Divinità apotropaiche

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-Kiya-
00sabato 15 marzo 2008 00:15
Del termine "apotropaico" il dizionario De Mauro offre la seguente definizione:


atto a scongiurare o annullare gli influssi maligni



Più volte, leggendo testi storici egizi si incontra il riferimento a divinità ritenute apotropaiche; Horus, nelle sue sembianze di falco, che con le ali protegge il Sovrano, ad esempio, è ritenuto tale.

Tuttavia mi chiedo:

è davvero possibile suddividere le divinità Egizie in apotropaiche e non?
quale criterio è necessario seguire per procedere a una classificazione, quali delle numerose divinità del Pantheon Egizio sono individuabili come tali e perchè non tutte?
Del resto, non possedevano tutte, quali in un ambito quali in un altro, poteri protettivi?

ouadjet
00lunedì 14 settembre 2009 19:02
Re:
Per darti un'idea delle divinità che erano considerate apotropaiche ti consiglio di dare un'occhiata ai bastoni magici o zaubermesser o apotropaia, non so sotto che nome potresti trovarli!

Sono delle sorte di boomerang (solo per la forma però) dove compaiono solamente divinità che avevano il preciso compito di dare protezione.
-Kiya-
00martedì 15 settembre 2009 08:19
Brava! hai introdotto un argomento di grande interesse, che da tempo mi riproponevo di trattare. Merita una discussione a sé, mi attivo appena possibile (se non desideri anticiparmi ;) ).


p.s. il link all'immagine sembrerebbe errato....
ouadjet
00martedì 15 settembre 2009 09:15
Re:
-Kiya-, 15/09/2009 8.19:

Brava! hai introdotto un argomento di grande interesse, che da tempo mi riproponevo di trattare. Merita una discussione a sé, mi attivo appena possibile (se non desideri anticiparmi ;) ).


p.s. il link all'immagine sembrerebbe errato....



Iuppi un altro casino informatico!!!!
Speriamo stavolta di averci indovinato: link
-Kiya-
00martedì 15 settembre 2009 09:26
il problema di corrispondenza del link nasce quando inserisci la pagina risultato di una ricerca da Google, poichè non è statica, ma variabile.
Quanto individuate immagini tramite Google, quindi, ricordatevi di aprire sempre la pagina diretta suggerita dalla ricerca e linkate quella ;)

in questa circostanza, ho sistemato io :)
roberta.maat
00giovedì 17 settembre 2009 14:45
Re: Re:
ouadjet, 14/09/2009 19.02:

Per darti un'idea delle divinità che erano considerate apotropaiche ti consiglio di dare un'occhiata ai bastoni magici o zaubermesser o apotropaia, non so sotto che nome potresti trovarli!

Sono delle sorte di boomerang (solo per la forma però) dove compaiono solamente divinità che avevano il preciso compito di dare protezione.



Quindi si può pensare di riconoscere le divinità apotropaiche in un gruppo ben definito e che può essere parziale o completo a seconda dell' "oggetto/azione" da proteggere ?

Anche le ali di Neptis possono essere definite apotropaiche ?


ouadjet
00venerdì 18 settembre 2009 21:25
Re: Re: Re:
roberta.maat, 17/09/2009 14.45:



Quindi si può pensare di riconoscere le divinità apotropaiche in un gruppo ben definito e che può essere parziale o completo a seconda dell' "oggetto/azione" da proteggere ?

Anche le ali di Neptis possono essere definite apotropaiche ?





Sulle ali di Nepthys non credo che avessero una funzione essenzialmente apotropaica, dal momento che la divinità non veniva rappresentata come alata solamente in specifici casi.


