La cosmesi

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-Kiya-
00mercoledì 25 gennaio 2006 20:50
La cura del corpo era molto importante per gli antichi egizi. Essi utilizzavano creme, unguenti e profumi per ammorbidire e profumare la pelle. Le donne si schiarivano la pelle con un composto cremoso ricavato dalla biacca, disponibile in colori diversi, dalla più pallida alla più ambrata generalmente destinata alle labbra.
Evidenziavano il contorno degli occhi con il kohl nero o verde, rispettivamente estratti dalla golena e dalla malachite. Le unghie venivano tinte così come le palme delle mani e dei piedi e a volte anche i capelli con una pasta a base di hennè. Utilizzavano specchi, pinzette per la depilazione e attrezzi per la manicure. I profumi (utilizzati da uomini e donne come le creme), venivano estratti da fiori, fatti macerare e pigiati. Tutte le essenze odorose avevano nel dio Shesmu il loro protettore. Venivano prodotti in laboratori associati ai templi e conservati in vasetti di pasta vetrosa, la faience.

-Kiya-
00mercoledì 25 gennaio 2006 20:52
I trucchi dei Faraoni
I trucchi, per gli Antichi Egizi, avevano il fine di proteggere la pelle da riverberi e irritazioni causati dal clima asciutto e dalla sabbia. Dai papiri ritrovati si è scoperto come ad esempio la malachite (un minerale color verde smeraldo) e la galena (un composto del piombo colore grigio scuro) venivano applicate sulle palpebre per curare il tracoma (infezione dell'occhio), l'emeralopia (riduzione della vista) e la congiuntivite, mentre l'ocra rossa era utilizzata per le labbra e le guance come i moderni rossetti e fard. Recenti studi hanno rivelato la composizione chimica delle polveri: galena nera, cerussite bianca, laurionite e fosgenite.
Queste ultime due sostanze non si trovano in natura, ma sono il risultato di processi chimici che, quindi, lasciano intravedere una grande conoscenza in materia. Le dettagliate istruzioni riportate dai testi antichi illustrano i metodi utilizzati: la galena nera veniva scaldata per produrre l'ossido di piombo (sostanza di colore rosso) che veniva macinata e mescolata con sale e acqua.
Tutti i giorni seguenti, per un totale di quaranta, la mistura veniva filtrata e mescolata nuovamente con del sale in modo da ottenere la bianchissima polvere di laurionite. La fosgenite, invece, veniva ottenuta con lo stesso procedimento tranne che per l'aggiunta supplementare di natron (un tipo di carbonato di sodio facilmente ricavabile dai sali presenti nelle rocce). La varietà delle lavorazioni di queste sostanze (macinazioni più o meno fini) permettevano di ottenere diverse tonalità di colori e di lucentezza in modo che ognuno poteva personalizzare il proprio trucco.
La laurionite e la fosgenite, a seconda del dosaggio, unite alla galena nera producevano la varie tonalità di grigio. A tali sostanze venivano poi aggiunti grassi animali, cera d'api o resine che esaltavano la densità e le proprietà curative dei prodotti. Per problemi di vista, ad esempio, veniva aggiunta dell'ocra rossa alla galena, mentre per il comune orzaiolo si applicava un miscuglio di malachite e legno putrefatto. I trucchi erano considerati "fluidi divini" e perciò appartenevano al corredo funerario del defunto. Alcune di queste sostanze sono giunte fino a noi perfettamente conservate.
lorf14plus
00martedì 7 febbraio 2006 09:02
Cosmesi
Come dicevano nell'altro post gli egizi usavano dei cosmetici molto più complessi di quelli che usiamo noi oggi, forse loro dalle raffigurazioni che si trovano, esageravano un pò con le quantità, ma erano sicuramente più evoluti di noi per esempio l'hennè non è da moltissimi anni che anche noi lo usiamo per le tinture dei capelli e pensare che loro lo usavano già a quei tempi.

