Nome riferito ad un'area del Deserto occidentale Egiziano. Ritenuta un'oasi misteriosa e introvabile in parecchi scritti arabi risalenti al periodo compreso tra l'VIII e il XVII. La sua esistenza pare attestata, ma non si è certi di quella che fosse la sua reale posizione, poichè la stessa si non è stata tramandata da testi scritti, ma solo oralmente. La sua importanza fu notevole finchè vi fu acqua e finchè quindi l'oasi fu sfruttabile. In seguito all'inaridimento (avvenuto in quell'area non più di un secolo fa) se ne perse il ricordo.
In passato fu identificata in più punti del Gilf Kebir. Successivamente al completamento dell'esplorazione del Gran Mare di Sabbia è stato rinvenuto l'altipiano di Zerzura, attraversato dal grande Wadi omonimo, scoperto nel 1992.
La sua importanza è dovuta alla gran quantità di indizi relativi a frequentazione preistorica da parte di pastori nomadi (ritrovamenti di capanne circolari con base in pietra e numerose pietre da pastoia). Resta comunque il dubbio sulla sua effettiva ubicazione, nonostante le caratteristiche fisiche e orografiche corrispondano a tutte le descrizioni esistenti. Fondamentale il suo ruolo che permise contatti tra oasi egizie e libiche.
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