Dieci "miti" da sfatare sull'Antico Egitto?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
-Kiya-
00domenica 27 novembre 2011 18:00
1) Cleopatra era bella






Cleopatra VII, ultima Sovrana dell'Antico Egitto, è sempre stata una figura di culto, famosa per la sua bellezza seducente. Un'idea che Shakespeare, come anche il più moderno regista Joseph L. Mankiewicz fecero propria.

Dal ritrovamento di alcune monete di epoca Romana, tuttavia, i canoni di bellezza attribuiti alla Regina sono stati rimessi in discussione: il volto che vediamo riprodotto sulle monete mostra, piuttosto, dei lineamenti maschili, caratterizzati da un naso pronunciato, un mento prominente e labbra piuttosto sottili. Tutti elementi che non sono definibili quali archetipi di bell'aspetto per nessuna cultura.

D'altro canto, c'è da considerare che la propaganda Romana, con ogni probabilità non verteva a favore di colei che fece innamorare perdutamente prima Cesare e, successivamente, Marco Antonio.

Fonti contemporanee di Cleopatra ci riferiscono, in ogni caso, ch'ella fosse una donna carismatica, dotata di grande intelligenza. Doti che pur non rientrando nei canoni della bellezza fisica, attribuiscono all'ultima dei Tolomei un fascino indiscutibile.


-Kiya-
00domenica 27 novembre 2011 18:17
2) Ossessionati dalla morte







Leggendo degli Antichi Egizi, con le loro Piramidi imponenti, tombe, mummie e divinità funerarie, è facile giungere alla conclusione che fossero letteralmente ossessionati dalla morte. In realtà, nulla potrebbe essere così lontano dall'effettiva realtà.

Il profondo impegno che gli egizi misero nel curare i corpi dei defunti e le relative sepolture è, semmai, un modo di glorificare la vita.
I rilievi tombali celebrano scene di vita quotidiana, di caccia, di pesca, di lavoro nei campi o nelle botteghe artigiane.
Le divinità rappresentate sulle pareti tombali dispensano vita.
Le suppellettili entrate a far parte dei comuni corredi funerari o di quelli Reali hanno lo scopo di consentir al defunto di non incontrare difficoltà nel raggiungere l'Aldilà, dove lo attende una nuova esistenza.
Il procedimento di imbalsamazione, ossia la mummificazione, è necessario per preservare il corpo, affinchè l'essenza del defunto possa riappropiarsene e restituirgli vita.
Le offerte hanno il compito di fornire al defunto il necessario nutrimento.

Se di ossessione, dunque, si vuole parlare è più consono affermare che gli Egizi fossero ossessionati dalla vita, non certo dalla morte.
-Kiya-
00domenica 27 novembre 2011 18:35
3) Contatti alieni



La prova di una presenza aliena, nell'Antico Egitto?
No.
Semplicemente un'immagine sfuocata della rappresentazione
di un vaso contenente loti fioriti e in boccio.



Alcuni ritengono che l'antica Civiltà Egizia fosse entrata in contatto con esseri alieni.
A detta loro, le Piramidi sarebbero il risultato di un'opera sovrumana e individuerebbero in alcune rappresentazioni l'effettiva testimonianza dell'avvento degli alieni sulla terra, in un remoto passato.

Tali affermazioni hanno un che di offensivo verso l'eredità degli Antichi Egizi e verso i risultati da loro ottenuti con la costruzione del Complesso Monumentale di Giza. Una perfezione sorprendente, frutto del genio di astronomi, studiosi e architetti del tempo. Ma da che mondo è mondo, tutto ciò che l'uomo non è in grado di spiegare a sé stesso assume i connotati della prova dell'esistenza "divina" o di altra natura non umana.

Lungi da noi l'intenzione di ridicolizzare qualsiasi convinzione. Intendiamo semplicemente sottolineare che, in assenza di riscontri attendibili, teorie extraterrestri non possono essere supportate e che ricorrere ad artefatti grafici o a illusioni ottiche da addurre quali prove lascia il tempo che trova.... in proposito l'immagine proposta in apertura si commenta da sé.



