La notazione musicale

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Alexander Brandy
00martedì 13 dicembre 2005 11:07
Sebbene siano stati svelati molti aspetti della sua civiltà, come i sistemi di scrittura, l'antico Egitto conserva ancora alcuni segreti. Uno di questi riguarda la notazione musicale.

Come per molti altri popoli, anche per gli egizi la musica ebbe un ruolo molto importante tanto nella vita religiosa quanto in quella quotidiana. I musicisti compaiono in numerose raffigurazioni di lavori agricoli o di sfilate militari. Benché si conoscano gli strumenti usati e la loro evoluzione, la questione della notazione musicale è ancora avvolta nel mistero. Il fatto che in nessun rilievo appaia un musicista con uno spartito ha indotto gli studiosi a ritenere che gli egizi non avessero un sistema scritto. Ma in molti rilievi dell'Antico Regno, a fianco degli strumentisti compare un personaggio che fa segni con le mani: il chironomista. Esiste un legame tra la posizione delle mani dello strumentista e i segni del chironomista, per cui questi ultimi sembrano essere una forma più antica di notazione musicale. La scomparsa dei chironomisti a partire dal Nuovo Regno fu forse dovuta alla nascita di un sistema scritto, come conseguenza dei contatti con altri popoli. Nel rituale liturgico copto attuale vi sono reminiscenze dei chironomisti. La parola che indicava la musica era heset, rappresentata da diversi fonemi e un determinativo: l'avambraccio. La comparsa di quest'ultimo segno è da collegare ai cantanti, che con le mani facevano dei gesti agli strumentisti. La parola heset indica anche il canto, che per gli egizi si traduceva come "fare musica con le mani". Il canto era accompagnato dagli strumenti, poiché in molti dipinti, insieme al cantante, è raffigurato almeno uno strumentista. Oltre a ricevere l'aiuto dei chironomisti, che indicavano le note, gli interpreti dovevano seguire un ritmo, che a volte era segnato da uno strumento a percussione. Ma il modo più semplice per tenere il ritmo era battere le mani, come fanno i musicisti ciechi in un rilievo della tomba di Merire. Alcuni sembrano cantare, poiché hanno la bocca aperta, mentre l'arpista suona la canzone.

[Modificato da -Kiya- 13/12/2005 14.19]

-redrider-
00domenica 25 giugno 2006 13:20
Aggiungo questo articolo trovato su Tiscali

Questa sezione è stata elaborata prendendo spunto dai testi di G.Careddu, tratti dal dossier
"LA MUSICA NELL'ANTICO EGITTO",
curato da Elvira D'Amicone ed edito dalla
Soprintendenza al museo delle antichità egizie di Torino
in collaborazione con
Associazione Amici Collaboratori Museo Egizio.

Un ringraziamento particolare alla Dott.ssa Elvira D'Amicone e ai suoi collaboratori per la cortese disponibilita'.



Nell'antichità la musica era priva di notazione, e veniva trasmessa oralmente presso quasi tutte le civiltà fatta eccezione per la musica greca, che utilizzava una sorta di notazione musicale.
È più che probabile che nell'antico Egitto, anche se non si può parlare di una vera e propria notazione, sia esistita una grafia musicale che dava indicazioni di tipo ritmico e melodico.
Ad esempio, a partire dal Medio Regno, le lettere (y) e (h) stanno talvolta ad indicare segni musicali corrispondenti a vocalizzi di cantanti.
Una caratteristica della pratica musicale egizia era la "chironomia", cioè la direzione di un complesso musicale mediante alcuni gesti e movimenti della mano.
Questa venne quindi trasmessa agli antichi Greci e la ritroveremo direttamente nel Medioevo poichè sarà all'origine della scrittura neumatica.
La chironomia venne utilizzata da Guido D'Arezzo con l'ingegnoso sistema della "mano armonica" o "guidoniana", secondo il quale la successione dei suoni veniva fatta corrispondere alle falangi e alla punta delle dita.
Il chironomo egiziano era alle volte contemporaneamente anche cantante e stava accovacciato di fronte ai musicisti, facendo gesti con le mani dal significato ritmico e melodico.
I movimenti chironomici che più frequentemente compaiono sono il pollice che tocca l'indice e va a formare una specie di anello e la mano con le dita tese.
Gli studiosi ritengono che questi due diversi e ricorrenti atteggiamenti della mano stiano ad indicare, in termini di armonia, la nota fondamentale e la quinta.
I successivi gradi di una scala sarebbero indicati dalla differente inclinazione del braccio rispetto all'avambraccio, per cui più acuto è l'angolo, più acuta è la nota.
Pertanto è possibile "ricostruire" parecchie scene musicali che però non hanno ovviamente una dimensione temporale che ci permetta di ricreare e far rivivere una vera e propria sequenza di suoni.
Uno dei problemi maggiormente dibattuto dagli studiosi è stato quello di accertare l'esistenza dell'armonia nella musica egiziana.
Per armonia si intende la combinazione e l'esecuzione simultanea di due o più suoni.
Nella storia della musica occidentale, si fa risalire l'origine dell'armonia intorno al IX secolo DC, ma è assai probabile che essa fosse già in uso assai prima.
Osservando i dipinti e le scene a rilievo, si è subito portati ad affermare che gli Egizi conoscevano l'armonia, in quanto spesso compaiono degli insiemi strumentali, che probabilmente realizzavano delle combinazioni simultanee di suoni.
A sostegno dell'ipotesi che gli Egiziani conoscessero l'armonia, vengono in aiuto alcuni strumenti musicali tra i quali il liuto, l'arpa e il doppio clarinetto.
Attraverso lo studio di un liuto proveniente dalla tomba di Harmose a Tebe, del quale sono stati trovati i frammenti di tre corde di uguale spessore, si è ipotizzato che una delle tre corde fungesse da nota base, quasi una sorta di bordone, e che le altre due fossero accordate all'unisono e suonate insieme come una sorta di mandolino.
L'arpa appare fin dall'antico regno ed è rappresentata innumerevoli volte nei bassorilievi.
Gli studiosi pensano che gli arpisti accompagnassero i canti con accordi formati generalmente da note lungamente tenute o ripetute ritmicamente.
Misurando la lunghezza delle corde e osservando la posizione delle mani sullo strumento sono stati calcolati gli intervalli più frequenti: la quinta e l'ottava.
Una testimonianza musicale di notevole importanza proviene dalla famosa mastaba di Ptah-hotep a Saqqara, in quanto il chironomo raffigurato esegue due movimenti diversi contemporaneamente: la mano sinistra, che ha il pollice e l'indice che si toccano, indica la fondamentale e la mano destra, con le dita tese, la quinta.
Questo documento indica chiaramente l'uso nella musica egizia di suoni simultanei e quindi l'esistenza di un'armonia.
È presumibile che la melodia eseguita dalla voce o da uno strumento, o da entrambi, fosse accompagnata da accordi di quarta, quinta e ottava, ossia da quegli intervalli considerati naturalmente consonanti.
Messalinaxxx
00domenica 25 giugno 2006 16:53
Re:
le mani erano come le bacchette per il direttore d'orchestra attuale. la musica accompagnava ogni momento della giornata ed era considerata come uno degli strumenti della parola divina.