Sono sempre più convinto che siamo noi a dover imparare da loro come si vive e prendere spunto dai loro studi per proseguire negli studi, noi oggi siamo solo in grado di produrre porcherie mentre loro producevano cose utili e tecnologicamente più avanzate delle nostre.
Hatshepsut76
00lunedì 11 dicembre 2006 20:50
Vi allego l'articolo che ho scritto per Noi di a fine agosto per il numero di settembre... spero vi faccia piacere...
iset83
00lunedì 11 dicembre 2006 21:51
Queata è una parte della cultura Egizia che mi ha sempre affascinato e dato che è il mio campo vorrei saperne il più possibile:a questo proposito qualcuno di voi saprebbe cosigliarmi un testo sulla cosmesi Egizia? Grazie. [SM=x822725]
-Kiya-
00lunedì 11 dicembre 2006 21:53
e ci fa piacere sì, ma..... 'ndo sta l'allegato? [SM=x822714] [SM=x822748]
Hatshepsut76
00lunedì 11 dicembre 2006 22:05
oops.... non sono riuscito ad allegarlo perché aveva estensione diversa...

Eccolo qui:

Una mostra a Siena


Quest’estate, col fatto che ho, come sempre, trascorso le ferie dai parenti in Toscana, ne ho approfittato per andare a visitare la mostra Igiene e bellezza nell’antico Egitto. Questa era la seconda edizione della mostra, la prima si era svolta a Firenze, sede dell’Aboca museum, che sponsorizzava la mostra.
Lo scopo della mostra (che resterà aperta fino al 17 settembre) è quello di far conoscere le abitudini cosmetiche ed igieniche praticate in Egitto. Molto spesso si tende a considerare l’antico Egitto unicamente sotto il profilo astronomico – matematico - architettonico, mentre invece gli antichi Egizi tenevano molto alla cura del loro corpo, e del loro aspetto.
La mostra, inoltre, è parte integrante di un grande progetto del Centro Studi di Aboca Museum, il cui scopo consiste nel recuperare gli antichi metodi e la loro validità e riproducibilità. La mostra si dislocava lungo quattro sale e tre corridoi, in cui erano poste delle teche, al cui interno si trovavano piccoli vassoi o ciotole contenenti le materie prime utilizzate dagli Egizi
In fatto di detergenza, gli Egizi usavano un antenato del sapone, ottenuto dalla muscolazione di olii e sostanze alcaline. Venivano applicate delle ceneri sulla pelle, e l’acqua che si faceva scorrere su queste ceneri, acquistava un potere detergente, dovuto allo scioglimento degli alcalini. Venivano usati anche: argilla (che disgregata assorbe i grassi), natron (o carbonato idrato di sodio: con questo potevano essere anche usati degli abrasivi, o spugne vegetali – come ad esempio la luffa), oppure la balamite (le cui radici lavano i tessuti). Un altro prodotto usato per detergere era l’aloe, definito anche pianta dell’immortalità, il cui uso risale al 3000 a. C. Il succo di aloe possiede proprietà terapeutiche, e viene usata anche per le malattie della pelle.
Per la pelle esistevano delle ricette speciali per le donne; creme ed unguenti venivano conservati in contenitori di forme diverse.. Per rendere più fresca ed elastica la pelle venivano usate sostanze come ad esempio l’olio di balamo, i datteri, i mirabolani, oppure ancora, le noci di Ben. Anche l’olio svolgeva una proprietà detergente: il suo scopo, infatti consiste nel trattenere i profumi. L’olio è anche un elemento sacro; infatti l’unzione con l’olio conferiva splendori ai simulacri di Ra, ed ai sacerdoti addetti al suo culto. A questo venivano aggiunte, poi, delle resine balsamiche per tonificare la pelle e per preservarla dalle rughe.
Anche la depilazione era tenuta in considerazione, anche negli uomini: in Egitto gli uomini non avevano la barba; infatti un uomo con la barba era ritenuto portatore di disagio emotivo, o di lutto.
Per depilarsi gli Egizi usavano creme a base di ossicini d’uccello, sterco di mosca, succo di sicomoro, che poi venivano applicati sulla zona da depilare.
La malachite veniva usata per il trucco; a partire dal Medio Regno, però fu sostituita dal kohl, il quale veniva conservato in contenitori di forme e materiali diversi. Era uso, presso le donne, rasarsi le sopracciglia, e dipingerle di nero; le palpebre erano dipinte con dei cosmetici verdi; guance, labbra ed unghie, invece, erano tinte di rosso con cosmetici a base di succo d’ocra rossa.
Non sarebbe giusto non menzionare i profumi, se si parla di igiene presso gli Egizi. Questi erano preparati utilizzando materiali differenti (scorza di carruba, oppure resina di terebinto). Per profumare la casa utilizzavano fumigazioni di mirra, oppure resina di terebinto. Questi materiali erano anche utilizzati per realizzare pastiglie per profumare l’alito.
Molto usato era anche il kyphi, un profumo usato per detergere l’aria, che veniva anche offerto agli dei; la riproduzione di questo profumo è stata realizzata seguendo un’antica ricetta di Ramses III, che si trova nel Papiro Harris (XII sec. A.C.).
La mirra veniva utilizzata per prevenire le screpolature della pelle, oppure per realizzare dei colluttori per l’igiene della bocca.
E per finire, i capelli: all’estremità superiore venivano utilizzati degli spilloni; i pettini che venivano usati erano in osso, oppure in legno, ed avevano un’unica, oppure una doppia dentatura.
Nell’ultima sala, inoltre era possibile ammirare, all’interno di una teca, il sarcofago dello scriba – sacerdote Khonsumes.
Hatshepsut76
00martedì 12 dicembre 2006 13:16
Ecco qui i due tipi di pettini usati nell'antico Egitto:






