KV55: Il Sacrario.

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nectanebo
00venerdì 7 marzo 2014 12:57
IL SACRARIO di KV55

Come ho già evidenziato, il sacrario (o sacello, Shrine in ing.) è la parte del ritrovamento di cui non rimane quasi più nulla.
Questo (vedi FOTO) è tutto ciò che si è salvato.



Legno, rivestito in lamina d’oro, sono i materiali con cui era costruito. Al momento della scoperta, si è dimostrato particolarmente fragile, e proprio per questo avrebbe dovuto essere trattato nel modo più delicato possibile, ma ciò non avvenne.



Dai due disegni, si possono vedere le tavole in legno che componevano il sacrario, potendone contare almeno N°20 e oltre, di dimensioni diverse.
Dalla posizione delle tavole in legno, si deduce che il sacrario è stato deposto nella tomba senza essere assemblato, e le varie parti sono state appoggiate alle pareti, forse dopo l'intervento di modifica/cancellazione delle parti "compromettenti".
Il caos visibile, è dovuto al crollo di parte del soffitto e agli allagamenti subiti nei secoli.

Il problema principale che si incontra nel tentare una ricostruzione è la mancanza di misure esatte. Il JE (giornale d'entrata) dà le dimensioni di due assi del retro lunghe 1,82 m. e larghe 0.34. Tuttavia, applicando queste misure alla tav. 32 di Davis qui raffigurata:



per ottenere una scala, si è dimostrato impossibile, a causa degli errori sia del disegno che delle assi . Sicuramente l'asse mediana, come si è conservata, è molto più piccola di quanto mostrato nella tav. 32 di Davis (cf. fig. 4). Inoltre le misurazioni ottenute dalla tav. 32 non si accordano alle travi della tav. 31 sempre di Davis.
Utilizzando la scala ottenuta con la larghezza di 1,82 m dell'asse, ho
fatto un tentativo di ricostruzione, principalmente per suggerire in
quale punto fossero collocati i vari elementi. Se il 1,82 m è corretto
sulla tav. 32 di Davis, allora la larghezza totale alla base è
approssimativamente di 2,25 m, e l'altezza alla cornice è di circa
1,856 m. Usando correlazioni derivate dai sacelli di Tutankhamon si
ottiene una una lunghezza di 3,49 m . Il sacello di Tiye sarebbe stato come dimensioni fra i Sacelli II e III di Tutankhamon e più alto
di questi.
La ricostruzione della forma della copertura è problematica.
Suggerisco che fosse come i Sacelli I e II (di Tut.), con un unica
curvatura. Strutturalmente sarebbe stato anche possibile una doppia curvatura.
Cit. Martha R. Bell.


Questi sono i dati sulle ipotetiche misure che Martha R. Bell indica.
La documentazione bibliografica in mio possesso, si riduce ai soli volumi del Davis sulla tomba, e al testo di Martha R.Bell gentilmente messomi a disposizione da Claudio Busi, da lui tradotto in Ita.
Il risultato di questa “ipotesi” di ricostruzione, è perciò, il frutto più che altro di osservazione e di alcune considerazioni sulla disposizione del testo.
Ho elaborato il tutto con il solo aiuto di Paint di Windows, perché le mie capacità non vanno oltre, perdonate l’approssimazione del lavoro.



Veduta in pianta del sacrari con le viste reali. Non è certo l’orientamento, ma la posizione della parte posteriore a terra, e del sarcofago, fanno propendere l’ipotesi che l’apertura fosse rivolta verso la nicchia contenente i vasi canopi.



Qui sono rappresentate le viste ortogonali che rendono “al vero” l’immagine delle ricostruzione.

Per ora mi fermo qui.
Alla prossima chiarirò il perché sono giunto a questa conclusione personale, per passare successivamente ai testi.





Hotepibre
00venerdì 7 marzo 2014 14:49
Aldilà della ricostruzione di Nec al quale come al solito faccio i miei complimenti per l'impegno e per la qualità delle notizie che riporta nei suo 3D, vorrei fare alcune considerazioni partendo dall'immagine dello sfacelo in cui fu trovata la KV55 e che è qui ben evidenziabile


Le due immagini, come è evidente, sono prese da due angolazioni differenti e, per semplicità, mi riferirò a quella di sinistra come "A" ed a quella di destra come "B".

