Orizzonte di luce

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-francis-
00mercoledì 14 novembre 2007 11:43
E' bello, dall'alto del colle
ammirare la vasta pianura
pensare che un giorno lontano
su quella distesa sabbiosa
vivevano, felici e sereni
i nostri antenati egiziani.

Immaginare i bambini giocare
sul fiume adorato e benigno,
scultori, pittori e artigiani
adornare le case con cura
scudieri, aurighi e arcieri
sui carri dorati sfrecciare.

Felici nei vestiti di bisso
i reali amati da Aten
ogni giorno, dall'alba al tramonto
portavano offerte nel tempio.

Le figlie, un po' birichine
correvano intorno, allegramente
ma il re, che tanto le amava
chiudeva un occhio, e sorridente
prima le accarezzava, poi le baciava.

Felici scorrevano i giorni
in quella città costruita
in onore dell'unico Dio.

Or dall'alto della rupe orientale
guardandomi intorno commossa
penso alla storia passata
son felice di esser tornata
in questo posto pieno d'amore
dal quale non vorrei più partire.

Non voglio lasciare Akhetaten
senza avere portato gli onori
nella tomba del mio faraone.

Sosterrò in quell'antro divino
pregherò il Dio Sole splendente
una lacrima scenderà sulla guancia
che Akhenaten asciugherà.



-Kiya-
00mercoledì 14 novembre 2007 12:38
Sono parole splendide, Franca.
Parole cariche di un sentimento puro che, chissà per quale ragione, ti lega... ci lega a quel tempo e ci rende increduli al pensiero che non sia stato anche nostro.
Emozioni così tangibili, da non poter credere che non siano reali. Scaturite da una reminescenza passata... un'epoca in cui tutto era più puro di adesso.
Se mai un giorno riuscirò anche io ad affacciarmi dalla rupe orientale anche io potrò osservare con gli occhi del cuore quella Valle, individuare la strada maestra che tante volte Akhenaton, figlio del Sole tra gli uomini, ha percorso sul suo cocchio, il Palazzo dove ha trascorso i suoi giorni e il Tempio dove si recava ad abbracciare Suo Padre...

Vorrei che fosse l'alba per poter ammirare Aton che sorge. E vorrei attendere fino al tramonto, per poter assaporare ogni istante, ogni momento perduto della vita ad Akhetaton. E mentre Aton inonda con la calda luce della sera tutto ciò che resta, immaginare tutto ciò che è stato... chiudere gli occhi e restituirgli vita, ancora una volta e per me soltanto
-francis-
00mercoledì 14 novembre 2007 14:15
Recarmi in quel sito la prima volta, quando ancora non ci andava nessuno, è stata un'esperienza unica, irripetibile.
C'eravamo mio marito, mio figlio piccolo ed io. Qualche coppia di turisti fai da te (come noi) qua e là. Anche mio marito rimase affascinato da quel luogo che all'apparenza era deserto, ma che racchiudeva in sè tanta storia e tanto amore.
Dopo aver visitato le tombe, ci sedemmo su una panchina sul colle, ed una brezza rinfrescante (era agosto) ci scompigliò i capelli. Atmopfera magica, che solo chi ama questo faraone può recepire.
Purtroppo, come ho già scritto, nelle mie due visite successive ho notato cambiamenti che mi hanno rattristata.
Non più il carretto trainato da un trattore per percorrere quella distesa ma direttamente sul pullman... non più la vasta distesa sabbiosa ma... una strada asfaltata.
Non più liberi di circolare a proprio piacimento, ma solo dove vuole la scorta.
Ma per me Akhetaten è stata quella della prima visita, per sempre, eternamente!
pizia.
00mercoledì 14 novembre 2007 22:37
Possa l'Aton illuminare tutte le menti
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