Riapre il museo di Alessandria D'Egitto

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EGIZIA72
00giovedì 25 aprile 2013 20:46
Rinascerà grazie all'expertise culturale e ai programmi della cooperazione italiana il museo greco-romano di Alessandria d'Egitto, fondato nel 1892 da un archeologo italiano, Giuseppe Botti, e chiuso dal 2005. Il memorandum d'intesa è stato firmato ieri dal ministro delle Antichità egiziano Mohamed Ibrahim Ali Sayed, l'ambasciatore d'Italia in Egitto Maurizio Massari e il prorettore dell'ateneo Stefano Grego, nel corso di una cerimonia nella cittadella del Cairo, alla quale hanno partecipato egittologi italiani come Edda Bresciani e Antonio Giammarusti, da anni presenti in Egitto.

L'università di Viterbo effettuerà la progettazione architettonica e museografica del museo e lavorerà anche per la valorizzazione dei siti archeologici di Saqqara e Medinet Madi. ''L'intervento ha un valore complessivo di 8 milioni di dollari, ha spiegato Grego, dei quali una parte provenienti dal debt swap programme della cooperazione italiana’’.

Il Museo greco-romano di Alessandria d'Egitto espone, nelle sue 27 sale e nei sui giardini, circa 40mila reperti archeologici, che coprono un arco di tempo di quasi 1000 anni di storia, dal 331 a.C., fondazione della di Alessandria d’Egitto, alla conquista araba del 640. I reperti sono ordinati cronologicamente in diverse sezioni disposte in senso orario a partire dall’ingresso. Tra i manufatti di particolare interesse c’è il mosaico a forma circolare che raffigura la regina Berenice II, moglie di Tolomeo III, che fu re d'Egitto dal 246 al 221 a.C..

''Abbiamo aspettato a lungo questo momento' ha affermato Sayed, ricordando il particolare legame fra il museo e l'Italia, visto che dalla sua fondazione fino al 1952 ha avuto direttori italiani. ''Il progetto di Alessandria - ha sottolineato - avraà un impatto importante diretto sulla realtà socio-economica locale, in quanto contribuirà a creare mille posti di lavoro e attirerà turismo e questo, a sua volta, contribuirà alla crescita economica della comunità''. Il ministro ha concluso affermando che ''la sicurezza è la priorità che sarà affrontata dal governo egiziano per favorire il ritorno del flusso turistico nel paese''.

Ad avviso dell'ambasciatore Massari ''la firma dell'intesa testimonia la forte e concreta cooperazione fra le istituzioni dei due paesi e il sistema universitario italiano e il riconoscimento del ruolo che l'Italia gioca nella conservazione e nella promozione di beni culturali, che hanno una rilevanza che va ben al di la' l'Egitto''.

L'ambasciatore italiano ha posto in particolare risalto il doppio binario sul quale si muove il progetto presentato ieri: la salvaguardia dei beni archeologici e il contributo allo sviluppo socio-economico e delle condizioni di vita delle comunità locali. ''Esiste una legame molto chiaro fra l'aspetto culturale e quello dello sviluppo economico, turistico e della creazione di posti di lavoro. Non si tratta solo di cultura fine a se stessa, ma di contribuire a migliorare la condizioni socio-economiche e i primi a beneficiarne saranno i cittadini egiziani'', ha concluso Massari.


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