Ibis, messaggeri per gli Dei

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-Kiya-
00giovedì 9 febbraio 2012 00:23
Un recente studio condotto su quattro esemplari di ibis, mummificati tra i 2000 e i 2600 anni fa, ha rivelato che questi volatili, ritenuti sacri a Thot e sacrificati al dio, venivano sottoposti a una particolare operazione, prima del bendaggio. Il loro corpo veniva riempito di cereali o altro cibo, affinchè avessero il nutrimento necessario per affrontare il viaggio ultraterreno e giungere al cospetto degli Dei, con la funzione di messaggeri al pari della divinità a cui erano legati.

Le piccole mummie sono state sottoposte a CT-Scan. Le immagini tridimensionali così ottenute su un esemplare adulto proveniente da Abido, riferiscono che il pasto a base di lumache (in questo caso specifico, in altri poteva trattarsi di pesci o anche di piccoli vertebrati) è stato introdotto nel corpo dell'animale tramite un'incisione, non prima che lo stomaco e i residui dell'ultimo pasto consumato in vita venissero rimossi. In alcuni casi i sacerdoti provvedevano a riempire in pari misura anche il becco, come dimostrato a seguito dello sbendaggio di uno degli esemplari sottoposti ad esame.

Le mummie di uccelli presentano molte varianti. Ve ne sono alcune che sono sostanzialmente dei falsi, contenenti poche piume e nulla più, altre risultano essere completamente coperte di resine, altre ancora hanno beneficiato dello stesso trattamento riservato agli esseri umani.

Nel sito di Tuna el-Gebel sono state trovate oltre 4 milioni di mummie di ibis. Si trattava di un'industria fiorente nell'antico Egitto: venivano prodotte come offerte votive e i fedeli pagavano cifre anche molto elevate per ottenerne una. Un'attività che ha inevitabilmente contribuito all'estinzione della specie nel Paese di riferimento.

Gli autori dello studio sono: Andrew D. Wade, Salima Ikram, Gerald Conlogue, Ronald Beckett, Andrew J. Nelson, Roger Colten, Barbara Lawson, Donatella Tampieri



In allegato un'immagine di proprietà del North Abydos Project/IFA/NYU che mostra il becco di un ibis mummificato nel quale sono evidenti i resti delle conchiglie di lumache con cui è stato riempito:




Dubhe_Aivlis
00giovedì 9 febbraio 2012 21:51
Bello il concetto della nutrizione, ma... Che schifo! Per fortuna certe pratiche non ci sono più - chi è che vorrebbe sviscerare un ibis e riepirlo di cereali, anche se sacro???? O.o
emilioraffaele
00venerdì 10 febbraio 2012 21:14
I comportamenti sono fortunatamente cambiati, ma è così, ciò che adesso ci sembra orribile, allora era misticamente fondato nel suo significato.
-Kiya-
00venerdì 10 febbraio 2012 23:21
Ad esser sinceri, in questi ultimi tempi sta tornando in auge la pratica di imbalsamare gli animali domestici. Lo si fa per affetto o, meglio, per l'incapacità di elaborare il distacco.
Personalmente non ce la farei mai, tuttavia meglio un agire con questo fine, piuttosto che l'uso di impagliare animali da mostrare vanitosamente come trofei di caccia. Questo sì che è meschino e schifoso.
RAMSY
00sabato 11 febbraio 2012 10:27
Sinceramente non capisco queste vostre affermazioni [SM=x822718]
Capirei se l'avesse detto mia moglie [SM=g999108] ma da voi non me lo sarei aspettato. Sì, insomma andiamo nei musei a vedere le mummie a cui è stato tolto il cervello tramite un uncino, sviscerati e riempiti come tacchini di unguenti, resine, amuleti e quant'altro e vi schifate se un ibis ha lo stesso trattamento?
Francamente non vi capisco [SM=x822735]
-Kiya-
00sabato 11 febbraio 2012 14:53
Cosa intendi, Ramsy?

