Egittologia accademica e "non-ortodossa"

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Men-Maat-Ra
00domenica 17 febbraio 2008 12:44
Re:
-francis-, 17/02/2008 12.05:

Sì, ricordo la puntata, piena di dichiarazioni che farebbero inorridire un egittologo ortodosso.
Su Pincherle si è già detto tanto, le sue teorie strampalate, e inverosimili, ne fanno un personaggio poco attendibile. Ha dichiarato che Cheope non è mai esistito! Ci mancava solo che tirassero in ballo pure il figlio.
Comunque credo che se ne sia già parlato nel forum quando andò in onda la puntata tempo fa...

Ecco il link: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=5474951




Scusate ragazzi la puntualizzazione, ma penso che sia doveroso abolire definitivamente la tanto usata espressione "egittologo ortodosso", "egittologia ufficiale".
Infatti, esiste una sola egittologia. Essa è la disciplina che studia seriamente e scientificamente l'antica civiltà egizia.
L'egittologia non ufficiale non esiste.
"L'egittologo non ortodosso" o "l'egittologo di frontiera" (anche questo è stato detto) non è altro che una persona che non conosce assolutamente la disciplina e che ha un'idea preconcetta che vuole a tutti i costi dimostrare.
-francis-
00domenica 17 febbraio 2008 14:45
D'accordo. D'ora in poi quando si parla di egittologia è sottinteso che si parla di... egittologia!
.Bata.
00domenica 17 febbraio 2008 15:17
Se un egittologo è colui che studia "seriamente" e "scientificamente" l'antica civiltà egizia come dobbiamo chiamare tutti quelli che "seriamente" e con scrupolo sono interessati in modo diverso all'antico egitto?

Cosa dobbiamo intendere (o intendi) per "seriamente" e "scientificamente?

E' indubbio che ZH sia seriamente e scientificamente un egittologo riconosciuto eppure proprio in questo forum è spesso criticato aspramente.

Alcuni partecipanti al forum non sono (forse) egittologi riconosciuti eppure portano avanti le loro idee e se ne discute, proprio in questo luogo, con la massima serietà e rispetto.

Tutti sanno che propendo più per un approccio "ortodosso" (se ancora possiamo dirlo) piuttosto che affrontare i vari argomenti sciorinando teorie relative a omini verdi e altro, questo non può impedirmi di criticare chi si arroga il diritto di definire che cosa è o cosa non è l'egittologia.

Ciao, BATA
Men-Maat-Ra
00domenica 17 febbraio 2008 15:30
Re:
.Bata., 17/02/2008 15.17:

Se un egittologo è colui che studia "seriamente" e "scientificamente" l'antica civiltà egizia come dobbiamo chiamare tutti quelli che "seriamente" e con scrupolo sono interessati in modo diverso all'antico egitto?

Cosa dobbiamo intendere (o intendi) per "seriamente" e "scientificamente?

E' indubbio che ZH sia seriamente e scientificamente un egittologo riconosciuto eppure proprio in questo forum è spesso criticato aspramente.

Alcuni partecipanti al forum non sono (forse) egittologi riconosciuti eppure portano avanti le loro idee e se ne discute, proprio in questo luogo, con la massima serietà e rispetto.

Tutti sanno che propendo più per un approccio "ortodosso" (se ancora possiamo dirlo) piuttosto che affrontare i vari argomenti sciorinando teorie relative a omini verdi e altro, questo non può impedirmi di criticare chi si arroga il diritto di definire che cosa è o cosa non è l'egittologia.

