Minya - Il Mallawi Museum saccheggiato e danneggiato

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-Kiya-
00venerdì 16 agosto 2013 01:20
Il Mallawi Museum di Minya, fondato nel 1973, si trova poco distante dai siti di Tuna el-Gebel ed Ermopoli e a soli 10 km da Amarna (....).
Nel pomeriggio di ieri, purtroppo il Museo è stato completamente saccheggiato. Tutti i reperti che custodiva sono stati rubati - circa 1200 oggetti apparteneti all'intero arco di storia Egizia - e quelli che sono risultati difficili da spostare sono stati distrutti. C'è stata anche una sparatoria, nella quale è rimasto ferito il Direttore e - sembra - che una guardia sia deceduta.

Alcuni Egittologi e Archeologi si sono prontamente messi al lavoro per cercare di compilare una lista dei reperti rubati. Purtroppo non è semplice, ma ora è di estrema importanza riuscire a fornire elenchi dettagliati alle Autorità, per il recupero.

Qualora qualcuno tra voi abbia visitato il Museo e possegga delle foto dei reperti ivi esposti è pregato di inoltrarle agli amministratori di questa pagina creata appositamente su Facebook (dove potrete consultare già un nutrito numero di foto di alcuni dei reperti rubati):

Mallawi Museum List of Stolen Objects


o, eventualmente, contattare il nostro staff a questo indirizzo:

staff@egittophilia.it

Provvederemo noi a far pervenire eventuali documenti.

Grazie

In coda la foto di uno dei reperti rubati: Statua di Principessa Amarniana:


-francis-
00venerdì 16 agosto 2013 19:01

Purtroppo, i rumours sull’assalto al Museo di Mallawi sono stati confermati anche da fonti ufficiali. Il ministro Mohamed Ibrahim si è detto veramente triste per questa grande perdita e ha istituito una commissione per valutare la situazione. Ahmed Sharaf, Responsabile dei Musei per il MSA, ha annunciato che, per una prima stima, su 1089 reperti esposti, sarebbero addirittura 1040 quelli depredati. Inoltre, i 49 “superstiti”, soprattutto sarcofagi lignei troppo pesanti o ingombranti da portare via, sarebbero stati irreparabilmente danneggiati dalle fiamme.

Una guardia è morta e il direttore è rimasto ferito mentre la folla si accaniva anche sugli ambienti amministrativi rubando computer e materiale da ufficio. La polizia non era presente e le telecamere di sorveglianza sono state distrutte, quindi sarà difficile individuare i colpevoli. Il Ministero delle Antichità e l’Interpol si sono già attivati per trovare gli oggetti perduti e per impedirne la fuoriuscita illegale dal Paese. In quest’ottica, è stata promessa una ricompensa per chi riporti indietro la “refurtiva”, ma questo provvedimento rischia di legittimare tale abietta azione e di invogliare i criminali a ripetersi su altri musei.

La red list provvisoria degli oggetti rubati (da Egypt’s Heritage Task Force): www.facebook.com/media/set/?set=a.675090315854366.1073741831.64805707855769...



[fonte: Associazione Volo - Autore: Mattia Mancini]

-Kiya-
00venerdì 16 agosto 2013 22:14
Ho letto che, a seguito di questo deprecabile episodio e di altri tentativi di saccheggio, l'Egitto ha revocato l'ordine di chiusura dei siti e dei Musei. Evidentemente ritengono che l'afflusso di visitatori possa in qualche modo far desistere i malintenzionati.
Confidiamo che sia la scelta giusta, e che non dia adito a un ulteriore bagno di sangue. Tuttavia, dubito che vi sia molta affluenza in questo periodo, dati gli eventi....
-francis-
00sabato 17 agosto 2013 13:40
Infatti. Oggi hanno anche sospeso i voli per il mar Rosso, figuriamoci per l'Egitto.
Oltretutto quel museo era anche poco visitato.
-francis-
00lunedì 19 agosto 2013 15:52
Approfitto dello scempio perpetrato ai danni del museo di Mallawi per ricordare una discussione di tempo fa (non ricordo in quale cartella) nella quale si dibatteva se certi reperti oggi conservati all'estero dovessero tornare in Egitto. Le risposte erano varie.
Mi chiedo se oggi questa discussione possa far ricredere alcuni commentatori.
Riccardo Banchi
00martedì 20 agosto 2013 09:33
Mi viene il mal di stomaco...

Ric [SM=x822731]
-Kiya-
00martedì 20 agosto 2013 23:26
Alcuni reperti (pochi) sono stati restituiti, ma intanto è stato colto in flagrante un saccheggiatore intento ad entrare in una tomba a Tuna el-Gebel.
Mi rendo conto che l'Egitto ha altro a cui pensare adesso, ma vi sono organizzazioni mondiali che dovrebbero intervenire massicciamente (l'Unesco?) - come dicevamo ieri in una conversazione privata con Mavir - a costo di proporre il trasferimento in massa delle Collezioni in altri Musei più sicuri, fuori dai confini egiziani. Sarebbe senza dubbio rischioso, ma forse avremmo più possibilità di salvarli.

Hotepibre
00mercoledì 21 agosto 2013 10:18
Re:
-Kiya-, 20/08/2013 23:26:


...
Mi rendo conto che l'Egitto ha altro a cui pensare adesso, ma vi sono organizzazioni mondiali che dovrebbero intervenire massicciamente (l'Unesco?)
...



