Studi arabi anticiparono Champollion?

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-Kiya-
00lunedì 6 febbraio 2006 17:40
Svolta epocale negli studi sulla scrittura geroglifica fu la decifrazione della Stele di Rosetta, una pietra di granito ritrovata nel 1799 alla periferia di Rashid, località costiera del Delta, sulla quale era stata incisa un'iscrizione in greco e in antico egizio (sia in geroglifico, sia in demotico) i onore di Tolomeo V Epifane, e datata al 196 a.C.
La lettura completa dell'epigrafe in geroglifico (e quindi la codifica della scrittura) fu opera di Jean-François Champollion.
Senza nulla togliere allo studioso francese, sembra, tuttavia, che le prime acute intuizioni sul carattere e sul funzionamento della scrittura geroglifica siano da retrodatare di una decina di secoli.
E' quanto afferma lo studioso egiziano Okasha el-Dali, forte degli esiti di una ricerca che lo ha portato nelle biblioteche di Francia, Inghilterra, Irlanda, Turchia e India.
El-Dahli sente di poter affermare che quando ancora gli studiosi medievali europei pensavano che i geroglifici non fossero altro che segni magici, ciascuno dei quali era rappresentazione di un concetto specifico, nella cultura araba della prima età islamica era già stato colto il principio essenziale di questa scrittura, cioè che essa rappresentava sia suoni, sia idee.
Pezzo forte della ricerca di El-Dahli è l'opera di un alchimista arabo del IX secolo, Ibn Wahshiyah, che rivelerebbe una comprensione del geroglifico addirittura paragonabile a quella moderna.


Fonte: Pharaon Magazine n. 5
Hatshepsut76
00lunedì 6 febbraio 2006 19:49
Cara Kiya, credo di doverti dire che non è roba di poco tempo fa questa ipotesi; l'avevo già letta sul quotidiano... non vorrei sbagliare, ma credo proprio nel 2005...
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