Partiamo dalla "B" in cui è ben evidente che già nel corridoio di accesso si trovavano altre tavole verosimilmente provenienti dallo scrigno, o da altro di cui non si fa menzione; quel che non sappiamo, o almeno così mi pare, per la scarsità delle informazioni fornite da Davies e dalla sua equipe di cercatori di tesori (chiamarli archeologi, nonostante la fama di alcuni di essi, mi pare esagerato vista la superficialità manifestata in questo scavo) è cosa fosse rappresentato su quelle tavole.

Nella parte "A", sempre ammettendo che il disegno rappresenti lo stato dei luoghi al momento della scoperta, salta all'occhio una cosa: la "parete" dello scrigno che si trova a terra è sovrapposta ai detriti e non si trova sotto di essi, cosa che sarebbe dovuta accadere se i crolli fossero avvenuti DOPO la chiusura della tomba.
Analoga considerazione per quanto attiene le varie "tavole" che si vedono. Faccio notare che in entrambe le immagini, "A" e "B", tale situazione è la stessa e che perciò sempre restando, ripeto, che si tratta di un disegno che riproduce lo stato dei luoghi all'atto della scoperta e non di una resa grafica successiva, i danni maggiori dovuti ai crolli erano già esistenti all'atto della deposizione degli oggetti in KV55.
Analogamente, vista la fragilità ormai raggiunta dalle tavole (sicuramente marce data l'esposizione all'umidità) se vi fosse stato un crollo le stesse, che sono appoggiate con un "piede" abbastanza ampio rispetto alla parete, avrebbero dovuto subire considerevoli danni.

Sappiamo, inoltre, che il sarcofago si trovava a terra solo perchè l'umidità dei millenni aveva fatto marcire il "letto" in legno su cui poggiava, ma anche in questo caso (o almeno così sembra dai disegni) non mi sembra ci sia sovrapposizione di detriti.
nectanebo
00venerdì 7 marzo 2014 17:49
Le tue osservazioni sono corrette.
I due disegni hanno lo scopo di rendere una veduta generale d'insieme
dello stato in cui si trovava la tomba.
Sono stati ricavati da foto parziali del Davis (vedi dopo) e credo si sia lavorato un po' di fantasia.

A quesito:
Partiamo dalla "B" in cui è ben evidente che già nel corridoio di accesso si trovavano altre tavole verosimilmente provenienti dallo scrigno, o da altro di cui non si fa menzione;

Nel corridoio di accesso, giaceva l'anta destra al di sopra del pannello laterale destro come da foto.



Dalla foto si può intravedere l'anta con il cardine in alto, appoggiata su alcune tavole.
Qui c'è un'altra domanda, M.Bell cita testualmente:
...in primo piano giacente vicino alle assi moderne.....
credo che si riferisca alla tavola a destra nell'immagine con chiari segni di venature del legno.
Domanda: perchè le nomina assi moderne ?

A quesito:
La "parete" dello scrigno che si trova a terra è sovrapposta ai detriti e non si trova sotto di essi, cosa che sarebbe dovuta accadere se i crolli fossero avvenuti DOPO la chiusura della tomba.

Qui, credo che la qualità del disegno possa generare qualche dubbio.
La risoluzione è molto bassa e i particolari non si possono vedere.
Esplicativa è la foto del Davis del pannello in questione;



Come si può vedere, i detriti non "sommergono" la parete in questione.
Credo di capire il disegnatore, autore dei disegni (sconosciuto ?) che si è trovato ad esaminare spezzoni di tomba, e doverli disegnare colmando i vuoti per l'assenza di immagini (ha comunque tutta la mia comprensione).

Grazie Hotep per i complimenti e per i contributi che non fai mai mancare.

