Egitto Africano o Africa Egiziana?

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-Kiya-
00giovedì 5 agosto 2010 14:14
Non è uno scioglilingua, ma una riflessione che vi propongo.

L'Egitto è uno stato africano oggiogiorno. Purtuttavia ha una storia a sé e non mi risulta che vi siano altre aree geografiche nel continente che possano vantare la presenza di una civiltà altrettanto longeva.
Ad essere corretti, dovremmo affermare che l'Egitto è uno stato a cavallo tra due continenti, l'Africa e l'Asia. Ancor oggi, quindi torna quella dualità che lo contraddistinse in qualunque ambito fin dalle sue origini, per remote che siano.

Sostanzialmente l'Egitto è cosa a sè. Non è prettamente Africano, né Asiatico. E sono proprio queste ragioni, unite a molte altre, che se vorrete man mano esporremo, che mi inducono a chiedermi perchè oggi si parla di un Egitto Africano e non di un'Africa Egiziana?
NEFERNEFERURE
00giovedì 5 agosto 2010 14:40
Quando si parla di Africa io penso alle cosa classiche: i leoni, le gazzelle, la savana etc etc etc, di certo non penso all'Egitto.
E' vero che è a cavallo tra Africa e Asia ma si estende molto di più in Africa, della quale
fa innegabilmente parte anche se mi sembra quasi...in prestito, è comunque una parte
non preponderante del Continente che annovera nomerosi altri importanti Stati,
per questo propendo per Egitto africano....


emilioraffaele
00giovedì 5 agosto 2010 15:29
E' vero, però l'Africa riprende il proprio possesso, via , via che andiamo verso sud, nei lineamenti dei volti ed anche nei costumi delle popolazioni. Il Cairo metropoli cosmopolita, Alessandria, centro commerciale e turistico e poi, attraverso i suoi 1500 chilometri, fino ai confini con il Sudan. Lì ricomincia l'Africa.
-Kiya-
00giovedì 5 agosto 2010 16:04
Quindi anche secondo voi, l'Egitto è un po' un mondo a sé rispetto al resto del continente che lo ospita, mi sembra di intuire.

L'Egitto è, inoltre, un Paese di lingua Araba, ma stando ai luoghi comuni bisognerebbe definirlo il Paese di lingua Araba, poichè è idea comunemente accettata che l'arabo parlato in Egitto sia quello ufficialmente riconosciuto.

Sostanzialmente trascorre il tempo, mutano i confini e le genti, ma se si è saputo sfruttare l'interculturalità/multiculturalità e trarne i dovuti profitti, i benefici possono perdurare a lungo.....

Qual'è l'eredita che l'Egitto antico ha tramandato, dunque, a quello moderno?
Hatshepsut76
00giovedì 5 agosto 2010 17:05
Anche io ho sempre distinto Egitto ed Africa. Il perché non lo so, ma mi è sempre venuto naturale! [SM=x822714] Non ho idea di quale influenza, quale eredità l'Egitto possa aver lasciato al mondo moderno... Non ora, perlomeno... Magari riflettendoci... [SM=x822741]
Merytaton62
00giovedì 5 agosto 2010 22:39
Io non ho dubbi: Egitto africano. Pare appurato che, almeno in origine, la civiltà egizia abbia avuto frequenti contatti e sia stata profondamente influenzata da alcune popolazioni del "continente nero" (Es:i Dogon , che avevano sorprendenti conoscenze di astronomia).
Gli arabi sono venuti dopo, anche se hanno lasciato una traccia profonda (linguia e religione ufficiale).

