Re: Re:
Biceleon, 22/03/2008 19.26:
La versione originale inglese del libro di Ellis rispetto alla traduzione italiana riporta il nome Heh del quinto pilastro, se non sbaglio dovrebbe corrispondere alla fonetica del geroglifico.
Pagina originale
Heh non è un pilastro, ma una divinità rappresentata per mezzo di un uomo seduto a terra con il capo sormontato dal ramo di palma. Il significato della parola "
heh" è "milioni", ragion per cui gli si attribuisce una funzione benaugurante.
Lo puoi trovare, ad esempio, riprodotto sullo schienale della sedia in legno di cedro rinvenuta nella tomba di Tut, dove la divinità è rappresentata con alune varianti. Il ramo di palma, n tal caso, non si trova sul capo del dio, bensì esso ne stringe uno per ogni mano. Al braccio destro porta un
ankh, quale augurio di vita ed è adagiato sul geroglifico
nbw, ovvero il simbolo dell'oro. Questa è una delle rare volte in cui la divinità è rappresentata da sola, mentre si predilige il rappresentarlo almeno in coppia.
Proprio sull'ultimo numero di Pharaon, tuttavia, la dott.ssa Eaton-Krauss, esperta di arte egizia, paragona l'immagine di
Heh al pilastro
Djed, a cui ha accennato -francis- , per via della postura eretta.
Non ho trovato alcun riferimento o rimando ad Horus, nè tanto meno ho mai letto a riguardo di pilastri associati a questo dio.
Sul mito di sansone so praticamente nulla.... in quanto scrive Ellis, applicando più d'una forzatura, posso trovare raffronti con Horus solo per via del culto del solare (e quindi il giorno) ad esso (Horus) associato. Ma mi pare argomento comune e ricorrente in più di una cultura antica per poter affermare con certezza che abbia subito influenze egizie... che ne dici?