Il mistero dei papiri scomparsi dalla tomba di Tutankhamen

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NEFERNEFERURE
00mercoledì 7 ottobre 2009 14:19
DAL LIBRO LA COSPIRAZIONE DI TUTANKHAMEN - VCOLLINS/OGLIVIE-HERALD -NCE
Ciao Kiya, meglio tardi che mai, ho finalmente finito il famoso libro sui papiri scomparsi della tomba di Tut che pare che siano stati fatti sparire in quanto contenenti elementi sulla “vera storia” dell’esodo degli Ebrei dall’Egitto che pongono in discussione le origini stesse degli israeliti e i fondamenti del culto di Yahweh.
Questi elementi pongono seriamente in dubbio le credenze tradizionali relative alle origini della religione ebraica e al diritto divino di Israele di ereditare la Palestina, terra della liberazione.
Gli autori tentano di dimostrare che Carter e lord Carnarvon fecero sparire davvero
dei documenti trovati nella tomba di Tut i quali, se fossero divenuti di dominio pubblico,avrebbero potuto cambiare per sempre il volto del Medio Oriente.
Visti i precedenti su discussioni analoghe, e visto che è sparita la discussione
sui papiri scomparsi della tomba di Tutankhamen, m’è giocoforza riaprirla anche se è inevitabile andarsi a sovrapporse con gli scritti di Antonio Crasto o Massimo Izzo: ma qui,di fatto, il soggetto è "I PAPIRI".
Tengo a sottolineare ho riportato le notizie a mio avviso più significative, sembra tanto in realtà è solo un’infinitesima goccia di quanto esposto nel libro in questione che invito tutti gli interessati a leggere (so che alcuni lo hanno già) non certo per il gusto di confutare altre tesi, ma solo per sottolineare che esistono tesi diverse e che la verità nessuno l’ha in tasca. Sono tante, troppe le cose che ancora non si sanno, e comunque, il libro vuole esprimere un’ipotesi di risposta sul perché, se i papiri sono davvero esistiti (ed credo che sia così) siano stati fatti sparire.
Il libro: LA COSPIRAZIONE DI TUTANKHAMEN – Andrew Collins – Chris Ogilvie Herald
Newton Compton Editori.
-Kiya-
00mercoledì 7 ottobre 2009 14:24
Ciao Neferneferure,

la discussione a cui ti riferisci si trova qui:

Tutankhamon, KV62: Papiri occultati?

