Re: Re:
Men-Maat-Ra, 17/02/2008 12.44:
Scusate ragazzi la puntualizzazione, ma penso che sia doveroso abolire definitivamente la tanto usata espressione "egittologo ortodosso", "egittologia ufficiale".
Infatti, esiste una sola egittologia. Essa è la disciplina che studia seriamente e scientificamente l'antica civiltà egizia.
L'egittologia non ufficiale non esiste.
"L'egittologo non ortodosso" o "l'egittologo di frontiera" (anche questo è stato detto) non è altro che una persona che non conosce assolutamente la disciplina e che ha un'idea preconcetta che vuole a tutti i costi dimostrare.
Questa parte della discussione mi era sfuggita!
Ritengo che meriti la dovuta attenzione e visibilità, pertanto l'ho estrapolata da quella in cui ha avuto inizio
Per quanto io debba personalmente ritenermi chiamata in causa, avendo, forse addirittura, più volte abusato di tale terminologia, entrata a far parte dell'uso comune di chi non appartiene al mondo accademico, non posso che concordare con Men-Maat-Ra.
Se c'è una cosa che ho sempre inteso sottolineare e che non mi si possa accostare il titolo di "egittologa", tanto meno nella sua accezione "dilettantistica", la quale non esiste (per qualcuno sì, ma nulla è più scorretto).
Per questa ragione non ho voluto nemmeno adottare per il Forum un nome che richiamasse all'egittologia accademica, nel tentativo di "spacciarlo" per ciò che non è. Ho scelto invece di "battezzarlo" EgiTToPhiLìa, poichè ritengo fosse quanto di più appropriato per lui e per me.
Personalmente ritengo infatti sia fondamentale contemplare almeno 3 distinte categorie:
1) Egittologia
2) Egittofilia
3) Egittomania
La prima, l'avete abbondantemente definita, pertanto non sto a ripetermi; la seconda, ribadisco, secondo me, è quanto ci è più congeniale, poichè abbraccia
tutti coloro che nutrono un interesse tale per la storia Egizia, da indurli a documentarsi in modo indipendente, ma su testi di settore; persone che non vantano un titolo accademico, che però hanno conoscenza approfondita dell'argomento, frutto, appunto, di anni di studio autonomo e indipendente. Lascio alla terza categoria coloro che nutrono simpatia per l'antico Egitto, ma vi si accostano soltanto marginalmente e in modo superficiale; cosa che, ahimè, comporta un'inevitabile storpiatura di quello che è il contesto, dal quale inevitabilmente si allontanano.
La seconda categoria è quella che si presta a un'ulteriore suddivisione. E qui, torna in ballo il concetto di "ortodosso" e "non ortodosso" (o "eretico" che dir si voglia). Trattandosi di una preparazione da autodidatta, questa contempla
un aspetto che nell'Egittologia non è assolutamente ammesso: la scelta.
Chi si accosta all'Egittologia (uso il termine "accosta" volutamente, poichè non mi riferisco a chi "abbraccia" quella professione) per vie "non ufficiali", ovvero non accademiche raggiungibili esclusivamente attraverso un percorso di studio riconosciuto (l'Università), ha l'opportunità di scegliere quale filone seguire e pertanto se accodarsi all'Egittologia o dare spazio alla personale interpretazione.
Personalmente ho scelto la via "accademica" di pensiero, per un buon 80%, ma questo non mi vieta di soffermarmi spesso a riflettere su affermazioni che, anche in quell'ambito, risultano essere un tantinello forzate...
Tirando le somme, forse sembrerò di parte (ma, credetemi, cerco di essere quanto più obiettiva possibile), voglio riconoscere a questa categoria, agli Egittofili, tutto quanto merita, vuoi perchè già tanto è il sacrificio della rinuncia al titolo (spesso si tratta di persone che non hanno avuto la possibilità di concretizzarlo, o, semplicemente che hanno avuto una percezione concreta piuttosto tarda dell'affinità alla materia), vuoi perchè, dopo quasi 20 anni di "studio autodidatta" mi è capitato più volte di dover correggere "strafalcioni" radicati negli studenti "accademici" della materia... e non si trattava nemmeno di matricole...