV dinastia: quella degli Autokrator romani, degli Imperatori, con Giulio Cesare ed i suoi successori che pure si fregiarono di cartigli faraonici come Caligola, Domiziano, Adriano, Marco Aurelio, Settimio Severo, Caracalla, Diocleziano, Massimino Daia.

    Ma torniamo al “motivo del contendere”, ovvero alle valutazioni di Bubastis; intanto una ricerca del nome Khababash tra tutte le dinastie (manetoniane e non) non da esito.
    Se invece si cerca la stringa “Khaba” o "Kaba" (già di per se evocativa di almeno due “parti” dell’anima) allora si trova il prenone “Khaba” di Teti della III Dinastia.
    "Baka" o "BaKha" danno invece, in risposta ovviamente il già citato Shabakha nonchè, come prenome, il suo successore, della stessa dinastia, Bakhara Tanutamon.

    Pur non essendo un “linguista” [lascio volentieri a Nectanebo questa incombenza] noto però che le traslitterazioni dei due nomi, Khababash e Shabakha, sono effettivamente molto simili, ma simili non sono i geroglifici da cui derivano.
    Nel caso del “misteriosoKhababash, infatti, non trovo il geroglifico del “Kha” che è invece molto evidente in Shabaka.

    In tal senso, e preliminarmente, prima di entrare in altre valutazioni, mi piacerebbe sapere da Nec perché i due nomi si possono leggere in maniera così simile.
    [Modificato da Hotepibre 05/05/2014 12:22]
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    nectanebo
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    EgiTToPhiLo/a
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    Maestro degli Scribi
    00 05/05/2014 13:27
    Ciao a entrambi,
    Il quesito che Hotep mi pone sulla lettura similare di KA = kha, tra i due nomi è dovuta alla poca elasticità della lingua italiana. Spero di spiegarmi ?

    Nel caso di K la lettura è inconfutabile.

    Nella traslitterazione del cartiglio di Khababash c'è un piccolo errore. Il segno M12 non si traslittera XA ma xA e questo porta il valore fonetico a:

    ch per xA ......... ( ich per Xa ) .

    Spero di non creare confusione, ma in sostanza è come se Khababash fosse scritto Chalabash (stessa pronuncia).

    PS. Scusate ma ho qualche problema con le immagini, spero di risolvere presto.
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    Maat Ka Ra
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    EgiTToPhiLo/a
    Scriba Reale
    00 05/05/2014 15:00
    Sono davvero poche le notizie disponibili su Khababash e la semplice somiglianza del nome a quelli nubiani non è molto d'aiuto, oggettivamente. Alcuni propongono per lui origini libiche, più precisamente sud orientali, l'area delle grandi oasi, probabilmente; altri gli attribuiscono discendenze nubiane per l'assonanza del nome, ma mi pare un po' fragile come costruzione.
    Poche le righe dedicate a questo re anche nei testi storici, con una variante significativa: uno lo vede agire contro i persiani e contro Nectanebo II, rifugiatosi per certo presso la Bassa Nubia, mentre un altro interpreta quei pochi dati a favore, invece, di Nectanebo II, pur sempre contro i persiani.

    Personalmente, oltre a rovare interessante il soggetto, direi che la versione che sostiene l'origine libica sia più convincente....
    [Modificato da Maat Ka Ra 05/05/2014 15:07]
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    Hotepibre
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    Scriba del
    Tempio di Thot

    00 05/05/2014 15:58
    Re:
    Maat Ka Ra, 05/05/2014 15:00:


    ...
    Poche le righe dedicate a questo re anche nei testi storici, con una variante significativa: uno lo vede agire contro i persiani e contro Nectanebo II, rifugiatosi per certo presso la Bassa Nubia, mentre un altro interpreta quei pochi dati a favore, invece, di Nectanebo II, pur sempre contro i persiani.

    Personalmente, oltre a rovare interessante il soggetto, direi che la versione che sostiene l'origine libica sia più convincente....



    ...il che porrebbe questo fantomatico Khababash in una dinastia del tutto differente da quelle note? Dovremmo cioè supporre che sia una dinastia "parallela" a quella "persiana", ma anche a quella "locale", o che sia un usurpatore dell’ultimo re della XXX (Nectanebo II)?

