Elicottero, aereo e carro armato ad Abydos

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antonio crasto
00venerdì 12 dicembre 2008 16:31
Apro questa discussione sia per non disturbare la presentazione di –BATA- sia per informare che un’esauriente discussione a riguardo è stata presentata in un articolo di Adriano Forgione sul numero 80 del Settembre 2006 “Le macchine di Abydos – Perfida messinscena” pagg. 26-30 (estratto da me elaborato nell’immagine).
antonio crasto
00venerdì 12 dicembre 2008 16:32
antonio crasto
00venerdì 12 dicembre 2008 16:33
antonio crasto
00venerdì 12 dicembre 2008 16:44
Le immagini ad alta definizione non evidenziano alcun distacco d’intonaco. I geroglifici in rilievo sembrano perfetti e volutamente sovrapposti.
Ritengo pertanto possibile che Ramesse II abbia fatto incidere geroglifici sovrapposti, quelli riferiti al padre e i suoi.
In tal modo avrebbe tramandato alla storia che la grande Sala ipostila del tempio del padre fu edificata da Sety I e completata da Ramesse II.
antonio crasto
00venerdì 12 dicembre 2008 16:48
Quanto sopra risulta evidente nel cartiglio a sinistra degli strani geroglifici.
Ai tre geroglifici del prenome di Sety I, Men Maat Ra, sono stati sovrapposti i sei geroglifici del prenome di Ramesse II, Setep en Ra User Maat Ra.
Nessun distacco di intonaco avrebbe consentito, a mio parere, una visione perfetta dei geroglifici sovrapposti.
pizia.
00lunedì 15 dicembre 2008 00:23
Ricordo di aver visto il particolare in discussione dal vero nel 2006, ma le immagini nella memoria perdono particolari col passare del tempo.
Le mie foto sono scurissime e anche un po' sfuocate, così non mi aiutano.
Per fare qualche osservazione dovrei essere lì sul posto a considerare i particolari.

Però ricordo bene una cosa che mi ha colpito: i segni con le tre montagnette che indicano le terre desertiche erano in rilievo, convessi, mentre i segni con tre stanghette verticali, quelli che indicano il plurale, mi sembravano incavati rispetto alla superficie piana di fondo.
Lì, sul posto, pensai che il segno con le terre desertiche fosse stato scolpito prima, mentre le stanghette dopo; sotto Sethi il primo, sotto Ramses il secondo.

Ma a quanto pare dall'interpretazione delle frasi sembra proprio il contrario, così non mi spiego più come ha fatto chi ha scritto dopo.
antonio crasto
00lunedì 15 dicembre 2008 10:24
La bella foto di Bata consente di vedere come l'ipotesi di distacco d'intonaco sia campata in aria. Il calcare dell'architrave è perfettamente conservato in quel punto, malgrado i danni degli elementi del soffitto e quelli sulla destra dello stesso architrave. I lavori di rinforzo del soffitto lasciano intendere che qualche archeologo è stato a diretto contatto con l'"armata", di cui quasi sicuramente esistono foto ad altissima risoluzione fatte con le luci giuste per evidenziare i rilievi dei segni.
A conferma del fatto che i disegni misteriosi furono voluti, realizzati utilizzando i segni geroglifici dei titoli dei due sovrani e non sono il risultato di accidentali distacchi di intonaco, si deve ricordare che nella sala ipostila esiste almeno un altro esempio di cartiglio composto (Sethy I + Ramesse II).
Ci troviamo quindi di fronte a dei "rebus", delle figure più o meno realistiche, dalle quali si può leggere una o più frasi.
Queste particolarissime immagini furono forse ideate dal genio di Senenmut, il quale era solito scivere sulle statue qualcosa di enigmatico (rebus).
Risolto a mio parere il mistero delle frasi sovrapposte, rimane da risolvere quello della forma degli oggetti.
E' mai possibile che gli artisti abbiano disegnato tre oggetti astratti, senza alcun significato per loro e che dopo 3000 anni questi oggetti ricordino fortemente degli oggetti moderni?
Mi sembra che la probabilità di un tale evento sia estremamente bassa.
antonio crasto
00lunedì 15 dicembre 2008 10:30
Per Bata
Hai per caso un'immagine dell'intero architrave, nella quale il cartiglio composto è completo?
Io ho un'immagine dell'intero architrave, ma sfocata.
Grazie Antonio
.Bata.
00lunedì 15 dicembre 2008 14:06
Per Antonio.