Hotepibre
00martedì 12 dicembre 2006 13:49
Interessante, ma io che sono sempre alla ricerca della fonte delle cose, mi pongo, e pongo a voi,un quesito:
PERCHE' gli egizi si truccavano?
Solo per essere più belli?
O c'erano forse anche motivi connessi, ad esempio, con il loro vivere in ambienti particolarmente caldi e soleggiati?
Siamo poi sicuri che la loro igiene fosse così curata?
Perchè (amche le donne) si radevano completamente?

...e aggiungo una provocazione, sapete che alla reggia di Versailles, in occasione delle feste, i saloni venivano addobbati con enormi quantità di fiori...e pare non fosse solo per bellezza, ma per coprire gli "effluvi" di centinaia e centinaia di persone che... non si lavavano poi molto!
Vogliamo valutare se questo succedeva anche nell'Antico Egitto?
[SM=x822744]
iset83
00martedì 12 dicembre 2006 22:14
Re:

Scritto da: Hotepibre 12/12/2006 13.49
Interessante, ma io che sono sempre alla ricerca della fonte delle cose, mi pongo, e pongo a voi,un quesito:
PERCHE' gli egizi si truccavano?
Solo per essere più belli?
O c'erano forse anche motivi connessi, ad esempio, con il loro vivere in ambienti particolarmente caldi e soleggiati?
Siamo poi sicuri che la loro igiene fosse così curata?
Perchè (amche le donne) si radevano completamente?

...e aggiungo una provocazione, sapete che alla reggia di Versailles, in occasione delle feste, i saloni venivano addobbati con enormi quantità di fiori...e pare non fosse solo per bellezza, ma per coprire gli "effluvi" di centinaia e centinaia di persone che... non si lavavano poi molto!
Vogliamo valutare se questo succedeva anche nell'Antico Egitto?
[SM=x822744]



