E' arrivata l'ora di parlarne, un po' in ritardo, ma meglio tardi che mai, no?
Riporto qui ciò che ho scritto nel mio
Diario di Viaggio di Pizia 2008 a proposito della visita al Museo Copta del Cairo.
L'ingresso è presso la torre in muratura detta "Bastione di Babilonia".
Prendiamo il biglietto ed entriamo, espletando le solite formalità di sicurezza, passiamo il bagaglio a mano nello scanner e noi attraverso il portale metal-detector, naturalmente la macchina fotografica viene bandita subito quale strumento del demonio e stavolta non riesco a dissimularla, vogliono proprio trattenerla alla reception.
Speriamo bene!
Il giardino è bellissimo, architettura araba pura, anche nella scelta e disposizione del verde, perfettamente domato, per stare dentro ai ristretti spazi costruiti.
Il Museo è abbastanza nuovo, almeno nella sua forma attuale, tutto è nuovo e segnalato bene, con abbondanza di indicazioni, quindi troviamo facilmente l’accesso all’esposizione permanente dei reperti copti.
La raccolta è vastissima, si va dal periodo greco a quello romano, all’epoca cristiana per finire con l’inizio dell’era islamica.
Poche lampade integrano la luce naturale del sole, che filtra ben dosata attraverso le finestre arabescate dai treillage in legno, anche l’illuminazione è perfetta, sfruttando al meglio il contributo delle giornate eternamente serene, non potrei immaginare niente di meglio.
Le sale sono disposte su 2 piani, in un edificio dotato di 2 cortili interni, attorno ai quali si snoda il percorso espositivo.
In ogni sala una carta schematica dell’Egitto porta i nomi delle principali località della cultura copta, soprattutto le sedi dei grandi monasteri funzionanti dal secolo I al secolo VIII.
Una o più stanze consecutive sono dedicate ad una ordinata esposizione dei pezzi provenienti tutti dalla stessa località, il cui nome si ritrova opportunamente evidenziato sulla cartina.
Ci vorrebbe una giornata intera solo per vedere il Museo e invece stavolta mi sono presa troppo poco tempo per terminare la visita in modo sufficiente, riesco a malapena a vedere tre serie di stanze; mi sono lasciata ingannare dai programmi dei principali operatori turistici, che in un giorno visitano tutto e fanno anche lo shopping, e a me non basta nemmeno come aperitivo.