Ho due immagini che potrebbero interessarti, la prima è un primo piano del cariglio in questione (quello con i nomi sovrapposti) ma è mossa anche se ti potrebbe servire, la seconda è l'intero architrave ma oltre a essere un po' mossa è anche, per ovvie ragioni legate agli obbiettivi, molto più lontana.

Fammi sapere se ti possono servire e dimmi dove le devo postare (sono a risoluzione alta e quidi ti dovrò fare due ivii).

Ciao, BATA.
Alterest
00venerdì 16 gennaio 2009 16:12
Nulla vieta di pensare che l'attribuzione di un significato a una parola (fatto dagli egiziani) possa essere stata fatta per implicazione. E non solo ed esclusivamente assiomaticamente.

Carri ed aerei danno l'idea di forza, di protezione, di guardiani, etc.
Ragion per cui il loro utilizzo sugli appellattivi dei faraoni, è un passaggio a quel punto estremamente lineare, e naturale.
antonio crasto
00venerdì 16 gennaio 2009 19:20
Re:
Alterest, 16/01/2009 16.12:


...
Carri ed aerei danno l'idea di forza, di protezione, di guardiani, etc.
...



Il problema è se quelle figure rappresentavano per gli Egizi carri e aerei!!!


Alterest
00venerdì 16 gennaio 2009 20:24
Perchè?
antonio crasto
00sabato 17 gennaio 2009 09:11
Perchè risulta difficile ipotizzare che gli Egizi avessero realizzato carri armati e aerei. Ritengo invece che la sovrapposizione dei geroglifici abbia prodotto dei disegni astratti, nei quali oggi vediamo carri arrimati, elicotteri e aerei.
Lo so che anche questa ipotesi è difficile da digerire, ma in assenza di nuove scoperte, mi sembra la meno fantasiosa.
(richard)
00mercoledì 4 febbraio 2009 15:58
Infatti quella delle sovrapposizioni di piu' geroglifici mi sembra la piu' azzeccata anche per le esaustive spiegazioni sugli stessi.
L'unica cosa che mi lascia un po' perplesso è la linearita' del fondo levigato senza alcun danneggiamento dove sono scolpiti i glifi.
antonio crasto
00mercoledì 4 febbraio 2009 17:49
Re:
antonio crasto, 15/12/2008 10.24:


...
A conferma del fatto che i disegni misteriosi furono voluti, realizzati utilizzando i segni geroglifici dei titoli dei due sovrani e non sono il risultato di accidentali distacchi di intonaco, si deve ricordare che nella sala ipostila esiste almeno un altro esempio di cartiglio composto (Sethy I + Ramesse II).
Ci troviamo quindi di fronte a dei "rebus", delle figure più o meno realistiche, dalle quali si può leggere una o più frasi.
Queste particolarissime immagini furono forse ideate dal genio di Senenmut, il quale era solito scivere sulle statue qualcosa di enigmatico (rebus).
Risolto a mio parere il mistero delle frasi sovrapposte, rimane da risolvere quello della forma degli oggetti.
E' mai possibile che gli artisti abbiano disegnato tre oggetti astratti, senza alcun significato per loro e che dopo 3000 anni questi oggetti ricordino fortemente degli oggetti moderni?
Mi sembra che la probabilità di un tale evento sia estremamente bassa.




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