Il Carnevale trae origine dall'Egitto?

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-Kiya-
00venerdì 1 febbraio 2008 16:53
Le prime manifestazioni che ricordano il carnevale nel moldo risalgono a 4000 anni fa. Gli egizi furono i primi ad ufficializzare una tradizione carnascialesca con feste, riti e pubbliche manifestazioni in onore della dea Iside, che presiedeva alla fertilità dei campi e simboleggiava il perpetuo rinnovarsi della vita.


Letto in rete e riportato fedelmente.
Ancora una volta pare che le radici di manifestazioni odierne vadano ricercate in antiche usanze Egizie.
Chi se la sente di approfondire?
cennis
00venerdì 1 febbraio 2008 17:15
Cara Kiya, l'unica cosa che ho trovato è questa...



IL CARNEVALE RISALE AI TEMPI DELL'ANTICO EGITTO. MASCHERE, CORANDIOLI E RICHI D'OLTRE TEMPO SI INCROCIANO A META' STRADA TRA TEMPO E STORIA



Spesso ci interroghiamo di che materia siano fatti i sogni. Potrebbero essere di cartapesta come le maschere che indossiamo a Carnevale. E' un atto magico e sacrilego allo stesso tempo. Annulliamo la nostra personalità per dare vita ad un personaggio che ci trascina via dal palcoscenico della vita. La maschera di Pulcinella o Arlecchino si sovrappone al nostro volto e ricarica la pura essenza della nostra esistenza, in bilico tra vita e morte, passato e presente, inizio e fine. Il Carnevale, un vero e proprio rito religioso che risale ai tempi degli Egiziani, racchiude a livello etimologico "l'addio all'abbondanza della carne". All'epoca dei faraoni, il popolo mascherato, intonando inni e lodi, accompagnava una sfilata di buoi che venivano sacrificati in onore del dio Nilo. Qualsiasi sia la data stabilita, il Carnevale segna la fine dell'inverno. Se i Greci dedicavano il rito al dio del vino Dionisio, i Romani si lasciavano prendere dall'euforia nelle feste popolari delle Saturnali: le prime maschere vengono dipinte sul viso con feccia di vino e succo di more. La festa carnevalesca raggiungerà il massimo splendore nel XVI secolo, nelle strade della Firenze di Lorenzo dei Medici. Danze, lunghe sfilate di carri allegorici e costumi sfarzosi segnano una svolta di questa festa, vezzeggiata nella culla rinascimentale. Con gli attori della "Commedia dell'Arte", quei personaggi strampalati prendono forma, vengono caratterizzati nel linguaggio e nella gestualità. Nascono "le maschere" che penetrano nel nostra tradizione collettiva e ci accompagneranno fino ai giorni nostri, scavalcando l'usura del tempo.


Ciao da cennis :D

-Kiya-
00venerdì 1 febbraio 2008 17:31
le fonti, Cennis... quando riporti articoli o scritti prelevati per intero da internet, ricordati di citarne le fonti di provenienza.
L'omissione delle medesime, potrebbe causarci non pochi fastidi e problemi da parte degli autori originali.
Non dimentichiamo che la rete è sottoposta alle leggi e ai diritti di Copyright.
Come darebbe fastidio a noi che il nostro materiale fosse prelevato ed utilizzato da altri, in maniera "abusiva", va tenuto conto che è così anche per gli altri
cennis
00venerdì 1 febbraio 2008 17:50
Scusami, ma copia-icollando tutto, mi sembrava di aver riportato la fonte...
ecco la fonte... www.pipolo.it/carnevale.htm

Ciao e scusami ancora...
-Kiya-
00venerdì 1 febbraio 2008 17:51
Grazie ;)
antonio crasto
00venerdì 1 febbraio 2008 18:46
Origine del nome.

Secondo en.wikipedia.org/wiki/Carnival si possono ipotizzare tre etimologie:

- latino carrus navalis, in relazione a carri a forma di barca portati in sfilata in onore di Apollo;
- italiano carne levare, in ricordo che dopo la festa incominciava la quaresima;
- latino carne vale, l’addio alla carne, sempre in connessione con la quaresima.

