Rappresentazioni vere o false ?

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nectanebo
00lunedì 6 luglio 2015 18:59
Guardate queste due immagini: [SM=x822741]


Foto N° 1


Foto N° 2

Non sempre quello che viene presentato è autentico, e chi è stato in Egitto avrà notato le più svariate riproduzioni di oggetti, più o meno ben fatte. Qui si pongono alcune domande:

1° le due rappresentazioni sono autentiche ?
2° quale particolare non vi fa sembrare autentico una o entrambe le raffigurazioni
3° se solo una lo è ? Quale è ?
4° Anubi, sta operando su un pesce ?

Se ritenete autentiche una o entrambe le immagini, datene i riferimenti (tomba, località, e appartenenza.)

Nota – foto gentilmente concessa da R. Buiani.

Ciao ...Nec.
-francis-
00mercoledì 8 luglio 2015 13:44
Sono entrambe false. IN special modo la seconda
nectanebo
00mercoledì 8 luglio 2015 18:02
Prima di tutto grazie per “aver detto la tua” in questo post. [SM=x822754]
Sarebbe interessante sapere le motivazioni che hanno dettato la scelta del falso per entrambe le raffigurazioni. [SM=x822706]
Non ti anticipo se sei nel giusto o no, prima lascio a te le osservazioni. [SM=x822750] [SM=x822751]

Ciao ...Nec.
-francis-
00mercoledì 8 luglio 2015 18:25
Diciamo che è stata una reazione istintiva. La raffigurazione di Anubi chino sul sarcofago è famosissima. A memoria non ti so dire da quale tomba è stata tratta, ma usata tantissimo nei papiri.
Forse ricordo male, ma non ricordo nessuna raffigurazione con un pesce imbalsamato.
La seconda, invece, mi sembra un esercizio, una macchietta.
Sicuramente mi sbaglio. Non sono propriamente una esperta, ma di raffigurazioni, da libri o sul posto, ne ho viste tante.
nectanebo
00mercoledì 8 luglio 2015 21:36
Sei andata allora più a intuito che a indizi concreti.
Te ne cito due:
Guarda la coda di Anubi, e ... a cosa è rivolta l' "occhiataccia" del pesce....

Ciao, a dopo...Nec.
Hotepibre
00mercoledì 8 luglio 2015 23:26
...falsa come una moneta di rame la seconda... mai visto un Anubi "pescivendolo" che sfiletta un pesce; né occhi di horus con gli occhiali che piangono; tanto meno un pesce lesso che si guarda indietro, o due "divinità" dall'occhio furbetto, o la testiera di un letto funebre che "amoreggia" con la divinità di destra... un coniglio che suona una campanella (?)... una Maat che "frega" il simbolo dalla testa della dea di sinistra con una specie di canna da pesca... vero che esistono i papiri satirici, ma questa mi pare si possa definire come una bufala davvero ridicola!!!
Direi altrettanto per la prima, anche se, in questo caso, il falso è almeno fatto un po' meno grossolanamente!
-francis-
00giovedì 9 luglio 2015 01:22
digilander.libero.it/altromond/egitto/imagesegitto/anubi.jpg

Questa è l'immagine che conosco io, ben diversa da quelle pubblicate sopra

nectanebo
00giovedì 9 luglio 2015 22:07
Sembra che l'orientamento prevalente propenda per il falso per entrambe le raffigurazioni, per la seconda forse la qualità espressiva e i particolari abbondantemente citati da Hotep non lasciano dubbi.
A questo punto, cosa può dire il testo messo "in bocca al pesce" ?

sopra alla testa del pesce si cita:
Parole dette da questo bel pesce. Infatti io sono venuto all'esistenza (nato), dietro una pianta acquatica...

La linea centrale orizzontale:
Io sono colui che come pesce è (nuota) nell'acqua. mese 3, giorno 1 anno...?

La traduzione è in parte intuitiva per le modalità di scrittura.
Se Rosy Buiani sarà tanto gentile da svelare il mistero, tutto sarà più chiaro.

