W'

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Kareni
00giovedì 1 settembre 2011 19:44
W'
Salve, questa è la prima discussione che propongo, così ho scelto proprio di partire dall' "uno" :) ...
mi spiego:
Qualcuno possiede informazioni riguardo al dio(?) Unico/l'Unico?
In geroglifico è scritto come il numero "uno", in traslitterazione: w', più il determinativo di divinità.
Credo fosse una designazione divina che assumeva il defunto nel suo viaggio nell'aldilà, ma ignoro con quali dinamiche ciò avvenisse ... o forse si trattava anche di una divinità a sé stante?
E in ogni caso, sapete come si colloca all'interno dei TdS (Testi dei Sarcofagi)?
Non sono riuscito a trovare nulla in merito; il Grandet-Mathieu si limita a definirlo "Unico (n.div.)".

Ecco, ad exemplum, una frase da me tradotta in cui compare il sopracitato: "Io attraverserò il cielo come Ra e toccherò terra come Thot, poichè io sono Unico, grazie a loro due"...(im=seny, che ho reso con: "grazie a loro due", potrebbe essere tradotto anche in altro modo, per es. tra/in loro due, tuttavia la mancanza di sufficienti informazioni su "Unico" mi impedisce di optare con certezza per l'una o l'altra possibilità)

Grazie. (spero di aver centrato la sezione corretta ed esposto nel modo appropriato :P , al più: "se sbaglio mi corrigerete!" :D )
ACUSinpw
00venerdì 2 settembre 2011 02:42
Se riesci, posta il riferimento bibliografico della frase che hai tradotto (e complimenti per la preparazione!) e, magari, anche la frase in traslitterazione...
Per la tua domanda, alla voce w' Budge riporta

T21
Z1
, U.432,
wa
T21
G7
, T.247, the ONE, later
T21
Z1
a
,
T21
Z1
a
A40
,
T21
Z1
a
w
, a title of Ra, Osiris, Aman and other gods, and of the deceased as a divine being: thus Pepi II is:
T21
Z1
n(p-t)
pt
, N.952


Da cui, si può pensare, che nei testi dei sarcofagi in effetti potesse essere utilizzato in quest'ultimo senso.
Hornung in "Conceptions of God in Ancient Egypt, The One and The Many" non mi pare che parli di una divinità specifica con questo nome. Nel paragrafo "Uniqueness of god", pag.185, scrive

"unique god, without equal"; this common invocation of Egyptian gods sounds as monotheistic as anything can be [...] The epytet "unique" is attested as an independent appellation of a god in the early dynastic period [...] Every Egyptian god is "unique in his fashion (wa Hr xw.f)" [...]

Kareni
00venerdì 2 settembre 2011 11:56
Grazie ACUSinepw dell'interessante risposta; a quanto pare sembra che fosse associato più che altro a divinità come Ra, Osiride, Amon ecc., piuttosto che al defunto...ma forse, considerato il binomio Osiride-Re defunto, non è del tutto detto... Mentre, in effetti, anche per me non si evince dai nostri dati che fosse una divinità specifica.

Per quanto riguarda il riferimento bibliografico: posso dire che è tratta quasi certamente dai TdS, ma non ho una indicazione precisa perchè l'ho presa da un esercizio, e non viene specificato il testo di riferimento.

Mentre per la traslitterazione: ḏ3y=j p.t mj R', sm3=j t3 mj ḏḥwty, jnk W' jm=sny
(cioè due prospettivi autonomi in sequenza, che ho reso con un futuro prossimo perchè indicano una decisione, e una PPN senza pw).
ACUSinpw
00venerdì 2 settembre 2011 12:31
Credo, piuttosto, riferendosi anche a quanto dice Hornung, che si tratti proprio di un epiteto generico: all'interno di ogni culto, quindi, il dio relativo è "wa".
Nel contesto funerario credo che abbia più forza l'identificazione con il defunto e, certo, grazie all'identificazione dello stesso con Osiris...

Kareni
00venerdì 2 settembre 2011 19:11
Già, sono d'accordo con te...Sarei curioso di sapere cosa dice il Faulkner (anche se penso che ricalchi in gran parte quanto detto da Budge), purtroppo però attualmente non ho il dizionario sebbene ne abbia preventivato l'acquisto...comunque se dovessi trovare qualcos'altro in merito provvederò a postarlo. ;)
-Kiya-
00venerdì 2 settembre 2011 19:53
Faulkner lo riporta così:

T21
D36 Z1


e lo classifica dapprima come articolo indeterminativo (un, uno), quindi come "unico", "uno solo". Dai Testi delle Piramidi lo cita come nb w', "unico signore", ma non fa alcun riferimento a divinità.

