Egitto 2004 - Impressioni

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-francis-
00domenica 19 novembre 2006 20:19
17 gennaio 2004. Finalmente il sogno si avvera.
Dopo anni ed anni di sogni, di speranze; dopo mesi di preparazione, contatti con l'agenzia, programmi con gli amici e paura dell'imprevisto, si parte. [SM=x822727]
Per dove? Per l'Egitto, naturalmente!
Com'era vicina la terra dei faraoni in quella fredda mattina di metà gennaio mentre, assieme al gruppo di Per-Megiat, aspettavo l'imbarco sull'areo dell'Egyptair. E come era ancora lontana, nello stesso momento!
Poi le luci del Cairo apparvero sotto di noi. Il Cairo: che città fantastica! La si può amare così come odiare. Non ci sono mezze misure per definirla. Alla parte vecchia, con i suoi tuguri, le strette stradine polverose e piene di sporcizia di ogni genere illuminate da lampadine appese a un filo, baracche di legno che agli angoli della strada fungono da bar, tavola calda, negozi; egiziani vecchi e giovani vestiti con la tradizionale jellaba, cani randagi, galline, militari, cammelli, si contrappone la Cairo delle ambasciate, delle ville e degli hotel di lusso, la Cairo piena di larghi viali e verdi giardini, di moschee e minareti e... di traffico.
Ma noi eravamo lì per ammirare le vestigia dell'antico Egitto, e ne ammirammo a volontà. Grazie al nostro esperto accompagnatore, visitammo siti non raggiunti dai soliti itinerari turistici, tombe con rappresentazioni fuori da schemi idealizzati, ci riempimmo occhi e mente a sazietà.
Purtroppo anche l'Egitto ha dovuto inchinarsi al richiamo del denaro, del guadagno a tutti i costi. Ma ciò non giova certamente al bene di questa terra, perché se adesso il turismo di massa, e incontrollato, porta introiti al governo egiziano, tutto ciò va a discapito della tutela di quel patrimonio artistico e archeologico unico al mondo. Un patrimonio che non è indistruttibile, anzi!
Sono stati emanati provvedimenti tendenti alla sua tutela, ma gli stessi sono vanificati da coloro che dovrebbero farli rispettare.
Porto come esempio la nostra visita alla piramide di Cheope. L'ingresso è limitato a 150 persone al giorno per evitare che l'umidità provocata dal respiro di tanta gente la possa danneggiare. Una volta raggiunta la camera del Re, siamo rimasti sbalorditi nel vedere che la stessa era piena di persone - almeno una settantina - che, sedute per terra e lungo tutto il perimetro della stanza, meditavano ad occhi chiusi. Erano lì da ore e per altrettante ore ci sarebbero rimaste. Non mi soffermo sui benefici che, varie teorie, assicurano a chi si dedica a questa attività, però noi siamo stati gentilmente invitati ad uscire, per non disturbare... il sonno del re? No, la meditazione di queste persone. Allora perché ci hanno venduto il biglietto per l'ingresso? Perché fuori dalla piramide ci aveva sbattuti il guardiano, non per ordine superiore, ma perché aveva ricevuto un consistente bakshis dai meditanti (circa 3000 lire egiziane).
Ecco il problema dell'Egitto: queste piccole corruzioni che fanno sì che con una mano si crea e con l'altra si distrugge. Il Ministero alle Antichità emana provvedimenti che vengono poi disattesi da chi li deve far rispettare. Nelle tombe non si può fotografare, ma basta una mancia al custode e puoi fare tutte le foto che vuoi. Del resto come puoi negare ad un vero appassionato dell'antico Egitto di fotografare raffigurazioni che nessun libro o catalogo riporta? Non sempre chi fotografa lo fa per mostrare la foto ad amici, ma anche e soprattutto per studio. Allora, invece di mettere trenini colorati tipo luna park alla Valle dei Re o al tempio di Hatshepsut; invece di trasformare le aree attigue ai vari monumenti in rumorosi bazar; invece di lasciar scorazzare piangenti bambini su e giù per le tombe, fra i richiami urlati dei genitori, investiamo un po' di denaro per catalogare e pubblicare documentazioni sulle bellissime tombe del Medio Egitto, così belle e così trascurate!
E poi pretendiamo che i custodi dei vari siti, invece di chiedere vergognosamente il bakshis, si adoperino invece per zittire, o allontanare, coloro che scambiano le tombe dei loro antenati per giardini pubblici in cui schiamazzare e rincorrersi. Non dimentichiamo che, anche se attualmente vuote, le tombe sono state luogo di riposo eterno per faraoni o semplici abitanti del Kemet, e come tali vanno rispettate e onorate.
All'ingresso della Valle dei Re c'è un cartello con la scritta "Look at the glory of the ancients" (Guarda alla gloria degli antichi). E' questo che dovrebbero fare tutti coloro che la visitano. Noi l'abbiamo fatto e, senza paura di essere scambiata per fanatica, posso affermare che qualcosa in me ne ha giovato, ho immaginato questi nostri predecessori vivere su quella terra che stavo calpestando, ho pensato a quanti insegnamenti ci hanno tramandato, quanta dedizione e sapienza hanno profuso nel progettare e costruire opere che sono giunte fino a noi, quanta delicatezza nel dipingere chilometri di pareti in tombe e templi.
Non mi vergogno a dirlo: un nodo mi è salito in gola e gli occhi mi si sono inumiditi.
Maat Ka Ra
00domenica 19 novembre 2006 20:39
io ero partita il 26 due giorni dopo il matrimonio!... [SM=x822709]
Sai, tutto quello che hai scritto lo condivido completamente e l'effetto su di me è il medesimo. Come la sola vista di alcuni luoghi...

[Modificato da Maat Ka Ra 19/11/2006 20.55]

-francis-
00domenica 19 novembre 2006 20:59
Chissà, forse ci saremo incrociate...


Questa la fila davanti al botteghino per acquistare il biglietto d'ingresso alla Grande Piramide. Ma, una volta dentro... abbiamo trovato la sorpresa, e non era Pasqua!


L'orrendo trenino al Tempio di Hatshepsut!


La moderna scalinata che porta all'ingresso della tomba di Tutmhosi III. Ho già pubblicato com era quasi 30 anni fa...

[Modificato da -francis- 19/11/2006 21.07]

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