-francis-
00sabato 8 marzo 2014 10:57
Per la Busi "il sacello che aveva presumibilmente contenuto la bara era completamente smontato; inizialmente si era ritenuto fosse stato abbandonato in fase di assemblaggio, ma una visione più logica fece capire che l'operazione eseguita e non portata a termine era quella contraria. In un momento che possiamo solo ipotizzare, qualcuno tentò di recuperarlo, in quanto oggetto di gran pregio e pertanto riutilizzabile, ma le condizioni del corridoio pieno di detriti non lo permisero. La parte che venne trascinata fin quasi all’ingresso fu anticamente abbandonata nel punto in cui, oltre tremila anni dopo, l’équipe di Davis la trovò: si trattava del lato destro con la relativa anta della porta. L’anta sinistra, da sola, era deposta all’ingresso della camera; all’interno di questa, sul pavimento, si trovavano la parte posteriore dell’oggetto, l’architrave frontale e lo stipite sinistro della porta. Appoggiate ai muri apparivano le assi che avevano composto il lato sinistro ed il soffitto.
Su quella che un tempo era stata la parte posteriore del pregiato sacello, ed anche la più integra, si potevano distinguere due figure incise nell’oro. Una era ancora ben visibile mentre l’altra era stata abrasa; si trattava delle immagini della regina Tiyi, sopra la cui testa era ancora leggibile il nome, e la figura di Akhenaten i cui cartigli, al contrario, erano stati accuratamente cancellati e rimpiazzati con il nome di suo padre, Amenhotep III, tracciato con inchiostro rosso.
I due personaggi erano rappresentati in atto di rendere omaggio al disco solare i cui raggi, terminanti in forma di piccole mani, raggiungevano i loro volti; la mano più vicina alla bocca dei sovrani porgeva l’ankh, il simbolo della vita.
Una lunga preghiera era dedicata al dio concepito dal faraone, l’Aton, i cui nomi incisi nella versione definitiva, posti all’interno dei cartigli, non erano stati minimamente toccati.
Sopra ad un pannello laterale, e su un pezzo residuo di architrave, rimaneva intatto il nome di Akhenaten; un’iscrizione recitava che il prezioso oggetto era stato fatto costruire dal faraone appositamente per la madre. Le considerazioni che si possono trarre, indipendentemente da ciò che fu cancellato e lasciato, sono veramente poche. Infatti nulla ci aiuta a determinare che per in realtà era stato usato il sacello, se costui/ei fosse stato l’unico ospite della camera, se potesse essere lo stesso individuo trovato nella bara situata poco distante dallo spazio effettivo che il tabernacolo, montato, doveva necessariamente aver occupato”.
Claudio.Busi
00domenica 9 marzo 2014 10:26
Mi sono spesso posto una domanda: dato che la mummia della regina Tiye (l'identificazione è stata confermata con le ultime indagini TAC/DNA) fu trovata in depositura secondaria in una camera della tomba di Amenhotep II, dove era stata deposta prima? Forse era nella KV55 assieme al (presunto corpo) del figlio? Il sacello potrebbe confermare questa supposizione.
nectanebo
00domenica 9 marzo 2014 20:29
…dove era stata deposta prima? Forse era nella KV55 assieme al (presunto corpo) del figlio? Il sacello potrebbe confermare questa supposizione.

A mio avviso, le probabilità che il sacrario abbia contenuto effettivamente le spoglie di Tiye sono molto alte, almeno a giudicare dai testi rimasti. Essi ci dicono:
- Che il sacello fosse stato fatto da Akhenaton per Tiye è dichiarato esplicitamente due volte.
- E’ nominata molte volte come madre del re e grande sposa reale.
- Il suo nome compare in diverse parti che si vedranno man mano che inserirò i testi..
Ciò che abbia causato la volontà o necessità dello spostamento nella tomba di Amenhotep II, purtroppo non è dato a sapersi.
Claudio.Busi
00domenica 9 marzo 2014 20:35
A proprosito della tavola di legno usata come "ponte" posto una breve traduzione di chi la utilizzò (Joseph Lindon Smith).