Se per te va bene, quindi, proporrei di unirle ;)
NEFERNEFERURE
00mercoledì 7 ottobre 2009 14:28
Al tempo di Carter le notizie sul contesto storico di Mosè erano concentrate sul faraone Ramesse II, visto come il faraone del Giogo “che non conosceva Giuseppe”. Gli studiosi biblici notarono che durante il suo lungo regno Ramesse II aveva avviato una serie di progetti di proporzioni colossali: fu lui ad obbligare gli Israeliti ridotti in schiavitù a costruire le “città deposito di Ramses e Pitom”? Il libro della Genesi parla di GiusepPe,suo padre Giacobbe e dei suoi 11 fratelli che si stabilirono, per ordine del faraone,nella “terra di Goscen” nota anche come “il territorio di Ramses”. L’ovvia associazionedei nomi suggeriva che fosse stata costruita durante il regno di Ramesse il Grande, inoltre, certe iscrizioni egizie facevano riferimento ad una città perduta chiamataPi-Ramesse (la casa di Ramesse)che si sapeva essere situata sul delta orientale del Nilo,
vicino alla città confine di Sile. Ai tempi di Carter, Pi-Ramesse era identificata con la città in rovina di Tanis, situata sul ramo tanitico del Nilo, e che a sua volta venivafatta coincidere con la città di Soan, si cui si diceva che fosse stata costruita 7 anni prima della città canaanita di Ebron . Soan viene nominata nel salmo 78 come il luogo in cui vivevano Giacobbe ed i suoi discendenti. L’asociazione fra Tanis e Pi-Ramesse emerse a causa della sua collocazione nel delta orientale e per il fatto che nella zona restavano steli, obelischi e statue che portavano il nome di Ramesse .
Oltre ad essere identificata con Pi-Ramesse e la biblica Soan, Tanis era considerata la stessa città di Avaris capitale degli Hyksos che governarono il Delta orientale nel Secondo Periodo Intermedio(1786-1575 aC)
Fu al tempo in cui essi si trovavano in Egitto che, come ritengono alcuni studiosi della Bibbia, Giuseppe e Giacobbe (di origIne semita come gli Hyksos) si stabilirono in questa regione.
Nell’estate 1882 lo svizzero Edouard Naville scoprì uno sviluppo urbano di immense proporzioni nel sito Tell ed-Dab’a, nella provincia del delta orientale del Nilo di Sharkiya, il sito si estendeva verso ovest sul vecchio ramo pelusiaco del Nilo e a nord fino al villaggio di Kantir: emersero testimonianze di un’occupazione asiatica che coincideva con la presenza in Egitto degli Hyksos; il sito era stato abbandonato per c.a 250 anni prima di essere nuovamente abitato durante il regno di Horemhab e in seguito continuò ad essere una grande città fino all’epoca di Ramesse il Grande. Divenne così chiaro che questo estesissimo
sito fosse stato una città ramesside, probabilmente la capitale settentrionale di Ramesse, ricostruita sulle rovine di una città precedente che risaliva all’Antico Regno. Fatto più importante: era stata occupata durante il Secondo Periodo Intermedio da popolazioni asiatiche che provenivano dalle zone della Siria e della Palestina, il che indicava che questo fosse il sito di Pi-Ramesse, e quindi la biblica città deposito di Ramses. Inoltre Naville evidenziò che nella Bibbia dei Settanta si identifica Goscen, la terra degli ebrei, con un‘area araba del
delta orientale, la cui città principale era Phacusa. Il suo nome originale in egiziano si potrebbe leggere come gsm o gsmt, in cui naville lesse il nome di Goscen. Oggi Phacusa è la citta di Faqus a 6 Km da Tell ed Dab’a. ll dr Manfred Bietak ha esplorato l ‘area e conferma la tesi dell’identificazione del sito con Avaris, la capitale degli Hyksos, e Pi-Ramesse.
Bietak dimostrò inoltre i blocchi di costruzione ramessidi sparsi per Tanis erano stati rubati dal sito di Tell ed Dab’a e riciclati dopo l’insabbiamento del ramo pelusiaco del Nilo, su cui era un tempo situato il sito di Tell el Dab’a tra la XXIa e XXIIa Dinastia. La città, che fino a quell’epoca era stata la capitale settentrionale dei re ramessidi, fu trasferita blocco dopo bloCco a Tanis, situata sul ramo tanitico del Nilo ancora fluente. Pi-Ramesse svanì nel deserto
mentre Tanis crebbe in ampiezza ed importanza.
Fu questo trasferimento di potere da una città capitale ad un’altra che, secondo Bietak, creò confusione tra gli studiosi biblici qando si trattò di localizzare Goscen in Tanis.
Ramesse dunque non fu in fondatore di Pi-Ramesse:lui e suo padre si limitarono a ricostruire il sito e a trasformarlo nella loro capitale settentrionale. Fu nominato Pi-Ramesse in suo onore, ma non ne fa il faraone del giogo.
Nel 1896 l’egittologo inglese William M. Flinders Petrié portò alla luce un’enorme stele di granito nero mentre si trovava nel tempio funebre di Merenptah a Tebe ed un suo duplicato frammentario è stato trovato nel tempio di Karnak. Nota come STELE DELLA VITTORIA risale all’anno V del regno di Merenptah, commenta la sconfitta dei libici ed esaltano il faraone vincitore; a questo seguono 12 righe che magnificano il trionfo del sovrano anche su altri nemici dell’Egitto a nord del regno, fra le righe una recita così: “Israele è stato completamente raso al suolo, non il suo seme”. Questa menzione è il riferimento più antico conosciuto di quelli che potrebbero rivelarsi i discendenti di Giacobbe, inoltre, evidenzia come i figli di Israele fossero visti come una forza abbastanza potente da costituire una
minaccia. Inoltre i nemici sono nominati col nome della loro madre patria, Israele invece è scritto come nome di persona, indicando che si riferisce ad una tribù o ad un clan,plausibilmente privo di terra stabile.
La scritta indica che, anche se sconfitti in battaglia,i capi israeliti rappresentavano sempre una minaccia per l’Egitto, in effetti vi sono buone possibilità che essi non abbiano postoproblemi all’Egitto finchè non iniziarono a divenire troppo ribelli e a minacciare la precaria stabilità imposta a Canaan da Ramesse II; è importante questa osservazione perché la Bibbia
dice che prima di entrare nella Terra Promessa i figli di Israele avevano vagato 40 anni nel deserto. Dunque, anche se gli ebrei avevano attraversato il fiume Giordano quando fu scolpita la Stele di Israele (o della Vittoria), nell’anno quinto del regno di Merenptah, ciò implica in termini strettamente biblici che l’esodo doveva aver avuto luogo almeno quarant’anni prima e questo significa che Merenptah non poteva essere il faraone delll’esodo; il ruolo dovrebbe
essere assegnato a suo padre Ramesse II, mentre il faraone del Giogo, che aveva regnato 4 decenni prima, doveva essere stato un altro re, plausibilmente il padre di Ramessei II, Sethi I, suo Padre –Ramesse I – era già anziano quando nel 1308 C era salito al trono, ed aveva regnato solo un paio d’anni prima di morire. Alla luce di questi fatti necessita abbandonare ogni congettura sul fatto che siano stati gli ebrei ridotti in schiavitù a costruire la città deposito di Ramses, o Pi-Ramesse, durante il regno di Ramesse il Grande: è invece possibile
che ne siano stati coinvolti nel regno di Sethi I o addirittura in precedenza, forse durante quello di Horemhab. Ma allora la città non poteva essere conosciuta con il nome di Ramses,la terra degli ebrei non sarebbe stata la terra di Ramses: il che mostra che questi nomi rappresentano un anacronismo. In altre parole, essi sono stati aggiunti alla storia dell’esodo soltanto molto tempo dopo gli eventi descritti, probabilmente diversi secoli dopo, quando il Pentateuco fu riportato per la prima volta in forma scritta.
neferneferure
00mercoledì 7 ottobre 2009 15:41
discussione unita
e' tutto qui:
Tutankhamon, KV62: Papiri occultati?
Hotepibre
00mercoledì 7 ottobre 2009 15:47
...facendo forza su me stesso (ed anche perchè me lo avevano regalato visto che mi ero imposto di non acquistarlo) ho letto anch'io il libro "incriminato": "LA COSPIRAZIONE DI TUTANKHAMEN ".