Da quello che so gli Egizi nn guardavano solo l'aspetto estetico della cosmesi ma anche e soprattutto l' aspetto religioso: so che alcuni colori avevano un particolare significato e il fatto di radersi, capelli compresi, nn era solo una questione estetica ma anche igienica e religiosa ( uomini e donne nn si depilavano né radevano solo nei periodi di lutto e i sacerdoti, almeno quelli di Amon, ogni mattina si lavavano nel lago sacro del tempio di Karnak e si depilavano e radevano). Oltre ai Giapponesi e ai Romani gli Egizi erano uno dei popoli più puliti dell' antichità.
Se ho scritto qualche cavolata vi prego di correggermi. [SM=x822724]
Hatshepsut76
00martedì 12 dicembre 2006 22:29
no iset, non hai detto cavolate. Sapevo anch'io del significato religioso dei colori e della questione igienica per cui si radevano...
iset83
00martedì 12 dicembre 2006 23:01
Ah...meno male! Dopo tutto nn me la cavo proprio male con la mia poca cultura sulla civiltà Egizia ( dico poca perché prima di conoscere voi pensavo di sapere un mucchio di cose sull' Antico Egitto ma mi sono dovuta disilludere subito [SM=x822706] ).Sto davvero imparando molto qui con voi!
Hotepibre
00mercoledì 13 dicembre 2006 09:56
...e già! effettivamente, il motivo per cui gli egizi si radevano tutto il corpo era decisamente igienico per evitare, ad esempio, i pidocchi.
Quanto ai colori connessi con i cerimoniali religiosi, sicuramente c'era anche questo, ma la cosmesi degli occhi (in particolare), specie nei periodi più antichi, derivò quasi siscuramente da motivazioni pratiche connesse proprio al forte riverbero del sole che avrebbe potuto anche portare infezioni oculari e fotofobie (pensate, ad esempoi, ai giocatori di football americano che si spalmano del colore nero sotto gli occhi proprio per limitare il riflesso del sole).
Mi piacerebbe che ci fosse un medico tra gli utenti proprio perchè ci desse un giudizio "tecnico" sulla cosmesi degli antichi egizi in termini medici più che estetici; peraltro, le schifezze che utilizzavano (dagli escrementi di mosca a non ricordo cosa per sbiancare la pelle) potevano essere dannose per la salute? E se si, qualche cosa è stato rilevato a livello archeologico?
Hotepibre
00mercoledì 13 dicembre 2006 10:05
Re:

Scritto da: iset83 12/12/2006 23.01
Ah...meno male! Dopo tutto nn me la cavo proprio male con la mia poca cultura sulla civiltà Egizia ( dico poca perché prima di conoscere voi pensavo di sapere un mucchio di cose sull' Antico Egitto ma mi sono dovuta disilludere subito [SM=x822706] ).Sto davvero imparando molto qui con voi!



...qui il divertimento maggiore, aldilà di eventuali gelosie, sta proprio nel mettere a disposizione degli altri utenti quel che si sa! Ognuno prende quel di cui ha bisogno, chi più chi meno, e nessuno ha l'esclusiva del "sapere".
Ben felice, perciò, se ti stiamo aiutando a conoscere, ma non credere che tu, a tua volta, non stia dando niente a noi!
[SM=x822754]
Teie
00mercoledì 13 dicembre 2006 20:55
Per i colori provate a dare un'occhiata
QUI


Teie
Hatshepsut76
00mercoledì 13 dicembre 2006 21:50
interessante! Grazie per averlo segnalato! [SM=x822712]
-Kiya-
00mercoledì 13 dicembre 2006 23:11
concordo [SM=x822713] il sito sopra indicato è davvero di interessante consultazione, grazie Teie [SM=x822712]

A proposito della cosmesi, ricordo di aver letto da qualche parte (forse su un testo della Bresciani) che in origine avesse una doppia natura: religiosa/magica e terapeutica/estetica.
Per questa ragione i cosmetici di base venivano giudicati beni di prima necessità e di conseguenza distribuiti con le razioni solite ai lavoratori.
Col passare dei secoli, si diede maggiore rilevanza all'aspetto ornamentale ed estetico, al punto che, attraverso la cosmesi, si cominciò a trasmettere un vero e proprio messaggio di appartenenza sociale.
Aspetto estetico quindi sì, come prova una tavoletta di epoca Amarniana esposta al Museo del Cairo che recita pressappoco: "Se la bellezza ti sarà compagna, sarai sempre felice", ma soprattutto igienico e salutistico, dove la cura del corpo assunse un'importanza predominante.

Non bisogna infatti sottovalutare il fatto che il clima a cui gli egizi erano soggetti favoriva la disidratazione. Per tale ragione si spiega la diffusione di svariati oli per il corpo, attraverso i quali si restituiva alla pelle la giusta idratazione.
L'impiego di malachite (minerale di colore verde), galena (composto di piombo di colore grigio scuro, l'attuale kohl), che erano alla base degli ombretti, curava il tracoma (infezione oculare), la riduzione della vista e la congiuntivite. L'aggiunta di legno putrefatto alla galena era un ottimo rimedio per l'orzaiolo.

L'ocra rossa si impiegava per le labbra e per le guance (corrispettivo dei nostri rossetto e fard), l'utilizzo era più raro, ma garantivano una certa protezione.

