La tela di Gebelein venne rinvenuta dalla Missione Italiana durante gli scavi guidati da Giulio Farina nel 1930, il quale però non ha fornito dettagli sul suo ritrovamento. Si sa che la tela è stata trovata in una sepoltura a fossa, ripiegata sotto la testa del defunto e che riportava danni notevoli dovuti all'umidità e alla decomposizione del cadavere. Si tratta di due tele in particolare lunghe ciascuna 200x100 cm, dipinte con ocra rossa, nero fumo e gesso per il bianco. Le tele sono di lino e sono lavorate in modo incredibilmente fine, sottile e fitto che risalgono alla prima metà del IV millennio a.C. Questi dati identificano il reperto come la tela dipinta più antica al mondo. E' stata restaurata dalle abilissime mani della restauratrice Erminia Caudano che lavorò a Torino tra il 1910 e il 1974, la quale però non ha lasciato traccia del suo modo di operare, come abbia ripulito, disteso e disinfettato e bloccato le tele restaurate tra i cristalli, dove si trovano tutt'ora in perfetto stato di conservazione.
da questo reperto incredibile si possono desumere alcuni dati importanti, confermati poi anche da altri rinvenimenti. Intanto, che Gebelein fu un importante centro per la coltivazione, filatura e tessitura del lino e che la qualità prodotta era superlativa già nel IV millennio! Per non parlare poi del fatto che le raffigurazioni qui riportate hanno permesso di interpretare correttamente anche altri reperti: la conferma che gli elementi qui rappresentati fossero navi e non palafitte, come invece si è pensato. La navigazione e la costruzione di imbarcazioni era già notevole: calcolando infatti lo spazio tra un rematore el'altro si può ipotizzare si trattasse di una imbarcazione lunga fino a 35-40 metri. Tenete presente che la barca solare di Kufu (Cheope) era di 45 mt!!
Vi ho tediati a sufficienza...