Hawass: "Howard Carter era un ladro"!

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-Kiya-
00mercoledì 5 gennaio 2011 17:57
Le parole che il Segretario dello SCA ha rivolto alla memoria di Howard Carter sono decisamente eloquenti, tutt'altro che benevole e non lasciano certo spazio all'immaginazione.

Ecco cosa si legge in un articolo pubblicato sul sito del Telegraph:

[l'articolo tratta di un telefilm che sta attualmente andando in onda sulla tv Britannica, ambientato nel Castello di Highclere di proprietà degli eredi di Lord Carnarvon, che proprio grazie all'ambientazione pare riscuotere ampio successo di pubblico]


... L'antenato del proprietario, il 5° Conte di Carnarvon, scoprì la tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re nel 1922, con Howard Carter, e sottrasse una gran quantità degli inestimabili oggetti che circondavano il corpo mummificato del Re. Il Castello nel Berkshire ospita una mostra commemorativa della storica scoperta, compresi reperti provenienti dagli scavi precedentemente finanziati dal Conte [ ndt: risalenti a prima della scoperta della tomba di Tut].

"Tutti i reperti che Howard Carter prelevò in Egitto sono stati rubati. - dichiara Zahi Hawass - Egli non aveva alcun interesse per la cultura ed era un ladro. Tutto quanto è stato sottratto all'Egitto deve essere restituito immediatamente".

Il Segretario dello SCA ha inviato una richiesta scritta all'ottavo Conte di Carnarvon, richiedendo la documentazione comprovante il legale possesso degli oggetti in questione.



Link all'articolo in lingua originale
-francis-
00mercoledì 5 gennaio 2011 18:45
Definire Carter un ladro mi sembra eccessivo, ma sono certa che alcuni oggetti siano stati trafugati la notte che lui, Carnarvon e la figlia entrarono di nascosto nella tomba.
Considerato il periodo non mi formalizzo troppo.
roberta.maat
00giovedì 6 gennaio 2011 01:34
Sì sì, quella cesta poggiata alla base della parete dice che senza dubbio Carter entrò nella tomba prima dell'apertura ufficiale. Forse da lì portò via qualche souvenir ma penso che l'eccitazione, lo stupore e la soddisfazione non gli permisero di organizzare un vero e proprio furto.

Io non lo giudicherei un ladro se nelle sue tasche fosse finito qualche oggetto, certo però che se trafugò papiri non è da perdonare ! Ritengo che qualche lucerna, un bastone o un porta trucco sottratti non avrebbero cambiato l'interpretazione di quella sepoltura se lasciati in situ.
pizia.
00sabato 8 gennaio 2011 20:13
Sono totalmente d'accordo col Segretario della SCA, un vero predone!
Potrei chiudere un occhio sul suo finanziatore lord Carnarvon, perché trovo abbia delle attenuanti, ma Carter proprio no, nemmeno una.
E mi fa piacere che qualcuno lo dica, anche se, in questo caso, tale dichiarazione potrebbe sottintendere secondi fini, ma secondo me la visione da eroe romantico diffusa dalla fiction, che vuole riabilitare qualunque malfattore purché sia famoso, non mi convince.
Giulio Cesare è stato una povera vittima, Napoleone in fondo era un buono, Enrico VIII poverino, soffriva tantissimo, il prossimo chi sarà, Hitler?
E' perfettamente in linea con l'andamento politico attuale del nostro paese, ma non mi piace e non mi adeguo.
Hotepibre
00martedì 11 gennaio 2011 19:03
Tranciare giudizi su Carter in questo modo, da un archeologo per di più di "Chiara Fama", mi sembra quanto meno sintomo di una minor capacità di giudizio.

Come mai ZH si scaglia contro Carter e non contro tutta la pletora di pseudo-egittologi che, prima di Carter, questo si, hanno depredato, distrutto, massacrato le antichità egizie?

Dove lo mettiamo chi per aprire i sarcofagi dei tori o addirittura le tombe usava la dinamite?

E l'ottimo scopritore di tombe avv. Davis? Vero che è stato il massimo scopritor di tombe della Valle dei Re, ma certo non lo faceva neppure minimamente per cultura, semmai come vero e proprio investimento con un occhio sempre ben indirizzato al rapporto "costo/beneficio" (si trattasse di beneficio economico o di semplice notorietà).