Le varie tonalità di colore venivano ottenute con i diversi processi di lavorazione. Spesso si trattava di veri e propri processi chimici, si è recentemente scoperto, e ciò non fa che sottolineare le profonde conoscenze egizie in proposito.
L'introduzione di grassi animali, cera d'api e resine varie ne esaltavano le proprietà curative.

In proposito a cosmesi e cura del corpo, proprio questo pomeriggio durante la visita al Museo, sono rimasta incantata ammirando, in una teca nella sala che ospita i reperti rinvenuti nella tomba di Kha e Merit, una vera e propria pinzetta usata per estirpare i peli! [SM=x822713]
-Kiya-
00mercoledì 13 dicembre 2006 23:13
Amici... portate pazienza.... solo ora ho realizzato che buona parte di quanto vi ho appena riportato, l'avevo già scritto proprio qui in un precedente post!!!


Perlomeno sono coerente! [SM=x822723]


scusate ancora... [SM=x822738]
iset83
00giovedì 14 dicembre 2006 23:00
Re: Re:

Scritto da: Hotepibre 13/12/2006 10.05



Ben felice, perciò, se ti stiamo aiutando a conoscere, ma non credere che tu, a tua volta, non stia dando niente a noi!
[SM=x822754]



Se posso contraccambiare il favore nn solo ne sarei felice ma anche orgogliosa! [SM=x822714]
@maat@
00venerdì 9 febbraio 2007 18:52
Re:

Scritto da: Hotepibre 13/12/2006 9.56
...e già! effettivamente, il motivo per cui gli egizi si radevano tutto il corpo era decisamente igienico per evitare, ad esempio, i pidocchi.
Quanto ai colori connessi con i cerimoniali religiosi, sicuramente c'era anche questo, ma la cosmesi degli occhi (in particolare), specie nei periodi più antichi, derivò quasi siscuramente da motivazioni pratiche connesse proprio al forte riverbero del sole che avrebbe potuto anche portare infezioni oculari e fotofobie (pensate, ad esempoi, ai giocatori di football americano che si spalmano del colore nero sotto gli occhi proprio per limitare il riflesso del sole).
Mi piacerebbe che ci fosse un medico tra gli utenti proprio perchè ci desse un giudizio "tecnico" sulla cosmesi degli antichi egizi in termini medici più che estetici; peraltro, le schifezze che utilizzavano (dagli escrementi di mosca a non ricordo cosa per sbiancare la pelle) potevano essere dannose per la salute? E se si, qualche cosa è stato rilevato a livello archeologico?

infatti per rispondere alla tua domanda sugli effetti dannosi è stato accertato che la biacca era tossica per il viso perche conteneva estratto di piombo
@maat@
00venerdì 9 febbraio 2007 19:05
Re:

Scritto da: Hotepibre 12/12/2006 13.49
Interessante, ma io che sono sempre alla ricerca della fonte delle cose, mi pongo, e pongo a voi,un quesito:
PERCHE' gli egizi si truccavano?
Solo per essere più belli?
O c'erano forse anche motivi connessi, ad esempio, con il loro vivere in ambienti particolarmente caldi e soleggiati?
Siamo poi sicuri che la loro igiene fosse così curata?
Perchè (amche le donne) si radevano completamente?

...e aggiungo una provocazione, sapete che alla reggia di Versailles, in occasione delle feste, i saloni venivano addobbati con enormi quantità di fiori...e pare non fosse solo per bellezza, ma per coprire gli "effluvi" di centinaia e centinaia di persone che... non si lavavano poi molto!
Vogliamo valutare se questo succedeva anche nell'Antico Egitto?
[SM=x822744]

