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Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

influenze della sapienza egizia su religione e filosofia greca

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    Menes85
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 06/12/2011 20:50
    Nei miei studi sui culti religiosi e sulla filosofia della Grecia antica varie volte le fonti antiche narrano di come vari tra i più importanti filosofi greci come Pitagora e Platone abbiano avuto contatti con il sapere egiziano, vedi ad esempio questi articoli qui www.philipcoppens.com/egyptgreece.html
    e qui gmoses.tripod.com/moweb/bythedog.htm potete trovare vari riferimenti che fa Platone all'Egitto nelle sue opere (molto nota è la citazione nel Fedro di Thot, dio ritenuto inventore della scrittura la quale però Platone ritiene inferiore al dialogo parlato, Thot inoltre avrà una grande fama nell'ellenismo col nome di Ermete Trismegisto e con l'attribuzione ad esso di testi in realtà tutti di epoca al più tardo ellenistica e dunque non risalenti all'Egitto dinastico). Inutile aggiungere la famosa citazione che fa Platone dicendo che il mito di Atlantide l'ha sentito narrare in Egitto, da cui sono sorti fiumi di inchiostro la maggior parte dei quali però da parte di dilettanti molto fantasiosi, mi piacerebbe sapere invece qualche ricerca accademica ben documentata al riguardo.

    Mi incuriosisce sapere se qualcuno ha mai approfondito tale legame dellla cultura greca con l'Egitto e cosa abbia dato di più il sapere egizio a quello greco (non solo in religione e in filosofia, magari anche riguardo a matematica ed astronomia si potrebbe approfondire al riguardo...). L'unico titolo che ho trovato (ma che non ho letto) che tratti di questo argomento è: "L'uno e il tutto. La sapienza egizia presso i greci" di Matteo Andolfo, recensito anche da voi egittophilia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd... se qualcuno l'ha letto magari può dirmi di preciso riferimenti precisi. So che è molto probabile l'influenza babilonese del "dialogo sul pessimismo" sui sofisti greci e su Socrate. Di testi sapienzali egizi legati alla morale e alla virtù so delle "Massime di Pnathothep", le "istruzioni di Kagemni", gli "insegnamenti di Merykare" e vari altri (cito da wikipedia qui en.wikipedia.org/wiki/Ancient_Egyptian_literature#Literary_genres_and_... ). Magari sarebbe buona cosa approfondire anche i legami tra culti misterici greci e religione egizia e magari indagare sulle origini della grande fama della figura di Ermete Trismegisto nel periodo ellenistico.

    Ciao.
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    -Kiya-
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    Thiatj

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    00 07/12/2011 09:02
    Argomento interessante, Menes85, che merita d'essere indagato.
    In questo preciso momento non mi è cocesso dilungarmi, ma riprenderò senz'altro nelle prossime ore.
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    -Kiya-
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    - ḥtm mr r ry.t '3.t
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    S3t n m3't -
    00 07/12/2011 23:36
    Eccomi, dunque, a cercare di addentrarmi in un argomento che non solo è vasto, ma richiede anche una debita introduzione, necessaria a chiarire il contesto che andiamo ad affrontare. Probabilmente mi ci approccerò a più riprese, cominciando a trattare la questione relativa alle migrazioni di Greci in Egitto.

    Solo qualche giorno fa ho risfogliato il Timeo, ripercorrendone i contenuti e le frasi che mi hanno colpito maggiormente fin dalla prima lettura. Una, in particolare, merita di essere proposta qui, in riferimento alle rispettive "età" della civiltà Egizia e di quella Greca.
    Preso atto del fatto che l'origine dell'Antica Grecia si fa risalire a tempi relativamente recenti (in un'epoca compresa tra il 1000 e il 770 a.C.) non sorprendono le parole, riferite da Platone, di un sacerdote Egizio che così si rivolge a Solone:

    "Siete tutti giovani d'animo, perchè non avete nelle vostre anime nessuna opinione antica trasmessa attraverso una tradizione che proviene dal passato, né alcun sapere ingrigito dal passare del tempo."

    Tuttavia se, per certi versi, tale "gioventù" poté rappresentare uno svantaggio, per altri, probabilmente, fu l'esatto contrario.
    Il non doversi rapportare e confrontare con una tradizione millenaria, come quella Egizia, consentì ai Greci di accostarsi ad ogni popolo, ad ogni civiltà, con cui vennero a contatto mossi dalla curiosità, dal desiderio di sapere, plasmando e assimilando tutto quanto fosse possibile assimilare. Un approcciò, il loro, che gli consentì di "crescere" e sviluppare in modo rapido qualsiasi ambito di conoscenza.