I detriti riempivano il corridoio fino a circa 18 pollici dal soffitto. Maspero scrutò l‘interno e disse che, giacente in cima ai detriti, vi era una grande porta di legno il cui lato superiore era ricoperto di lamina d'oro. Questa porta occupava quasi tutto lo spazio fra le pareti e ovviamente non poteva essere rimossa per timore di danneggiare una figura e delle iscrizioni. Weigall riuscì a piazzare una tavola di legno di dieci pollici di spessore, lungo la parete sud del corridoio d‘accesso, all'incirca allo stesso livello della porta (di legno). Era impossibile da una simile angolazione ottenere una fotografia e, con mio stupore e delizia, Maspero mi chiese di andare a carponi sopra questo ponte improvvisato e di fare un disegno di ciò che avrei visto. In una posizione in cui la mia testa toccava il soffitto, il mio naso sfiorava la porta e con un'aria soffocante che proveniva su dal basso, iniziai il lavoro. Senza provocare danni su di essa, disegnai lo schizzo di una scena presente sulla lamina d'oro, in cui una regina adorava il disco solare. Maneggiai una torcia in modo da evidenziare un cartiglio, il quale era parzialmente nascosto da una pietra che era caduta (dal soffitto) su di essa.
nectanebo
00domenica 9 marzo 2014 21:18
Grazie Claudio.
Il testo chiarisce efficacemente il perchè di una tavola recente in quel contesto.
nectanebo
00martedì 11 marzo 2014 22:09
Seconda parte

Qui si esamineranno le parti singolarmente, l’eventuale perchè della collocazione delle parti, e il testo.
Il testo sarà esposto rilevato dai disegni allegati e raffrontato a quello del Daressy nel libro di Davis.

Un ringraziamento particolare al Prof. Sesana, che gentilmente ha visionato questo testo fornendomi utili consigli.

Lato frontale con apertura a due battenti.

Come è facilmente intuibile, è la parte che non da problemi di collocazione.


Martha R. Bell.

Non ho alcun riferimento bibliografico che indichi chi ha eseguito questa ricostruzione ( forse Mr.Ayrton ?).
e neanche non ho trovato risconti fotografici per individuare la fonte da cui è stato ricavato
il disegno. Solo l’architrave e lo stipite (foto sotto) è pubblicato dal Davis:


Foto da Tomb of Tiyi

Per quanto riguarda il testo, quello ricavato dal disegno NON corrisponde in diversi parti
a quello pubblicato dal Daressy nel volume Tomb of Tiyi di T. Davis.
Nella traduzione, saranno messe a confronto le discordanze.

TESTO GEROGLIFICO



Se dovessi dimenticare o sbagliare qualcosa, aggiungerò al termine una
"addenda" e eventualmente anche una "errata corrige".







nectanebo
00mercoledì 19 marzo 2014 19:05
I pannelli laterali che saranno qui esaminati, risultano essere le parti più danneggiate, e di cui si è recuperato meno del rivestimento e delle iscrizione. Il fianco sinistro risulta essere il pezzo più interessante perchè contiene la titolatura di Akhenaton credo completa.

FIANCO DESTRO


Imm. stipite da "tomb of Tiyi" T. Davis



FIANCO SINISTRO


Imm. da "tomb of Tiyi" T. Davis



La parte successiva riguarderà il retro del sacrario, il pezzo più completo.
nectanebo
00venerdì 4 aprile 2014 19:05
LATO POSTERIORE

Questa è l’immagine (v. sotto) della condizione del ritrovamento



La conservazione migliore, forse è dovuta alla posizione orizzontale, che ha impedito la caduta del rivestimento in oro.
Questa è la ricostruzione, disegno di Harold Jones, la rifinitura del sottoscritto.



Con la parte posteriore del sacrario si conclude da parte mia questa discussione..

CONCLUSIONI


Il sacrario era certamente destinato, secondo me, a Tiye e tutti i riferimenti testuali mi sembra portino a questa conclusione. Il cartiglio della regina compare in tutti i lati del sacrario, non vi è però certezza che la stessa abbia riposato all’interno di esso.
Anche la presenza dei vasi canopi sembrerebbe avvalorare l’ipotesi che la tomba fosse stata utilizzata da Tiye, ma
la certezza, credo, non la si avrà, come non si saprà il perché dello spostamento alla tomba di Amenhotep II, a meno di nuove scoperte.