-Kiya-
00domenica 27 novembre 2011 18:46
4) Abbiamo scoperto tutto


Mappa dei principali siti archeologici dell'Egitto




Molti sostengono che abbiamo già scoperto tutto quanto fosse possibile scoprire sull'Antico Egitto e che, di conseguenza, l'Egittologia sia una disciplina ormai "morta e sepolta".
Nulla di più errato.
Scoperte affascinanti sono tuttora in corso e si susseguono quotidianamente nuovi rinvenimenti in grado di arricchire il Patrimonio di conoscenza che, per quanto possa risultare vasto, in realtà ha ancora molto da svelare.
La Civiltà Egizia conserva ancora molti segreti che solo con costanza e dedizione potranno essere rivelati al mondo, grazie all'impegno costante di numerose equipe di Egittologi internazionali impegnati sul campo, sull'intero territorio bagnato dal Nilo.
-Kiya-
00domenica 27 novembre 2011 19:03
5) Geroglifici per le maledizioni






E' opinione comune che furono gli antichi Egizi ad inventare i Geroglifici.
In realtà tale termine è impiegato su vasta scala, e quindi anche per definire le iscrizioni pittografiche impiegate quale strumento d'espressione già in Epoca Preistorica. Un conto è, quindi, parlare di "geroglifici" in genere, un altro è nello specifico, trattare di "Geroglifici Egizi".

I Geroglifici Egizi, popolati di immagini per certi versi "inquietanti", secondo l'immaginario delle epoche passate (serpenti, parti umane e animali, etc...), alimentarono altri miti, secondo i quali questi segni non fossero altro che un linguaggio impiegato per maledizioni e incantesimi magici.
L'uso effettivo dei Geroglifici Egizi, in realtà, riguarda "innocue" iscrizioni sacre e invocazioni o rappresentazioni di eventi del quotidiano.

Fino al 1822, anno in cui Champollion finalmente decifrò i Geroglifici Egizi, grazie alla Stele di Rosetta, erano in molti, per contro, a ritenere che gli stessi fossero delle semplici illustrazioni, senza alcun valore fonetico.


-Kiya-
00domenica 27 novembre 2011 19:35
6) La Grande Piramide è priva di iscrizioni o decorazioni



La Grande Piramide



Restando in tema di Geroglifici Egizi, ci è noto che essi decorano gli interni delle tombe, al pari delle pareti dei templi e di qualsiasi monumento gli Egizi abbiano eretto fin dai tempi più remoti.

Lo stesso non può dirsi per le Piramidi della Piana di Giza, le cui pareti risultano essere completamente spoglie. Nessuna iscrizione, nessuna rappresentazione. Né all'esterno, né all'interno.

Recenti scoperte, tuttavia, ci hanno indotto a doverci ricredere.
La perlustrazione di uno dei cunicoli che si dipanano dalla cosiddetta "Camera della Regina" ha, infatti, recentemente dimostrato l'esistenza di alcuni segni geroglifici, vergati con l'inchiostro rosso, aldilà di uno dei blocchi collocati lungo il cunicolo, che in precedenza aveva rappresentato un'ostacolo per le indagini.
Va poi detto che su alcuni elementi interni della Grande Piramide, come ad esempio i pilastri, sussistono tuttora tracce degli originali pigmenti, a testimonianza del fatto che gli stessi fossero colorati di rosso o di bianco.
Dettagli, quelli appena descritti che sottolineano, in maniera ulteriore, l'unicità di uno dei monumenti antichi più famosi del mondo.
-Kiya-
00domenica 27 novembre 2011 19:50
7) I Sovrani Egizi facevano uccidere i loro servi







E' opinione comune che nell'Antico Egitto vi fosse l'usanza di uccidere i servitori del Re, quando questi passava a miglior vita.
A parte alcune eccezioni, ciò non corrisponde a verità.
Si narra che due Sovrani della I Dinastia, quando morirono, vollero portare con sé i loro servi, affinchè potessero continuare a servirli anche nell'Aldilà. La tendenza umana a generalizzare ha indotto a ritenere che ciò fosse una consuetudine comune a tutti gli oltre 300 Re che sedettero sul trono d'Egitto.