grossa importanza era data dalle percussioni, spesso scandite da piccoli tamburi realizzati in pelle di animale, oppure strumenti simili ai tamburelli, e spesso dal sonaglio (il quale pero' apparteneva gia' al tipo di strumentazione piu' "sacrale" e meno "di uso comune".

devo raccogliere un po' di materiale...
;)
-Kiya-
00domenica 25 giugno 2006 18:12
e parlando di musica, mi vengono in mente le tre trombe ritrovate nel sepolcro di Tutankhamon.
Non ho mai approfondito in questo senso, ma credo non fosse uno strumento tipicamente egizio. E il fatto che la D'Amicone non citi trombe tra gli strumenti indicati, mi fa ulteriormente avallare questa ipotesi, di cui ho forse sentito solo qualche accenno.

Tra voi, qualcuno saprebbe dirmi di più in proposito?

Grazie :sm12:
Anck-su-Namun
00domenica 25 giugno 2006 19:27
Per quello ke riguarda la musica e gli strumenti ho trovato questo e c'è anke qualke cosa delle trombe di tutankhamon:

Musica
La musica, in Antico Egitto, ha origini antichissime. Plutarco parla addirittura delle stupefacenti capacità artistiche degli Dei che popolavano la Terra prima dell'avvento di Menes. Egli parla di Osiride come del "signore del sistro" in possesso di una voce molto dolce e persuasiva, mentre il dio Bes era considerato il "dio della musica e della danza" e Thot "l'inventore della musica" nonchè autore di libri di canti per gli Dei.
Probabilmente, fino al Nuovo Regno la musica era fatta solo di voci con, a volte, qualche semplice accompagnamento di strumenti a percussione (castagnette). All'epoca più antica sono anche da attribuirsi la conoscenza di altri strumenti quali arpe, flauti, tamburelli e sistri. Dalla XVIII dinastia in poi la musica subisce un cambiamento radicale.
Infatti, probabilmente originarie dalla Siria, diventano molto popolari veri e propri gruppi musicali composti da sole donne che introdussero strumenti quali cetre, lire, zampogne, tamburi e crotali e che soppiantarono i musicisti maschili.
La musica era considerata un ottimo elemento di accompagnamento per la celebrazione di eventi particolari come la nascita, i banchetti, le feste, le celebrazioni religiose e le attività lavorative. I vari musicisti erano in tutto e per tutto dei professionisti che venivano contattati per le varie occasioni.
Uno strumento particolare era la tromba che veniva utilizzata soprattutto in ambito militare. Di questo strumento sono stati ritrovati solo 2 esemplari che erano conservati nella tomba di Tutankhamon.