...Nec.
nbtsshmw
00venerdì 10 luglio 2015 14:33
Eccomi Nec!
La prima è assolutamente autentica, strana, particolare, ma autentica.
La seconda è .... uno scherzo. O meglio, io lo chiamerei un falso d'autore.
Viene dalla casa della missione francese a Pa Demi (Deir el Medina).
Gli egittologi che lavoravano lì, nel tempo libero, si sono un po' divertiti....
-francis-
00venerdì 10 luglio 2015 16:00
Mi ha tratta in inganno il pesce. In effetti sulla prima avevo dei dubbi, ma la seconda proprio ero certa che fosse un falso. La prima, a parte il pesce, si vede che è l'immagine tratta da una tomba, i segni ed i disegni sono tipici; pure l'intonaco è deteriorato.
nbtsshmw
00venerdì 10 luglio 2015 17:00
Credo che l'intonaco non sia indicativo. Ci sono parecchie tombe sia a Pa Demi che a Khokha che sembrano terminate da pochissimo.... l'intonaco è perfetto e le immagini e i testi nitidissimi.
nectanebo
00sabato 11 luglio 2015 18:50
Per concludere, le due illustrazioni sono: vera, per la prima e falsa la seconda.
Considerando però da chi è stato realizzato il “falso” credo che possa entrare di diritto nelle opere dell’antico Egitto.

PREMESSA

ANUBI (gr. "Ανουβις; lat. Anūbis; copto anûp; dall'antico egiziano a'nûp [jnp.w] "sciacallo", corrispondente alla voce semitica u̯alp, u̯ulūp). - Sotto forma di sciacallo coricato è raffigurato nelle iscrizioni più antiche; per cane lo scambiano i Greci e i Latini. Non va confuso col dio lupo di Asyūṭ, ritratto in posa aggressiva, in piedi. Il suo culto proviene dalle zone desertiche dell'Alto Egitto; è adorato nella città di Kase, la greca Kynonpolis, oggi el-Qeis; e poco più a sud di Asyūṭ, in Rifa, dove ha il titolo di "signore dell'apertura della grotta". Frequentatore di necropoli e di caverne, egli è ritenuto abitatore del mondo sotterraneo, e quindi dio dei morti ai quali assicura vitto e buona sepoltura; in sciacalli amano mutarsi i trapassati. Talvolta si assimila al dio sole e dio dei morti Osiride, proprio del nomo di Tini e in ispecie di Abido; e a Zoker, signore della apertura dei passaggi sotterranei, dio dei morti a Gīzeh presso il Cairo. Il suo culto è diffuso in Eliopoli e anche in Asyūṭ, dove nel medio regno troviamo un suo santuario nella necropoli. Sacro a lui, o assimilato a lui, è pure un feticcio foggiato da una pelle di bue che pende da un palo, che potrebbe essere un emblema di tabù in relazione con i morti. Col diffondersi della religione osiriana, la fortuna di Anubi tramontò; egli rimase il patrono dell'imbalsamazione, ovvero si ridusse ad addetto alla bilancia della psicostasia nel tribunale di Osiride. Era, del resto, già passato nel mito di questo dio, come colui che ne aveva preservato la salma dalla corruzione dopo averne trovato il cadavere col suo fiuto canino, secondo quanto scrivono i Greci
di Giulio Farina

Dal testo di G farina ho evidenziato le prerogative, di Anubi come in molte tombe viene raffigurato.
Ci sono però delle eccezioni, e una di queste è l’immagine 1.
La tomba che contiene la raffigurazione è la TT2 attribuita a Khabekhnet, a Deir El Medina.

