TORINO 23/12/2009 - La neve, il gelo, un tubo che si rompe e l'acqua che inizia a scorrere tra mummie e papiri. Il freddo intenso di questi giorni a Torino ha creato problemi anche al Museo Egizio. A causa del gelo, si è rotta questa notte una valvola di una tubazione degli idranti ed è fuoriuscita acqua all'ultimo piano del complesso museale, il secondo per importanza dopo quello egiziano de Il Cairo. L'allarme è stato dato questa mattina.
L'acqua è uscita copiosa ed è anche scesa nei piani sottostanti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Torino che hanno bloccato la perdita dell'acqua e stanno valutando le conseguenze dell'incidente. Il problema dei danni provocati dal gelo è comune a tutta la città. Soltanto nella giornata di ieri tra le 8 del mattino e le 20 di sera i vigili del fuoco hanno fatto 120 interventi che sono saliti a 167 conteggiando anche quelli eseguiti in alcuni comuni della provincia. Anche nella notte sono proseguite le richieste di aiuto. Tra gli edifici colpiti non solo le abitazioni torinesi ma anche alberghi, banche e scuole.
Il personale, aiutato dai vigili del fuoco, si è mobilitato per trasferire i due «pezzi» più a rischio: i frammenti del Papiro del Re, che devono evitare qualsiasi choc idrotermico, e l'antica statua della principessa Redit, sopra la quale si stava allargando una chiazza di umidità che non lasciava presagire niente di buono.
I problemi maggiori si sono avuti però l'Accademia delle Scienze. È nel sottotetto di pertinenza dello storico sodalilzio che, nella notte, si sono guastati i rubinetti del sistema antincendio. L'acqua ha inondato il locale e ha cominciato a grondare verso i piani inferiori fino al piano nobile, nella Sala dei Mappamondi, dove si trova una parte della biblioteca dell'Accademia (che in tutto conta non meno di 150 mila volumi, anche del Cinquecento e del Seicento): ha rovinato il centro della volta, con le sue decorazioni ottocentesche, è piovuta sul pavimento in legno e ha continuato la sua corsa verso il piano terra, dove si trova il primo locale dell'Egizio. A dare l'allarme è stato un custode, che dopo aver sentito suonare uno dei dispositivi di sicurezza ha compiuto un giro di perlustrazione e ha visto l'acqua colare giù dallo Scalone del Guarini. Sul posto sono accorsi tutti i responsabili delle strutture, con in prima fila la direttrice del museo, Eleni Vassilika, oltre ai vigili del fuoco e a due auto della polizia. Dalla Sala dei Mappamondi è stato necessario togliere alcuni libri antichi perchè sugli scaffali in cui erano riposti stava gocciolando dell'acqua: il museo, per l'operazione, ha prestato i contenitori usati di solito per il trasporto dei reperti archeologici. Se fosse successo una ventina di giorni fa, sarebbe stato un disastro: una grossa quantità di volumi, in occasione di certi lavori, erano stati collocati temporaneamente nei locali ai piani superiori, quelli che oggi sono stati allagati. Per Chiara Mancinelli, cancelliere dell'Accademia delle Scienze, «è stata una fortuna pazzesca».
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