Strumenti Musicali
Crotalo: Strumenti a percussione in legno o avorio. Molti esemplari rimasti sono intagliati a forma di mani e decorati con teste umane o animali.
Sistro: I sistri sono sonagli muniti di dischi di metallo infilati su una o più bacchette. Il suo viene prodotto attraverso lo scuotimento dello strumento. Con il sistro viene sovente raffigurata Hathor, dea della musica, della danza e dell'amore.
Trombe: Sono da citare le due trombe militari rinvenute nell'anticamera della tomba di Tutankhamen in argento e in rame. Le campane di legno sono stuccate e dipinte con cartigli del Re. I due strumenti furono suonati in varie occasioni in epoca moderna ed esiste una registrazione del 1939 effettuata dalla BBC.
Liuto: Strumenti a pizzico dotati di una cassa di risonanza sulla quale sono tese le corde. Nell'iconografia egizia troviamo liuti di varie forme; addirittura in alcuni di essi riconosciamo la tipica forma a "otto" della chitarra.
Lira: Strumento a corda con un telaio quadrangolare comprendente una cassa armonica, due braccia e una traversa. Le corde sono tese di fronte alla cassa e scorrono, passando su un ponticello, fino alla traversa. Nell' antico Egitto era uno strumento popolare.
Arpa: Strumenti fra i principali in Egitto, erano spesso artisticamente adornate. Dalla testimonianza di Giuseppe Flavio, storico e generale ebreo sappiamo che l'arpa egiziana era enarmonica, cioè basata approssimativamente sulla scala LA-FA-MI-DO-SI, con tante ripetizioni nelle ottave più alte e più basse, quante ne permetteva il numero delle corde.

[Modificato da Anck-su-Namun 25/06/2006 19.29]

Messalinaxxx
00domenica 25 giugno 2006 20:34
Re:

Scritto da: -Kiya- 25/06/2006 18.12
e parlando di musica, mi vengono in mente le tre trombe ritrovate nel sepolcro di Tutankhamon.
Non ho mai approfondito in questo senso, ma credo non fosse uno strumento tipicamente egizio. E il fatto che la D'Amicone non citi trombe tra gli strumenti indicati, mi fa ulteriormente avallare questa ipotesi, di cui ho forse sentito solo qualche accenno.

Tra voi, qualcuno saprebbe dirmi di più in proposito?

Grazie :sm12:



da quel che ho letto, esistevano strumenti a fiato simili ai corni e ai flauti, ma non le trombe.
c'e' mica qualche immagine disponibile?

[SM=x822734]
-Kiya-
00domenica 25 giugno 2006 20:58
l'unica che ho trovato in rete... non chiarissima, ma ci tocca accontentarci per ora

-Kiya-
00domenica 25 giugno 2006 21:05
qui ne puoi esaminare meglio una, quella d'argento

(non riporto l'immagine nel topic per correttezza nei confronti dell'autore)

clicca qui
-redrider-
00domenica 25 giugno 2006 22:17
Re:

Scritto da: Anck-su-Namun 25/06/2006 19.27
I due strumenti furono suonati in varie occasioni in epoca moderna ed esiste una registrazione del 1939 effettuata dalla BBC.




Messalina dato che sei in UK...credi sia molto difficile farsi dare copia di quella registrazione? :D Credo sarebbe un'emozione non da poco ;)
Messalinaxxx
00domenica 25 giugno 2006 22:34
Re: Re:

Scritto da: -redrider- 25/06/2006 22.17


Messalina dato che sei in UK...credi sia molto difficile farsi dare copia di quella registrazione? :D Credo sarebbe un'emozione non da poco ;)



con la bbc ho molto a che fare per un motivo o un altro.
fammi vedere che posso fare

[SM=x822712]
Messalinaxxx
00domenica 25 giugno 2006 22:37
Re:

Scritto da: -Kiya- 25/06/2006 21.05
qui ne puoi esaminare meglio una, quella d'argento

(non riporto l'immagine nel topic per correttezza nei confronti dell'autore)

clicca qui



mmmmm
mea culpa che non mi son mai piaciute le trombe e non ho mai cercato nulla in merito.
mi auto fustigo e indago un po'

[SM=x822707]
-Kiya-
00lunedì 26 giugno 2006 00:25
Re: Re:

Scritto da: -redrider- 25/06/2006 22.17


Messalina dato che sei in UK...credi sia molto difficile farsi dare copia di quella registrazione? :D Credo sarebbe un'emozione non da poco ;)




ecco cosa si racconta in merito:

Ritrovate all'interno della tomba del famoso faraone, vennero portate in Inghilterra dove, negli studi della BBC, si tentò di registrarne il suono. Delle trombe rinvenute si riuscì a suonarne solo una. Protagonista di questo evento fu James Tappern, trombettista dell'esercito britannico, che riuscì ad intonare una sequenza di tre note: do, sol e do (un'ottava sopra). Il suono fu registrato, ma la tromba si danneggiò molto seriamente. Prima di Tappern sembra che la tromba sia stata suonata dal professor Kirby dell'università di Johannesburg senza l'aggiunta di bocchini moderni. Questo sistema richiederebbe una forte pressione d'aria per cui l'intonazione delle note sarebbe risultata molto difficile da ottenere.

Ed ecco ricomparire la classica storia della maledizione....:

Subito dopo la registrazione di tale suono la strumentazione della BBC andò misteriosamente in tilt per una settimana dopodichè riprese a funzionare normalmente.



scarica la registrazione



Piccola descrizione: gli strumenti in questione sono classificati come trombe militari e furono rinvenute nell'anticamera della tomba di Tutankhamen in argento e in rame. Le campane di legno sono stuccate e dipinte con cartigli del Re.
-redrider-
00lunedì 26 giugno 2006 02:04
Re: Re: Re:

Scritto da: -Kiya- 26/06/2006 0.25

Subito dopo la registrazione di tale suono la strumentazione della BBC andò misteriosamente in tilt per una settimana dopodichè riprese a funzionare normalmente.




