Il rettangolo aureo sul soffitto della tomba di Senenmut?

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-Kiya-
00domenica 28 giugno 2009 00:38

Gli antichi egizi conoscevano il cosiddetto "rettangolo aureo", una figura geometrica basata su precise proporzioni che, secondo molti studiosi, è alla base delle concezioni artistiche delle civiltà mediterranee, non soltanto nelle arti figurative, come architettura e scultura, ma anche nella musica. E' quanto sostiene il ricercato Vasile Droj, dopo l'analisi di una figura esistente nella tomba di Senmut, architetto egizio della 18esima dinastia, che si trova a una trentina di chilometri da Luxor.
Nella stessa tomba è presente anche un graffito che mostra la costellazione di Orione in rapporto con le tre piramidi di Gizah. Questo conferma, secondo Droj, che gli agizi basavano il loro concetto dei rapporti fra terra e cielo su ragionamenti fondati su precisi concetti geometrici e matematici. Sarebbe questa la prima precisa conferma archeologica di tali connessioni.
Sul soffitto "astronomico" della tomba di Senmut, il rettangolo che contiene le tre stelle della cintura di Orione è contenuto in un rettangolo più grande, che messo in relazione col primo, mostra esatte connessioni geometriche. Il rettangolo piccolo è posto in un punto "strategico", incrocio di diverse diagonali, che porta alla creazione del rettangolo detto "aureo" in cui i lati hanno misure rispondenti a una precisa proporzione geometrica, detta appunto "proporzione aurea". I rapporti fra i lati generano una serie di numeri, fra cui la radice quadrata di 2, che è un numero irrazionale. Questo porta a credere che gli egizi conoscessero già questa classe di numeri, che poi furono riscoperti dai pitagorici (e celati dal segreto perche si pensava sconvolgessero l'ordine del mondo).
Questa serie di numeri, dice ancora Droj, è il fulcro del "sistema operativo" su cui si basa tutta l'arte egizia, in particolare l'architettura. Per questo, il rettangolo aureo venne scelto come emblema supremo dei faraoni già dall'epoca predinastica, prima del 3000 avanti Cristo. Sotto la forma dei cosiddetti 'serekh', cartigli rettangolari in cui era tracciato il nome del faraone, nascondevano una serie di teoremi geometrici. Come se ogni faraone immortalasse col suo nome un teorema e la relativa soluzione. Alla dea Iside venne riservato l'onore di "impersonare" il rettangolo, ed era raffigurata con sul capo una sua rappresentazione.
La conoscenza della proporzione aurea, diffusa in tutte le culture classiche (le proporzioni del Partenone rispettano il rettangolo aureo) si perse poi col tempo, per rispuntare nel Rinascimento. Leonardo raffigurò la Gioconda seguendo le regole canoniche del rettangolo aureo.




[fonte: notizie.it.msn.com]
-Kiya-
00domenica 28 giugno 2009 00:41
L'articolo riportato presentaaffermazioni date per assodate, sulle quali al momento non si è raggiunta alcuna certezza, tuttavia in passato abbiamo già trattato la questione della proporzione aurea, quindi ho ritenuto di farvi cosa gradita proponendovi quanto affermato dal dr. Droj.

Ecco l'immagine che accompagnava lo scritto:


antonio crasto
00domenica 28 giugno 2009 08:17
L’articolo si può leggere al link:

notizie.it.msn.com/curiosita/articolo.aspx?cp-documentid=1...

Le figure geometriche viste dal Droj sul soffitto della tomba di Senenmut a Deir el Bahari sono arbitrarie. L’unico rettangolo disegnato è quello famoso in cui sono disegnate quattro stelle con la stella centrale circondata da “gocce”.
Abbiamo già discusso di questa rappresentazione e si è concluso che difficilmente queste quattro stelle sono collegate alla costellazione di Orione, che si trova più a Est.
La rappresentazione stellare presenta vari stretti rettangoli verticali, in corrispondenza dei vari decani. Tracciare un rettangolo arbitrario per far tornare i conti matematici sembra un’operazione poco scientifica.
Bisognerebbe leggere comunque le ipotesi dell’autore per vedere come egli giustifica la scelta del rettangolo grande e verificare la precisione dei suoi calcoli.
Detto questo, sono convinto anche io che gli Egizi conoscessero il numero phi e la geometria aurea ad esso associata. Ne ho parlato diffusamente nel mio libro e nell’articolo sulle magie sacre nella Grande Piramide.

Per quanto riguarda la rappresentazione della dea Iside con sulla testa il geroglifico del trono, mi sembra fantasioso pensare che il trono nascondesse il simbolismo della sezione aurea.
Diego Baratono.
00lunedì 29 giugno 2009 14:00
Condivido completamente le tue idee Antonio. Devo precisare, nondimeno, che gli E.A. avevano una conoscenza della cosiddetta "Sezione Aurea" molto peculiare, nel senso che con ogni probabilità, non ne conoscevano la definzione "numericamente" come la conosciamo noi così come elaborata da Pitagora, ossia come numero aureo <<1.618>>, bensì era loro nota e così l'applicavano, come "algoritmo geometrico", ossia come procedura ed applicazione di un "modulo geometrico" ricavato dalla simbologia che ho ricostruito, ossia da "RA" (corona circolare con relativi Esagrammi a completamento). E' ben chiaro inoltre l'implicazione "rituale e mitologica" (per restare molto vicini alle tematiche affrontate nei recenti post proposti ...) che questo modus operandi et "pensandi" comporta.

antonio crasto
00lunedì 29 giugno 2009 21:45
Sono convinto che gli Egizi abbiano individuato la magia matematica del numero phi e abbiano pertanto usato la geometria ad esso associata per rivestire di magia particolari monumenti o templi.
In tal senso è estremamente significativo che la piramide di Khufu / Cheope presenti il numero phi nella geometria esterna e nelle dimensioni della Camera del Re.
E' ipotizzabile che il faraone abbia voluto circondare la sua piramide con la magia sacra e abbia voluto posizionare il suo sarcofago all'interno della Camera del Re proprio sulla linea del phi, così da valersi della necessaria magia sacra per la resurrezione della sua anima.
pizia.
00martedì 30 giugno 2009 07:28
Non me ne ero ancora accorta, ma ho trovato il phi anche in casa mia, in certe proporzioni fra i lati delle stanze... [SM=x822741]
Diego Baratono.
00martedì 30 giugno 2009 08:34
Gentile Pizia, quali misure hanno le pareti e quando è stata fatta questa casa? Non sono mai stato in casa tua, ma penso che le persone che vengono a trovarti, generalmente, "tardano" ad andare via ... o mi sbaglio?
pizia.
00mercoledì 1 luglio 2009 00:06
Effettivamente, adesso che ci penso... [SM=x822706]
Diego Baratono.
00mercoledì 1 luglio 2009 12:00
Il "genius loci" in certe situazioni vibra e fa vibrare in maniera euritmica gli ambienti. Questa MAAT sembrerebbe generarsi quando entrano in gioco proprio i rapporti armonici creati dall'applicazione delle regole della "Sezione Aurea". Una notevole applicazione di queste regole, peraltro, si ritrova in una tradizione vecchia anch'essa alcuni millenni. Si tratta dei canoni codificati dalla magnifica cultura cinese e tramandati con il "Feng Shui" (non quello "gnu-eig", beninteso): se una tradizione sopravvive alla macina del tempo qualche cosa di buono avrà pure ... Cara Pizia, in casa tua "si sta bene", grazie alla tua presenza senza dubbio, ma anche grazie a queste speciali combinazioni metriche di straordinaria "potenza" euritmica.
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