    Le ondate migratorie dei Greci verso l'Egitto non incontrarono di primo achito ostilità. La popolazione Egizia li assimilò a quell'Alessandro che li liberò dal dominio Persiano e che fu accolto da Amon come figlio. Dal canto loro, i Greci palesarono una sorta di venerazione nei confronti della saggezza Egizia.
    La convivenza diede poi adito all'insorgenza di problemi. Gli Egizi si impegnarono a fondo per il mantenimento della loro identità e, sebbene siamo a conocenza dell'esistenza di matrimoni misti, dove una donna egizia sposò un uomo greco o viceversa, ci è altrettanto noto il fatto che i figli nati da queste unioni spesso recavano nomi Egizi.
    Sicuramente vi furono atteggiamenti più estremisti. Si assistette a tumulti con cui i locali, riuniti in gruppi, manifestarono malcontento sia per la presenza straniera, sia per i privilegi che questa fin da subito si concesse. Fu lo scontro di due mentalità nettamente diverse fra loro, di capacità organizzative e strutture sociali poste su piani differenti. Quelle greche sicuramente più articolate ed eterogenee rispetto alle autoctone. Se, dunque, gli Egizi influenzarono i Greci da un punto di vista religioso, artistico, filosofico e scientifico, certamente possiamo dire altrettanto per i Greci, in ambito politico, sociale e linguistico.

    Le divinità dell'antico Egitto vantano numerose sfaccettature che le rendono facilmente adattabili e plasmabili, rispetto a quelle di altre civiltà, molto più rigide, oserei dire "limitate". Da ciò si evince quanto possa essere stato semplice, piuttosto scontato, per i Greci assimilare Zeus e Amon, Thot ed Hermes, Horo e Apollo, Hathor e Afrodite, etc. Altrettanto facile fu per gli stessi lasciarsi affascinare dai culti misterici legati ad Iside e Osiride, e contribuire a diffonderli anche al di fuori dei confini del Paese. Gli scritti di Erodoto, Diodoro Siculo e Platone, del resto, testimoniano con chiarezza che la religione Egizia seppe mantenere invariata l'integrità che da sempre la contraddistingueva, senza subire sostanziali "infiltrazioni" da parte di altri culti.

    Tirando le somme, non fu essenzialmente l'Egitto a "grecizzarsi", quanto i Greci ad "egittizzarsi", anche quando Alessandria, all'apice del suo splendore, divenne fulcro della vita intellettuale e meta ambita dai letterati, poeti e scienziati di tutto il mondo ellenistico. Un ambiente culturale di spiccata vivacità, alimentato dal mecenatismo tipico dei Tolomei, che seppero attingere alla tradizione antica di cui l'Egitto disponeva, arricchendola con moderno e crescente sapere.
    [Modificato da -Kiya- 08/12/2011 18:31]
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 08/12/2011 17:58
    Grazie della risposta... un piccolo appunto, mi sarebbe utile che tu mi indicassi riferimenti bibliografici degli studi storici del settore e dalle fonti primarie da cui hai tratto queste informazioni, tanto per approfondire l'argomento, sarà un'abitudine che ho preso dall'università, ma ma trovo sempre indispensabile avere la sezione della bibliografia in ogni interesse storico-scientifico che mi interessa approfondire (praticamente io di solito misuro il valore informativo di uno studio da quante fonti e studi usa nell'elenco alla fine del libro, più fonti cita e più gli dò valore perchè vuol dire che l'autore di ricerche ne ha fatte tante! Certo le introduzioni divulgative ne hanno necessariamente meno di bibliografia ma servono infatti solo per i "primi passi" e poi non servono più di tanto...).

    Ciao.
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    -Kiya-
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    00 08/12/2011 18:25
    Quanto riporto è elaborato da varie letture, affrontate in questi anni. Scaturisce da miei appunti e dalle mie riflessioni personali.
    Riporto i riferimenti dei libri in mio possesso (non tutti, poichè attualmente non li ho tutti a portata di mano) dai quali posso avere attinto e ai quali rimanderò anche per le risposte a seguire:

    - Alan Bowman - "L'Egitto dopo i Faraoni", Giunti Ed., 1998
    - AA.VV. - "L'Egitto fuori dall'Egitto", Clueb Ed., 1991
    - Andrea Aromatico, Figli di Ermete, Marsilio Ed.,1999
    - Corpus Hermeticum, cur. Ilaria Ramelli, Bompiani, 1995
    - Erodoto, Storie, BUR, 2001
    - Platone, Timeo, BUR, 2003
    - Plutarco, De Iside et Osiride, Adelphi, 1994
    - Varie biografie di Alessandro Magno, tra cui Mossé, Alessandro Magno, la realtà e il mito, Laterza2005
    - Varie biografie di Cleopatra, tra cui Bradford, Cleopatra, Rusconi 1994
    [Modificato da -Kiya- 08/12/2011 18:26]
  • Kareni
    Viandante
    00 09/12/2011 15:56
    Ciao Menes!

    Essendo uno studente di liceo classico, diverse volte, studiando letteratura e filosofia greca, ho notato nessi fra le due civiltà. Consiglio il sito: "Mario Manichetti, Tota Aegyptica" (scusate, non so se si può citare un sito) dove si trova un'interessante sezione dedicata all'argomento, e anche una ricca bibliografia ;) .
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    -Kiya-
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    00 09/12/2011 16:03
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