Ciao, BATA




Non c'è niente di male a portare avanti le proprie idee. Dipende come lo si fa. Innanzitutto, credo che sia fondamentale avere un'idea dell'Antico Egitto nella sua globalità, poichè ciò ridurrebbe la possibilità di farsi venire idee strane tipo che la sfinge sia stata fatta nel 10000 a.C. Infatti, se si conoscono l'evoluzione della civiltà egizia e le evidenze archeologiche databili effettivamente al 10000 aC, nessuno accoglierebbe la tesi sulla sfinge. Lo stesso si può dire per lo zed.
Naturalmente non mi sto riferendo a te, ma sto facendo una riflessione generale.
pizia.
00domenica 17 febbraio 2008 15:31
Non ho potuto guardare, stamattina ero al lavoro e non ho avuto la possibilità di guardare la tv perché ho avuto da fare.
Sono contenta di non aver perso nulla [SM=x822706]
.Bata.
00domenica 17 febbraio 2008 15:37
Credo, e potrei farne anche i nomi, che i nostri amici che scrivono e si documentano in merito a teorie che sono, quantomeno, innovative, non sono tipi che si fanno venire idee strane e le mettono nero su bianco semplicemente perchè c'è qualcuno che le stampa.

Credo che dobbiamo rispettarli, rispettare le loro idee e confrontarci con loro lasciando ad altri il giudizio su chi sia più "egittologo" dell'altro.

Ciao, BATA
Men-Maat-Ra
00domenica 17 febbraio 2008 15:40
Re:
.Bata., 17/02/2008 15.37:



Credo che dobbiamo rispettarli, rispettare le loro idee e confrontarci con loro lasciando ad altri il giudizio su chi sia più "egittologo" dell'altro.

Ciao, BATA




Concordo. Non mi è però chiaro a chi vada lasciato il giudizio su chi sia più egittologo dell'altro
.Bata.
00domenica 17 febbraio 2008 15:45
Chiunque non partecipi alla discussione può essere giudice ed emettere un suo verdetto che, peraltro, rimarrà solo ed esclusivamente suo.

Ciao, Bata.

antonio crasto
00lunedì 18 febbraio 2008 10:13
Nuovo Zanichelli

Egittologo: Studioso, esperto di egittologia.
Egittologia: Disciplina che studia scientificamente le civiltà, i popoli e le arti dell’Antico Egitto.
Scientificamente: In modo scientifico. Secondo i metodi della scienza.
Scienza: Conoscenza esatta e ragionata che qualcuno ha grazie allo studio, all’esperienza, all’osservazione.
Uno può diventare Egittologo studiando per conto proprio o approfondendo i suoi studi in qualche Università. Lo studio autodidatta non rilascia, a differenza di quello presso le Università, alcun titolo accademico.

Detto questo è evidente che la Grande Ricerca viene portata avanti dalle Università e dai loro ricercatori, sia per l’autorità rivestita sia per i mezzi a disposizione.
Agli Egittologi autodidatti o titolati, non legati ad alcuna Università, rimane il piacere di studiare sui libri e portare avanti le ricerche a piccolo costo, quali quelle su alcuni aspetti dell’Egittologia, che per tanti motivi non sono affrontati dalla ricerca accademica o che comunque non richiedono la messa in opera di cantieri di scavo.

I risultati delle ricerche a tutti i livelli trovano poi sbocco in:

- pubblicazioni scientifiche (libri o articoli);
- pubblicazioni in genere (libri o articoli);
- conferenze varie;
- forum di egittologia.

E’ evidente che a volte i campi dei diversi egittologi tendono a sovrapporsi, sia per qualche importante scoperta o per delle ipotesi innovative.
E’ il caso di ricordare la scoperta effettuata da Bauval sulla possibile corrispondenza delle tre piramidi di Giza con le tre stelle della cintura di Orione. Il mondo accademico ha cercato di non considerare l’ipotesi dell’egittologo dilettante, ma alla fine ha dovuto ammettere che qualcosa di vero ci poteva essere.