Il Dott. Livio Secco, nel suo Dizionario, lo riporta trascritto nel medesimo modo e lo traduce con "unico, il più, il solo, alcuno (costruzione dei superlativi assoluti), classificandolo come "concetto".
Kareni
00venerdì 2 settembre 2011 23:35
Ti ringrazio Kiya! ... I geroglifici sono quelli, in questa sfumatura di significato è solo presente in più il segno A40 come determinativo, ed unico è scritto in traduzione con la lettera maiuscola, come nome proprio. Comunque ... tanto per andare a cercare problemi anche in luoghi tranquilli :) , sfogliando qua e là, ho trovato un altro riferimento, che trovo singolare, in cui ci si rivolge a "lui" direttamente, al vocativo.

pag. 255, Corso di Egiziano Geroglifico, Pierre Grandet-Bernard Mathieu, (A. de Buck, The Egyptian Coffin Texts, II)

j W' (...), pr=j mm 'š3.t r rw.ty!
Oh Unico (...), possa io uscir tra la folla!

fuori dal contesto, però, è difficile dare interpretazioni; se vi va ditemi il vostro parere :).
ACUSinpw
00sabato 3 settembre 2011 13:56
Il contesto è questo.. Anche laddove Grandet-Mathieu considerano Wa come n.div., la citazione riferisce sempre allo Spell 93 in B2B0a, pubblicato a pagina 64 di
"OIP 49 - The Egyptian Coffin Texts, Volume 2: Texts of Spells 76-163, A. de Buck"

In allegato metto il testo da cui è tratta la citazione, messo a confronto nella stessa pagina con gli incantesimi presenti su altri sarcofagi nella stessa posizione.
ACUSinpw
00sabato 3 settembre 2011 14:01
Qui vediamo lo stesso inizio (come indicato in nota 2, in alto a destra dell'immagine del post precedente) nello Spell 108
ACUSinpw
00sabato 3 settembre 2011 14:02
Sempre stesso inizio nello Spell 152, riportato nelle note pure lui.
Kareni
00sabato 3 settembre 2011 14:33
Ottimo, grazie mille Acus :) , appena riesco provo a tradurre.
Kareni
00domenica 4 settembre 2011 00:17
Dunque, in alto (B2B0a) si legge: r(3) n(y) pr.t m hrw, "Formula per uscire di giorno" (che è anche il "titolo" del cosiddetto "Libro dei morti").
In spell 152 la stessa apertura è arricchita anche da: ˁnḫ m-ḫt m(w)t m Jmn.t nfr.t, "e vivere dopo la morte nella Bell'Occidente."

Nell'invocazione a questo "Unico", sotto a j Wˁ compare il termine wbn, che può significare, se ricordo bene: sorgere (sostantivo), splendere (verbo, in tal caso al prospettivo). A cui segue jˁḥ, con il trilittero N11 corrispondente, ma nel mio modesto dizionario di fine volume non c'è (per fortuna tra poco arriva il Faulkner :) ), quindi non saprei.

Mentre le varianti differiscono, per lo più, mi sembra, per la presenza o meno di complementi fonetici, bilitteri ecc...

Ad ogni modo non vi è un vero "contesto", poichè si tratta di una comune formula ad uso del defunto nell'aldilà. A questo punto credo che Wˁ possa essere solo, come detto, un epiteto generico legato al culto divino ed alle dinamiche oltremondane.
-Kiya-
00domenica 4 settembre 2011 00:53
Carlo, ti confermo che

G43D58N35
N8


wbn è una voce verbale e significa "splendere/sorgere".



M17D36HN11



jˁḥ è, invece, un sostantivo ovvero "luna", quindi in questo caso il trilittero N11 ha funzione di determinativo.
Nel testo a cui ti riferisci, quindi l'Unico è assimilato all'astro notturno.


