-Kiya-
00martedì 31 gennaio 2006 15:55
Una equipe di archeologi italiani e statunitensi (delle università di Boston e Napoli) ha scoperto in alcune grotte sulle rive del Mar Rosso i resti di navi di 4000 anni fa che navigavano sulla rotta commerciale che univa l'Egitto dei faraoni alla misteriosa ed esotica terra di Punt.
Il Consiglio Supremo delle antichità egiziane ha precisato che i resti delle navi onerarie sono stati rinvenuti in cinque grotte vicine alla città portuale di Safaga, sul Mar Rosso, circa 475 chilometri a sud est del Cairo.
Il presidente del Consiglio delle antichità, Zahi Ahwass, ha detto che le navi risalgono all'epoca del faraone Mentuhotep III, uno dei sette sovrani dell'undicesima dinastia che governarono l'Egitto fra il 2133 e il 1991 a.C. All'interno delle navi sono state rinvenute scatole di legno con sopra l'iscrizione in geroglifici "meraviglie della terra di Punt".
Punt era la principale fonte egiziana per l'incenso, l'avorio e il legno d'ebano nonché la cattura di giraffe e gattopardi. Gli storici hanno più volte cercato senza successo di identificare Punt; una delle ipotesi più probabili è che essa si possa identificare con l'Eritrea o la Somalia. Quest'ultimo Paese è ancora oggi uno dei maggiori produttori d'incenso.
Stando ad alcuni papiri, Punt veniva anche usata come luogo d'esilio per alti personaggi caduti in disgrazia o invisi alla corte dei faraoni.
Hawass ha detto che il ritrovamento dimostra come gli antichi egizi fossero "eccellenti costruttori di navi", e che avessero allestito una flotta in grado di raggiungere località remote. "Tutti i reperti sono in ottime condizioni. Verranno sottoposti a restauro e quonti messi in esposizione", ha detto l'archeologo.
Fra i ritrovamenti, anche ottanta frammenti di gomene e vesellami, tutti risalenti al regno di Mentuhotep III.