Stendardi pre-dinastici e Vasi Canopi

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-Kiya-
00lunedì 6 novembre 2006 20:59
Andando a caccia di materiali inerenti i Vasi Canopi e il Periodo Predinastico, mi sono imbattuta nello scritto che qualche giorno fa ho postato ne "I nostri lavori" a proposito di quest'ultimo argomento.
La lettura di questa tesi di Cervellò si è rivelata essere molto più interessante del previsto, perchè mi ha dato l'opportunità di individuare quella che potrebbe essere la funzione simbolica dei Vasi Canopi.
E' noto infatti che nei principali testi che trattano questo argomento non ci si imbatte in un autore che affronti tale aspetto, che, nella maggior parte dei casi viene liquidato adducendo al solito riferimento ai Figli di Horo.
Qui di seguito, cercheròò di andare oltre questa "cortina" e rendervi partecipi di quello che è, a mio parere, un valido anello di congiunzione tra il Periodo Predinastico e i Vasi Canopi.

Prendendo in esame quelli che vengono definiti "documenti dell'unificazione" (ossia la testa di mazza di Re scorpione, quella di Narmer e anche la Tavoletta di quest'ultimo), si riscontra la presenza di quelli che sono classificabili come stendardi.





I medesimi, di norma 2 o 4, rappresentano sempre le medesime icone: un falco (Horo), un ibis (Thot), ciò che viene indicato come una placenta (Khonsu) e un lupo (Upuaut).
Cervellò, contrariamente a quanto siamo abituati a sentire, non ritiene possa trattarsi dei vessilli degli alleati del re, bensì delle rappresentazioni simboliche dell'essenza del sovrano. Nello specifico: Horo, il suo aspetto solare; Thot, quello lunare; Khonsu, lunare a sua volta, ma nello specifico, in quanto a placenta, rappresenterebbe il gemello del re che nasce morto per sottolineare la sua primogenitura (sottolineo che effettivamente Khonsu è sempre rappresentato con la treccia della gioventù); e Upuaut, "colui che apre la via", ove la via rappresenta il percorso simbolico che il sovrano deve affrontare (nascita, crescita, morte), come potete approfondire nel materiale di cui ho accennato poc'anzi.
Gli stendardi, per loro conformazione, necessitano di portatori. Nei suddetti reperti i portatori sono sempre rappresentati allo stesso modo: 3 uomini barbuti e 1 sbarbato. Nei documenti che richiamano a guerre quest'ultimo non compare (forse perchè è quello che porta lo stendardo della placenta e quindi un principe defunto non può partecipare a una guerra?), ma è sostituito dall'emblema di Min (altro riferimento al sovrano, inteso come garante di fecondità - "Toro possente").

Quello che è interessante è che, analizzando l'evoluzione dei vasi canopi, scopriamo che i campioni risalenti al Medio Regno presentano effettivamente coperchi rappresentanti tre uomini barbuti e uno no e, inoltre, successivamente acquistano le fattezze dei quattro Figli di Horo: un falco (simbolo di Horo); un babbuino (simbolo di Thot); una testa umana (lo si può ricondurre a Khonsu) e un lupo o sciacallo (simbolo di Upuaut). Esattamente gli emblemi degli stendardi regali...


Ritenete che tutte queste coincidenze possano essere un caso? O forse i Canopi, e quindi i Figli di Horo, sono davvero le rappresentazioni simboliche dell'essenza del Dio (il sovrano) che protegge le viscere, a cui evidentemente si riconducevano per valore simbolico?