Altra cosa è l’uso del termine “ortodosso”, che ha in se una valenza religiosa, ma che per estensione viene usato per considerare l’accettazione dei principi e delle pratiche di una dottrina.
E’ evidente la contraddizione. Ammettere dei principi e delle pratiche nell’Egittologia e considerare quest’ultima alla stregua di una dottrina, porta a cancellare il concetto di studio scientifico, che per definizione ammette sempre una critica costruttiva e un eventuale ripensamento .
Il termine viene impropriamente usato per dare peso alle ricerche e alle ricostruzioni storiche accademiche del momento. E’ noto infatti che anche queste cambiano a causa di nuove scoperte o nuove ipotesi, ma generalmente si può parlare di un linea di ricerca accettata dai più.
Faccio un esempio.
Oggi si parla di cronologia “ufficiale” per riferirsi ad una cronologia cortissima derivata dalle ipotesi di alcuni studiosi del secolo scorso. Questa cronologia “ufficiale” viene oggi contraddetta da alcuni ricercatori che, sulla base del calendario egizio, vorrebbero considerare ulteriori tagli, così da farla diventare estremamente corta. D’altra parte la cronologia da me proposta riconsidera le cronologie lunghe e porta a dimostrazione della sua validità tutta una serie di errori effettuati dagli egittologi.
E’ evidente che dobbiamo parlare di cronologia che è accettata dalla maggior parte degli egittologi e cronologie in controtendenza, ancora in fase di proposta o accettazione.

Hotepibre
00lunedì 18 febbraio 2008 14:38
Per chi studia, o ha studiato, giurisprudenza il termine "interpretazione autentica" ha un significato ben preciso; è infatti "autentica" "l'interpretazione della legge effettuata dal medesimo organo che ha posto in essere l'atto normativo." ... ovvero quella che è approvata dal legislatore per scegliere "quale, fra le possibili interpretazioni di una o più disposizioni, sia da considerare espressione della voluntas legislatoris".

E' ovvio che il termine "legislatore" viene qui adoperato in un'accezione astratta quale "unico detentore" del potere di interpretare quella determinata norma e di imporre quella ed eslcusivamente quella visione. Appare chiaro che, se consì non fosse, non esisterebbe UNA legge, ma così tante leggi quanti sono i magistrati chiamati a giudicare (e tralasciamo, si intende, le storpiature che tutti vediamo giornalmente...).

Io credo, perciò, che, aldilà delle disquisizioni sull'esitenza di una egittologia ortodossa o "scientificamente" basata, sia "Egittologia" (con la "E" maiuscola), quella che, fino a prova contraria e a giudizio necessariamente di una maggioranza di esperti (dacchè non esiste in egittoogia la figura astratta del "legislatore" unico) dà una spiegazione o fornisce una visione di un determinato argomento accolto dai più come "verosimile" quando non "vero".

In tal senso, ogni teoria che esula da questa sorta di "interpretazione autentica" dell'egittologia, deve semplicemente e necessariamente essere considerata una differente visione di uno stesso argomento.

Non godendo del "crisma" dell'ufficialità, o se preferite dell'"autenticità" cui sopra ho fatto riferimento, queste teorie sono perciò "sezionabili" e possono essere sottoposte ad "autopsia" come si vuole.

Ciò non esclude, ovviamente, che siano sistematicamente analizzabili o criticabili, o autopticamente trattabili, anche le versioni "ufficiali"; ma diciamo che quelle sono più difficili da "smontare" non fosse altro perchè sono avallate dal mondo accademico che impone (purtroppo spesso anche in maneira palesemente immotivata) tutto il suo peso e duna visione universalmene riconosciuta!

Del resto, da che esiste l'uomo, si è sempre chiesto cosa sia la "VERITA'".

