Geroglifici... Del 1500!!

Ciao a tutti, volevo chiedervi un favore, se ce la fate... Sono appena stata in gita a Mantova e, a palazzo Te, mi sono imbattura in alcuni geroglifici (nella foto qui sotto). La guida ha detto che Giulio Romano (l'architetto) l'avea visti sugli obelischi a Roma e li aveva riprodotti per i Gonzaga. Ora, se non è impossibile, vi volevo chiedere... Riuscireste a tradurli? Grazie!!!!
Ivy

Difficilmente i geroglifici del Cinquecento dicono qualcosa di sensato, quando va bene sono pezzi copiati qua e là.
Generalmente la fonte di ispirazione principale viene indicata negli scritti fantasiosi di Athanasius Kircher.
Però questi sono molto belli e realizzati piuttosto bene, nella riga sulla sinistra si vede bene il nome di Ptah:

sbaglio o il nome della divinità è associato a quello che dovrebbe essere un giunco e all'ape della Regalità?

Come giustamente dice Pizia non hanno, (ne vogliono avere), una lettura sensata...dal momento che nel '500 nessuno sapeva ovviamente più leggere i geroglifici, e si ignorava che a essi corrispondesse una lettura fonetica, attribuendo loro esclusivamente valore "magico-esoterico".
Suscitavano però, in certe "cerchie", grande interesse... si pensi alle filosofie ermetiche (Giordano Bruno ad esempio...).

Fatto sta che, a dire il vero, la colonna di sinistra, presenta grammaticalmente una struttura corretta e si può tradurre: ˁnḫ(=w) n(y)-sw.t-bity, ˁnḫ(=w) d.t, Ptḥ!, Vivi re dell'Alto e Basso Egitto! vivi per sempre Ptah!

Verosimilmente si è trattato di un assemblaggio di segni visti da qualche parte (magari su uno dei tanti obelischi presenti a Roma) e quindi ricopiati, senza cognizione di causa.

P.S. alcuni dettagli delle grafie dei segni sono veramente curiosi! ...

Kareni.... se fossimo ancora al tempo dei nostri Amati, ti proporrei con accanimento per la Divinizzazione in vita!

;D

Kareni, 23/03/2012 22.18:

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Verosimilmente si è trattato di un assemblaggio di segni visti da qualche parte (magari su uno dei tanti obelischi presenti a Roma) e quindi ricopiati, senza cognizione di causa.

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Forse da uno di quelli di epoca ramesside, infatti oltre a quelli delle formule standardizzate ci sono, nella riga in basso, quelli relativi ai nomi Horo d'oro e le Due Signore, e alla fine della riga un "setep".
Collegandolo con il Ptah della riga di sinistra, si potrebbe risalire al modello della nomenclatura completa di Setepenra Merenptah, manca giusto qualche pezzo...

Caspita, e io che pensavo fosse impossibile! O.O Grazie mille! ^_^