Se vogliamo parlare di "razziatori", direi che l'elenco è molto lungo e Carter, figlio peraltro di quel mondo e di quel modo di idntendere l'egittologia, va studiato non con la prosopopea e la presunzione di oggi, ma semmai calandolo nel suo tempo non potendo perciò disconoscere che a lui si deve il primo scavo archoelogico sviluppato con metodo scientifico.

Torniamo al sig. Davis: vogliamo rammentare quel che Davis fece alla KV55? Al fatto che non esistono diari di scavo? Che ogni versione delle operazioni compiute in quella tomba contrastano l'una con l'altra? Che le lamine d'oro della cappella contenuta nella tomba venivano regalate agli ospiti come souvenir? O che, come scrisse un visitatore, all'interno della tomba "si camminava sulla polvere d'oro"?

Io sono convinto che Carter sapesse perfettamente dove era la tomba di Tut ben prima di scavarla (non dimentichiamo che subito dopo la prima Guerra Mondiale spostò il campo di scavo in un'altra zona della Valle quando era già sul punto esatto in cui scoprirà poi la KV62) e che tale scoperta avverrà solo quando, in previsione dell'abbandono della concessione da parte di Carnarvon, decise che era arrivato il momento di giocare la carta vincente!
Sono altrettanto convinto che Carter sia entrato nella tomba di Tut prima dell'apertura ufficiale e questo è, peraltro, mi pare abbastanza appurato; sono convinto che abbia portato via qualcosa (e vorrei vedere chi avrebbe resistito alla tentazione e mi piacerebbe vedere a casa di ZH se non c'è un qualche piccolo oggetto gentilmente "preso in prestito" dagli scavi) , ma è innegabile che il suo metodo di svuotamento della tomba fu il primo a seguire una metodologia sceintifica che, prima, semplicemente non esisteva.
Anche Carter, per guadagnarsi da vivere, ha fatto il "predone" prezzolato dai tanti nobilucoli che bazzicavano la Valle (e Carnarvon non era certo da meno), ma possiamo considerarlo "colpevole" a prescindere (frase che va ormai tanto di moda), o non è più giusto calare la valutazione in quel mondo, in quel tempo, contestualizzare i fatti e valutare Carter per l'uomo che ha avuto la "fortuna", oppure l'idea, o la conoscenza, o quel che vi pare, di trovare la più ricca ed intatta tomba dell'Egitto Antico regalandoci un incredibile tesoro non solo sotto il profilo venale (cui pare ZH annetta così tanta importanza), ma anche, e specialmente, sotto il profilo della conoscenza.
Se rubare significa portar via qualche ninnolo (giacchè da quel foro nell'anticamera di certo altro non poteva passare di particolarmente ingombrante), qualche oggetto di fattura più o meno pregevole, beh, scusatemi, ma credo sia un prezzo accettabile per quel che è rimasto (e non mi rifersico solo agli oggetti ed all'oro!).

Ora, se si vuole far passare Carter per un ladro, o addirittura per "un predone", si deve anche avere il coraggio di rinnegare la sua scoperta!
Non dico che Carter sia stato un santo, dico semplicemente che era archeologicamente ed egittologicamente figlio del suo tempo, ma in quel tempo, in quel mondo, ha portato una ventata di modernità, di metodo, di tecnica, di pazienza che era sconosciuta ai più il cui unico scopo era arricchirsi a spese dei nostri antichi predecessori!