Non sono affatto "schifata" dalle mummie animali e nemmeno da quelle umane. Nutro nei loro riguardi un profondo rispetto, poichè un tempo in quei corpi albergava la vita.
RAMSY
00sabato 11 febbraio 2012 15:15
Ho interpretato un implicita condivisione al pensiero (comunque da rispettare, ci tengo a dirlo) di Dubhe_Aivlis.
Tutti gli argomenti di discussione sull'antico Egitto vanno interpretati con la mentalità e la cultura di allora, non certo con quella di oggi. Rileggendo attentamente è quello che avete detto tu ed emilioraffaele. Mannaggia alla fretta! [SM=g1619689]
Waenra
00sabato 11 febbraio 2012 15:58
Interessante, in effetti solo da poco ci si sta interessando scientificamente alle mummie degli animali. Se non erro da poco sono iniziati anche gli studi su una necropoli che conteneva circa 8 milioni di mummie di cani, naturalmente a Saqqara e naturalmente dedicate ad Anubi. E' probabile che i cani venissero cresciuti in allevamenti attorno alla città di Menfi con il solo scopo di essere offerti alla divinità, o trasformati in reliquie per la vendita ai pellegrini che desideravano ottenere il favore di Anubi. In realtà erano cuccioli che venivano sacrificati quasi appena nati e che quindi non venivano neppure mummificati ma gettati nelle grandi fosse che contengono ora cumuli e cumuli (una massa da cui è difficile ricavare scheletri o mummie intatte) di queste bestiole (anche se la maggior parte sono state utilizzate come fertilizzante a partire da inizio '900).
Ho sempre trovato fuorviante la dicitura animale sacro, almeno perché il termine sacro (sacer) indica proprio che è posto sotto la protezione degli dei ed è quindi inviolabile (i tribuni della plebe a Roma erano sacri in questo senso). Mentre invece nei riferimenti all'animale indica un rapporto privilegiato per comunicare con la divinità.
-Kiya-
00sabato 11 febbraio 2012 16:32
Credo tu intenda riferirti alla Necropoli dei gatti sacrificati a Bastet, Waenra.
Sebbene tale pratica fosse da sempre presente nel Paese, occorre precisare che la sua massiccia diffusione deve essere datata all'Epoca Tarda (un dettaglio, a mio avviso, significativo).
In proposito è stato recentemente pubblicato un articolo, che avevo omesso di condividere. Vi ringrazio, quindi, per avermelo riportato alla memoria. Eccolo qui:



Milioni di animali mummificati nell'Antico Egitto

Nell'antico Egitto, la mummificazione non riguardava soltanto sovrani pseudo-divini o personalità autorevoli, ma era una pratica molto più diffusa di quanto si possa immaginare, specialmente con gli animali.

La mummificazione animale portò alla creazione di una vera e propria industria legata a questo genere di artefatti, prodotti in numeri tali da favorire l'estinzione di alcune specie viventi. Parte di questi artefatti son ora esposti in un'esibizione al National Museum of Natural History di Washington, D.C.

Sebbene alcuni animali mummificati siano morti per cause naturali, la maggior parte di essi venivano allevati con il preciso scopo di produrre mummie. "Diverse divinità avevano specifici animali totem" spiega Melinda Zeder, direttrice del programma di archeobiologia allo Smithsonian Institution's National Museum of Natural History. "I sacerdoti che gestivano i templi di queste divinità offrivano un servizio in cui le persone potevano acquistare un animale mummificato e piazzarlo in una tomba".

