Egizia la protesi più antica?

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-Kiya-
00lunedì 30 luglio 2007 11:54
L'alluce del piede destro di una donna di mezza età, ma fatto di pelle e legno: potrebbe essere questo artefatto, risalente al 1000 AC, ad aggiudicarsi il 'titolo' di protesi più antica del mondo, e il primato spetterebbe agli egiziani dato che il finto dito è quello di una mummia oggi visibile al Museo Egizio del Cairo. Resta da capire, spiega Jacky Finch del Centro di Egittologia Biomedica dell'Università di Manchester, se veramente di protesi si tratta, oppure se si tratta di un dito attaccato durante il processo di mummificazione per estetica e ritualità ma senza una funzione vera in vita.

E per rispondere a questa domanda, si apprende da una nota dell'ateneo britannico, il dito finto verrà copiato e impiantato su volontari cui è stato amputato lo stesso dito, e se veramente la presunta protesi risultasse essere stata di una qualche utilità pratica nel camminare, l'esperimento potrebbe aprire la strada alla progettazione di protesi moderne per l'alluce e altre dita. Oggi la protesi considerata più antica è quella di una gamba risalente al 300 AC, ritrovata in una tomba sannita presso Capua, ma purtroppo andata distrutta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Costruita in legno e rinforzato con bronzo, cuoio e ferro, è sorprendente come la forma della protesi fosse molto simile a quella di un ginocchio moderno. Ma ora alla sfortunata gamba di Capua potrebbe essere scippato anche il titolo di protesi più antica. Lo 'scippo', appunto, da parte del dito della mummia egizia, ma anche di un altro dito simile, sempre di origini egiziane e risalente al 600 AC, che potrebbe a sua volta essere stata una protesi. Il gruppo di Finch infatti ha preparato delle copie identiche alla presunta protesi egiziana e sta procedendo al reclutamento dei volontari su cui testarle.

Ci sono buone probabilità che il 'ditone' della mummia servisse in realtà in vita alla donna, infatti, spiega Finch, non solo il dito finto appare usurato, ma anche ben articolato al piede della mummia. Inoltre il sito di amputazione sul piede risulta ben guarito. Anche se i suoi esperimenti hanno in parte intenti di ricostruzione storica, le ricadute saranno tutte pratiche: se infatti le dita finte risultassero utili ai volontari che le indosseranno, conclude Finch, potrebbe risultare utile creare con materiali moderni protesi simili per impiantarle in persone con dita mancanti.
Nefertari15
00lunedì 30 luglio 2007 12:04
Non bisogna mai sottovalutare l'intelligenza degli antichi Egizi!! [SM=x822723] ... [SM=x822748]
-francis-
00lunedì 30 luglio 2007 12:23
La notizia è piuttosta datata. Risale infatti al 2000.
Nello splendido volume "I tesori nascosti dell'Antico Egitto" di Zahi Hawass, uscito in Italia nel 2005, accanto ad una fotografia a tutta pagina della protesi, già si legge:

"Questo alluce in legno, databile al Terzo periodo intermedio, fu scoperto nel dicembre del 2000 da una squadra di archeologi tedeschi diretta da Antonio Loprieno, operante nella TT 95, la tomba tebana di Meri.
Il sepolcro originario risale al Nuovo Regno ma, come in molti altri ipogei del luogo, fu riutilizzato in età successiva.
La mummia alla quale era fissato l'alluce protesico apparteneva ad una donna di nome Tabaketenmut, figlia di un sacerdote, tale Bakamon.
Tabaketenmut, che morì tra i 50 ed i 60 anni, soffriva di calcificazionee delle arterie e con ogni probabilità era anche diabetica. Le analisi paleopatologiche rivelano che il suo alluce destro fu amputato e lo stato di conservazione del dito artificiale, la cui parte inferiore mostra tracce di usura, indica che lo portò quando era in vita.
L'esecuzione della protesi è accellente: era stata scolpita con cura per sembrare più naturale possibile. Il modo in cui era stata sistemata contro il moncone dell'alluce amputato e assicurata per mezzo di cordicelle e di una striscia di cuoio era ingegnoso ed efficiente".

Dati della protesi

Lunghezza totale cm. 12,3
lunghezza dell'alluce cm. 6,7
larghezza max cm. 8,0
spessore max cm. 4,7
-Kiya-
00lunedì 30 luglio 2007 15:30
sì, vero che la notizia fosse già nota. Credo infatti che l'attuale novità corrisponda al fatto che stanno producendo delle protesi in materiale moderno, seguendo il progetto tratto da quella rinvenuta sulla mummia di Tabaketenmut. Ora pare sia avvenuto l'effettivo riconoscimento di quanto affermato nel 2000, ossia che la protesi fu utoilizzata in vita e non applicata in seguito alla morte per ottenere la completezza del corpo mummificato.
iset83
00martedì 2 ottobre 2007 22:52
Non ricordo di preciso il periodo storico ma sul National geographic channel seguii un documentario dove dicevano che la prima protesi ( o se vogliamo una pre-protesi) venne creata in India: si tratta di ricostruzioni del naso realizzate con foglie molto rigide sostenute da rametti che fornivano un sostegno per il tessuto cartilagineo che con il processo di cicatrizzazione ricopriva la "protesi".
Preciso, non ricordando il periodo storico non so dire se questa "protesi" sia antecedente all'alluce egizio.
-Kiya-
00martedì 2 ottobre 2007 23:45
roberta.maat
00mercoledì 3 ottobre 2007 14:37
Interessantissimo,grazie !
pizia.
00mercoledì 3 ottobre 2007 14:55
Re:
iset83, 02/10/2007 22.52:

Non ricordo di preciso il periodo storico ma sul National geographic channel seguii un documentario dove dicevano che la prima protesi ( o se vogliamo una pre-protesi) venne creata in India



Anche io avevo sentito qualcosa del genere, forse proprio su Ng Ch., a proposito della storia della plastica correttiva: ma mi sembrava che la più antica fosse proprio il dito egizio.
Forse anche i miei ricordi sono di parte [SM=x822706] però sembra davvero che ciò che gli altri popoli realizzarono (sempre dopo) fosse qualcosa di "occasionale", mentre presso i nostri goni cosa divenne scienza. [SM=x822719]

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