Khabekhnet era il figlio maggiore di Sennedjem (TT1). E’ vissuto durante la 19° dinastia, quando Ramesse II (1279-1212 aC), era sul trono. Il suo titolo era "Servitore nel posto della Verità", la sua casa era a Deir el-Medina, dove ha lavorato nelle tombe reali nella Valle dei Re. La casa di Khabekhnet era situata nella parte sud-occidentale del paese. Si trovava vicino alla casa di suo padre Sennedjem .
Khabekhnet è stato sepolto insieme alla moglie, Sahte e la loro famiglia, in una tomba leggermente a sud della tomba di suo padre. La famiglia di Khabekhnet era ampia, come la famiglia di Sennedjem. Una stele trovata nel cortile della tomba contiene i nomi di Khabekhnet, suo fratello Khons e diversi bambini: Mose, Anhotep, Amenemheb, Iside e Henutweret. B. Davies reputa che erano tutti figli di Khabekhnet (Davis, 1999,45).

Analisi dell'immagine:
Anubis, l'imbalsamatore sciacallo/cane sta operando sul defunto, che qui però, è dipinto come un grande pesce, invece che come mummia umana e osiriaca, giacente su un divano a gambe di leone. Le parole seguenti accompagnano la scena: "parole dette da parte di Anubis,( l'imy-wt): Io vengo, io sono il tuo protettore per l'eternità, oh abdw-pesce di veri lapislazzuli”… I quattro figli di Horus (Imseti, creatura umana e divinità responsabile per il fegato, Hapy un babbuino è la divinità responsabile per i polmoni, Duamutef uno sciacallo è la divinità responsabile per lo stomaco e Qebehsenef con testa di un falco è la divinità dei visceri, sono collocati a coppie, alla testa e ai piedi sul piano del letto, allo stesso livello del pesce. La scena intera è incorniciata da una tenda, ai lati della quale sono Isis e Nepthys, inginocchiate su fiori di gigli ? e piante di papiro. Questo grande pesce non è identificabile , e a questa rappresentazione, finora, non si è trovato eguale.
Il pesce è stato identificato da alcuni come il pesce persico del Nilo (niloticus di Lates o tilapia) e viene spiegato come un simbolo della rinascita che attende il defunto.

Il significato preciso di questa rappresentazione di “mummia di pesce” è incerto, e in parte oscuro, ma probabilmente, e più semplicemente, rappresenta il defunto che si associa col dio Osiris in sembianze di pesce ?. Il dibattito sul simbolismo di questa rappresentazione, è basato su pure ipotesi e molte domande, tra cui le più semplici sono : perché un pesce ? perché questo tipo di pesce ?

...Nec
nbtsshmw
00domenica 12 luglio 2015 10:25
Grazie. Molto esauriente!
-francis-
00domenica 12 luglio 2015 13:58
Grazie Nec.
nectanebo
00lunedì 13 luglio 2015 13:10
Non ho fatto nulla di particolare: una ricerca in rete, una sintesi del risultato, e tutto è finito qui.
Ringrazio voi per aver letto il tutto. [SM=x822754]

[SM=g999100] ...Nec.
Hotepibre
00martedì 14 luglio 2015 09:29
...Nec ha individuato il pesce della prima rappresentazione (decisamente molto singolare nel panorama tombale egizio) per una Tilapia Nilotica .
Orbene, questo pesce ha una particolarità: cova le uova nella bocca e, per questo, veniva "venerata" (ne sono stati trovati alcuni esemplari mummificati) poiché rappresentava la rinascita.
Se il pesce della tomba di Khabekhnet (TT2) è perciò una Tilapia, questa potrebbe essere una giustificazione senza dimenticare, peraltro, che nella leggenda di Osiride si racconta che un solo pezzo non venne recuperato da Iside, il pene, poichè questo era stato ingoiato da un pesce del Nilo; ed anche in questo caso la scelta del pesce potrebbe voler rimandare a quella leggenda.
Sulla stessa scia della "rinascita" della vita in qualche modo "misteriosa", non dimentichiamo inoltre Kheper, lo scarabeo sacro che cova le sue uova nello sterco che spinge dinnanzi a se (peraltro come se fosse il sole nel suo viaggio): poiché da una cosa così immonda si vedevano poi uscire gli "scarrafoni" (e mai come in questo caso "ogni scarrafone è bello a mamma sua"), ovvero la vita, gli egizi veneravano questo animale anche come simbolo di fertilità.
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