Ops, mi sa che ho scritto un bel po'... scusate, ma qui non si tratta di stimare o meno Carter, di considerarlo o meno un "grande" egittologo, bensì di avere l'onestà di analizzare il suo cokmportamento non alla luce della morale attuale (troppo facile), ma di quella del 1922.
Diego Baratono.
00mercoledì 12 gennaio 2011 08:29
Ma perché ZH non parla dei ladri suoi conterranei, che avevano e che secondo me continuano ad avere interesse ad alimentare un "mercato parallelo" di oggetti provenienti chissà da dove. Questa è una realtà che non viene nemmeno pensata dal nostro. Del resto, è vero che noi occidentali abbiamo effettivamente depredato l'E.A., ma è anche vero che la maggior parte degli oggetti "trafugati" sono più o meno ben conservati in musei a disposizione di chiunque. In ogni caso, l'affaire Tut è nelle mani di ZH e non di altri, mi pare: l'unica cosa che Carter ha rubato a ZH, al limite, è la notorietà (che ZH sia appena appena un po' invidioso??? Vuole passare alla Storia a tutti i costi???). E' lui che gestisce "oggi" questo immenso tesoro "dell'Umanità" (e non suo), pensare a cosa ha fatto Carter in passato(ebbene sì maledetto Carter, hai vinto ancora una volta!!!), giudicandone le gesta con la mentalità di oggi, è solo "aria fritta". Dice molto bene Hotep: Carter era figlio del suo tempo, ma non un figlio "degenere" come dipinto dal bilioso ZH, anzi. E' solo grazie a lui che si è passati da metodi (se si può parlare di metodi) quanto meno "romantici" a sistemi un po' più metodici e scientifici. ZH si accontenti di Baharya ...
Diego Baratono.
00mercoledì 12 gennaio 2011 08:33
P.S.: ZH, ma mi faccia il piacere!!!
ACUSinpw
00venerdì 14 gennaio 2011 09:27
Sarò sincero. Non ho mai amato troppo la figura di Carter (la famosa immagine in cui punta una lampada da scrivania in faccia ad Amenhotep III e la gardalandizzazione della sua tomba mi fanno sempre un certo effetto), peró mi trovo abbastanza d'accordo com Hotep. Non puntiamo il dito sulla punta dell'iceberg... Mi chiedo se io stesso non avessi fatto lo stesso... Non farei tutt'ora lo stesso, se fosse possibile. L'uomo é anche cupidigia, e al di lá della fama esiste il desiderio del possesso: coronare un momento importante della storia con una "presa di proprietà", minima, che riconosca in qualche modo la mia fatica... La trovo una cosa umana.. Non moralmente corretta, ma umana.
-francis-
00venerdì 14 gennaio 2011 11:51
E poi, proprio dopo la scoperta della tomba, il Governo egiziano aveva sancito che mai più un reperto sarebbe uscito dall'Egitto.
Immagino che per Carter e Carnarvon, prelevare alcuni oggetti preziosi, sia stata una legittima autoricompensa per una parte dei soldi spesi negli scavi durati anni e anni...
RAMSY
00sabato 15 gennaio 2011 09:11
Re:
-Kiya-, 05/01/2011 17.57:

Le parole che il Segretario dello SCA ha rivolto alla memoria di Howard Carter sono decisamente eloquenti, tutt'altro che benevole e non lasciano certo spazio all'immaginazione.

Ecco cosa si legge in un articolo pubblicato sul sito del Telegraph:
"Tutti i reperti che Howard Carter prelevò in Egitto sono stati rubati. - dichiara Zahi Hawass - Egli non aveva alcun interesse per la cultura ed era un ladro. Tutto quanto è stato sottratto all'Egitto deve essere restituito immediatamente".




Ho aspettato a rispondere perchè non volevo credere ai miei occhi, mi sembrava un pesce d'aprile anticipato e allora ho un pò indagato
Quello che hai tradotto,Kiya è corretto (ovviamente [SM=g999103] ) ma credo che il soggetto della seconda frase non sia Carter (come può dire che non aveva interesse per la cultura?) ma Carnarvon.
Ricordiamo che Carter era un "dipendente" del conte il quale sì aveva interessi economici per questa scoperta.Ho trovato un articolo in merito scritto da Hawass in persona su un quotidiano arabo

aawsat.com/english/news.asp?section=7&id=23727

In un passaggio dell'articolo ZH dice:

Lord Carnarvon attempted to steal some of the artefacts, but we do not know whether this was done with or without Howard Carter's knowledge.

cioè: Lord Carnarvon ha tentato di rubare alcuni dei manufatti, ma non sappiamo se di questo fatto Howard Carter ne fosse a conoscenza.

Quindi non solo non ha prove per coinvolgere Carter ma parlando di conoscenza lo accuserebbe solo di complicità con colui che gli ha permesso di fare la scoperta archeologica più importante della storia. Se anche lo avesse saputo Carter non avrebbe avuto ne modo ne interesse -professionale- per ostacolarlo.
RAMSY
00sabato 15 gennaio 2011 14:28
Re:
Mi trovo concorde sostanzialmente su quasi tutta la linea ma non su questo passaggio
Hotepibre, 11/01/2011 19.03:

Io sono convinto che Carter sapesse perfettamente dove era la tomba di Tut ben prima di scavarla (non dimentichiamo che subito dopo la prima Guerra Mondiale spostò il campo di scavo in un'altra zona della Valle quando era già sul punto esatto in cui scoprirà poi la KV62) e che tale scoperta avverrà solo quando, in previsione dell'abbandono della concessione da parte di Carnarvon, decise che era arrivato il momento di giocare la carta vincente!



