La società

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-Kiya-
00mercoledì 25 gennaio 2006 20:10
Punto focale del governo egizio e apice di questa società a struttura piramidale era il re, il faraone. Il potere che gli viene conferito nasce da un'antica struttura sociale preistorica, derivata dalla struttura tribale che prima portò alla creazione di villaggi, città e distretti (nomoi) e poi finalmente, alle Due Terre, unite dalla persona divina del faraone.
L'Egitto esisteva grazie ad un potere centralizzato e fortemente burocratizzato che fosse in grado di gestire le ricchezze del paese per poi ridistribuirle. E la prima ricchezza era l'agricoltura che non sarebbe stata fiorente senza i sistemi idrici che solo il re poteva coordinare.
Si venne così a creare un governo in cui vivere non era nè idilliaco nè infernale e gli egizi, nonostante le tassazioni, non volevano vivere in nessun'altro paese (neppure gli stranieri, che ben volentieri si trasferirono in Egitto). Il governo egiziano è completamente impostato sul concetto di Verità e Giustizia, la Maat. E' così che tutti i burocrati, di qualsiasi livello, erano educati e preparati dalla struttura sociale all'equità. Non mancarono governanti ingiusti ma anche l'umile contadino poteva rivolgersi al visir o al faraone stesso per avere giustizia. Nei millenni di storia egiziana gli equilibri del governo cambiano secondo le varie epoche:


potere assoluto e quasi tribale dell'Epoca Thinita;

autocrazia dell'Antico Regno;

le crisi del Primo e Secondo Periodo Intermedio con il potere in mano ai nomarchi e la spartizione del governo centrale;

governo centrale che ritorna in mano al sovrano durante il Medio e Nuovo Regno.

Con la XVIII Dinastia l'Egitto entra sempre più nella scena politica "mondiale" in quel tempo racchiusa nell'area mediterraneo-medio orientale dove l'imperialismo egizio in Asia è la risposta alle energie e alle ambizioni di quei ceti emergenti, impropriamente detti "borghesi". Tutto questo è correlato ad un riorientamento della regalità. Non a caso con la XVIII Dinastia la capitale dell'Egitto viene fissata a Tebe, la sepoltura faraonica viene sdoppiata in un ipogeo nascosto nella Valle dei Re e in un tempio funerario tramite il quale la regalità dialoga con il popolo.
Funzionari, nomarchi, sacerdoti, burocrazia "borghese", militari : è vasta la costellazione di forze sociali che hanno agito nel mondo egizio. E' evidente un discorso di classi dirigenti. Dietro c'erano gli altri, quelli indicati con la parola nemeh che da povero passò a significare "libero lavoratore", soprattutto i contadini, le cui tombe sono anonime.

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