Pisa porta al Cairo gli inizi dell'egittologia

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-francis-
00mercoledì 20 gennaio 2010 13:25

Disegni e testi della spedizione franco-toscana del 1828-29
19 gennaio, 20:01

Disegni, acquarelli e manoscritti inediti per testimoniare gli inizi dell'egittologia per la prima volta in mostra al Cairo dal 26/1.
La rassegna 'Ippolito Rosellini e gli inizi dell'Egittologia', che durera' fino alla fine di febbraio,mostrera' disegni e manoscritti originali della spedizione franco-toscana in Egitto del 1828-29 provenienti dalla Biblioteca Universitaria di Pisa. La mostra e' organizzata dall'ateneo pisano con l'ambasciata italiana e il Supreme Council of antiquities.

(Ansa)

Hatshepsut76
00martedì 2 febbraio 2010 11:01
Ecco l'articolo relativo:

Si apre al Cairo la mostra su "Ippolito Rosellini e gli inizi dell'Egittologia"
In Egitto saranno esposti più di cento pezzi scelti tra i disegni, gli acquerelli e gli appunti portati in Italia dal grande studioso pisano


Dal 26 gennaio alla fine di febbraio 2010 il Museo Egizio del Cairo ospita la mostra “Ippolito Rosellini e gli inizi dell’Egittologia. Disegni e manoscritti originali dalla Spedizione Franco-Toscana in Egitto del 1828-29 dalla Biblioteca Universitaria di Pisa”, organizzata dalla professoressa Marilina Betrò, docente del Dipartimento di Scienze storiche del Mondo Antico dell'Ateneo Pisano, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia, il Supreme Council of Antiquities e la Biblioteca Universitaria di Pisa. Saranno esposti per la prima volta al Cairo - ma, per alcuni di loro, per la prima volta in assoluto: si tratta di inediti, mai esibiti in precedenza, di cui, in qualche caso, si ignorava l’esistenza fino ad ora - circa un centinaio di pezzi scelti tra i disegni, gli acquerelli e gli appunti manoscritti conservati alla Biblioteca Universitaria di Pisa, che Ippolito Rosellini portò in Italia al ritorno dalla spedizione.

La spedizione Franco-Toscana in Egitto, guidata da Jean-Francois Champollion e da Ippolito Rosellini nel 1828-29, segna uno dei momenti fondanti dell’egittologia. Alla genesi dell’impresa e all’équipe che la conduce è dedicata la prima sezione della mostra. Il decifratore francese dei geroglifici e il giovanissimo professore di Lingue orientali dell’Università di Pisa partono infatti accompagnati da pittori, architetti, ingegneri, naturalisti. I pittori riproducono le stupende scene rappresentate nelle tombe e nei templi dell’antico Egitto, che Champollion e Rosellini studiano, commentandone il significato, copiando e traducendo i testi. La maggior parte del lavoro di copia delle scene è fatta dai pittori toscani: i francesi, infatti, per motivi vari abbandonano quasi tutti la spedizione prima della fine. Per questo motivo, solo Pisa possiede oggi il patrimonio ricchissimo e quasi completo del portafoglio originale.

I soli disegni e acquarelli originali ammontano a quasi 1400. Non tutti furono pubblicati nell’imponente opera di Rosellini, i “Monumenti dell’Egitto e della Nubia”, non tutti stampati a colori, così come sarà invece possibile ammirarli nella sezione centrale della mostra. I pittori toscani riprodussero con straordinaria fedeltà la freschezza di colori e la vivacità di scene oggi spesso non più ammirabili sugli originali: alcuni dei monumenti e delle tombe che videro sono andati distrutti, in altri casi il deterioramento subito da pitture e bassorilievi per colpa degli agenti naturali o umani non permette più di apprezzarli. Si tratta dunque di una testimonianza unica e insostituibile.

In anticipo sui tempi, Ippolito Rosellini riservò un’attenzione particolare alla cultura materiale, ai costumi e usi degli antichi Egiziani. Si potranno così ammirare tavole celebri con scene tratte dalla vita quotidiana e riproduzioni di strumenti e oggetti d’uso comune nell’antico Egitto. Non mancheranno tuttavia le rappresentazioni storiche di battaglie, i ritratti di faraoni, il pantheon variegato degli dei egiziani. La selezione del materiale illustrerà il metodo di lavoro rigoroso della spedizione; gli appunti manoscritti e i taccuini inediti di Rosellini, le schede del dizionario geroglifico fatte “sul campo”, attingendo direttamente alle iscrizioni antiche, mostreranno il gigantesco lavoro di elaborazione che accompagnò la raccolta dei dati e permise la nascita dell’Egittologia.

Completeranno l’esposizione alcuni tra i documenti più significativi per la storia dell’impresa, che non fu solo un grande evento scientifico, ma anche una straordinaria avventura umana, da restituire nelle sue molteplici sfaccettature: lettere tra Rosellini e il Granduca di Toscana per l’organizzazione del viaggio, il regolamento delle due missioni, il diario redatto giorno per giorno dallo studioso toscano e i vivaci resoconti alla moglie con le avventure della spedizione.

Una terza sezione della mostra è infine dedicata al ruolo di Rosellini nella diffusione della scienza egittologica: con la morte precoce di Champollion a 42 anni, lo studioso italiano, che a sua volta doveva morire a soli 43 anni, ne restò infatti il solo erede scientifico e continuatore. Alla sua infaticabile opera si deve la formazione di grandi egittologi, come il tedesco R.K. Lepsius, e la nascita dell’egittologia italiana.

Curatori della mostra, coordinata dalla prof. Betrò, sono i dott. Paolo Del Vesco e Gianluca Miniaci, assegnisti di ricerca dell'Ateneo pisano sul Progetto Rosellini, e la dott.ssa Sabah Abdel Razek, vice-direttore del Museo Egizio del Cairo.

La mostra è stata resa possibile dal generoso supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa e da un contributo dell’Istituto Italiana di Cultura del Cairo. Ha potuto inoltre usufruire del patrocinio dell’Ambasciata d’Italia al Cairo, che ha voluto anche finanziare la stampa del catalogo, interamente a colori, in italiano e inglese.

[fonte: www.unipi.it/ateneo/comunica/comunicati/rosell.htm_cvt.htm]
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