Sei un mito!!! Quello che hai scritto conferma quanto penso da tempo. Grazie tesoro.

Ho appena ascoltato la registrazione...ho ancora i brividi!
-Kiya-
00lunedì 26 giugno 2006 02:08
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: -redrider- 26/06/2006 2.04


Sei un mito!!! Quello che hai scritto conferma quanto penso da tempo. Grazie tesoro.

Ho appena ascoltato la registrazione...ho ancora i brividi!



per così poco????? :imb:

[SM=x822748]
-redrider-
00lunedì 26 giugno 2006 02:24
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: -Kiya- 26/06/2006 2.08


per così poco????? :imb:

[SM=x822748]



Intanto un'ulteriore conferma alle mie teorie sul suono...non è poco. Sarà stata una conferma involontaria, ma c'è.

Poi ehm :imb: :imb: mi sono accorto di come mi sia scappata una parolina di troppo :imb: :imb: quel "tesoro" :imb: :imb: che nella foga del momento...sai com'è...son fatto così, parecchio espansivo :imb: :imb: spero proprio non ci sia una persona "gelosa" qui in giro e che tu non pensi ad un sofisticato metodo di tacchinamento :imb: :imb: sorry
-Kiya-
00lunedì 26 giugno 2006 03:10
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: -redrider- 26/06/2006 2.24


Intanto un'ulteriore conferma alle mie teorie sul suono...non è poco. Sarà stata una conferma involontaria, ma c'è.

Poi ehm :imb: :imb: mi sono accorto di come mi sia scappata una parolina di troppo :imb: :imb: quel "tesoro" :imb: :imb: che nella foga del momento...sai com'è...son fatto così, parecchio espansivo :imb: :imb: spero proprio non ci sia una persona "gelosa" qui in giro e che tu non pensi ad un sofisticato metodo di tacchinamento :imb: :imb: sorry



tranquillo, non credo che Max se ne avrà a male :sm12:
ed io non ho l'abitudine di etichettare in base a una parola, tuttaltro che offensiva, chi mi sta di fronte :sm25:

Messalinaxxx
00lunedì 26 giugno 2006 11:02
Re: Re: Re:

Scritto da: -Kiya- 26/06/2006 0.25



ecco cosa si racconta in merito:

Ritrovate all'interno della tomba del famoso faraone, vennero portate in Inghilterra dove, negli studi della BBC, si tentò di registrarne il suono. Delle trombe rinvenute si riuscì a suonarne solo una. Protagonista di questo evento fu James Tappern, trombettista dell'esercito britannico, che riuscì ad intonare una sequenza di tre note: do, sol e do (un'ottava sopra). Il suono fu registrato, ma la tromba si danneggiò molto seriamente. Prima di Tappern sembra che la tromba sia stata suonata dal professor Kirby dell'università di Johannesburg senza l'aggiunta di bocchini moderni. Questo sistema richiederebbe una forte pressione d'aria per cui l'intonazione delle note sarebbe risultata molto difficile da ottenere.

Ed ecco ricomparire la classica storia della maledizione....:

Subito dopo la registrazione di tale suono la strumentazione della BBC andò misteriosamente in tilt per una settimana dopodichè riprese a funzionare normalmente.



scarica la registrazione



Piccola descrizione: gli strumenti in questione sono classificati come trombe militari e furono rinvenute nell'anticamera della tomba di Tutankhamen in argento e in rame. Le campane di legno sono stuccate e dipinte con cartigli del Re.



kiya... piu' veloce della luce!
d'ora in poi ti chiamero' superkiya perche' sei piu' veloce di superman
:D

allora: un paio di spiegazioni:

1) i suoni hanno potere immenso. quando parlavamo di meditazioni sui geroglifici, parlavamo anche di questo. durante alcune meditazioni ho lasciato che il computer registrasse quel che succedeva.
c'erano pochissimi suoni, la maggior parte erano note intonate e "sillabe" (scusa ma il mio italiano a volte va a cozze) gutturali. una delle poche note che sono uscite dalla mia chitarra (che non toccavo, giuro, mi stava a un paio di metri) era il la.

le vibrazioni che possono scaturire dall'energia emanata da una meditazione o da uno strumento rituale sono immense. il fatto che le apparecchiature siano andate in tilt non mi sorprende perche' spesso quando abbiamo registrato rituali, tipo quello che ho postato tempo fa, il master presentava come dei "rumori di sottofondo" non voluti.

l'energia e' di natura elettromagnetica e di conseguenza le apparecchiature digitali vanno in tilt, mentre quelle analogiche (e' registrato decisamente in analogico questo scorcio di tromba), presentavano rumori e fruscii.

il fatto che la tromba non suoni piu' fa pensare solo al fatto che non sia stata conservata e manipolata a dovere. l'argento e' un metallo morbido e persino gli strumenti nuovi oggi hanno bisogno di continua manutenzione e a volte sostituzione di componenti per mantenerne la perfezione.

la cosa che mi ha fatto rabbrividire e' la precisione dei tre toni, quella si.... come ulteriore conferma della superiorita' della razza egiziana antica.