[Modificato da -Kiya- 07/11/2006 22.31]

Maat Ka Ra
00lunedì 6 novembre 2006 22:01
come ti avevo già anticipato per telefonotrovo la teoria molto interessante e, siccome mi piace fare anche l'avvocato del diavolo (per così dire, dato che qui diavoli non ce ne sono! [SM=x822720] ), vorrei aggiungere che di primo acchito avevo pensato invece che gli stendardi fossero emblemi dei nòmi del tempo, ma credo di aver sparato un po' a salve e un po' nel vuoto... [SM=x822717]
Non saprei proprio dove reperire informazioni in merito e so che anche per te non è stato facile.....
C'è però una cosa che non mi è davvero chiara ed è il collegamento tra il percoso del Re simboleggiato dai Figli di Horus e le interiora che verranno poi deposte nei vasi canopi secoli dopo. Credo che manchi un tassello importante.
In ogni caso, questa possibilità offre nuovi spunti di discussione, oltre al fatto che crea un ottimo collegamento tra un eventuale discorso sul periodo pre-dinastico e dinastico e una profonda disquisizione che ha come soggetto proprio i vasi canopi, che cosa rappresentino e la loro storia. Sarà un interessantissimo sviluppo... [SM=x822713]
pizia.
00lunedì 6 novembre 2006 22:32
Ragazze, io è da un sacco che ci penso, ma ad una risoluzione del genere non c'ero mai arrivata!
Be', ovviamente, dati i limiti...
Comunque ho pensato subito che nei bassorilievi predinastici citati, quelli che quasi tutti indicano come stendardi dei nomi fossero un po' pochini: Davanti a Narmer solo 4, possibile che fossero così pochi?
E poi, confrontandoli nei vari disegni, possibile che fossero sempre gli stessi, più o meno?
Perché a ben guardare sono sempre gli stessi, anche se qualche autore parla di "animale di Seth" piuttosto che di ibis.

Ma non avrei mai collegato il discorso ai vasi canopi, almeno per adesso.

Nella storia dei vasi canopi brancolavo nel buio, cioè prendevo per buono tutto ciò che leggevo, ma non riuscivo proprio a capire.
E quando cerco di capire qualcosa che mi sfugge vado sempre alla ricerca delle origini, nell'illusione che il lavoro diventi più facile, così stavo cercando di ripercorrere la storia del rito funerario all'indietro.

Considerato che i canopi come li conosciamo nell'ultima versione sono il risultato di un certo percorso durato secoli nella storia della liturgia funebre, vagavo cercando risposte interrogandomi sui primi esempi di questi contenitori, e ancora meglio, sulla pratica della rimozione degli organi prima ancora che si inventassero dei vasi appositi.

Non sono ancora riuscita a vedere le immagini dei primi involti canopici, tranne quelli di Hetepheres.
Voi avete qualche link per vederli meglio?
Maat Ka Ra
00lunedì 6 novembre 2006 22:39
no, purtroppo... [SM=x822736]
l'unico che mi viene in mente è nella tomba di Harwa, che si rifà al Medio Regno, e quella di Unnefer, se non mi sbaglio....hai provato con il sito touregypt.com? lì c'è un sacco di materiale, prova a sgattare lì..... [SM=x822712]
Hotepibre
00martedì 7 novembre 2006 12:13
[SM=x822742] troviamo un modo per limitare la larghezza pagina o le dimensioni delle immagini perchè è complicato leggere scorrendo lateralmente lo schermo ad ogni rigo... [SM=x822709]

scusate la mia ignoranza, ma chi è "Cervellò"?

non mi pare di ricordare personaggi barbuti come "coperchi" dei vasi canopi del Medio Regno, ne avete qualche immagine?

nello sviluppo della mazza di Re Scorpione si intuisce che i porta stendardi siano due, ma non si può neppure intuire se il secondo, quello incompleto, avesso o meno la barba;

la tavoletta di Narmer, che è celebrativa di una vittoria militare, presenta tutti e quattro i portastendardi (compreso lo sbarbato), al contrario della teoria indicata per cui "Nei documenti che richiamano a guerre quest'ultimo non compare...".

la teoria proposta è di certo interessante, ma, almeno per gli elementi portati, mi sembra un po' traballante e sterile. Forse disponendo di ulteriori elementi, e di un ben maggior numero di immagini su cui eseguire un'analisi più accurata, si potrebbe ricavare qualche ragionamento più concreto.