Non so se si possa creare un gruppo di divinità essenzialmente apotropaiche; nel caso degli apotropaia (o zaubermesser) le divinità che compaiono sono sempre le stesse, ma calcola che spesso se associate tra loro tali immagini possono avere un significato che potrebbero non avere se prese singolarmente.
roberta.maat
00sabato 19 settembre 2009 12:37
Grazie, chiarissimo !
Ramessu meriamon
00martedì 16 ottobre 2018 19:28
Ciao, per apotropaico si credo intenda principalmente qualcosa che abbia l'abilità di respingere.
apo- esprime lontananza o assenza, nel senso di separarsi direi;
tropos/trepo è muoversi verso/volgersi.

Lo associerei ad un esorcizzare, per esempio un gesto apotropaico che esorcizza una paura o allonatana la "sfiga".
Mi vengono in mente i cornetti napoletani o il "fare le corna" (il gesto eh [SM=x822711] ) o il "toccare ferro" in riferimento alla potenza virile: viene in mente Amon e la potenza creatrice che separa dalle "tenebre" cioè fa e-mergere (es- e mergere diciamo fondere) la collina primordiale da Nun.

Ma principalmente nella cultura egizia mi verrebbe in mente l'Occhio di Ra.

Ci sono riportati esempi in cui l'esposizione del sesso femminile per i campi coltivati dovrebbe allontanare spririti negativi, spaventandoli con la "minaccia/"prospettiva" di una riassunzione nel mondo uterino/acquatico, inteso come preformale e quindi una regressione, come inteso da studiosi di storia delle religioni (se non sbaglio in un contesto nord europeo ancora presente ai giorni nostri o almeno al secolo scorso).

Qui

www.academia.edu/1886377/_The_Book_of_the_Celestial_Cow_A_Theological_Interpretation_Eye_of_the_Heart_No._3_May_2009_p...

a pagina 82 si dice che esso come Hator o Sekhmet attrae la potenza di Ra, ed è una interpretazione ma, come Ureo, esso,era noto per cingere la corona del Faraone e sconfiggere i suoi nemici, e, da qualche parte forse è detto esplicitamente, proteggere i confini del regno del Faraone perchè proteggeva il Regno di Ra.

Quindi penserei ad elementi di virilità come l'associazione all'ariete e al toro, alle corna che esprimono virilità, quindi non direi quelle di Hathor (hat-hor, casa di Horo o il viso o quello che significa [SM=x822741] ) che credo esprimano accoglienza del disco solare, ma anche e sopratutto Sekhmet e l'Ureo, perchè così sono molto esplicitamente intesi.

Inoltre le sfingi, che sono poste a custodia dei luoghi, e non solo in egitto.
L'aspetto leonino e feroce ricorderebbe Sekhmet e i casi di sfinge con testa di ariete il discorso della virilità.

Anche se, pensando a quelle poste sul viale del Grande Tempio di Amon non saprei dato il nome di Viale delle Offerte.

Come comunque vien detto nel testo della Vacca Celeste è da considerare con attenzione la severità e la violenza di certe figure e pensare al rapporto disegnato con Hathor, il vino e anche l'evoluzione che c'è stata verso il Sacrificio non cruento storicamente e l'appello di Ra ai suoi fedeli di non vendicarsi e la Maat.

In relazione ai vari tipi di nemici come Set isfet e ... quello su cui si sputa.
C'era, non ricordo dove di preciso, un bell'articolo su www.sofiatopia.org/maat
sito che ho visto conoscete bene.

Comunque divinità per eccellenza direi Sekhmet/Occhio di Ra... in effetti chi non scapperebbe attaccato da una leonessa o ad un serpente che sputa fuoco? [SM=x822737]

Ps è il mio primo commento e credo di aver scritto molto di altro ma spero sia di isperazione per approfondimenti dato che ho visto molti post a riguardo degli amuleti.

Ciao!
nectanebo
00martedì 16 ottobre 2018 22:55
Ciao,

Questo argomento mi coglie impreparato, ma a una prima ricerca le cose da approfondire sono tante.
Sono certo che Hotep. ti darà le risposte che cerchi, io pertanto, cercherò di fornire spunti ed elementi utili alla discussione.
Es., Kiya cita:

è davvero possibile suddividere le divinità Egizie in apotropaiche e non ?