Debbo, in tutta sincerità, dire che si tratta di un libro alquanto strano; nella prima parte, infatti, ho trovato informazioni molto interessanti ed utili ai fini della mia maggior conoscenza del periodo amarniano poi, però, ecco trascendere il tutto in elucubrazioni sinceramente abbastanza caotiche e pretestuose con affermazioni decisamente argomentate caoticamente e solo, almeno in apparenza, per dimostrare che quanto si vuole far credere sia avvenuto davvero.

Sull'argomento, nella discussione richiamata da Kiya (e che sinceramente non ricordavo) ho scritto al limite della noia per i lettori e non posso, perciò che richiamare i miei post del:
12/03/2008 17.21 -davvero kilometrico- a pag. 1 della discussione;
13/03/2008 00.35 pag. 2 della discussione;
13/03/2008 10.38 pag. 2;
13/03/2008 12.32 pag. 2;
13/03/2008 22.15 pag. 2;
14/03/2008 13.58 pag. 2;
17/03/2008 11.45 pag. 3;
e, ovviamente tutti i post degli altri utenti da cui sono scaturiti i miei interventi.

Credo si tratti di una disamina dei fatti abbastanza apporfondita e tenete presente che, all'epoca, ancora non avevo letto il libro in questione; diciamo che ora le mie supposizioni si sono semmai ancor più radicate.
-Kiya-
00mercoledì 7 ottobre 2009 16:21
visto che Neferneferure ha ripreso l'argomento nella discussione primaria, riportando i suoi scritti, ritengo che questa si possa chiudere, per evitare dispersione.
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