Hathor

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pizia.
00domenica 6 agosto 2006 19:43
Ho trovato su qualche libro e/o sito internet una spiegazione del nome della dea Hathor come Hat - Hor, cioè casa di Horus.
Visto che il termine casa cioè dimora lo possiamo intendere sia come madre che come sposa, non riesco a capire come i filologi arrivino a questa deduzione.
Fin'ora, ho sempre creduto che casa fosse "per" o meglio "pr", mentre per Hat avevo sempre trovato la traduzione cuore, ma cuore è anche "ib".
Allora Hat è un termine più antico? oppure in un'altra lingua o forse un dialetto?
E poi, la madre di Horus, non è ufficialmente Iside? [SM=x822738]
Qualcuno sa chiarirmi?
FrAnkh
00venerdì 27 ottobre 2006 15:14
Hathor, la cui traslitterazione è Hwt-Hr, significa, più che la 'casa', il 'tempio' di Horus. Horus era figlio sì, di Iside e Osiride, ma, in altro contesto teologico (quello di Edfu), era contemporaneamente dio-padre e dio-figlio nella triade Horus-Hathor-Horus Sema Tawy. Quindi Hathor trae il suo nome dalla teologia di Edfu, che, come del resto molte delle teologie dell'Antico Egitto, aveva le sue origini in contesti predinastici.
Quanto a 'cuore', si diceva in antico egizio sia Haty sia Ib, intendendo col primo il cuore fisico, quello che sta nel petto, mentre col secondo si indica senpre il 'cuore', ma con una connotazione tendente più all'immateriale. Infatti Ib significa anche 'pensiero' e 'desiderio'.
-Kiya-
00venerdì 27 ottobre 2006 21:28
Re:

Scritto da: FrAnkh 27/10/2006 15.14
... in altro contesto teologico (quello di Edfu), era contemporaneamente dio-padre e dio-figlio nella triade Horus-Hathor-Horus Sema Tawy.



riconduce al mito che racconta di Horo il Vecchio e Horo il Giovane?
in questo ho un po' di confusione... come anche a concepire se è il medesimo che viene venerato in uno dei 5 giorni epagomeni...
FrAnkh
00venerdì 27 ottobre 2006 22:46
Il fatto che il dio Horus induca ad una certa confusione non deve stupire. Infatti innumerevoli sono gli epiteti di questo dio, e ogni epiteto corrisponde quasi sempre ad un aspetto diverso del dio. E questi diversi aspetti sono spesso in contrasto fra di loro, tanto che a volte si ha l'impressione che possa trattarsi di divinità diverse le une dalle altre.
Horus il giovane, o Harpocrate, è probabilmente lo stesso di Harsiesi (=Horus figlio di Iside), ed è, appunto, il figlio di Iside e Osiride. Rappresenta il sole al suo sorgere ed è raffigurato come un bambino col dito in bocca.
Horus il vecchio (Haroeri), simile a Horus Behdety, ha tutt'altre caratteristiche. Rappresenta infatti il sole al massimo splendore ed è quello che lotta contro Seth. Una delle sue forme era il falco. Il suo principale centro di culto era Edfu.
Altra forma di Horus era Harachty (Horus dell'orizzonte) raffigurato come un uomo dalla testa di falco. Infine ricordo Harmachis (Horus nell 'orizzonte), la cui principale raffigurazione era la sfinge.
Ulteriore motivo di confusione è per noi il fatto che nel mito della lotta fra Horus e Seth, pare che Horus il vecchio e Horus il giovane fossero la stessa persona. Le cose si complicano ancor più quando veniamo a sapere che Horus il giovane era figlio di Osiride (e fin qui tutto bene), ma che Horus il vecchio era fratello di Osiride.... [SM=x822738]
....e, ad essere sincero, non ci capisco nulla pure io [SM=x822741] !
-Kiya-
00venerdì 27 ottobre 2006 23:00
tempo fa con Pizia avevamo affrontato proprio questo argomento e credo di aver inserito un elenco dei vari aspetti di Horus e qualche parola di descrizione.

Ora lo cerco [SM=x822711]
-Kiya-
00venerdì 27 ottobre 2006 23:14
trovato!


Clicca qui! [SM=x822713]
pizia.
00domenica 29 ottobre 2006 01:09
Be', allora i conti tornano!
Come dio padre e figlio la definizione della dea calza meglio!

La definizione di tempio o di casa in effetti si addice molto alla sua funzione di moglie.
E' certamente un dilemma individuare a quale Horus si riferisca allora la definizione, visto che ce ne sono tanti.

La spiegazione che mi posso dare, certamente semplicistica e non tecnica, è proprio che a causa dell'antichità di questi miti, essi parlino proprio di divinità differenti; laddove si riscontrano aspetti in comune o ambiguità attribuisco al sincretismo la causa.

Se possiamo dare credito all'ipotesi della generazione degli dei dai totem dei villaggi che divennero (più o meno) nomi, possiamo anche immaginare un tempo in cui non c'era comunicazione sistematica fra i vari insediamenti umani, in particolare fra quelli più lontani fra loro.
In tale situazione era possibile che un animale totem fosse usato da una certa famiglia a capo di una certa tribù, e magari ad una certa distanza da un'altra.
Poi il falco è certamente un animale affascinante, facilmente caricabile di simbologie, quindi giustificabile nel suo successo.
E' facile che siano esistite molte famiglie "Falco" contemporaneamente quindi, in zone diverse.

Ma con la tendenza all'unificazione e con la progressiva reciproca conoscenza, si poneva il problema di dare spiegazione di tale ambiguità, così si usò più o meno consapevolmente il sincretismo.
Quà e là però la mitologia così ricomposta ha prodotto qualche incompatibilità, come quella del marito padre e figlio.

[SM=x822741]
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