Innanzi tutto vorrei sapere su quali indizi asserisci che Carter avesse già scoperto la tomba anni prima. Il fatto che ci fosse passato vicinissimo anni prima non costituisce una prova: mai giocato a battaglia navale? e ridurre una zona del campo avversario un colabrodo e scoprire poiche la nave si celava in quegli unici due puntini vicini che avevi lasciato per cercare altrove?
Comunque se fosse andata così avrebbe dovuto tener conto di diversi fattori
1) doveva saperlo lui e nessun altro (come avrebbe fatto a scoprirlo da solo?)
2) doveva avere un santo in paradiso (o un dio egizio [SM=x822723] )dalla sua parte che tenesse in vita e salute lui e Carnarvon (quest'ultimo era già di salute cagionevole) e per quanto riguarda Carter, stare nella valle dei re degli anni 10-20 era una prova di sopravvivenza quotidiana.
3) doveva sperare che nel frattempo,tra una stagione di scavo e l'altra non ci fossero cambi radicali alle poltrone che contavano o sconvolgimenti politici che potevano impedirgli di continuare gli scavi nonostante la volontà e i mezzi economici di Carnarvon.
Perchè aspettare anni per essere riconosciuto come il più grande archeologo del mondo?
E poi...
"Ho scoperto la tomba di Tut, forse è intatta, forse è vuota....vabbè...chissenefrega.......aspettiamo qualche anno poi si vedrà...." [SM=g1361799] [SM=g1361799]

[SM=x822751] non mi convince [SM=x822751]



RAMSY
00sabato 15 gennaio 2011 14:36
Spero di non prendere una cantonata, devo ricercare l'articolo, ma mi sembra di aver letto che la cosiddetta "valle delle riproduzioni" si troverà vicino alla casa che fu di Carter. Questa versa in brutte condizioni ma sarà il buon Zak a riportarla ai fasti originali dando onori all'uomo che ha scoperto la tomba di Tutankhamon.

E poi salterebbe fuori dicendo che Carter era un ladro? [SM=g1361799]
Diego Baratono.
00martedì 1 febbraio 2011 08:26
Scrive Howard Carter: " ... Come abbiamo già detto, durante la XXI dinastia, tredici mummie reali erano state tumulate nel sepolcro di Amenhetep, ove vennero rinvenute nel 1898. Nei sarcofagi furono però trovate soltanto le mummie: tutte le ricchezze che, nella loro potenza, i faraoni avevano voluto profondere nei sepolcri, erano sparite da tempo, ma ai corpi era stata almeno risparmiata l'ultima profanazione. ... Il corpo dello stessdo Amenhetep giaceva ancora nel suo sarcofago, dov'era rimasto per più di tremila anni. Molto opportunamente il governo, su istanza di sir William Garstin, decise di non trasferire altrove la mummia; il sepolcro venne sprangato, posto sotto una rigorosa sorveglianza, e lì il re venne lasciato nel suo riposo. Purtroppo questa storiaebbe un seguito. Dopo un paio d'anni, una banda di ladri riusci a penetrare nella tomba, senza dubbio con la complicità delle guardie, e frugò nel sarcofago ... I ladri vennero in seguito rintracciati e arrestati dall'ispettore capo alle Antichità, che però non fu in grado di farli condannare ... Il procedimento giudiziario, quale risulta dagli atti ufficiali, ricalca sensibilmente le orme di quelli a suo tempo istruiti a carico degli antichi ladri di tombe ... per cui siamo costretti a concludere che i moderni egiziani non differiscono gran che, sotto molti aspetti, dai loro antenati ... Da questo episodio possiamo comunque ricavare una morale da offrire ai critici che ci hanno definiti vandali perché preleviamo oggetti dalle tombe. Trasferendo quelle antichità nei musei, noi ne salvaguardiamo realmente la sicurezza: lasciate in situ, esse diverrebbero inevitabilmente, prima o poi, preda dei ladri ...". Da: "La scoperta della tomba di Tutankhamon", Howard Carter, 2008, PD, pag. 37 - 38.
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