Torino, 10/10/2011: "L'Egitto in India - I maharaja, gli inglesi e l'antico Egitto" di Marilina Betrò

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EGIZIA72
00sabato 8 ottobre 2011 15:51
Lunedì 10 ottobre, alle ore 18:00 presso l'Auditorium della Biblioteca Nazionale Universitaria, si terrà la conferenza organizzata dall'ACME dal titolo
L'Egitto in India – I maharaja, gli inglesi e l'antico Egitto.

Relatore dell'incontro sarà la Prof.ssa Marilina Betrò, docente ordinario di Egittologia presso l'Università di Pisa e direttore della missione archeologica a Dra Abu el-Naga nella necropoli dell'antica Tebe, nonché autrice di un centinaio di pubblicazioni tra monografie, articoli in riviste scientifiche, contributi a congressi e ad opere collettanee.

La conferenza, aperta al pubblico e ad ingresso libero, offrirà una suggestiva panoramica sulle collezioni di antichità egizia in India che rievocherà la ricognizione svolta nell'arco di due anni tra i musei storici di Calcutta e Bombay, i palazzi di maharaja e le collezioni minori. Il lavoro ha censito e studiato 700 monumenti egizi in India, che permettono di ripercorrere le tappe della nascita e diffusione del gusto per l'antico Egitto in India.

L'incontro è organizzato dall'associazione Amici Collaboratori del Museo Egizio di Torino, per promuovere e diffondere la cultura e la conoscenza dell'Antico Egitto.

mavir
00mercoledì 12 ottobre 2011 17:44
L'ho sentita. Interessante.
Mavir
pizia.
00giovedì 13 ottobre 2011 17:38
Re:
EGIZIA72, 08/10/2011 15.51:

...direttore della missione archeologica a Dra Abu el-Naga nella necropoli dell'antica Tebe, ...



Uffa, perché non su Dra Abu el Naga? [SM=g999097]


ubnimira
00mercoledì 26 ottobre 2011 20:59
Marilina Betrò.
"L'Egitto in India - I maharaja, gli inglesi e l'antico Egitto"

Lunedì 10 ottobre l’ACME ha organizzato, presso la Biblioteca Nazionale di Torino, una conferenza sul tema dell’Egitto nelle collezioni museali indiane. Relatrice è stata la Prof.ssa Marilina Betrò, docente ordinario di Egittologia presso l'Università di Pisa e direttore della missione archeologica a Dra Abu el-Naga nella necropoli dell'antica Tebe, nonché autrice di un centinaio di pubblicazioni tra monografie, articoli in riviste scientifiche, contributi a congressi e ad opere collettanee.
L’argomento trattato, che rappresentava una novità per gli amici del museo di Torino, ha riscosso un notevole successo di pubblico, con la sala gremita da più di un centinaio di persone.
Nel suo intervento la Professoressa ha ricordato le sue “campagne” d’India: infatti si è recata colà in diverse occasioni a studiare i reperti egizi presenti nei musei indiani. Particolare curioso è che la maggior parte di questi reperti giaceva dimenticato (e spesso non catalogato) nei magazzini, nonostante le sale egizie dei musei fossero sempre le più affollate degli interi allestimenti, in particolare quando presente una mummia!
Inoltre ha “svelato” come reperti egizi delle più svariate epoche sian finiti sin in India. Infatti rapporti storici tra Egitto ed India si hanno solo dal periodo greco, quindi non verrebbe da pensare alla presenza di oggetti egizi in un luogo così remoto.
Il risultato del lavoro suo, di Edda Bresciani e dei collaboratori è stato, nel 2004, la pubblicazione di un libro in lingua inglese: “Egypt in India. Egyptian Antiquities in Indian Museums”.
I musei ed i relativi magazzini studiati nelle corso delle varie campagne si trovano a Bombay, Baroda, Jaipur, Delhi, Laknaw, Calcutta ed Hyderabad. Tra queste la collezione più antica è quella di Calcutta.
L’uso, nei musei indiani, è quello di mescolare repliche di oggetti reali (presenti peraltro in magazzino) ad oggetti autentici, senza darne segnalazione all’utente.
Le varie collezioni (nate come i nsotri musei ottocenteschi: stile “gabinetto delle meraviglie”) si formano grazie a viaggiatori ed esploratori inglesi che, ammaliati dalle meraviglie delle vestigia egizie, portano con sé alcuni oggetti dall’Egitto, sosta nei loro viaggi verso l’Asia, all’India.
La tappa in Egitto era quasi obbligata per i viaggiatori inglesi del sette-ttocento. Infati potevano, o circumnavigare il continente africano, oppure percorrere quella che loro chiamavano l’”Overland root”, un percorso marino, fluviale, terrestre e di nuovo marino. Praticamente giungevano via mare sin sul delta del Nilo, da lì via fiume e deserto sul Mar Rosso, per poi riprender la navigazione sino all’India, carichi di oggetti acquistati a Khemet!
Tra i vari documenti studiati, la Professoressa racconta un aneddoto di una mummia.
Nel 1834 il luogotenente inglese Archibald, con un lettera al presidente della società asiatica, annuncia l’intenzione di arricchire la collezione con una donazione di una mummia, che dichiara esser stata recuperata dalle tombe dei re a Gurna. Per far ciò imbarca la mummia ed il sarcofago sulla nave che avrebbe dovuto riportarlo in India. Dopo pochi mesi però della mummia non c’è ancora traccia in India. Infatti una nuova lettera del luogotenente riporta la notizia del rifiuto dei marinai musulmani di portar sulla nave quell’inquietante viaggiatore! A questo punto il luogotenente scende nello Yemen, nel porto di Mocha, e cerca di affidare la mummia ad una nave da guerra, diretta a Bombay. Anche questa volta però i marinai oppongo un netto diniego ed il carico viene sbarcato, col risultato di vedere mummia e sarcofago seppelliti in un campo nei pressi di Mocha!!! Sarebbe bello vedere la faccia degli archeologi futuri quando troveranno la mummia, chiosa la Professoressa!!
La conferenza poi prosegue con la descrizione dei vari reperti e della situazione museale di una decina di anni fa, all’epoca del lavoro svolto in India.
C’è da sperare che la situazione sia migliorata, con l’esposizione dei reperti celati nei magazzini.
In conclusione, conferenza molto bella ed interessante e molto ben esposta. Un vivo ringraziamento alla relatrice, Professoressa Marilina Betrò.

-Kiya-
00mercoledì 26 ottobre 2011 21:02
Carissimo,
grazie per il prezioso contributo.

Conto di incontrarti presto,

Kiya
Hatshepsut76
00mercoledì 26 ottobre 2011 21:16
molto interessante questo tuo resoconto!
ubnimira
00mercoledì 26 ottobre 2011 21:25
Grazie grazie, mi fa piacere che sia piaciuto!
A presto, allora!
pizia.
00venerdì 28 ottobre 2011 07:58
Grazie molte per averci informati sui contenuti, speriamo che il materiale disperso nei musei di tutto il mondo possa essere presto conosciuto e reso accessibile a chi voglia conoscerlo.
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