Io continuo a ritenere valida l'ipotesi di "base". Ma forse mi spingo un po' più in là: come sappiamo, i quattro figli di Horus rappresentano anche i punti cardinali a cui vengono, quindi, dedicati i vari organi interni del defunto.
In tutte le culture, vuoi all'atto del sacrificio, vuoi anche semplicemente al momento di mangiare, si era soliti "offrire" l'olocausto, o il cibo, agli Dei dei quattro punti cardinali perchè prendessero pienamente parte del sacrificio, o del pasto. Presso alcuni si provvedeva, ad esempio, anche a versare parte del cibo a terra, mentre il funo saliva agli Dei del cielo, per raggiungere davvero l'universo intero.
Perchè non considerare, quindi, i quattro canopi come offerte agli dei di tutto l'universo visto che il corpo, ormai trasformato in Osiride (peraltro padre di Horus e, quindi, "nonno" dei quattro punti cardinali), restava sulla terra per far da "casa" al Kha del defunto?
Hotepibre
00martedì 7 novembre 2006 15:22
Qualucno, più sopra, ha fatto riferimento ai canopi di Heteperesh, ma, se non ricordo male, in quel caso si trattava semplicemente di una "scatola" suddivisa in quattro scomparti.
Girovagando tra le mie cartacce, ho invece trovato una cosa interessante; Jung fece notare la similitudine tra i vasi canopi e la visione di Ezechiele in cui quattro cherubini (di cui uno con testa umana e tre con testa animale) rappresentavano i punti cardinali.
-Kiya-
00martedì 7 novembre 2006 20:54
Cosa ne pensate di questo testo, postato da Hat?

Unas è colui che si nutre degli uomini,
è colui che vive degli dei.
Egli estrae per sé ciò che si trova nel loro corpo";
"La durata della vita di Unas è l’eternità,
Il suo limite è la perpetuità (….)".
"Ecco che l’anima degli dei è nel corpo di Unas (…)",
"Unas possiede il loro spirito (…)".
"Ecco che l’anima degli dei appartiene a Unas.



Per Hotep: rispondo subito ai tuoi interrogativi [SM=x822713]
Hatshepsut76
00martedì 7 novembre 2006 21:47
Dunque... se ben ho interpretato quello che vuoi dire, Unas potrebbe essere il nome attribuito ad uno degli animali dei Canopi? Mi sembra curioso, però chissà... potrebbe anche essere... Ma allora mi chiedo: perché chiamare col nome di un faraone un animale? O forse qualcos'altro mi sfugge? [SM=x822741]
-Kiya-
00martedì 7 novembre 2006 22:11
No, mi riferisco al fatto che si potrebbe interpretare con riferimento ai canopi (simbolizzanti il Re, Unas in tal caso) "che si nutre degli uomini" e "estrae per sé ciò che si trova nel loro corpo", ossia contengono i loro organi....
-Kiya-
00martedì 7 novembre 2006 22:30
Re:

Scritto da: Hotepibre 07/11/2006 12.13
[SM=x822742] troviamo un modo per limitare la larghezza pagina o le dimensioni delle immagini perchè è complicato leggere scorrendo lateralmente lo schermo ad ogni rigo... [SM=x822709]


che risoluzione usi, Hotep? imagino 800x600. Puoi impostarla almeno a 1024x768? dovresti vedere l'intero screen.... comunque riduco ulteriormente le immagini [SM=x822713]


Scritto da: Hotepibre 07/11/2006 12.13 scusate la mia ignoranza, ma chi è "Cervellò"?



Insegna egittologia all'Università di Barcellona [SM=x822709]


Scritto da: Hotepibre 07/11/2006 12.13 non mi pare di ricordare personaggi barbuti come "coperchi" dei vasi canopi del Medio Regno, ne avete qualche immagine?