[SM=x822745]
Messalinaxxx
00lunedì 26 giugno 2006 11:12
Re: Re: Re: Re:
uh, se poi masticate inglese, scaricatevi il file da questo sito

http://www.npr.org/programs/pt/features/2003/jun/trumpet.html

da una spiegazione su come la tromba e' stata trovata, come era fatta e dettagli interessanti.

se avete problemi con la traduzione, fatemi sapere
;)
Messalinaxxx
00lunedì 26 giugno 2006 12:12
Re:
altro articolino:

Ancient musical instruments sound off

By Robert Partridge, Egypt Revealed magazine

Amongst the hundreds of objects found in the tomb of Tutankhamun in 1922, were two trumpets, which had lain silent for more than 2,000 years. In 1939 Rex Keating, working for Egyptian State Broadcasting, persuaded the Antiquities Service to allow the trumpets to be played. Such a major broadcasting event, with an anticipated audience of 150 million, would be a distraction to the talk of war in Europe. However, it almost didn't happen.

Read more

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More on Egypt Egypt Revealed Web site
USATODAY.com archaeology index


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Both trumpets are around 18 inches long: one is made of copper, the other of silver. A bandsman from a British Hussar Regiment was chosen to play the trumpets and rehearsals were planned before the live broadcast.

Not everyone was keen and some people pointed out the so-called "Curse of Tutankhamun" and the fact that the trumpets were battle trumpets and to play them would "let slip the dogs of war".

During one rehearsal the bandsman was trying, not overly successful, to extract notes from the copper trumpet. Suddenly the door opened and in walked King Farouk on a surprise visit to the museum. The bandsman, not at all put out by the presence of the King, picked up the silver trumpet. Rex Keating then describes "…the sound of a sharp blow followed by a tinkly noise". Everyone present turned to face the bandsman who stood forlornly with the stem of the trumpet in his hand, the rest being in pieces around his feet. After a stunned moment, everyone in the room, including the King was on their hands and knees collecting the pieces.

The King commanded that every effort should be made to repair the trumpet and that the damage to one of their national treasures should be kept secret. The museum wanted to call off the broadcast and the bandsman, apparently, was posted to the desert!

The trumpet was repaired and it was apparent that it could still be played. Another Hussar, bandsman Tappern was selected to play the trumpet for the broadcast.

On the day of the broadcast everyone present was very apprehensive and it was not helped by a power failure in Cairo. Using batteries and by the light of candles the broadcast was made. The announcer drew a great breath and the broadcast began.

"The trumpets of the Pharaoh Tutankhamun, Lord of the Crowns, King of the South and North, Son of Re!" Bandsman Tappern paused for a second, before sending, in Rex Keating words "this clear silver voice of Egypt's glorious past … echoing to the four corners of the earth".

War broke out in Europe six months later, but Rex Keating says "I remain convinced that it was a little Austrian with a moustache, not the fateful working of Tutankhamun's Curse".

The recording is now part of the sound archive of the BBC. Rex Keating survived the "Curse" and is now aged 90.

:)
-redrider-
00lunedì 26 giugno 2006 22:19
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Messalinaxxx 26/06/2006 11.02


kiya... piu' veloce della luce!
d'ora in poi ti chiamero' superkiya perche' sei piu' veloce di superman
:D

allora: un paio di spiegazioni:

1) i suoni hanno potere immenso. quando parlavamo di meditazioni sui geroglifici, parlavamo anche di questo. durante alcune meditazioni ho lasciato che il computer registrasse quel che succedeva.
c'erano pochissimi suoni, la maggior parte erano note intonate e "sillabe" (scusa ma il mio italiano a volte va a cozze) gutturali. una delle poche note che sono uscite dalla mia chitarra (che non toccavo, giuro, mi stava a un paio di metri) era il la.

le vibrazioni che possono scaturire dall'energia emanata da una meditazione o da uno strumento rituale sono immense. il fatto che le apparecchiature siano andate in tilt non mi sorprende perche' spesso quando abbiamo registrato rituali, tipo quello che ho postato tempo fa, il master presentava come dei "rumori di sottofondo" non voluti.

l'energia e' di natura elettromagnetica e di conseguenza le apparecchiature digitali vanno in tilt, mentre quelle analogiche (e' registrato decisamente in analogico questo scorcio di tromba), presentavano rumori e fruscii.

il fatto che la tromba non suoni piu' fa pensare solo al fatto che non sia stata conservata e manipolata a dovere. l'argento e' un metallo morbido e persino gli strumenti nuovi oggi hanno bisogno di continua manutenzione e a volte sostituzione di componenti per mantenerne la perfezione.

la cosa che mi ha fatto rabbrividire e' la precisione dei tre toni, quella si.... come ulteriore conferma della superiorita' della razza egiziana antica.

