Come giustamente fatto notare da Bubastis, le dinastie
“manetoniane” si fermano alla
XXX, ma se ne conoscono almeno altre tre
“di comodo”: la
XXXI o
“seconda persiana” [la “prima” fu la XXVII (525-405 a.C.) con Kambyse; Dario I, Xerses I, Artaxerses, Xerses II e Dario II]; la
XXXII che vede “
regnare”
Alessandro Magno, Filippo Arrideo ed Alessandro IV, e la
XXXIII dei
Tolomei.
A voler proprio cavillare, qualcuno vede l’esistenza addirittura di una
XXXIV dinastia: quella degli
Autokrator romani, degli Imperatori, con
Giulio Cesare ed i suoi successori che pure si fregiarono di cartigli faraonici come
Caligola, Domiziano, Adriano, Marco Aurelio, Settimio Severo, Caracalla, Diocleziano, Massimino Daia.
Ma torniamo al “
motivo del contendere”, ovvero alle valutazioni di Bubastis; intanto una ricerca del nome
Khababash tra tutte le dinastie
(manetoniane e non) non da esito.
Se invece si cerca la stringa “
Khaba” o
"Kaba" (già di per se evocativa di almeno due “parti” dell’anima) allora si trova il prenone “
Khaba” di
Teti della
III Dinastia.
"Baka" o
"BaKha" danno invece, in risposta ovviamente il già citato
Shabakha nonchè, come prenome, il suo successore, della stessa dinastia,
Bakhara Tanutamon.
Pur non essendo un “
linguista” [lascio volentieri a Nectanebo questa incombenza] noto però che le traslitterazioni dei due nomi,
Khababash e
Shabakha, sono effettivamente molto simili, ma simili non sono i geroglifici da cui derivano.
Nel caso del “
misterioso”
Khababash, infatti, non trovo il geroglifico del “
Kha” che è invece molto evidente in
Shabaka.
In tal senso, e preliminarmente, prima di entrare in altre valutazioni, mi piacerebbe sapere da Nec perché i due nomi si possono leggere in maniera così simile.
[Modificato da Hotepibre 05/05/2014 12:22]