Al momento non ho reperito immagini, dammi un po' di tempo... mi sto attrezzando [SM=x822712] ma ecco cosa ho trovato in proposito sul sito dell'Università di Pisa:

"...Durante il Medio Regno si continua ad utilizzare questo tipo di vaso mummiforme con corpo allungato e spalla alta, ad imitazione della bare per le mummie, ad ulteriore conferma che i vasi canopi erano considerati dagli Egiziani come le bare delle viscere. Nel Medio Regno si consolida l’uso di coperchi con fattezze umane - particolare che sottolinea ancor più la somiglianza con il defunto imbalsamato – introdotto nel Secondo Periodo Intermedio. I coperchi, di cui tre hanno solitamente il volto dipinto di rosso o nero e portano la barba mentre il quarto ha il volto dipinto di giallo ed é senza barba, rappresentano i quattro figli di Horo..."



nello sviluppo della mazza di Re Scorpione si intuisce che i porta stendardi siano due, ma non si può neppure intuire se il secondo, quello incompleto, avesso o meno la barba;



Non sono riuscita a reperire un'immagine più chiara... sempre che dipenda da quello... tuttavia in più di un esempio capitava che gli emblemi comparissero a singole coppie (abbinate sempre allo stesso modo)


la tavoletta di Narmer, che è celebrativa di una vittoria militare, presenta tutti e quattro i portastendardi (compreso lo sbarbato), al contrario della teoria indicata per cui "Nei documenti che richiamano a guerre quest'ultimo non compare...".



è celebrativa, appunto... non rappresenta la battaglia su quella faccia... sull'altra, dove, se non erro, si vede il re intento in un'azione di guerra, non compare



Perchè non considerare, quindi, i quattro canopi come offerte agli dei di tutto l'universo visto che il corpo, ormai trasformato in Osiride (peraltro padre di Horus e, quindi, "nonno" dei quattro punti cardinali), restava sulla terra per far da "casa" al Kha del defunto?



ciò è senz'altro plausibile, ma la mummificazione non aveva il fondamentale scopo di conservare corpo, e quindi anche organi interni, per la nuova vita nell'Oltretomba? Offrendo gli organi interni agli dèi, il corpo non poteva più essere considerato integro...
pizia.
00mercoledì 8 novembre 2006 00:17
Sì Hotepibre, ho scritto involti canopici.
Pacchetti, insomma.

Ciò che mi ossessiona è il continuo riferimento al numero 4.

Se sforiamo in altre religioni anche gli evangelisti furono ridotti a 4, perchè? Leone, Toro, Angelo e Aquila. Ma che c'entra?
-Kiya-
00mercoledì 8 novembre 2006 00:57
... e sempre 3 animali e 1 uomo... [SM=x822712]
pizia.
00mercoledì 8 novembre 2006 01:26
Potrebbe avere una natura simbolica anche questo.
Mi spiego.
Il vangelo è quello scritto che permetterà ai Cristiani di far conoscere la vita del Dio incarnato a tutti i popoli della terra, quindi come per gli egizi antichi le quattro direzioni erano sufficienti simboli di tutta la terra, così i Vangeli potrebbero essere stati selezionati in numero di 4 per richiamare la loro funzione dottrinale universale...
Hatshepsut76
00mercoledì 8 novembre 2006 09:15
... E se il termine "angelo" fosse il vecchio nome per identificare una costellazione? [SM=x822741]
Hotepibre
00mercoledì 8 novembre 2006 09:49
Re:

Scritto da: -Kiya- 07/11/2006 20.54
...
Unas è colui che si nutre degli uomini,
è colui che vive degli dei.
Egli estrae per sé ciò che si trova nel loro corpo";
"La durata della vita di Unas è l’eternità,
Il suo limite è la perpetuità (….)".
"Ecco che l’anima degli dei è nel corpo di Unas (…)",
"Unas possiede il loro spirito (…)".
"Ecco che l’anima degli dei appartiene a Unas.