La versione italiana it.wikipedia.org/wiki/Carnevale propende per la seconda ipotesi e vede carne-vale come una storpiatura dell’espressione carnem levare e vede nella festa il ricordato del banchetto di abolizione della carne che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.


Io penso che il Carnevale rientri in uno dei tentativi riusciti fatti dalla religione cristiana di Roma di cancellare il culto di Osiride e Iside.

Occorre risalire ai culti che si svolgevano a Djedu, Busiri. La città era sacra a Osiride e in essa si celebravano i riti per la morte e la resurrezione del dio. Nella città esisteva anche un tempio dedicato a Iside.
Secondo Erodoto (Le Storie-Libro II capp. 39-40) un bovino maschio, contrassegnato come puro, veniva portato all’altare e qui sacrificato invocando il dio.
Il toro veniva farcito con pani, miele, uva, fichi, incenso e mirra, quindi arrostito e infine mangiato.

Questi sacrifici dovevano essere una festa per il popolo, ma avevano, a mio parere, anche un significato più profondo, conosciuto dai soli sacerdoti e che rientrava nei misteri di Osiride.
Il regno di Osiride potrebbe rappresentare il periodo felice dei Semidei e la morte del dio per annegamento il grande Diluvio Universale del 5500 a.C.
I riti di Busiri avrebbero quindi ricordato il periodo ricco e felice del mesolitico interrotto bruscamente dalla morte e resurrezione di Osiride. E’ probabile ancora che a questi festeggiamenti seguisse un periodo di digiuno in memoria del grande diluvio.
In questa linea il toro avrebbe rappresentato il sovrano divinizzato dell’Egitto.

E’ possibile che questi riti associati a Osiride e a Iside siano pervenuti a Roma e che il clero abbia cercato di cancellarli, trasformandoli in una festa, gentilmente concessa prima della quaresima.
Il popolo si sarebbe accontentato e ben presto avrebbe dimenticato che la festa era inizialmente in onore di Osiride.
cennis
00venerdì 1 febbraio 2008 18:54
Prego Kiya...
mio dovere.. ;)....
ciao da cennis. :D
Hotepibre
00venerdì 1 febbraio 2008 23:56
Antonio ha scritto:

Il regno di Osiride potrebbe rappresentare il periodo felice dei Semidei e la morte del dio per annegamento il grande Diluvio Universale del 5500 a.C.



...ho capito bene? si parla di Osiride morto per annegamento?
antonio crasto
00sabato 2 febbraio 2008 08:03
Caro Giuseppe,
anche un re, chiuso in una cassa di legno e buttato nel Nilo, avrebbe avuto poche probabilità di sopravvivere. Sarabbe annegato. Poi era scritto che doveva morire per poter risorgere e ascendere al cielo.

PS
mi sembra che morte per tradimento, resurrezione e ascensione al cielo ricordino qualcosa, ma è evidente che si tratta di una pura casualità!!!
Maat Ka Ra
00sabato 2 febbraio 2008 10:00
Incredibile!...vorrei dire cose che davvero non posso dire! Caro Antonio, come condivido! [SM=x822714]
antonio crasto
00sabato 2 febbraio 2008 11:09
Cara Sere,
non stai per caso pensando che alla fine del Carnevale viene bruciata, almeno dalle mie parti, una grande statua di cartapesta del Re-Carnevale? Vuoi vedere che ciò ricorda il falò su cui veniva bruciato il Toro-Osiride.
-Kiya-
00venerdì 8 febbraio 2008 15:40

gli antichi Egizi adoravano molti dei ma la sola dea adorata in tutto il paese era Iside. In suo onore una volta all' anno si faceva una processione alla quale partecipava tutta la popolazione. La dea si presentava travestita da orsa, e dietro di lei venivano i sacerdoti, tutti mascherati, che simboleggiavano le stagioni:

*
lo SPARVIERIO rappresenta l' inverno,

*
il LEONE raffigura l' estate;

*
il TORO simboleggia la primavera;

*
il LUPO era l' autunno



Seguivano i popolani e le popolane che, mascherati a piacimento, seguivano il corteo cantando e danzando.




fonte: La scatola delle idee della 4b

uhm.... quante cosette varrebbe la pena approfondire... [SM=x822706]
kemet1983
00venerdì 8 febbraio 2008 21:12
Che il carnevale tragga origine da una festività egizia mi mancava, ma la cosa in fondo non mi stupisce, quasi tutte le festività cristiane traggono origine da festività simili di origine pagana.
Non credo che, come dice antonio, il clero volesse cancellare gli antichi culti, ma sfruttarli per facilitare l'assimilazione della nuova religione anche tra la popolazione meno colta che ovviamente era più legata alla parte palpabile della religione, che ovviamente erano le festività.
Come ho detto non ho notizie riguardanti propriamente il carnevale, ma so che il Natale venne fatto cadere il 25 dicembre, perchè nelle antiche religioni pagane in questo stesso periodo cadeva la festa per la nascita del dio, che, ad esempio, nel nord europa era la festa di Yule.

Un caro saluto a tutti Chiara [SM=g999100]
antonio crasto
00sabato 9 febbraio 2008 08:59
Cara kemet1983,
basta intendersi.
Per me l'assimilazione della nuova religione significa cancellare quella più antica. Ovviamente l'assimilazione può avvenire in modi differenti. Uno subdolo, che prevede la lenta trasformazione dei culti e delle feste, l'altro traumatico, che prevede l'imposizione con la forza dei nuovi culti.
Nel caso della religione egizia si sono adottati i due metodi. Si è cercata in Egitto una conversione da prima indolore, ma vista la resistenza dei sacerdoti di Iside, si è deciso di passare a fil di spada tutti i sacerdoti riunitesi sull'isola di Philae.
Ovviamente nelle campagne europee fu più facile adottare una linea ingannevole, trasformando poco alla volta le credente delle persone poco erudite e cancellando i loro luoghi di culto (vedi chiese costruite sopra i templi di Iside, nelle tombe e nei templi egizi).
antonio crasto
00sabato 9 febbraio 2008 09:56
Re:
-Kiya-, 08/02/2008 15.40:


gli antichi Egizi adoravano molti dei ma la sola dea adorata in tutto il paese era Iside. In suo onore una volta all' anno si faceva una processione alla quale partecipava tutta la popolazione. La dea si presentava travestita da orsa, e dietro di lei venivano i sacerdoti, tutti mascherati, che simboleggiavano le stagioni:

* lo SPARVIERIO rappresenta l' inverno,

* il LEONE raffigura l' estate;

* il TORO simboleggia la primavera;

* il LUPO era l' autunno





I riti dedicati ai misteri di Osiride erano celebrati in vari centri sacerdotali egizi, ma in particolare a Busiri. Essi prevedevano sicuramente una processione di Iside.
Io non credo che in Egitto conoscessero gli orsi e d’altra parte è noto che a Iside furono associati alcuni animali-femmina: la vacca-Hathor e l’ippopotamo.
Entrambe le rappresentazioni erano legate alla nascita.
La prima simboleggiava la nascita terrestre di Horus e per estensione quella di tutti i sovrani egizi, la seconda la rinascita celeste dei sovrani egizi giustificati.
Iside-ippopotamo divenne la dea Toeris, protettrice dei parti, e il “mostro” Ammut, nella Cerimonia della Pesatura del cuore/anima. Am-mut (ippopotamo+coccodrillo) avrebbe avuto una valenza di madre-celeste (Mut) e quella di divoratrice delle anime (suono onomatopeico Am).