[SM=x822745]



Concordo su quasi tutto su quel che dici. Sarei molto interessato a conoscere qualcosa di maggiormente preciso sulle meditazioni sui gerogglifici. Sono veramente interessato al fatto.
Per quanto riguarda il suono negli antichi egizi c'è parecchio da dire. Credo che avessero imparato a discernere la musica occulta dell'universo, grazie al maa-hkeru (letteralmente “giusto di voce") e che i kheri-hebs, sacerdoti-lettori, grazie a formule salmodiate avessero il potere di animare le statue. Questo veniva chiamato il "soffio della vita". (liberamente tratto da Hiram 1/2004, rivista del GOI). Questi sono i miei studi, capirai allora quanto mi interessi capire qualcosa delle tue meditazioni.
Non sono del tutto convinto che fosse tutta farina del sacco egizio ;)

p.s. Il primo ascolto ha dato i brividi pure a me, ma non sono riuscito ad identificarne il motivo

[Modificato da -redrider- 26/06/2006 22.22]

[Modificato da -redrider- 26/06/2006 22.26]

Messalinaxxx
00lunedì 26 giugno 2006 23:56
Re: Re: Re: Re: Re:
la meditazione parte dal suono.
con la corretta respirazione, il corpo diviene cassa armonica e le vibrazioni che provengono da dentro, si fondono con quelle dell'universo.
questo ci eleva, ci libera dai confini del corpo e si viaggia senza spazio ne tempo.

i brividi sicuramente li hai sentiti perche' parte della vibrazione e' entrata nella tua aura.

e' buon segno... significa esser vivi

;)
-Kiya-
00martedì 27 giugno 2006 01:31
vi devo confessare che nonostante più volte mi sia trovata per le mani questa registrazione, non l'avevo mai ascoltata....

e non l'ho fatto nemmeno ieri sera, quando l'ho inserita qui mettendola a vostra disposizione.

L'ho fatto adesso, all'1.26 del 27/06/06... e condivido le reazioni di cui avete già detto.

E' un suono che ti entra dentro e che non riesci a fermare. Brividi, sì. Emozioni a iosa nel chiedermi quante volte Tut abbia udito quelle note. Peccato che sia così breve....

Ma non trovate strano che queste siano le uniche trombe ritrovate in tutto l'Egitto?
Messalinaxxx
00martedì 27 giugno 2006 11:02
Re:
per ora lo sono...
le cose piu' preziose sono state nascoste... ci vuole ancora tempo

;)

il Zahi secondo me ha ragione quando parla di una piccola parte di scoperte dell'immenso patrimonio egizio

comunque quando ho fatto ascoltare il file a mio marito, ha fatto una "faccetta" strana e ha detto secco "e' una tromba militare!".

mio marito e' ex pilota della RAF, e' andato sparatissimo
:D
-Kiya-
00martedì 27 giugno 2006 14:21
Re: Re:

Scritto da: Messalinaxxx 27/06/2006 11.02


comunque quando ho fatto ascoltare il file a mio marito, ha fatto una "faccetta" strana e ha detto secco "e' una tromba militare!".

mio marito e' ex pilota della RAF, e' andato sparatissimo
:D



e Allan è un grande, poichè in effetti e così [SM=x822713]

-redrider-
00martedì 27 giugno 2006 16:49
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Messalinaxxx 26/06/2006 23.56
la meditazione parte dal suono.
con la corretta respirazione, il corpo diviene cassa armonica e le vibrazioni che provengono da dentro, si fondono con quelle dell'universo.
questo ci eleva, ci libera dai confini del corpo e si viaggia senza spazio ne tempo.
;)



Usi suoni particolari? Che tipo di esercizio respiratorio usi?
Scusa se insisto, ma sono parecchio interessato a queste pratiche.



Scritto da: Messalinaxxx 27/06/2006 11.02
comunque quando ho fatto ascoltare il file a mio marito, ha fatto una "faccetta" strana e ha detto secco "e' una tromba militare!".

mio marito e' ex pilota della RAF, e' andato sparatissimo
;)



Io, pur avendo anche io una certa cultura militare, non me le riesco ad immaginare come trombe militari. Non quei suoni almeno. Però posso sbagliare, che cosa gli fa ritenere fossero tali?
Messalinaxxx
00martedì 27 giugno 2006 16:55
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: -redrider- 27/06/2006 16.49


Io, pur avendo anche io una certa cultura militare, non me le riesco ad immaginare come trombe militari. Non quei suoni almeno. Però posso sbagliare, che cosa gli fa ritenere fossero tali?



il suono e' molto "attufato" per via dei secoli di usura. per quanto sia stata conservata col massimo della cautela, si tratta sempre di uno strumento che ha viaggiato, e' stato manipolato. l'altra tromba in rame infatti e' andata in pezzi quando hanno tentato di suonarla.
il suono che sentiamo e' frutto di un residuo di strumento, che per "miracolo" (tra molte virgolette) e' sopravvissuto a piu' di mille anni di storia.
persino strumenti moderni hanno bisogno di manutenzione...

circa gli esercizi di respirazione, e' lunga da spiegare, ma lo scopo e' quello di bilanciare l'energia nel corpo per predisporlo alle vibrazioni necessarie per avviare e controllare la meditazione.

;)
-redrider-
00mercoledì 28 giugno 2006 23:12
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Messalinaxxx 27/06/2006 16.55


il suono e' molto "attufato" per via dei secoli di usura. per quanto sia stata conservata col massimo della cautela, si tratta sempre di uno strumento che ha viaggiato, e' stato manipolato. l'altra tromba in rame infatti e' andata in pezzi quando hanno tentato di suonarla.
il suono che sentiamo e' frutto di un residuo di strumento, che per "miracolo" (tra molte virgolette) e' sopravvissuto a piu' di mille anni di storia.
persino strumenti moderni hanno bisogno di manutenzione...

circa gli esercizi di respirazione, e' lunga da spiegare, ma lo scopo e' quello di bilanciare l'energia nel corpo per predisporlo alle vibrazioni necessarie per avviare e controllare la meditazione.