Riguardo all'arabo parlato in Egitto, mi permetto di avanzare alcune riserve; una mia conoscente -insegnante di arabo in una scuola di lingue della mia città - dice che differisce parecchio da quello "standard", cioè quello insegnato nelle scuole e parlato alla TV.Dice inoltre che l'arabo più vicino a quello "classico" si parla in Siria,nella regione di Damasco (lei infatti è andata a perfezionarsi lì).Bisognerebbe chiedere eventuale conferma a Read.
elenaras
00giovedì 5 agosto 2010 23:29
Egitto africano, assolutamente!
Un paio d'anni fa a Berlino c'era una piccola mostra locale che esponeva, mettendoli a confronto, oggetti provenienti da diverse zone e appartenenti a diverse epoche del mondo africano e non solo si notavano i tratti comuni ma anche il peso e l'influenza che apparentemente potrebbe aver esercitato l'antico Egitto nella visione artistica anche di altre zone lontanissime, se non fosse che, invece, molto probabilmente si tratta di sottinteso, soggiacente, comune atteggiamento verso la natura e la vita che aveva portato a forme artistiche affini.
E poi io sono un'appassionata della XXV, di Kerma, Napata, ecc... quindi...
roberta.maat
00giovedì 5 agosto 2010 23:55
Africa Egiziana assolutamente no, secondo il mio modo di vedere.
L'Egitto antico, pur con l'estensione raggiunta all'apice della civiltà, rappresenta un'isola in un continente che forse ha dato molto in etnia ma nulla ha preso da quella sua porzione geografica.
Se all'epoca dei faraoni si potessero applicare i nostri concetti politici, sarebbe da dire che quello fu il primo segno dell'autodeterminazione dei popoli (compresi i periodi delle invasioni o della perdita di sovranità).

Al contrario l'Egitto è Africano, immerso come una lama nel continente, conserva una identità precisa, una storia singolare, ma possiede una identità geografica inequivocabile.
roberta.maat
00venerdì 6 agosto 2010 08:16
Aggiungo, a favore dell'Egitto Africano, l'aspetto estetico del quotidiano.
Rilevo quanto la ricerca dei colori e l'uso di accostarli l'uno all'altro curando la presenza di tutte le gamme sia comune ai popoli d'Africa di oggi e del passato.
ACUSinpw
00domenica 8 agosto 2010 12:55
Ho sempre avuto la tendenza a vedere l'Egitto come un qualcosa d'altro sia dall'Africa sia dall'Asia; un mondo a sè, una realtà a parte, capace di condividere certamente caratteristiche sia con l'Africa sia con l'Asia. La sua posizione geografica, ancora oggi, è a cavallo fra Africa e Asia, grazie alla penisola del Sinai che "geograficamente" è parte del continente Asiatico, ma comunque lo percepisco come una specie di "oasi".

Certo probabilmente oggi l'Egitto deve condividere numerose caratteristiche con tutte le regioni nord-africane e con il Vicino e Medio Oriente, data la diffusione della cultura "pan-islamica" che attraverso la religione islamica appunto e a tutto il suo bagaglio "culturale" ha per forza di cose stemperato le caratteristiche peculiari di ogni regione in cui si è diffusa.

Mi piacerebbe visitare altri paesi islamici, per rendermi conto di quanto quello che ho appena scritto sia vero. Torno adesso da un viaggio in Egitto, fra Matruh, Siwa e Bahariya, e ho impresse queste realtà così diverse dalla nostra... a Siwa, dove l'etnia Berbera è dominante, sembra di essere a contatto con qualcosa che non è molto diverso da quello che potrebbe essere stato ancora millenni fa, se non fosse per le moto e i cellulari.. e al di là del velo "lingustico" e "religioso", si sente la differenza che l'Oasi mantiene nei confronti di altre città egiziane, come il Cairo, il Fayumm e Luxor...

Vorrei leggere qualche studio antropologico sull'Egitto, ma non riesco a trovarne...
-Kiya-
00domenica 8 agosto 2010 14:12
Re:
ACUSinpw, 08/08/2010 12.55:

Ho sempre avuto la tendenza a vedere l'Egitto come un qualcosa d'altro sia dall'Africa sia dall'Asia; un mondo a sè, una realtà a parte, capace di condividere certamente caratteristiche sia con l'Africa sia con l'Asia. La sua posizione geografica, ancora oggi, è a cavallo fra Africa e Asia, grazie alla penisola del Sinai che "geograficamente" è parte del continente Asiatico, ma comunque lo percepisco come una specie di "oasi".




Anche per me vale questo voler distinguere l'Egitto da tutto quanto lo circonda, forte, tuttora, di quell'isolamento geografico e ideologico, che gli permise non solo di sopravvivere, ma anche di avere il sopravvento su chiunque vi venisse in contatto. Anche quando divenne terreno di conquista, in Epoca Tarda, di greci e Romani occorre valutare chi fu il conquistato e chi il conquistatore, tenendo conto che seppe esercitare il suo fascino al punto da indurre i suoi oppressori a far propri i suoi costumi.
Una dote che possiede tuttora.... almeno in parte.
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