Colgo l'occasione per segnalarti un applicativo che potrebbe tornarti utile, vista la tua passione per i Geroglifici. Probabilmente lo conosci già o magari usi un software più completo. Si tratta di WikiHiero . Se ti capita ti dover trascrivere un testo geroglifico velocemente è perfetto [SM=g999103]
ACUSinpw
00domenica 4 settembre 2011 01:27
Appena ho un briciolo di tempo in più, vado alla ricerca (nel volume di de Buck) di altri luoghi in cui compare il nostro Wa
-Kiya-
00domenica 4 settembre 2011 02:14
L'Unico compare anche nella Formula 246 dei TdP. Si tratta della Formula che riferisce dell'arrivo presso gli Dèi del Re defunto.
La Prof. Bresciani lo traduce con "Unico in te", come ad esempio, nella frase:

"Gli dèi sono in silenzio davanti a te,
l'Enneade ha posto la sua mano sulla bocca, davanti a questo
Unico in te.
"

Aldilà di scriverlo con la maiuscola, non correda il termine con alcuna nota.

Per ora mi limito a dedurre che possa trattarsi del nostro w'/wa. Domani cercherò di appurarlo.
Kareni
00domenica 4 settembre 2011 12:16
Grazie Kiya della segnalazione, io uso JSesh ma anche questo può tornare molto utile...a proposito, come si fa a inserire il testo geroglifico nei messaggi?

Acus, attenderò il risultato delle tue ricerche sul nostro amico W' [SM=g999103] ...
-Kiya-
00domenica 4 settembre 2011 12:21
WiKiHiero genera uno script di codice html che corrisponde a una tabella.
Non devi far altro che copiarlo e incollarlo in sede di risposta (abbi cura di eliminare le interlinee, per una corretta visualizzazione).
MassimoIzzo
00domenica 4 settembre 2011 12:55
Salve a tutti carissimi,

L'iscrizione al forum di Kareni, segnalatami da Kiya, mi spinge a farvi un saluto, presentarvi Kareni-Carlo, e dare il mio piccolo contributo a questo thread.

Allora benvenuto al carissimo Carlo, allievo attento e assiduo, e a tutti dico che, come avrete già intuito, si tratta di un ragazzo preparatissimo! E che spero di avere sempre alle mie lezioni.

Riguardo il bilittero Wa confermo che in nessun caso esiste l'uso del bilittero per indicare un nome di divinità in sè e per di più intesa come divinità monoteistica. Anzi, è proprio il tipo di utilizzo di questo bilittero che dà la prova provata dell' ENOTEISMO della religione egiziana.
Ovvero, di volta in volta, definire "unica" una divinità per sottolinearne la centralità nel contesto di cui si stà parlando. Altrimenti, ovviamente, di divinità "uniche" ce ne sarebbero un pò troppe :-)

Segnalo, per completare gli esempi che avete fatto, la frase dal Worterbuch " Wa-n-Ra" riferita ad Akhenaton (così la Kiya è contenta :-) che secondo me rende bene l'uso, questa volta di sostantivo, del bilittero per indicare la "supremazia" di un soggetto in un dato contesto. Credo sia interessante perchè nell'esempio compare appunto una divinità ma che in questo caso non è il soggetto principale dell'affermazione.

Per inciso, l'uso del bilittero è molto vario e può essere usato sia come sostantivo che come aggettivo. Se Carlo volesse approfondire basta che mi mandi una mail all'indirizzo del mio blog, così è sicuro che la vedo subito, e gli faccio la scansione delle pagine del Worterbuch in cui compare Wa.

Approfitto poi di questo bilittero per segnalare una cosa che, a mio avviso, prova come i filologi non abbiano a fondo capito le convenzioni del sistema geroglifico.
Il bilittero si scrive quasi sempre con la stanghetta verticale, a mò di determinativo, che ci insegnano denotare l'uso del segno come ideogramma; ovvero per indicare che il segno "significa" l'oggetto ivi rappresentato. Ma si dà il caso che per Wa, ed altri casi, non è così, perchè si pouò trovare spessissimo la stanghetta anche se l'uso è fonetico o aggettivale. E il castello crolla :-)

Io ho una mia idea sul significato di quella stanghetta, e tempo fà la accennai alla mia docente. Ma per provare l'idea avrei avuto bisogno di portare avanti un certo progetto (enorme) di analisi sistematica del sistema geroglifico, progetto che avevo presentato nella mia tesi della triennale, che invece non mi decido a fare. Anche perchè credo che tale lavoro sia giustificato solo rimanendo in ambito accademico. Quindi mi tengo per me l'ipotesi :-)