Ritengo dunque molto probabile che la processione di Iside celebrasse la rinascita celeste di Osiride e che pertanto Iside fosse rappresentata da un ippopotamo-femmina, mentre i sacerdoti al seguito avrebbero rappresentato gli dèi, simboleggiati dalle costellazioni celesti o meglio le quattro costellazioni più importanti del momento, quelle in cui il Sole sorgeva ai due equinozi e ai due solstizi.
Nell’Età del Toro (4375-2215 a.C.) si sarebbe avuto:

- Equinozio di Primavera nel Toro;
- Solstizio d’Estate nel Leone;
- Equinozio d’Autunno nel Sagittario;
- Solstizio d’Inverno nel Capricorno.

PS
Il link non evidenzia alcuna pagina web.
-Kiya-
00sabato 9 febbraio 2008 18:41
Sistemato link, ma il mio commento non si riferiva a quello ;)
silvercloud87
00venerdì 15 febbraio 2008 17:06
Interessantissimo. Sono certo che la moltitudine delle varie feste comandate, anche cristiane, provengono da precedenti feste "pagane" o di altri culti. Il tutto è sovrapposto, persino il carnevale.
Hatshepsut76
00venerdì 7 maggio 2010 23:13
Riesumo questo thread; in effetti stavo proprio cercando una cosa del genere... Merito di internet, questa volta! Non mi ricordavo che se ne fosse parlato. Proprio pochi giorni fa, all'interno del Manuale minimo dell'attore (di Dario Fo) ho trovato qualcosa su questo argomento. Premetto che nel testo Fo parla principalmente della Commedia dell'Arte, quindi: Arlecchino, Pulcinella & co.
Beh questo è quello che scrive l'autore, parlando dell'aspetto diabolico di alcuni personaggi, tipo Arlecchino, caratterizzati da un cerchio rosso sopra il naso, tra i due occhi:


E non dimentichiamoci che la divinità della morte, Osiride, ha sul capo un disco d'oro - il terzo occhio appunto - incorniciato da due getti di palma, che produce lo stesso movimento plastico che riscontriamonella maschera di Arlecchino (...)



A conferma del terzo occhio nelle maschere, posso confermare. Infatti il teatro dove ho fatto i primi due anni di corso, ha una maschera così; tra l'altro, credo proprio sia quella di Arlecchino. Se confrontata con la maschera dai tratti più ingentiliti, tipica del teatro goldoniano, la differenza balza subito agli occhi.
pizia.
00sabato 8 maggio 2010 00:45
La questione del terzo occhio mi ricorda qualcosa di ben più orientale rispetto all'Egitto.
Però è vero ed è sempre stato riconosciuto Osiride come signore dell'aldilà, anche nei momenti della storia della nostra civiltà in cui la cultura egizia era stata dimenticata, rimossa.
Certamente gli occhi di Osiride, come di Horus e di Ra, hanno qualcosa di magico, ne abbiamo parlato poco tempo fa in un altro topic, se lo trovo metto il link.
Merytaton62
00sabato 8 maggio 2010 12:08
Interessante questa discussione, vedrò anch'io se riesco a trovare qualcosa in rete...però ritengo che molti dei dati riportati siano, semplicemente, delle coicidenze:in tutto il mondo antico si festeggiava la fine dell'inverno, considerato ostile alla vita , e la tendenza a mascherarsi è antica quanto l'uomo.
Personalmente sono propensa a ritenere che le radici del Carnevale -così come lo intendiamo noi - vadano ricercate all'inizio del Rinascimento. Da bambina mi hanno inculcato l'idea che sia un periodo in cui è concesso sgarrare prima del periodo di Quaresima (teoricamente consacrato alla riflessione ed alla preghiera ),che prelude alla Pasqua (Resurrezione della carne). Una festa strettamente imparentata con la tradizione cristiana, quindi.
emilioraffaele
00lunedì 10 maggio 2010 15:32
 

Secondo me Antonio Crasto è andato molto vicino alla verità con la sua ricostruzione sull'origine del Carnevale. In fondo la storia dei popoli del Mediterraneo si è dipanata nel tempo, come tante corde, ognuna annodata alla precedente. Spesso accade che, di fronte all'impossibilità di trovare la verità, aiutati anche dalla nostra fantasia (non è certo un fatto negativo), ci troviamo a formulare ipotesi, nel solo sincero desiderio di riuscire a capire alcuni misteri che resteranno sicuramente tali.