Sulla presenza dei vasi canopi attribuiti a Tiye si pone una domanda:
L’attribuzione alla regina non deriva da documentazione scritta, infatti i vasi non ne contengono alcuna.
Allora l’unica fonte di attribuzione rimane l’aspetto delle immagini dei coperchi ? o no ?

I testi sono stati copiati dalle immagini a mia disposizione reperibili in rete o dalle trascrizioni (Daressy) dal volume Tomb of Tiyi di T. Davis.
Mi sono limitato a tradurli, ma non sono in grado di entrare nel merito filologico o di comparazione, su testi similari. Dico ciò, perché tutti i testi esaminati sono frutto di trascrizioni, dove di fatto, ognuno a messo del suo. Qualche incongruenza o errore è stata evidenziata anche da me che esperto non sono.

Ho fatto del mio meglio, e come prassi, scusate gli eventuali errori.



nectanebo
00venerdì 4 aprile 2014 19:09
Scusate, ma ho dimenticato la cosa più importante, il testo



Ora c'è tutto

...Nec.
Hotepibre
00martedì 8 aprile 2014 13:12
Nec ha scritto:

...da me che esperto non sono


...e noi non possiamo fare altro che negare questa affermazione, poichè ha dimostrato non solo di essere un esperto (autodidata quanto si vuole, ma pur sempre esperto...), ma anche un utente ottimo e, perchè no, coraggioso, che non teme di mettere a disposizione di tutti il suo lavoro; e quando dico tutti, intendo che anche "esperti" potrebbero confrontarsi con il suo lavoro che, almeno io, ho trovato egregio.
Del resto forse i latini non dicevano "beati monoculi in terra caecorum", beati coloro che hanno un occhio solo nella terra dei ciechi?
Io credo che il lavoro di Nec sia, per il nostro forum, superbo, vuoi sotto il profilo egittologico, ma specialmente sotto il profilo della disponibilità -come ho sopra già scritto-, peraltro dimostrata non solo qui, ma anche in altri 3D di innegabile valore per tutti gli appassionati Egittophili.
Grazie Nec, per ora, e se ci sono interventi sull'argomento siamo pronti a proseguire.
Claudio.Busi
00martedì 8 aprile 2014 14:09
Niente da dire, Nec ha l'encomiabile merito di cercare di fare chiarezza su questo specifico e difficilissimo argomento. Dico difficilissimo perché fior di egittologi hanno tentato nel tempo, e raramente con brillanti risultati, di dipanare gli innumerevoli interrogativi sorti col ritrovamento nel 1907 di questa tomba. Se ancora oggi siamo qui a discuterne significa che una sicura e incontrovertibile attribuzione non è mai stata fatta. Per non parlare del nostro paese dove è estremamente difficoltoso accedere ai dati per i non addetti ai lavori. Per quel che mi risulta nessuno in Italia ha mai fornito una così estesa interpretazione delle isicrizioni tradotte nella nostra lingua delle iscrizioni della KV55. Per cui ben venga il lavoro di Nec. E' evidente che ogni cosa può essere perfettibile, ma se nessuno inizia non può esserci nessun confronto o discussione fra gli appassionati di egittologia.
Voglio precisare che il materiale disponibile è gravato da pesanti lacune e trascrizioni inesatte fin dagli inizi. Per cui se si lavora sugli errori degli altri è evidente che non potranno che esserci altri errori.
Basti pensare che Harold Jones, l'artista incaricato di riportare i simboli geroglifici era costretto a lavorare accanto alle parti collassate del sacello, fra continue interruzioni e in un ambiente tutt'altro che confortevole. Scrisse infatti in una lettera datata 5 febbraio 1907:

"5 febbraio … Oggi sono stato interrotto dai turisti e da amici che mi chiamavano mentre ero al lavoro.....… Sto lavorando nel sottosuolo in una tomba a lato di un sacello 8 piedi per 6 piedi ed è ricoperto di stucco finemente modellato e rivestito di lamina d’oro quasi dello spessore di questo foglio di carta, altamente verniciato. A causa dell’oscurità naturale presente nel sottosuolo ho una lampada elettrica sospesa sopra di me e sto realizzando un disegno della grandezza di un quarto su un foglio di carta imperiale...."