    In pratica Khabashash ultimo della XXX, primo della XXXI o… ? …o cosa?

    E se si fosse trattato "semplicemente" di un “principe” ribelle autoproclamatosi re nel suo ristretto ambito ricreando, peraltro, una situazione già creatasi per tre volte ed individuata con il nome di “periodo intermedio”?
    E’ cioè ipotizzabile che ci si possa trovare di fronte ad un IV Periodo Intermedio di cui nessuno fa menzione?

    Ma, se non esistono fonti (e mi pare di capire che così sia) da cui sia possibile storicamente posizionare Khabashash, perché non accettare che, di fatto, si tratti davvero di Shabakha?
    Chi ci dice, del resto, che Neb-Kheperu-ra fosse DAVVERO letto così dai suoi contemporanei e non fosse Ra-Kheper-Neb, o Kheper-Ra-Neb?

    Resto in attesa delle immagini di Nectanebo (il nostro, si intende) perché la sua spiegazione (ovviamente non per sua colpa, ma data anche la mia minima conoscenza dei geroglifici) sui simboli e sulla lettura mi appare un po’ ostica.

    Mi pare infatti di capire che l'interpretazione del nome come Khabashash possa essere errata?
    Se così fosse, salterebbero tutte le ipotesi di un probabile corrispondenza con Shabaka?
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    Bubastis2013
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 05/05/2014 17:47
    Allora evitiamo confusione e ripetizioni con qualche precisazione:

    Khababash e Shabaka erano due persone fisiche distinte, che vissero a distanza di almeno un secolo uno dall'altro. Al più, si potrebbe mettere in relazione Khababash con Nectanebo II, essendo comparso sulla scena a soli 5-6 anni dalla fuga a sud del faraone.
    Il papiro Libbey venne trovato a Tebe, non a Menfi, per cui l'autorità di questo re era riconosciuta in tutto l'Egitto. Del resto, il granito per i sarcofagi dei tori sacri veniva da Assuan

    La traslitterazione è una rappresentazione alfabetica di un sistema grafico che alfabetico non è; inoltre, essendo l'antico egizio una lingua morta, la pronuncia può essere soltanto approssimata, basandosi sulla lingua copta.

    La corretta sequenza dei geroglifici ?
    Ci aiutano le altre fonti contemporanee, non solo greche.
    Le lettere di Amarna riportano (in accadico) i nomi dei re della fine XVIII Dinastia:
    Nimmuria o Nimmururia è Neb-Maat-Ra (Amenhotep III)
    Naphuria o Naphururia è Nefer-Khepru-Ra (Akhenaton)
    Mayati è Meritaton

    Sto cercando qualche appoggio del genere anche per Khababash, ma non la vedo per nulla facile...
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    Bubastis2013
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 05/05/2014 18:08
    Visto il periodo storico, non è da escludere che questo Khababash (parola egizia o egittizzata) potesse essere un greco o perfino un persiano.
    Non era un fatto eccezionale che i satrapi si ribellassero al Gran Re.

    Voglio provare a ricostruire la sequenza dei satrapi in Egitto dalla conquista persiana alla fine degli achemenidi.
    Magari salta fuori qualche nome compatibile con Khababash ...
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    nectanebo
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    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    Maestro degli Scribi
    00 05/05/2014 21:21
    Credo di non dire nulla di nuovo, affermando che la scrittura geroglifica è lasciata, nella fonetica, quasi a una interpretazione in parte personale, data la mancanza scritta delle vocali.

    Detto cio ecco uno schema che illustra schematicamennte ciò che ho detto nel mio post precedente:



    Qui riporto in toto, ciò che scrive Allen nella sua grammatica. (lascio l'incombenza della traduzione, per il motivo che sapete ! )

    ...ã Probably a sound like the ch in German ach or Scottish loch. To approximate it in English, try saying lock without closing your throat completely. Some Egyptologists think it may have been closer to the Arabic and Hebrew consonant called “ghayin” (try saying log without completely closing your throat).
    J allen. Gramm.

    Come mia conclusione, Ka o Cha hanno lo stesso suono vocale e vengono perciò usati a discrezione.
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