Uno di questi misteri è certamente il Terzo occhio, il famoso occhio parapineale, anche se, scientificamente, oggi se ne sa molto di più. Certo il vero mistero è che di questo organello sembra si conosca l'esistenza dalla notte dei tempi: Il simbolo della pigna ripetuto su scettri e corone; Osiride, con il suo occhio centrale; gli Orientali con i loro poteri magici; l'Arlecchino goldoniano; i Ciclopi, questi ultimi molto svantaggiati per avere quello e basta, tant'è che il povero Polifemo diventò cieco in un sol colpo.

Sull'argomento ho trovato su Facebook un Link (un Gruppo?) nel quale si parla diffusamente del terzo occhio, l'ho trovato molto interessante.

http://www.facebook.com/pages/GHIANDOLA-PINEALE-IL-TERZO-OCCHIO/378316337616?v=info

 

Sarei molto curioso di leggere il Topic di cui fa menzione Pizia, Ho provato anche io a cercarlo, ma non l'ho trovato.

pizia.
00martedì 11 maggio 2010 01:23
Si tratta di ben poca cosa, forse ne saresti deluso, sono solo osservazioni su questi occhi magici, senza trarre nessuna conclusione.
Ecco:
Occhi di Horo
NEFERNEFERURE
00martedì 11 maggio 2010 14:18
Re:
antonio crasto, 02/02/2008 8.03:


PS
mi sembra che morte per tradimento, resurrezione e ascensione al cielo ricordino qualcosa, ma è evidente che si tratta di una pura casualità!!!




Hummm ...sono un pò sconvolta....se penso a questo.......a quanto è stato detto
sull'Esodo.......insomma.....quante cose anch'io non posso dire.....ma davvero c'è da
ragionarci su, alla teoria della casualità non riesco proprio a crederci..... [SM=g1361799] [SM=x822741]




[SM=g1621242] [SM=g1621242]
emilioraffaele
00martedì 11 maggio 2010 16:37
Ma la teoria della casualità non l'ho capita neanch'io.
ACUSinpw
00martedì 11 maggio 2010 20:25
Credevo si trattasse di semplice ironia, quella sulla "casualità"...
Merytaton62
00mercoledì 12 maggio 2010 23:07
Ho provato a rovistare in internet, ma non ho trovato nulla di interessante...o meglio:nulla di nuovo rispetto ai post già pubblicati.

Riguardo alla casualità:molte volte si è portati a cercare connessioni anche laddove non ci sono (o sono difficili da dimostrare).Mi spiego meglio: è possibile che vari popoli diano luogo a manifestazioni culturali simili anche senza essere venuti necessariamente in contatto. E' solo una mia idea, potrebbe benissimo essere sbagliata...mi scuso per non riuscire a formularla meglio. [SM=g1619689]
pizia.
00sabato 15 maggio 2010 00:02
A me sembra esagerato parlare di "morte per tradimento", con questa espressione io capirei qualcosa di diverso, sia dalla vicenda di Osiride che dalla vicenda di Gesù.
Mentre Gesù è stato condannato a morte per motivi in gran parte politici, indipendentemente dal tradimento perpetrato dal suo apostolo, Osiride è stato chiuso dentro una cassa e spinto in mare, quasi come epilogo tragico di uno scherzo macabro messo in scena dal fratello.
L'unico parallelo che riesco a vedere fra le due storie è la morte per sacrificio della divinità, questo sì comune a molte culture anche estranee fra loro.
Persino la presunta "resurrezione" è cosa ben diversa nell'una e nell'altra storia, mi sembrano più evidenti le divergenze che le similitudini.
Merytaton62
00sabato 15 maggio 2010 12:03
Condivido. Al limite si potrebbe anche trovare un altro parallelismo: il fratricidio (Abele e Caino) . Ma sarebbe una forzatura...
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