Di teorie strampalate, in egittologia come in tutte le materie dello scibile umano, ne esistono a bizzeffe: contro alcune ci scagliamo più veementemente che non verso altre, ma anche questo fa parte del gioco e deriva, spesso, anche dal modo in cui l' "imbonitore" di turno sa presentarle.
Nel caso di partenza, direi che da smaliziati appassionati di questa grande scienza che è l'Egittologia possiamo permetterci di portare le nostre critiche con cognizione di causa.
Maat Ka Ra
00mercoledì 20 febbraio 2008 22:10
....e di cercare, nel limite del possibile, di definire se l'approccio ad un particolare soggetto sia stato scientifico oppure "diverso"...qualunque giudizio in tal senso resta comunque sempre soggettivo, no?

...in ogni caso, perdona EGIZIA72, ma io detesto Giacobbo! [SM=g999108]

Per andare completamente OT, aggiungerei una piccola insignificante riflessione.
Nell'interpretare una legge moderna, posso essere facilitato da mille particolari come il contesto contemporaneo e/o la vicinanza eventuale al pensiero di chi l'ha prodotta. Vice versa, con l'egiziano antico questo passaggio non è possibile e le interpretazioni aumentano in maniera esponenziale, se non poniamo dei freni. I freni di cui possiamo agevolmente disporre sono il buon senso (che spesso langue!), il metodo scientifico (a volte eccessivamente sterile) e la capacità (decisamente soggettiva) di immedesimarsi in un mondo lontano da noi e quindi di capire come potessero essere intese le cose della vita, riuscire a cogliere lo spirito che li animava, prendendo spunto da ciò che con questi stessi metodi è già stato ricostruito (non si può rimettere sempre tutto in discussione, sennò si fa come i gamberi!). Ho chiamato questi tre metodi "freni"apposta per far capire che non si può lasciare libero sfogo alla fantasia, che invece va appunto frenata.

Non entro nel merito di Giacobbo e dei suoi simili perchè, come diceva giustamente -francis-, ne abbiamo già ampiamente discusso ( a parer mio anche troppo!).
-Kiya-
00martedì 1 aprile 2008 17:58
Re: Re:
Men-Maat-Ra, 17/02/2008 12.44:




Scusate ragazzi la puntualizzazione, ma penso che sia doveroso abolire definitivamente la tanto usata espressione "egittologo ortodosso", "egittologia ufficiale".
Infatti, esiste una sola egittologia. Essa è la disciplina che studia seriamente e scientificamente l'antica civiltà egizia.
L'egittologia non ufficiale non esiste.
"L'egittologo non ortodosso" o "l'egittologo di frontiera" (anche questo è stato detto) non è altro che una persona che non conosce assolutamente la disciplina e che ha un'idea preconcetta che vuole a tutti i costi dimostrare.




Questa parte della discussione mi era sfuggita!

Ritengo che meriti la dovuta attenzione e visibilità, pertanto l'ho estrapolata da quella in cui ha avuto inizio

Per quanto io debba personalmente ritenermi chiamata in causa, avendo, forse addirittura, più volte abusato di tale terminologia, entrata a far parte dell'uso comune di chi non appartiene al mondo accademico, non posso che concordare con Men-Maat-Ra.

Se c'è una cosa che ho sempre inteso sottolineare e che non mi si possa accostare il titolo di "egittologa", tanto meno nella sua accezione "dilettantistica", la quale non esiste (per qualcuno sì, ma nulla è più scorretto).
Per questa ragione non ho voluto nemmeno adottare per il Forum un nome che richiamasse all'egittologia accademica, nel tentativo di "spacciarlo" per ciò che non è. Ho scelto invece di "battezzarlo" EgiTToPhiLìa, poichè ritengo fosse quanto di più appropriato per lui e per me.

Personalmente ritengo infatti sia fondamentale contemplare almeno 3 distinte categorie:

1) Egittologia
2) Egittofilia
3) Egittomania

La prima, l'avete abbondantemente definita, pertanto non sto a ripetermi; la seconda, ribadisco, secondo me, è quanto ci è più congeniale, poichè abbraccia tutti coloro che nutrono un interesse tale per la storia Egizia, da indurli a documentarsi in modo indipendente, ma su testi di settore; persone che non vantano un titolo accademico, che però hanno conoscenza approfondita dell'argomento, frutto, appunto, di anni di studio autonomo e indipendente. Lascio alla terza categoria coloro che nutrono simpatia per l'antico Egitto, ma vi si accostano soltanto marginalmente e in modo superficiale; cosa che, ahimè, comporta un'inevitabile storpiatura di quello che è il contesto, dal quale inevitabilmente si allontanano.