;)



Comprendo. Sono sempre più dell'opinione che per gli egizi il suono avesse una valenza maggiore rispetto alla nostra di puro intrattenimento.
-Kiya-
00giovedì 29 giugno 2006 04:43
Completo l'articolo della D'Amicone, proposto da -redrider-:

Dalle fonti a noi note, possiamo dedurre che la musica accompagnava feste e banchetti, nonchè cerimonie religiose.
La musica aveva un ruolo importante nei rituali del tempio, ove era eseguita da sacerdoti-cantori o, nel Nuovo Regno, da donne musiciste, spesso appartenenti a famiglie nobili.
Nel tempio erano presenti anche danzatori e danzatrici addetti al culto, molto spesso di provenienza straniera.
Durante i funerali erano eseguiti dei lamenti funebri con danzatori e suonatori.
Al di fuori dell´ambito strettamente rituale sono rimasti canti di lavoro (Per la mietitura, per la trebbiatura, per la pigiatura dell´uva), canti d´amore e esecuzioni musicali, sia vocali che strumentali, durante le feste.
Un´intensa attività musicale era svolta alla corte del faraone, dove cantanti e strumentisti avevano una posizione di prestigio.
Sono arrivati a noi i nomi di diversi musicisti: cantori, strumentisti, direttori dei cantori del faraone.
Ad esempio, la cantante Iti, epoca V dinastia, è raffigurata con l´arpista Hekenu in un rilievo della necropoli a Saqqãra.
Sulle sculture e sulle pitture murali la musica è, per lo più, collegata con quelle scene in cui gli artisti rievocavano la vita dei grandi personaggi per mostrare e sottolineare le gioie dell´aldilà.
Fin dalle più lontane dinastie gli Egiziani coltivarono la musica collegando gli strumenti alle loro divinità e alle manifestazioni religiose.
La musica sacra era regolata dai sacerdoti, i quali si opposero sempre a ogni tentativo di modificare i riti e i canti ad essa relativi.
Questi erano di loro esclusiva pertinenza; solo dal sedicesimo secolo a.C. alle donne, purchè di famiglia sacerdotale, fu permessa la pratica di questi cerimoniali.
All´inizio del terzo millennio a.C., la musica egiziana aveva già avuto un notevole sviluppo.
A seguito delle varie campagne militari susseguitesi nel tempo, la cultura musicale egizia subì progressivamente delle contaminazioni da parte dei popoli sottomessi.
In realtà, della musica egiziana conosciamo ben poco, perchè probabilmente non esisteva una notazione in quanto, come in altre civiltà antiche, la musica era di tradizione orale.
Si è cercato di fare delle ipotesi sui sistemi musicali egiziani dal momento che non abbiamo alcun frammento di notazione scritta.
Sachs, così come aveva ipotizzato per gli arpisti mesopotamici, studiò la posizione delle dita sulle corde delle arpe egiziane e ne dedusse un´accordatura pentafonica.
Tale interpretazione rimane dubbia, come anche le ipotesi sull´esistenza di una notazione musicale, dell´armonia e della polifonia.
Eppure la musica era presente in tutte le manifestazioni civili e religiose, nelle battute di caccia, nelle feste e nei banchetti.
Nelle grandi cerimonie, vista la prevalenza di strumenti a percussione, o comunque rumorosi quali tamburi, crotali, sistri, la musica doveva essere fortemente ritmata e chiassosa.
La musica in privato, doveva invece essere molto dolce per le caratteristiche degli strumenti utilizzati: l´arpa, il liuto, il flauto.
Sembra che fosse la voce ad accompagnare gli strumenti e che particolarmente apprezzate fossero le cantatrici siriane.
L´orchestra era molto semplice ed era composta da due arpe e due flauti.

-Kiya-
00giovedì 29 giugno 2006 04:47
Fonti letterarie
Gli autori classici ci hanno tramandato molte notizie più o meno leggendarie.
Plutarco sosteneva che il Dio Thoth avesse inventato la musica ed inoltre che Osiride in persona la usasse nella sua missione di civilizzazione del mondo.
Platone lodava la perfezione del modello musicale egiziano mentre si ritiene che Pitagora avesse costruito le sue teorie musicali proprio sul suolo egiziano.
Dio Cassius stabilì che la musica egizia dovesse essere direttamente collegata con l´astronomia.
Plutarco narrò che gli abitanti di Busiris e Lycopolis evitavano la tromba, perchè il suo suono aspro e stridente richiamava il dio Seth.
Diodoro Siculo attribuì la scoperta della lira al dio Thoth, mentre Erodoto menzionò l'aulos e descrisse la musica che accompagnava le cerimonie annuali della città di Bubastis.
Non è certa del tutto l´influenza che la musica egizia ebbe sul mondo classico dei Greci e dei Romani anche se essi, affascinati dalla plurimillenaria storia di questa straordinaria civiltà, si dichiararono debitori in molti campi del sapere, includendo la musica.

