Roma: "Collezione di glittica Santarelli. Intagli, cammei e sigilli"

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EGIZIA72
00venerdì 10 febbraio 2012 12:58
Abbraccia cinque millenni di storia, dall' Egitto al Vicino Oriente antico, dal mondo greco-romano all' Europa moderna, la collezione di «glittica», l' arte della pietra incisa, della Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli, che da oggi sarà possibile ammirare ai Musei Capitolini: l' inaugurazione nel pomeriggio (ore 18) con la presenza del sindaco Gianni Alemanno e con l' attesa visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Collocata in un sistema espositivo circolare, in una prima sala del palazzo Clementino che è stata allestita come fosse una volta stellata, la collezione (concessa dalla famiglia in comodato d' uso per dieci anni) comprende quasi seicento pezzi tra gemme e cammei. Oltre un corposo nucleo di scarabei egizi con i nomi dei faraoni, vi sono intagli e cammei di epoca romana - fra i quali un ritratto dell' imperatore Commodo come Ercole - rarissime opere dell' epoca di Federico II e lavori firmati dai più importanti incisori attivi fra il Settecento e l' Ottocento. Si inizia con i sigilli della seconda metà del III millennio a.C. e si passa alle pietre neobabilonesi del IV secolo a. C. per proseguire con gli amuleti a forma di cuore dell' antico Egitto; si prosegue con le figure di animali d' età romana (compresa una lupa che allatta i gemelli) per andare poi verso l' età normanna con un diaspro dove è ritratto l' imperatore Federico II, per arrivare a incisioni più moderne, come pendenti o cammei con i volti femminili dell' Ottocento. Ma la vera sorpresa per i visitatori di questa nuova e particolare sezione dei Musei Capitolini sarà la possibilità di ammirare le opere d' arte con il coinvolgimento di vari sensi: vi saranno infatti musiche di sottofondo (di Roberto Cacciapaglia e Vangelis) e profumi di ambra e sandalo. Le gemme incise hanno sempre affascinato collezionisti e studiosi di storia dell' arte, ma anche le corti principesche e le famiglie gentilizie, che spesso in gara fra di loro cominciarono a dar vita a collezioni di glittica: raccolte famose come quelle dei Medici, degli Orsini o dei Farnese. Un' arte che ha appassionato anche i «fondatori» della raccolta che si può da adesso e per i prossimi dieci anni ammirare ai Musei Capitolini, Dino Santarelli ed Ernesta d' Orazio, i quali iniziarono con l' acquisto da fondazioni private e il reperimento sul mercato antiquario per vent' anni. Collezione che è stata portata avanti dai figli, Paola, Santa e Toni, che «desiderano proseguire questo cammino artistico» anche con una Fondazione che porta il nome dei genitori e che profonde i suoi sforzi nella pubblicazione di libri, studi e ricerche. Per questo un catalogo scientifico delle opere esposte, curato da Angela Gallottini con saggi critici relativi ai diversi periodi di appartenenza delle opere.


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