Nubia, l'Africa dei faraoni

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-francis-
00mercoledì 22 ottobre 2008 12:07
Parcheggiamo il Land Cruiser all’ombra di due acacie. Dalla casa di fronte esce un uomo con una stuoia e una teiera, offre ristoro ai viaggiatori, è orgoglioso d’avere ospiti stranieri. Siamo nella Nubia sudanese, l’Alto Egitto dei Faraoni Neri, la regione - tagliata dal Nilo - tra il lago Nasser e Khartoum. Ci sono piramidi, tombe affrescate e bassorilievi, ma nessun visitatore. L’assenza di turismo significa rapporti veri con la popolazione, senza venditori, intermediari e mendicanti che di solito assediano gli europei a queste latitudini. In Nubia i faraoni venivano sepolti in camere funerarie sotterranee coperte da piccole e affilate piramidi. Quelle che a Jebel Barkal vediamo spuntare tra la sabbia rossa, mentre il volo circolare dei rapaci accompagna la nostra salita sulla montagna sacra. Dalla cima si spazia sulla cittadina di Karima, sulla necropoli egizia e sul Nilo che, lungo il suo percorso, disegna un serpente verde tra l’ocra sahariano. Jebel Barkal è l’olimpo nubiano, un monolito d’arenaria con pareti a precipizio. Ai suoi piedi ci sono i resti del tempio di Amon, costruito nel Nuovo Regno durante la XIX dinastia, nel 1200 a.C. E un sacrario scavato nella roccia con affreschi e bassorilievi. Nei pressi visitiamo le tombe di El Kurru, con pareti dipinte e geroglifici policromi, simili a quelle della Valle dei Re di Luxor. Fin dal 2000 a.C., dal Medio Regno, la Nubia fu parte dell’antico Egitto: s’estendeva per 1000 km a sud della seconda cataratta del Nilo, cancellata nel 1970 dalla creazione del lago Nasser. Ricca di miniere, forniva l’oro ai faraoni. Ed era il corridoio verso l’Africa Nera, da dove affluivano schiavi, avorio e pelli. Con la decadenza del Nuovo Regno, in Nubia si formò uno Stato autonomo, noto come regno di Napata, che nel 747 a.C. conquistò l’intero Egitto, spostò la capitale a Tebe e creò la XXV dinastia, quella dei Faraoni Neri.

Per raggiungere i resti di Meroe, capitale fino al 250 d.C., attraversiamo più volte il Nilo su traghetti, in compagnia di asini e cammelli. Nell’itinerario tra deserto e anse del fiume, i ferry boat sono la migliore occasione per incontrare i nubiani, per dividere i datteri nell’attesa, appagare le loro curiosità, ascoltare i loro problemi. Nonostante il regime, la gente parla liberamente e si lascia fotografare. Alla luce dell’alba, la necropoli di Meroe appare splendida, onirica. Le sue quaranta aguzze piramidi sbucano tra le dune rosse, in un paesaggio sahariano percorso da pastori a dorso di dromedario. La sabbia inghiotte la base di piramidi che - arricchite da bassorilievi e tempietti - coniugano canoni architettonici egizi e greco-romani. Meroe e Jebel Barkal sono i siti più significativi di una regione disseminata di siti archeologici. Dalle rovine di due chiese cristiano copte dell’XI secolo a Old Dongola, alla ciclopica costruzione pre-egizia in mattoni di Kerma. Fino ai templi meroitici di Naga decorati con bassorilievi di divinità e faraoni. E a Khartoum - costruita all’incontro di Nilo Bianco e Azzurro - dove il Museo Nazionale ospita i tre templi trasportati qui dall’Unesco dopo la creazione del lago Nasser.

Informazioni utili

Lufthansa (www.lufthansa.com) collega l’Italia a Khartoum via Monaco. Grand Holiday Villa (www.holidayvillakhartoum.com), 5 stelle in riva al Nilo, è il migliore indirizzo di Khartoum: doppia a 208 euro. In Nubia ci solo due strutture. Il Meroe Safari Camp con tende fisse a due letti con bagno privato. E la Nubian Rest-House: alla base di Jebel Barkal coniuga materiali e stili nubiani al comfort occidentale. I Viaggi di Maurizio Levi (tel. 0234934528, www.deserti-viaggilevi.it) propone 9 giorni in Nubia alloggiando in queste strutture con pensione completa e volo a/r da 2780 euro (3050 a Capodanno).

(Fonte: La Stampa)
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