Le divinità che impersonavano la magia, erano incarnate da una sola divinità che personificava la magia stessa, Heka.
it.wikipedia.org/wiki/Heka_(mitologia)

per questa tua frase invece:

Ma principalmente nella cultura egizia mi verrebbe in mente l'Occhio di Ra.



credo sia pertinente il documento che magari conosci,( in inglese e illeggibile per me) di John Coleman Darnell, al link.

www.academia.edu/19068026/The_Apotropaic_Goddess_in_the_Eye

Per ora mi fermo, ciò che ho trovato magari lo inserirò nelle future osservazioni.

...Nico.
Ramessu meriamon
00mercoledì 17 ottobre 2018 15:38
Pertinentissimo! Ci sono molti aspetti che non conoscevo.

Tratta proprio di quelle divinità a cui mi riferivo, ma non sapevo ad esempio che la dea mandata a recuperare Shu e Tefnut da Ra venisse identificata con la pupilla dell'Occhio di Horus.

- viene ribadita l'aggressività dell'occhio di Ra (contro i suoi nemici e a difesa dei Beati attaccando chi gli potrebbe fare del male) e l'associazione con il colore rosso e la malattia e la morte;
- l'Occhio di Horus è invece associato alla prosperità, alla guarigione e al colore verde.

Vengono poi riportate attestazioni scritte e amuleti che indicherebbero la possibilità che uno si trasformi nell'altro e viceversa, un po come l'Occhio di Ra è prima Hathor poi Sekhmet e poi ancora Hator nel racconto della Vacca Celeste.

Però non capisco bene l'identificazione "pupilla dell'Occhio di Horus"/"Dea dell'Occhio di Ra allontanatosi per recuperare Shu e Tefnut".
In teoria avrebbero funzioni molto diverse. [SM=x822741]

Dovrebbe cercarsi una risposta nel fatto che questa Dea è a volte Hator, Sekhmet o Bastet?
Mi da spesso problemi pensare a questa "consustanzialità", se così si può dire (aiutandomi con la Teologia Cristiana della Trinità), che però "propone" persone Divine distinte e quindi con funzioni differenti (ritorna in soccorso la Teologia Cristiana).

Sekhmet tortura i dannati e invece Bastet protegge il defunto Beato fino all'alba e come udjat fa luce per lui nell'oltretomba (testi dei sarcofagi/coffin texts CT I ,250a-e come riferito dallo scrittore)

Una bella questione che forse tira in ballo la visione del potere magico/divino per gli egizi.
Dovremmo pensare ad alcune figure come polivalenti ed in relazione al contesto nel quale vengono a trovarsi, per capire la forma e l'esito che avrebbero determinato?
E poi che dire di tutte le trasformazioni in animali etc., a volte leggendo lo do per scontato e lo accetto per così com'è ma sottintende una certa visione del mondo che se non sbaglio potrebbe fare riferimento al Ka.

Grazie comunque del link, bell'articolo davvero!

Comunque per ricapitolare proporrei che fra le varie forme del divino, anche quando sono strettamente correlate, sia la scelta di una specifica forma ed attitudine, richiesta esplicitamente anche con una preghiera allegata, che indichi di volta in volta la funzione di quella Divinità in quella parte testo o in quel amuleto o in quella/e posizione/i (che vengono raccontate come momento che si sviluppa in una storia nonostante la sua "intemporalità") nel mito.
Appunto perché possono avere un aspetto o un altro, forse anche per questo ci sono immagini piene zeppe di riferimenti e Divinità rappresentate con tantissimi attributi e il sincretismo: per ricordare la "poliedricità" e la complessità del divino o se vogliamo del mito.

Saluti
Alessandro
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