... [SM=x822713]



che io sappia questo testo viene richiamato a proposito di episodi di cannibalismo che, come presso tutte le popolazioni preistoriche (e non), avevano connotazioni anche rituali,



pizia.
00mercoledì 8 novembre 2006 13:36
Non ci avevo fatto caso Hat.
Già, 4 costellazioni, un abbraccio del cielo...
Maat Ka Ra
00mercoledì 8 novembre 2006 18:52
a me sembrano anche i quattro elementi: Leone => Fuoco
Toro => Terra...ecc
Hatshepsut76
00venerdì 10 novembre 2006 10:13
Re:

Scritto da: Hatshepsut76 08/11/2006 9.15
... E se il termine "angelo" fosse il vecchio nome per identificare una costellazione? [SM=x822741]



Ras, wild... ho bisogno di voi... Vi risulta una cosa del genere? Personalmente ho provato a fare qualche ricerca con Google, ma senza risultato... Voi cosa ne penstae?
Hatshepsut76
00venerdì 10 novembre 2006 14:35
Su internet sono riuscito a trovare qualcosa di utile: l'autore subito prima pone a confronto lasagoma di Osiride, ottenuta tracciando una linea tra le stelle che compongono la costellazione di Orione, e le tre piramidi nella piana di Giza:

Riconosciamo l’Orsa Maggiore, chiamata dagli Egiziani la “Gamba del bue”, il Cigno (“L’uomo con le braccia distese”), Orione, Cassiopea e altri gruppi stellari. Grande importanza veniva assegnata alla stella Sopdu (Sothis per i Greci, per noi Sirio), in quanto aveva un ruolo di primo piano nei calcoli cronologici.

A mio avviso, il fatto che due costellazioni ed una stella abbiano nomi differenti da quelli odierni, potrebbe essere indicativo del fatto che il termine "angelo" fosse ilo nome antico di una costellazione, o di una stella...

-Kiya-
00mercoledì 15 novembre 2006 22:58
Da qualche parte ricordo di aver letto che la placenta avesse importanza fondamentale, dal punto di vista simbolico, in quanto ritenuta il "gemello" del bambino venuto al mondo.
-Kiya-
00venerdì 17 novembre 2006 03:08
Ma torniamo O.T.

La versione di Plutarco, a proposito degli stendardi:

"... Ma ancora più pericolosa è la posizione degli egiziani nei confronti dei loro animali sacri. I greci almeno in questo si comportano correttamente: sanno infatti che la colomba è l'animale sacro di Afrodite, il serpente di Atena, il corvo di Apollo e il cane di Artemide. La maggior parte degli egiziani invece onorano gli animali stessi e li trattano come veri e propri dèi (...) . Chi si appella invece a un'interpretazione di tipo politico sostiene che nella sua grande spedizione Osiride divise l'esercito in tante arti e a tutte diede come insegna un diverso animale, ciascuno dei quali divenne poi l'animale sacro della stirpe a cui appartenevano i soldati di ogni singola schiera, alle varie popolazioni impose di venerare ciscuna un animale diverso, scegliendoli fra quelli che sono nemici fra di loro e che hanno bisogno per natura di cibi differenti. Così, dalla volontà di difendere sempre il loro animale anche gli uomini furono trascinati a farsi guerra gli uni contro gli altri... Per questo motivo, dunque, gli Egiziani arrivarono alle guerre intestine e alla reciproca ostilità, ma alla fine ci pensarono i romani a sistemarli"