Un saluto a tutti ed a presto!
Massimo


-Kiya-
00domenica 4 settembre 2011 13:36
Re:
MassimoIzzo, 04/09/2011 12.55:

....
Riguardo il bilittero Wa confermo che in nessun caso esiste l'uso del bilittero per indicare un nome di divinità in sè e per di più intesa come divinità monoteistica. Anzi, è proprio il tipo di utilizzo di questo bilittero che dà la prova provata dell' ENOTEISMO della religione egiziana.
Ovvero, di volta in volta, definire "unica" una divinità per sottolinearne la centralità nel contesto di cui si stà parlando. Altrimenti, ovviamente, di divinità "uniche" ce ne sarebbero un pò troppe :-)

Segnalo, per completare gli esempi che avete fatto, la frase dal Worterbuch " Wa-n-Ra" riferita ad Akhenaton (così la Kiya è contenta :-) che secondo me rende bene l'uso, questa volta di sostantivo, del bilittero per indicare la "supremazia" di un soggetto in un dato contesto. Credo sia interessante perchè nell'esempio compare appunto una divinità ma che in questo caso non è il soggetto principale dell'affermazione.

[....]


Massimo






E' sempre un piacere leggerti, caro Massimo! Specie quando confermi che, fondamentalmente, le scelte di Akhenaton rispecchiano una consuetudine dell'epoca Egizia: quella di elevare una Divinità sopra le altre e non, come affermano in molti, il cancellare un intero "pantheon" a beneficio di unico Dio, nel senso letterale del termine.


Ed ecco il Cartiglio del Re, con il nome nsw-bity contenente il nostro w' (peraltro nome che restò invariato anche in seguito all'adozione della seconda titolatura):

<
N5F35L1
Z2
N5
T21
N35
>



Mi pare di intuire che ritieni sia più corretto tradurlo come "Unico di Ra", piuttosto che renderlo come "Splendore di Ra", o sbaglio? La seconda ipotesi mi ha sempre convinto poco, onestamente.

Per quanto riguarda Carlo, abbiamo già avuto modo di apprezzare la sua preparazione, anche se è giunto qui soltanto da pochi giorni. Onore al merito, tenuto conto della sua giovane età. Carlo continua così, continua a coltivare il tuo amore per la filologia Egizia. Sono sicura che a tempo debito ne sarai ripagato [SM=g999103]
MassimoIzzo
00domenica 4 settembre 2011 14:45
Re: Re:
-Kiya-, 04/09/2011 13.36:




E' sempre un piacere leggerti, caro Massimo! Specie quando confermi che, fondamentalmente, le scelte di Akhenaton rispecchiano una consuetudine dell'epoca Egizia: quella di elevare una Divinità sopra le altre e non, come affermano in molti, il cancellare un intero "pantheon" a beneficio di unico Dio, nel senso letterale del termine.


Sì, è quello che penso, ma la cosa principale è che ciò è quello che pensano gli studiosi specialisti più seri, la mia opinione conta come il 2 di picche :-)

Credo che ne abbiamo già parlato: l'enoteismo era già pratica corrente, Akhenaton ne approfitta in modo letterale per liberarsi dei potenti sacerdoti di Amon di Tebe, non certo per liberarsi degli altri dèi, che infatti restano, e i moderni, ammalati di monoteismo, ci leggono quello che ci vogliono leggere....




Mi pare di intuire che ritieni sia più corretto tradurlo come "Unico di Ra", piuttosto che renderlo come "Splendore di Ra", o sbaglio? La seconda ipotesi mi ha sempre convinto poco, onestamente.


Anche qui, sì, è quello che penso, ma la cosa principale è che questa è la traduzione del Wortebuch "l'unico per Ra" , aggettivo sostantivizzato "l'unico", pag.275 del WB.

E' sempre un piacere risentirti Kiya!


-Kiya-
00domenica 4 settembre 2011 15:11
Grazie per aver espresso il tuo parere, che per la sottoscritta ha grande valore [SM=g999103]
Kareni
00domenica 4 settembre 2011 22:05
Sono molto felice di risentirti Massimo! E grazie tante per le parole spese su di me...spero di meritarmele :)
Certamente non mancherò alle prossime lezioni...

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