La seconda categoria è quella che si presta a un'ulteriore suddivisione. E qui, torna in ballo il concetto di "ortodosso" e "non ortodosso" (o "eretico" che dir si voglia). Trattandosi di una preparazione da autodidatta, questa contempla un aspetto che nell'Egittologia non è assolutamente ammesso: la scelta.

Chi si accosta all'Egittologia (uso il termine "accosta" volutamente, poichè non mi riferisco a chi "abbraccia" quella professione) per vie "non ufficiali", ovvero non accademiche raggiungibili esclusivamente attraverso un percorso di studio riconosciuto (l'Università), ha l'opportunità di scegliere quale filone seguire e pertanto se accodarsi all'Egittologia o dare spazio alla personale interpretazione.
Personalmente ho scelto la via "accademica" di pensiero, per un buon 80%, ma questo non mi vieta di soffermarmi spesso a riflettere su affermazioni che, anche in quell'ambito, risultano essere un tantinello forzate...

Tirando le somme, forse sembrerò di parte (ma, credetemi, cerco di essere quanto più obiettiva possibile), voglio riconoscere a questa categoria, agli Egittofili, tutto quanto merita, vuoi perchè già tanto è il sacrificio della rinuncia al titolo (spesso si tratta di persone che non hanno avuto la possibilità di concretizzarlo, o, semplicemente che hanno avuto una percezione concreta piuttosto tarda dell'affinità alla materia), vuoi perchè, dopo quasi 20 anni di "studio autodidatta" mi è capitato più volte di dover correggere "strafalcioni" radicati negli studenti "accademici" della materia... e non si trattava nemmeno di matricole...


pizia.
00martedì 1 aprile 2008 23:16
Secondo me la distinzione fra le due categorie:

2)egittofili
3)egittomani

esiste una sostanziale differenza, e non riguarda la preparazione o la quantità di libri letti o la conoscenza più o meno approfondita che i singoli possono avere della storia egizia.

Gli egittofili sono quelli che l'Egitto lo amano, mentre gli egittomani sono quelli che ne hanno fatto una mania.
E' evidente la connotazione positiva del primo gruppo, in confronto con quella negativa del secondo.
Un egittologo è colui che può fregiarsi del titolo di dottore guadagnato in una delle università designate a distribuirlo, senza dover appartenere per forza ad una delle altre due categorie; in tal caso, che immagino sia di gran lunga il più comune, il laureato può appendere al muro il sudato diploma con buona pace dei genitori.

A dispetto dei titoli a volte l'egittofilo e l'egittomane ottengono risultati maggiori dell'egittologo [SM=x822747]
roberta.maat
00martedì 1 aprile 2008 23:48
Da parte mia l'egittologo dovrebbe essere anche egittofilo.
Il primo si fregia di un titolo che evidentemente dovrebbe aver conseguito per assecondare un suo desiderio,una passione,una inclinazione,un interesse. Può accadere che qualcuno appenda il diploma al muro con buona pace dei genitori, ma,in questo caso,nessuno coscerebbe il suo nome.
L'egittofilo ama questi studi e vorrebbe avvicinarsi sempre più all'oggetto del suo amore per conoscerlo fin nella intimità.
Altro discorso per l'egittomane......assolutamente da evitare, anche come semplice compagnia, ho conosciuto purtroppo chi aveva disseminato la sua casa di ignobili orpelli egizi.......passi una lampada con la maschera di Tut......ma le presine di cucina noooo!.....