La tradizione degli animali mummificati ebbe inizio intorno al 3000 a.C. e raggiunse il suo apice tra il 650 a.C. e il 200 d.C. "Milioni di animali, come cani e gatti, vennero allevati dai sacerdoti e mummificati. Questa pratica si estese agli animali selvatici, come l'ibis sacro e il babbuino, e potrebbe aver contribuito all'estinzione di questi animali in Egitto".
Ibis e babbuini, sebbene selvatici e quindi più difficili da ottenere, vennero catturati a milioni e mummificati come offerta votiva a Thot, il dio della sapienza, della scrittura e della magia. Ma l'animale mummificato che andava per la maggiore era il gatto, sacro a Bastet e molto più "pratico" per la mummificazione considerando la sua abbondanza e le sue dimensioni.

In Egitto, non c'era una casa che non contasse la presenza di un gatto, servito e riverito come in epoca moderna. Il gatto era protetto dalla legge: non poteva essere trasportato fuori dalle terre del faraone (c'era un fiorente contrabbando di gatti operato dai fenici) e la morte del gatto di casa rappresentava un vero e proprio lutto di famiglia.
Durante il periodo della produzione più massiccia di mummie animali in Egitto, vennero create milioni di mummie di gatto, che oltre 2 millenni dopo, nel tardo 1800, furono addirittura acquistate a centinaia di migliaia per fare fertilizante.

Questa pratica portò letteralmente all'estinzione di alcune specie in Egitto: babbuini e ibis iniziarono a sparire, ma la richiesta di animali mummificati fece nascere un mercato di falsi che solo oggi, con le moderne apparecchiature di scanning, siamo in grado di distinguere dalle mummie originali.

La mummificazione animale contemplava anche specie molto più grandi di un felino domestico, come maiali e ippopotami. "I maiali e gli ippopotami erano associati al dio Seth. Nella tarda storia egizia, quando la mummificazione animale divenne sempre più popolare, Seth era meno considerato di altre divinità" spiega Salima Ikram, professoressa di Egittologia alla American University del Cairo.

Siamo in possesso anche di una rarissima mummia di toro, completa di corna e occhi di cartapesta, risalente ad un periodo compreso tra il 300 a.C. e il 400 d.C.
Anche il toro era un animale sacro, e quelli identificati come tori di Apis erano considerati l'incarnazione stessa di Ptah o di Osiride. Venivano allevati con estrema cura e quotidianamente massaggiati e coccolati, tanto da poter vivere oltre 20 anni. "La provenienza originale del toro è poco chiara, e potrebbe non essere un toro di Apis. Ma siamo certi che sia stato allevato e venerato dai sacerdoti per essere mummificato dopo la morte" spiega Zeder.



[fonte: news.discovery.com ]
Waenra
00sabato 11 febbraio 2012 17:40
L'articolo che io lessi parlava proprio di cani, purtroppo ora non mi ricordo la fonte! Sarebbe interessante approfondire la questione dei tori Apis e la loro tomba, il Serapeo, che dovrebbe essere in restauro. Mi ha sempre affascinato la storia di questi tori e della loro tomba, che venne utilizzata anche in epoca tolemaica. Non fu Khaemwese a farla realizzare, il primo tratto intendo? Ricordo che Mariette, che lo scoprì, disse che vi erano ulteriori tombe ad un livello inferiore che erano impossibili da scavare per il pericolo di crolli. Ma se ne è poi più saputo nulla? E i sarcofagi da 70 tonnellate sono mai stati aperti? Non ho mai trovato notizie chiare in proposito...
-Kiya-
00sabato 11 febbraio 2012 17:59
Da quel che ricordo, il Serapeum di Saqqara fu più volte saccheggiato nell'antichità e quindi i sarcofagi in esso custoditi sono già tutti aperti. Forse dei 24 totali soltanto due sono ancora chiusi, ma devo appurarlo...

In ogni caso le più antiche sepolture dei Tori Apis dovrebbero risalire al Regno di Amenhotep III. Khaemuaset, figlio di Ramesse II, scelse di farsi seppellire al uso interno, dopo averne semplicemente ristrutturato una parte.

Del Serapeum ne abbiamo parlato in più di un'occasione, qui sul EgiTToPhiLìa, ma forse non si è mai provveduto ad aprire una discussione dedicata. Verificherò ed evenetualmente provvederò.