La stessa letteratura egizia è ricca di riferimenti musicali: in una delle storie leggendarie di magia sul faraone Cheope per esempio, appare un gruppo di dee travestite da musiciste itineranti; la sofferenza di Wenamun è alleviata soltanto dalla presenza di una cantante egiziana incontrata a Byblos.
Ecco un esempio testuale del Nuovo Regno che è un inno ad Amon impiegato per la liturgia:

Io canto a te, ebbro della tua bellezza
con le mani sull´arpa del cantore.
Io insegno ai fanciulli dei cantori
a celebrare la bellezza del tuo volto.

Quello che segue è un frammento di un canto funebre chiamato "Lamentazioni di Iside e Nephthys" di epoca tolemaica:

O bel suonatore di sistro, torna a casa tua, affinchè possa vederti.
O bel giovinetto, torna a casa tua: è tanto tempo che io non ti ho visto.
Il mio cuore è in affanno per te, i miei occhi ti cercano . . .

Sono rimasti numerosi testi di canzoni, alcune d´amore, altre che riguardano il lavoro nei campi ed altre ancora pensate per essere cantate negli spettacoli durante i banchetti.
Al di sopra di molte scene musicali, sono spesso incisi i nomi degli strumenti e le parole dei canti, ma finora non è stata trovata nessuna traccia di notazione.

[Modificato da -Kiya- 29/06/2006 5.04]

-Kiya-
00giovedì 29 giugno 2006 05:09
Musica e Magia
La civiltà egiziana fu, nel corso della sua millenaria storia, indissolubilmente legata alla magia, come credenza nel potere delle parole magiche, negli incantesimi, negli oggetti e nella rappresentazione di cerimonie accompagnate dalla recitazione intonata di formule.

Nonostante non siano presenti tracce di una notazione musicale, in molti testi geroglifici anche antichissimi, gli studiosi hanno riconosciuto senza ombra di dubbio caratteristiche tali da rivelare la presenza di canti e musiche ad essi connessi.
Uno dei documenti più antichi e di maggior interesse è un inno al Nilo, che corrisponde ad un incantesimo per ottenere la pioggia.
Questo incantesimo era di competenza del faraone il quale, attraverso l´intonazione di questo inno, assicurava al paese l´acqua agognata.
Nell´ultima strofa si trova una serie di invocazioni ritmicamente disposte che testimoniano sia un´idea musicale sia il carattere magico.

Altro documento antichissimo è l´insieme delle iscrizioni incise nella piramide del re Unis della V dinastia.
Nella camera mortuaria del re si trovano intere pareti di geroglifici di tre specie quanto al contenuto: testi relativi al rituale dei defunti, preghiere, formule per guarire o preservare dal morso degli scorpioni e dei serpenti.
Tutti si riallacciano a delle operazioni magiche nelle quali certi risultati dovevano essere ottenuti con l´aiuto della voce modulata e del ritmo.
In alcuni di questi testi il ritmo in essi presente li rende quasi vivi e pulsanti.
Secondo la testimonianza di Maspero, alcuni di essi sono "costruiti": si compongono in certe parti di versetti nei quali ciascun membro della frase comprende una invocazione, una formula destinata a sostituire un´azione reale, un supplemento di codesta formula.
A più riprese si trovano delle ripetizioni che equivalgono talvolta a motivo della loro ampiezza ad un´ antistrofe che riproduce una strofa, talvolta invece un semplice ritornello che chiude molti sviluppi del componimento.
In alcune parti di testo è scritto di ripetere una determinata formula quattro volte (Il re Unis regna sui quattro angoli dell´orizzonte di conseguenza la formula deve essere ripetuta quattro volte come se si trattasse di quattro differenti persone); è un particolare importante in quanto anche in musica la ripetizione gioca un ruolo fondamentale.
Nella piramide di Unis la parola incantesimo è espressamente nominata ma mentre per noi incantesimo designa un qualsiasi atto magico, nella lingua egizia la stessa parola vuole anche dire "cose cantate".

Infine l´iscrizione che riguarda le formula magiche per proteggere il defunto dal morso dei serpenti, portano il marchio evidente di un canto primitivo.
In quelle formule balza agli occhi evidentissimo tutto quanto può risvegliare l´idea musicale: ritmo, simmetria, opposizione, equilibrio dei membri della frase, allitterazioni, cozzi e "clicchettii" di sillabe.
Maspero traducendo una parte di testo afferma: "Tutte queste formule sembrano destinate al canto: forse altro non furono in origine che canti di incantatori di serpenti".

Una diversa testimonianza dello stretto rapporto tra musica e magia nell´antico Egitto ci viene offerta dall´interpretazione della morfologia di alcuni strumenti musicali rinvenuti.
È nota la celebre arpa trovata nella tomba di Ramsete III a Tebe che reca sulla cassa una testa di sfinge; Per gli antichi egiziani tutti gli arredi del culto erano non solo consacrati come nella liturgia moderna, ma anche divinizzati.
Essi avevano un´ anima e una personalità, talora ci si rivolgeva ad essi come ad esseri viventi.
La testa umana, scolpita sulla cassa di un´arpa è immagine dello strumento-dio, il segno della sua funzione religiosa che discende dal potere magico onde è animato.
Le figure di esseri viventi rappresentate sopra strumenti musicali divennero a poco a poco, ma abbastanza tardi, semplici motivi di pura decorazione.
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