Ogni operazione che si volesse fare per salvaguardare il patrimonio artistico-storico-archeologico di una qualsiasi Nazione dovrebbe poter puntare non solo su una struttura amministrativo-burocratica con valore internazionale (come l'UNESCO, appunto), ma anche su una forza di intervento dedicata a quello specifico incarico. L'UNESCO non ha tale forza di intervento che, vista la situazione politico-militare, dovrebbe necessariamente essere armata.
Ve lo immaginate cosa succederebbe se un contingente disarmato si presentasse alle porte del Museo del Cairo e dicesse: "salve, siamo qui per ritirare tutto e portarlo in salvo altrove..."? ...e vi immaginate, ancor peggio, cosa succederebbe se la stessa situazione vedesse impegnati contingenti armati contro una folla scalmanata di manifestanti?

La situazione egiziana, peraltro, è ancor più difficile se si considera che si tratta di una guerra civile che, quindi, è considerata (a livello internazionale) una "bega interna" in cui non vigono (o vigono decisamente molto poco) le regole di una guerra guerreggiata tra Nazioni.
In quel caso, infatti esistono ben precisi obblighi delle parti in conflitto proprio per la salvaguardia dei beni e le stesse Nazioni interessate sono obbligate (quanto poi sia cogente questo obbligo è tutto da vedere visto che non esiste possibilità certo di controllo o di sanzioni in caso contrario) a proteggere i propri beni anche con segnali visibili dall'alto, per evitare bombardamenti "per errore".
In una guerra civile, inoltre, tutte le forze sono necessarie per il mantenimento dell'ordine e anche ammesso che il Governo locale volesse distaccare un contingente per la protezione dei siti archoelogici, vi immaginate di quanti uomini si dovrebbe trattare visto che stiamo parlando dell'Egitto?

Purtroppo sono molto scettico sulle possibilità di difesa dei reperti egiziani di fronte:
1. ad una guerra civile che sovverte ogni regola e nel corso della quale tutto è ammesso;
2. alle mire di arricchimento dei ladri che non si rendono conto, peraltro, che la maggior parte di quei reperti sono arcinoti e non possono avere un valore commerciale se non per collezionisti senza scrupoli (che ovviamente li pagherebbero, e purtroppo li pagheranno, una miseria). E provate a pensare cosa possa significare, per tanta povera gente ignorante, avere per le mani un pezzo d'oro massiccio... che ci vuole, basta fonderlo!;
3. all'intransigenza religiosa di almeno una delle parti in causa che mira all'abbattimento di tutto ciò che va contro i dettami del Profeta;
4. ed ultima, ma non ultima, ...alla stupidità umana!

...non possiamo fare altro che sperare e tentare, nel nostro piccolo, di continuare a far vivere l'Egitto Antico.
Riccardo Banchi
00mercoledì 21 agosto 2013 11:12
Quello che più mi spaventa è l'intransigenza religiosa, che eleva a potenza la stupidità umana. Rubare per vendere a privati sarebbe un gesto (condannabile, sia chiaro) che per lo meno salvaguarda - se così si può dire - il manufatto antico. La distruzione generale o mirata è invece ancor più dannosa e deplorevole.
Fortunatamente tutto il materiale esposto nei musei è ben noto, quindi le conoscenze restano più o meno inalterate (sebbene con le nuove tecnologie si possano affrontare ulteriori studi su reperti già noti), ma questa è una magra consolazione.
A Baghdad gran parte del materiale rubato è stato ritrovato, così sarà anche per l'Egitto, ma molti danni saranno irreversibili. Mi preoccupa quasi di più quello che può essere rubato e che sta nei magazzini e che magari in pochi conoscono: quello potrebbe essere davvero "perduto" per sempre.

Ric
-Kiya-
00giovedì 29 agosto 2013 03:50
Ad oggi si contano 125 reperti vari recuperati dopo il saccheggio, durante il quale ne sono stati rubati oltre 1000. Tra questi:

- 25 monete d'oro risalenti all'epoca Romana;
- 3 rilievi su marmo e pietra calcarea di epoca Tarda (Greco-Romana);
- bronzetti raffiguranti Thot;
- 2 statue raffiguranti Osiride;
- alcuni papiri vergati in Demotico.

Non è molto, ma è quanto consente di tenere accesa la speranza....

Dei reperti danneggiati durante il saccheggio cinque sarcofagi lignei, due mummie e altri papiri inscritti in Demotico, come anche un certo numero di statuette di Epoca Tarda, sono stati inviati ad Ashmounein per essere sottoposti ai necessari interventi di restauro/recupero.

Riccardo Banchi
00giovedì 29 agosto 2013 09:25
Non è molto, ma hai fatto bene ad aggiornarci anche in positivo.
Guai perdere la spereanza. E questo vale per tutto...

Ric
-Kiya-
00domenica 1 settembre 2013 16:16
Reportage fotografico su National Geographic:

clicca qui
Riccardo Banchi
00lunedì 2 settembre 2013 09:58
Quella coppia statuaria distrutta a terra mi fa star male...

Ric
-Kiya-
00lunedì 2 settembre 2013 10:20
A chi lo dici... mi sembra di essere tornata indietro a due anni fa, quando circolavano le foto dello scempio perpetuato al Museo del Cairo, in cui si vedevano i reperti del Tesoro di Tut spaccati in due.

Ho avuto occasione di vedere anche un paio di foto delle statuette recuperate a Mallawi e, purtroppo, anche in quel caso non sono più integre, ma hanno gli angoli sbeccati.
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