pizia.
00mercoledì 2 aprile 2008 00:13
Sì, dovrebbe, ma sappiamo tutti che in reltà l'assegnazione dei titoli è una formalità.
Chiunque frequenti un certo ciclo di lezioni universitarie, con più o meno convinzione arriva in fondo e non c'è scritto da nessuna parte su quel foglio che danno se ciò è stato fatto con passione oppure no.
Sarà anche un paradosso, ma non c'è nemmeno scritto il voto, così alla fine chi ha collezionato tutti 18 e chi si è impegnato un po' di più ottiene lo stesso esatto foglio di carta, unica differenza: chi ottiene la lode ha l'onore di vederlo citato.

Credo che l'egittologo, inteso come il laureato in "Tutela e recupero del patrimonio storico archeologico" specialità "Egittologia", non sia tanto diverso statisticamente dal dottore commercialista, dall'umanista, dall'avvocato, dal geologo, ecc.
Non tutti potranno o vorranno dedicare una vita, con amore, alla disciplina che hanno studiato all'università, è un problema troppo complesso e non mi sento di biasimarli, anzi, comprendo dal profondo del cuore quelli che poi non riescono a farlo.
-Kiya-
00mercoledì 2 aprile 2008 07:02
Re:
roberta.maat, 01/04/2008 23.48:

Da parte mia l'egittologo dovrebbe essere anche egittofilo.




prerogativa essenziale! A mio parere un Egittologo è anche un Egittophilo. Difficile che si scelga un tale percorso se non si ama Kemet. Quanto meno, voglio (devo!) credere che sia così.
Diverso è il discorso quando a trattare di Egittologia sono studiosi con altra specialità.


roberta.maat, 01/04/2008 23.48:

.....passi una lampada con la maschera di Tut......ma le presine di cucina noooo!.....






[SM=x822752] no... ho troppo rispetto per Tut per permettergli un contatto con le mi pentole! [SM=g999108]

-Kiya-
00mercoledì 2 aprile 2008 07:06
Re:
pizia., 01/04/2008 23.16:



Gli egittofili sono quelli che l'Egitto lo amano, mentre gli egittomani sono quelli che ne hanno fatto una mania.
E' evidente la connotazione positiva del primo gruppo, in confronto con quella negativa del secondo.




sacrosanto! [SM=x822713]

pizia., 01/04/2008 23.16:



A dispetto dei titoli a volte l'egittofilo e l'egittomane ottengono risultati maggiori dell'egittologo [SM=x822747]



che dipenda da orgoglio personale? ossia una sorta d personale riscatto?
Insomma, in via teorica, non posso che darti ragione. Ma in pratica?

Personalmente, da Egittophila, provo grande soddisfazione ogni volta che apro le pagine di EgiTToPhiLìa e ne leggo i contenuti e gli interventi di chi, come me, ama tutto questo.

E' questo che intendi?
pizia.
00mercoledì 2 aprile 2008 15:14
Penso che hai fatto molto, sei amata e stimata, l'impegno che ci metti è solido e si vede.
Però:

A mio parere un Egittologo è anche un Egittophilo.



sarebbe bello fosse così, ma purtroppo la realtà è un'altra cosa.
Infatti:
atteggiamento di chiusura del mondo accademico

proprio coloro che potrebbero fare dell'egittologia una fede, avendo anche i titoli ne fanno un lavoro o un commercio.

Non mi sento di biasimarli, perché anche io sono come loro.
Vi faccio un esempio, parlando di me.
Esistono persone appassionate del mio lavoro, che pagherebbero per farlo e spendono il loro tempo libero studiando ciò che io faccio per lavoro.
Qualcuno mi ha anche insultata gravemente per la mancata passione che ci metto, ma non posso licenziarmi e stare a casa disoccupata o rincorrere altri sogni col portafogli vuoto, per me il lavoro è lavoro, lo svolgo con attenzione e responsabilità perché è una cosa delicata, ma non posso dimostrare la passione che non ho, anzi, che rivolgo decisamente altrove.
-Kiya-
00mercoledì 2 aprile 2008 16:01
Re:
pizia., 02/04/2008 15.14:


Penso che hai fatto molto, sei amata e stimata, l'impegno che ci metti è solido e si vede.