(Tratto da: "De Iside e Osiride")



p.s. mi astengo forzatamente dal commentare la frase di chiusura del paragrafo riportato... [SM=x822740]
Maat Ka Ra
00venerdì 17 novembre 2006 17:42
Ma che simpatico! [SM=x822739] [SM=x822739] [SM=x822740]
pizia.
00venerdì 4 luglio 2008 00:19
Ho richiamato l’attenzione di FrAnkh sulle figure dei quattro uomini porta stendardo che compaiono molto spesso nelle immagini egizie, aprendo tutte le processioni.
Mi ha spiegato che essi sono:
uno sciacallo, Anubi
un ibis, Thot
un falco, Horus
una forma a pera coricata che da qualche parte noi abbiamo chiamato Tekenu o identificato con esso.
Mi sembra che l’abbia chiamato Dwawty, divinità autodeterminata dalla sua stessa definizione, “colui che è adorato”, (un po’ come il Dio ebraico che disse a Mosè: “Io sono colui che è”), contenuta nei Testi delle Piramidi, sottoforma di ordine dato all’Osiride: “tu adorerai colui che è adorato”.
Siccome i Testi delle Piramidi risalgono all’Antico Regno, ho osservato che erano molto antichi, ben più antichi dei papiri tardi su cui li stavamo guardando, e rimangono tali e quali dalle prime raffigurazioni di stendardi predinastici fino alla fine; cosa normale per gli egizi, ossessivi conservatori di ogni tradizione per millenni.
Ho chiesto se l’aver conservato per millenni solo questi 4 stendardi è da mettere in relazione con la smbologia del numero 4, ma lui mi ha risposto che chiunque provasse a rispondere a questa domanda finirebbe per dire molte stupidaggini, e se lo dice lui che ha copiato, scritto e riscritto più volte, studiato e tradotto quasi tutte le stele del Museo, be’, gli si può credere!
manucaos
00sabato 16 novembre 2013 22:50
riporto in vita questa interessante discussione perchè ho delle domande da aggiungere
Su uno degli stendardi che si vede su una tavoletta del re Den c'è lo stendardo con Upuaut


ho trovato un immagine della stessa rappresentazione nel tempio di Mernenptah

da questa si capisce che la parte davanti dello stendardo è occupata da una chiocciola oppure un altro oggetto. Si conosce qual è il significato di questo oggetto ? qual è il legame col lupo ?
gli altri stendardi predinastici non mi sembra che riportino questo oggetto
questi sono i 4 di cui si parla precedentemente in questa conversazione


ma allora quelli che si vedono sulla testa di mazza del re Scorpione sono un altra cosa altri tipi di stendardi ?
manucaos
00domenica 17 novembre 2013 01:11
forse ho trovato delle risposte . Quella che mi sembrava una chiocciola è molto probabilmente una piuma , legata alla dea Maat ?



e il serpente che la accompagna è probabilmente una divinità ritenuta la figlia di Anubi, Qebehet. www.thekeep.org/~kunoichi/kunoichi/themestream/anubis.html#.Uog...

già dalla I dinastia era presente tutto questo , anche nel predinastico?
Hotepibre
00lunedì 18 novembre 2013 15:06
Guardando le immagini riportate, in effetti l'ipotesi della piuma di Maat non sempra poi così azzardata; tuttavia (e questo si vede meglio nella seconda dal tempio di Mernenptah), non escluderei che possa trattarsi di un'ala. Nella prima placca (credo sia d'avorio e di piccole dimensioni) in effetti somiglia più a una piuma, ma lavorare l'avorio e magari in dimensioni così piccole, non è facile e l'artista potrebbe aver lavorato per differenziare meglio l'ala e non creare un pasticcio di immagine.

D'altro canto abbiamo parecchie rappresentazioni del cobra alato e l'ala è quasi sempre leggermente ricurva verso l'alto.

