L’articolo si può leggere al link:
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Le figure geometriche viste dal Droj sul soffitto della tomba di Senenmut a Deir el Bahari sono arbitrarie. L’unico rettangolo disegnato è quello famoso in cui sono disegnate quattro stelle con la stella centrale circondata da “gocce”.
Abbiamo già discusso di questa rappresentazione e si è concluso che difficilmente queste quattro stelle sono collegate alla costellazione di Orione, che si trova più a Est.
La rappresentazione stellare presenta vari stretti rettangoli verticali, in corrispondenza dei vari decani. Tracciare un rettangolo arbitrario per far tornare i conti matematici sembra un’operazione poco scientifica.
Bisognerebbe leggere comunque le ipotesi dell’autore per vedere come egli giustifica la scelta del rettangolo grande e verificare la precisione dei suoi calcoli.
Detto questo, sono convinto anche io che gli Egizi conoscessero il numero phi e la geometria aurea ad esso associata. Ne ho parlato diffusamente nel mio libro e nell’articolo sulle magie sacre nella Grande Piramide.
Per quanto riguarda la rappresentazione della dea Iside con sulla testa il geroglifico del trono, mi sembra fantasioso pensare che il trono nascondesse il simbolismo della sezione aurea.