le donne si radevano per il motivo che hai gia citato.Ma si faecevano preparare anche palline rinfrescanti ad essenze floreali da mettere sotto le ascelle e alla menta per bocca.Erano fatte di grasso animale mischiato con 'l'essenza spemuta e filtrata.
Usavo anche coni fatti allo stesso modo per la testa e venivano messi nelle feste in modo con il calore si sciogievano ed emanavano profumo dalle parrucche.
(benesserely)
00sabato 20 ottobre 2007 19:23
Il trucco per il Faraone era simbolo di potere e sacralità. Il Faraone doveva rappresentare il Dio in Terra e trucco e abbigliamento avevano proprio la funzione di renderlo una divinità agli occhi del popolo.
Pensate alla barba che hanno tutti i Faraoni: anche questa era simbolo di regalità. La famosa Regina Hatshepsut è arcinota poichè indossava una barba posticcia, così come è anche rappresentato nelle incisioni che la raffigurano.
Le donne, sopra la parrucca di lana, spesso indossavano un cono costituito da grassi, olii profumati, erbe ed essenze che col calore si scioglieva impregnando i capelli finti lasciando un profumo quasi afrodisiaco, e al tempo stesso faceva aderire il vestito al corpo della donna, rendendola seducente.
Hotepibre
00sabato 20 ottobre 2007 23:42
...e, a proposito di barba posticcia e barbieri...
(benesserely)
00domenica 21 ottobre 2007 09:22
[SM=g1361788] [SM=x822746]
kyoko.
00giovedì 8 novembre 2007 19:11
Re: libro della Edda Bresciani
Ciao a tutti! Volevo chiedere un favore riguardo il libro sulla cosmesi della Edda/Bresciani...se qualcuno di voi lo avesse acquistato e ha la possibilità di sfogliarlo al volo, mi potrebbe dire se c'è qualche oggetto sempre legato alla cosmesi o ai prodotti di bellezza che richiama la dea Hathor? Mi fareste un grosso piacere dal momento che sono impegnata con una tesi molto lungaaaaa e sto spendendo un mucchio di soldi per i libri. Per evitare che magari compri un libro con pochi argomenti che mi riguardano se mi date qualche info vi sarei molto grata!!!! Il libro dovrebbe essere "La bellezza femminile nell' Antico Egitto" Edda/ Bresciani...
Grazie mille!!! Kyoketta
[SM=x822754]
-Kiya-
00giovedì 8 novembre 2007 23:09
Non mi risulta nessun testo con quel titolo scritto o curato da Edda Bresciani.

Forse ti riferisci al catalogo della mostra itinerante del 2006, che porta lo stesso titolo?
Questo però è curato da Menghini e pubblicato dall'Aboca Museum che ha anche curato la mostra.
Tuttavia non lo posseggo e non so rivelartene i contenuti.

Cerchi semplicemente delle immagini oppure hai necessità di informazioni a riguardo?
-Kiya-
00giovedì 8 novembre 2007 23:39
in proposito, ti consiglierei di focalizzare l'attenzione su reperti riguardanti: specchi, cucchiai da toeletta, spilloni.
Sono certa dell'esistenza di almeno due specchi, il cui manico riproduce Hathor e si trovano entrambi al Museo del Cairo. L'uno appartenente alla Principessa Sathathoriunet (Sala 4 - catalogo: JE44920) e l'altro, rinvenuto a Deir el-Bahari e risalente all'XI dinastia (Sala 34 - catalogo: CG 44034).

Nello specifico, gli specchi rientravano spesso a far parte dei corredi funerari femminili e l'effige di Hathor garantiva alla proprietaria dello specchio bellezza e giovinezza eterna
kyoko.
00venerdì 9 novembre 2007 19:50
...
Grazie sei stata gentilissima...comunque era quello della mostra, il catalogo scusatemi!!! Il mio problema è che tra questi articoli, appunto specchi, spilloni, ecc..mi occorre sapere quelli legati al popolo, no reali...perchè senò sarebbe stato più facile...nel catalogo c'è anche l'intervento della Bresciani...nelle biblioteche non si trova e mi tocca comprarlo...che sicuramente è stupendo, però devo cominciare a fare delle rinuncie.....uff...
-Kiya-
00venerdì 9 novembre 2007 21:40
prova a dare un'occhiata sul sito dell'Aboca Museum ;)


sa mai che ci possa trovare qualche spunto, è probabile infatti che ci siano ancora gli articoli dedicati alla mostra (anche nel web, quindi giù di motore di ricerca ;) )

All'epoca della mostra, ne avevamo trattato anche qui sul Forum, prova a dare un'occhiata ai link segnalati nelle discussioni a seguire:

egittophilia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

egittophilia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

egittophilia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=66845&f=66845&idd...
-Kiya-
00venerdì 9 novembre 2007 22:00
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