Waenra
00sabato 11 febbraio 2012 18:26
Re:
-Kiya-, 11/02/2012 17.59:

Da quel che ricordo, il Serapeum di Saqqara fu più volte saccheggiato nell'antichità e quindi i sarcofagi in esso custoditi sono già tutti aperti. Forse dei 24 totali soltanto due sono ancora chiusi, ma devo appurarlo...

In ogni caso le più antiche sepolture dei Tori Apis dovrebbero risalire al Regno di Amenhotep III. Khaemuaset, figlio di Ramesse II, scelse di farsi seppellire al uso interno, dopo averne semplicemente ristrutturato una parte.




Quindi qualcosa di inviolato potrebbe ancora esserci [SM=g1361788]!! Sai qualcosa dei restauri in corso e quando se ne prevede la fine?

Mi pareva però di ricordare che Khaemuaset fece costruire ex novo questo Serapeum proprio perché prima erano sepolti ciascuno in una singola tomba e con la propria cappella funeraria, mentre lui optò per una sistemazione in stile "Grotte vaticane". Kent R. Weeks infatti pensava che per la KV5 ci si fosse ispirati al Serapeum che è appunto dello stesso periodo. Della sepoltura di Khaemuaset non v'è certezza (come del futuro), o mi confondo? Anche perché Mariette scoprì la mummia tra le macerie create in seguito al suo genialissimo [SM=g1619689] uso della dinamite. O c'è qualche iscrizione che lo identifica con sicurezza?


-Kiya-
00sabato 11 febbraio 2012 19:12
Re: Re:
Waenra, 11/02/2012 18.26:



... Mi pareva però di ricordare che Khaemuaset fece costruire ex novo questo Serapeum proprio perché prima erano sepolti ciascuno in una singola tomba e con la propria cappella funeraria, mentre lui optò per una sistemazione in stile "Grotte vaticane". Kent R. Weeks infatti pensava che per la KV5 ci si fosse ispirati al Serapeum che è appunto dello stesso periodo. Della sepoltura di Khaemuaset non v'è certezza (come del futuro), o mi confondo? Anche perché Mariette scoprì la mummia tra le macerie create in seguito al suo genialissimo [SM=g1619689] uso della dinamite. O c'è qualche iscrizione che lo identifica con sicurezza?




Khaemwaset ampliò la struttura preesistente, tuttavia per ulteriori dettagli rimando alla discussione dedicata che mi accingo ad aprire, per non alimentare qui argomenti che non rientrano nel tema trattato.
In proposito ricordo che ciascun utente è abilitato ad aprire discussioni specifiche, dove proporre argomenti diversi da quelli già contemplati nel Forum (reperibili tramite la ricerca interna) al fine di consentire a chiunque fosse interessato di individuarli a sua volta [SM=x822713]

Avrebbero dovuto riaprirlo già nel 2009. La data fu poi posticipata al secondo semestre 2011. I lavori sul lato Sud sono già stati completati, come fu riferito in quell'occasione. Ma non quelli sul lato nord, che prevedevano quindi restasse chiuso. Data la Rivoluzione in atto è probabile che il isto sia ancora inaccassibile al pubblico, tuttavia mi informerò.

In proposito, ti rimando alla pubblicazione della notizia:

Prossima apertura di nuovi siti Archeologici


-Kiya-
00domenica 12 febbraio 2012 03:18
Waenra, ho trovato l'articolo relativo alle tombe dei cani a cui ti riferivi (l'avevo rimosso dalla memoria, chiedo scusa). Eccolo:

Saqqara, le "catacombe dei cani"


Inoltre ho provveduto a pubblicare una breve introduzione dei Serapea Egizi. Confido di approfondire nei prossimi giorni. Se avete domande o desiderate ampliarne i contenuti, la trovate qui:

Il Serapeum

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