Grande Nec.

Claudio.
-francis-
00martedì 8 aprile 2014 15:44
Condivido. Grande Nec.
nectanebo
00giovedì 10 aprile 2014 18:42
Grazie ...Grazie ...Grazie ...!
Le vostre parole sono la soddisfazione più grande che un
appassionato come me possa ricevere.

...Nec.
nectanebo
00lunedì 15 maggio 2017 21:21
KV55 ultime novità
Ho recuperato queste informazioni, alla luce di una nuova notizia, datata 2016.
…A detta del Ministero delle Antichità, inizierà la seconda fase (non ho notizie della prima) di uno studio volto a scoprire il mistero del sarcofago non identificato trovato nel 1906 all'interno della tomba KV55 nella Valle dei Re, sulla riva occidentale di Luxor. In una cassa, presso il museo Egizio di Tahir, sono stati ritrovati fogli d’oro, i resti di un teschio, e una nota manoscritta in francese.





La nota, è datata alla scoperta della tomba KV55, e afferma che i 500 fogli di accompagnamento sono stati scoperti con un sarcofago, anche se non menziona che sarcofago.
Questa tomba si pensa abbia contenuto il corpo del re monoteista Akhenaton, anche se nessuna prova definitiva è stata presentata per confermare questa ipotesi.

Elham Salah, capo del ministero Dipartimento Musei, ha confermato che lo studio è stato effettuato su una raccolta di 500 fogli d'oro trovati in una scatola in un deposito presso il Museo Egizio di Tahrir insieme con i resti di un teschio e una nota manoscritta in francese.
Secondo Elham, la prima fase dello studio, iniziata l'anno scorso, ha indicato che i fogli d'oro possono appartenere al sarcofago trovato nella KV55.

L'Islam Ezat, dell'ufficio scientifico del ministero, ha detto che lo studio è stato effettuato da archeologi egiziani qualificati e restauratori dei musei egizi, e può portare a scoprire l'identità del proprietario del sarcofago e la tomba.

Le novità e misteri di questa tomba sembra non abbiano mai fine.
Non penso che le lamine o foglie d’oro potranno aggiungere qualcosa in più sull’occupante della tomba, e le parole di Claudio Busi, da me interpellato, aggiungono nuovi dubbi:

Trovo più problematica la spiegazione dei due frammenti di cranio associati alle lamine e a qualche altro reperto organico che sembra fosse all'interno della stessa cassetta. Mi risulta che il cranio del corpo sepolto nella bara non era danneggiato e le foto e i filmati che ho visto mostrano una calotta intatta. Nella tomba inoltre non c'erano altri corpi umani.
C.Busi

Ps. Colgo l’occasione per allegare tutto lo studio di questa tomba, visto che le foto inserite nel forum non sono più visibili per scadenza dei termini di utilizzo.
Il tutto è in allegato PdF.

[SM=g999100] ...Nec.

annaisis
00mercoledì 17 maggio 2017 11:38
Grazie Nec, che bel lavoro. L'ho scaricato e oggi lo guardo con calma.

ciao
Anna
[SM=g999100]
-francis-
00mercoledì 17 maggio 2017 17:00
Grazie. Quella tomba mi ha sempre appassionata... e irritata per il modo con il quale è stata incredibilmente sottovalutata.
nectanebo
00mercoledì 17 maggio 2017 21:20
Grazie a voi per la costanza, non sono letture proprio "leggere".
Colgo l'occasione per proporre nuove foto del cofano,
e stavolta anche del cranio della mummia, al link:

kennethgarrett.photoshelter.com/search?KW=Akhenaten&KW=coffin&I_DSC_AND=t&I_DSC=Akhenaten+coffin+&I_USER_ID=U0000tb.mRmAvEqI&_AC...

Penso che farò lo stesso lavoro anche per la KV62 e gli scritti ivi contenuti.
E' un vero peccato leggere i post senza documentazione fotografica,
mancano di espressione e diventano monotoni.

[SM=g999100] ...Nec.
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