Tutti gli stendardi che si vedono rappresentati, inoltre, hanno sempre una sorta di "bandiera" (guardate quelli sulla testa di mazza del re Scorpione) e, considerando che erano emblemi anche militari, perchè non ipotizzare che si trattasse di vere e proprie bandiere che, in battaglia, potevano anche essere usate per segnalazioni tra i vari reparti schierati sul campo (in assenza di altri sistemi di comunicazione)?
In tal senso anche la "chiocciola" in questione potrebbe essere una stilizzazione di bandiera.
manucaos
00lunedì 18 novembre 2013 23:01
un ipotesi molto interessante il collegamento tra la piuma e le ali del serpente alato ...
anche lo stendardo come bandiera mi sembra abbastanza probabile, forse c'è qualche collegamento con l'ideogramma di Neteru-Ntr ?



anche se in un primo momento io avevo collegato quella parte degli stendardi sulla mazza di Scorpione con la figura che si vede davanti al falco sopra i decapitati sulla paletta di Narmer



che alla fine ho scoperto essere una porta raffigurata allo stesso modo anche nel "Libro delle Porte"
Riccardo Banchi
00giovedì 21 novembre 2013 10:30
Leggo solo adesso questa interessante discussione, riguardo alla quale non ritengo avere competenze che mi permettano di esprimermi con sufficiente cognizione di causa. Tuttavia mi sento di poter esprimere la seguente opinione:

Nelle rappresentazioni predinastiche percepisco l'intenzione di voler rappresentare negli stendardi realtà territoriali, emblemi che effettivamente avrebbero potuto indicare un nòmo o un protoregno. Logicamente ogni entità rappresentata ha anche una valenza simbolica di origine religiosa, ma del resto, specie a quell'epoca, religione e potere erano la stessa cosa. Dunque divinità si riscontrano negli stendardi e nei canopi, ma in questo non c'è da sorpendersi. Ricordiamo inoltre che nel predinastico la mummificazione era solo naturale, per cui l'estrazione degli organi non era neanche immaginata.

Il mio è solo un condetto generale, ma ritengo che almeno in minima parte debba essere preso in considerazione.

Ric [SM=x822709]
manucaos
00venerdì 22 novembre 2013 01:30
mi sembra di aver trovato però ancora la piuma associata ad un falco stavolta, nella "paletta dei cacciatori". Gli uomini portano due piume anche sulla testa . Se questa paletta è più antica delle altre opere prese precedentemente in considerazione l'origine della piuma potrebbe essere qui ...

Hunters
[correzione apportata da Hotepibre con link all'immagine postata da Manucaos]

questa paletta dimostra pure che gli stendardi venivano usati anche nella caccia e, se vedo bene, che usavano anche le teste di mazza per cacciare ...

xoomer.virgilio.it/francescoraf/hesyra/palettes/hunters.htm

tra l'altro io uomini con queste caratteristiche come l'arco a doppia curva,due piume sulla testa ,una coda col sacchetto e le freccie con le punte allargate li ho già visti nelle rappresentazioni rupestri delle "teste rotonde" del Tassili .... [SM=x822741]

Hotepibre
00venerdì 22 novembre 2013 10:08
Partiamo dalla fine: il sito che hai proposto (http://xoomer.virgilio.it/francescoraf/hesyra/palettes/hunters.htm) è davvero molto interessante ed anche ad un'occhiata sommaria, mi sembra che sia una vera miniera da scoprire. Grazie.

Ma torniamo ai nostri cacciatori (mi sono permesso di modificare il link poichè quello che avevi riportato tu non funzionava) ed alla prima immagine postata (che poi mi sembra un particolare della seconda)...

Scrivi, infatti, che nella prima paletta torna "ancora la piuma associata al falco", ma nella paletta non vedo falchi; a cosa fai riferimento? alla "piuma" in se e per se?
In tal caso, direi che si tratta di ...una piuma, nel senso che non mi pare ci siano assonanze tali da indicarla come uguale a quella da cui siamo partiti ed associata, in quel caso, al falco.
Vorrei ora passare ad analizzare la paletta in se, che è secondo me interessante.