Ti ringrazio di cuore, Carissima, ma mi rendo in effetti conto solo ora che ho posto la questione quasi come se nel mio intento ci fosse la volontà di procacciare complimenti a mio favore. Non era che un riferimento a titolo esemplificativo (puntando su un aspetto della questione che mi riguarda personalmente). Non vorrei fosse mal interpretato, sebbene, devo ammetterlo, io stia attraversando un momento tale per cui i complimenti rappresentano un vero toccasana! [SM=x822714]



A mio parere un Egittologo è anche un Egittophilo.




sarebbe bello fosse così, ma purtroppo la realtà è un'altra cosa.
Infatti:
atteggiamento di chiusura del mondo accademico

proprio coloro che potrebbero fare dell'egittologia una fede, avendo anche i titoli ne fanno un lavoro o un commercio.





sai, pizia., credo di poter testimoniare a loro favore, in tal senso.
Credo sappiate tutti della mia passione per i libri e la lettura. Credo sappiate anche che per circa 10 anni sono stata una libraia, per professione.
Se per alcuni versi debbo ritenermi fortunata per essere riuscita a trasformare una passione nel mio lavoro (seppur questo abbia avuto un termine), per altri devo riconoscere che, da lavoro, il vivere i libri ha in un certo senso involontariamente "impoverito" la passione.
Prima di concretizzare l'amore per i libri con la libreria, leggevo, leggevo continuamente, forsennatamente qualunque cosa.
Quando poi ho iniziato a lavorare in quel settore, vuoi per il tempo a disposizione, vuoi per una sorta di "saturazione", ho quasi praticamente smesso di leggere!
Ora che da più di un anno ormai, non sono più una libraia (tranne che sulla carta d'identità! [SM=x822708] - volutamente rinnovata mantenendo quella professione) ho ricominciato a, come si dice in gergo, "tritare l'impossibile"!
Vi sembrerà un paradosso... eppure è andata così.

Credo che in fin dei conti questo capiti anche all'egittologo più appassionato. Per quanto amore vi sia per quel contesto, è proprio l'abbinamento al lavoro, il rendersi conto di quanto esso sia economicamente strumentalizzato, ad allontanartene...

ACUSinpw
00sabato 24 ottobre 2009 17:10
Senza contare però che un Egittologo vota (a meno che non si laurei e poi lasci la sua laurea in un ambito praticamente di hobby) la propria vita a questo. E' naturale che, una volta raggiunti certi livelli, cerchi di far fruttare anche economicamente il proprio duro lavoro e a per così dire proteggerlo. Siamo comunque tutti esseri umani.
Merytaton62
00sabato 24 ottobre 2009 18:05
Io non possiedo alcun titolo accademico, anzi, non faccio mistero di avere un bagaglio di cognizioni raffazzonate leggendo un po' quà e un po' là...però, talvolta, mi pare che fior di professoroni in base ai medesimi elementi giungano a conclusioni discordanti ,se non addirittura opposte.Cosa voglio dire con questo? Che è difficile, per le persone di livello culturale medio, individuare lo studioso "serio" da quello a caccia di notorietà. Io stessa, di recente, mi sono trovata tra le mani un catalogo redatto da studiosi di tutto rispetto che avanzano teorie che mi lasciano a dir poco perplessa (e qui mi fermo, per non finire fuori tema).
In definitiva, in un campo in cui ci regola spesso in base alla logica ed al calcolo delle probabilità anche un semi-dilettante può , con un po' di fortuna, avere qualche "illuminzazione" interessante...
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