Analizziamo i vari personaggi da un punto di vista prima di tutto iconografico: in effetti, il secondo personaggio a destra della "processione" inalbera uno stendardo e solo tre personaggi sono armati di arco e frecce: il primo a sinistra, il corrispondente a destra, e quello che si vede in basso. Proprio quest'ultimo, peraltro, mi pare sia l'unico ad avere due piume sul capo. Quanto all'armamamento, degli archi abbiamo già parlato, per quanto riguarda le mazze (o quel che sembrano tali), ne sono armati (a partire da dx) il secondo (quello che regge lo stendardo), il terzo ed il quinto, mentre per il quarto ed il sesto mi sembra possa trattarsi più verosinilmente di bastoni da lancio (i c.d. boomerang che, nel nostro caso, pare non tornassero affatto indietro -ne abbiamo molti esempi nella tomba di Tut ed in molti rilievi e dipinti) mentre nell'altra mano reggono una lancia.

Ricapitoliamo:
1 uomo ha due piume sul capo mentre gli altri ne hanno una;
1 uomo regge uno stendardo;
3 uomini sono armati di arco e frecce (uno di questi è l'uomo con due piume);
3 uomini sono "armati" di mazza;
2 uomini sono armati con bastoni da lancio.

Ed ora una mia possibile intepretazione: ci troviamo dinanzi ad una scena di caccia che vede un Capo dei cacciatori (quello con due piume ed armato di arco?), 5 cacciatori (archi e bastoni da lancio per colpire prede "lontane" o, magari, volanti) e tre battitori il cui lavoro, come si sa, è quello di far convergere la selvaggina verso i cacciatori. Questi sono "armati" di mazza, magari per far rumore nella boscaglia, e di lancia; in entrambi i casi, si tratta inoltre di armi da distanza ravvicinata che ben potrebbero servire per colpire animali a terra, ma anche per difendersi da animali -pur sempre terrestri- eventualmente sfuggiti ai cacciatori .

Nella paletta completa (la seconda immagine) si vede l'intera scena e a destra si può notare uno strano toro bifronte accantoa quella che sembra essere una città turrita (o forse una tenda?), alcuni leoni, uno dei quali inalbera almeno due frecce e sta assalendo quel che sopra abbiamo chiamato "il Capo dei cacciatori" (forse colui che lo ha ferito). In basso, a dimostrazione di quanto fossero bravi i cacciatori, un altro leone (che ricorda molto quelli assiri) ha ben tre freccie piantate nel collo.

A destra, però, ho notato un'altra particolarità: tutti i personaggi di questo lato (quasi speculare al primo) inalberano due piume sul capo: uno regge a sua volta uno stendardo ed è "armato" di una mazza o di un'ascia bipenne, mentre l'altro regge il capo di una fune legata alle corna di un'antilope (o cervo); un cane (o uno sciacallo?) aiuta i cacciatori (non credo sia un caso se tra i riferimenti bibliografici ci sia un testo che fa riferimento proprio ai "canidi" -J.O. Gransard-Desmond, Les Canidae de la Prehistoire a la Iere Dynastie en Egypte et en Nubie, 1999).
A differenza dei "cacciatori" dell'altra parte, qeusti hanno, inoltre, una specie di scudo.

Avendo notato questo particolare, ovvero la specularità dei due lati della paletta, direi che potrebbe trattarsi non solo di una battuta di caccia, ma addirittura di una "gara" fra cacciatori e quello che prima ho indicato come "il Capo dei Cacciatori" in realtà altro non potrebbe essere che uno dei cacciatori della squadra con "due piume" che gareggia, di fatto, con la squadra della "piuma unica".

A fattor comune, e chiudo per non annoiare troppo, il fatto che indossino una specie di "divisa" uguale per tutti il che denota che siamo in presenza di cacciatori, certo, ma anche di soldati: tutti hanno la barbetta a punta, stessa capigliatura (o parrucca), gonnellino a pieghe, fascia lombare e quello strano "sacchetto" che pende alla vita e che potrebbe essere una "coda".
Colpisce però, in questo caso, la perfetta uguaglianza del disegno in tutti i personaggi: una sorta di forcella da cui esce la "coda", come se proprio quella strana forma dovesse chiarire e rendere evidente di cosa si tratti.
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