Resosi conto che i loro funzionari fidati fossero ben più utili da vivi, piuttosto che da morti, i Re d'Egitto si fecero seppellire con un adeguato numero di ushabti nel loro personale Corredo Funerario.
Le ushabti erano piccole figure umane, spesso aventi le fattezze del Re defunto, che potevano essere "animate" tramite apposite Formule contenute nel Libro per la venuta al Giorno (o Libro dei Morti), per aiutare il Sovrano a portare a termine i compiti che gli spettavano nella vita ultraterrena.


-Kiya-
00domenica 27 novembre 2011 20:18
8) Le Piramidi furono costruite da schiavi




La tomba di Idu, sullo sfondo la Piramide di Cheope




E' un'idea che risale ai tempi di Erodoto, che ha trovato ampio consenso nell'industria cinematografica e, prima ancora, nella Bibbia.
Fu proprio lo Storico Greco, nel V secolo a.C., a riferire che le Piramidi della Piana di Giza furono costruite con lo sfruttamento della schiavitù. Una teoria che è stata confutata grazie al ritrovamento, accanto alle Piramidi di Giza, di un cimitero che ospita le tombe dei relativi costruttori.
Ad uno schiavo non sarebbe mai stato concesso l'alto onore di essere seppellito accanto a un Sovrano, ritenuto divino.
Un gran quantitativo di ossa bovine e ovine scoperte nei pressi di Giza testimonia, inoltre, che queste carni (ritenute una prelibatezza nell'antico Egitto) fossero alla base dell'alimentazione dei costruttori.

Coloro che costruirono le Piramidi, dunque, furono artigiani altamente qualificati, supportati dal periodico apporto dei contadini, nei periodi di Piena, quando non era loro consentito dedicarsi al lavoro nei campi.


-Kiya-
00domenica 27 novembre 2011 20:29
9) Gli Ebrei schiavi in Egitto



Rappresentazione artistica dell'Esodo




Il 9° mito da sfatare è strettamente legato al precedente ed è indubbiamente una questione delicata.
Nel pieno rispetto di coloro che ritengono la Bibbia un resoconto storico letterale, va detto che non sussitono prove a conferma dell'ipotesi che gli Ebrei furono schiavi in Egitto.
Gli Antichi Egizi ci hanno tramandato parecchi documenti, eppure, fino ad ora, in nessuno di essi è stato trovato un riscontro che riferisca di una intera razza sottoposta a schiavitù o che racconti delle Dieci Piaghe e non sussistono prove archeologiche in grado di confermare che milioni di Ebrei vissero in Egitto o nel deserto circostante.

Va, inoltre detto, che l'eventuale fuga in massa di milioni di schiavi avrebbe letteralmente messo in ginocchio l'economia Egizia che, invece, restò fiorente per tutto il II millennio a.C., quando l'Esodo si sarebbe verificato.
emilioraffaele
00domenica 27 novembre 2011 21:10
Belle le tue 10 precisazioni, che mi sento di condividere in pieno. Cio' che mi lascia perplesso e' il fatto che molte persone, anche addentrate nella storia dell'Egitto, credono in alcuni di questi miti.
-Kiya-
00domenica 27 novembre 2011 21:35
10) La "Maledizione del Faraone"




La "maledizione" che avrebbe colpito coloro che hanno aperto la tomba di Tutankhamon, fu una trovata pubblicitaria trionfale per i media dell'epoca, a discapito della suscettibilità pubblica.
La voce che una "maledizione" avrebbe ucciso Lord Carnarvon, sponsor della spedizione, e altri membri che vi presero parte si diffuse con una velocità impressionante.

Sebbene in epoche più recenti gli scenziati abbiano voluto giustificare i decessi, attribuendone la causa a funghi pericolosi o a gas accumulatisi nell'arco di millenni all'interno della tomba, in realtà i decessi a cui ci stiamo riferendo non necessitano di alcuna spiegazione particolare. Soltanto 8 dei 58 presenti alla scoperta della tomba morirono in un lasso di tempo pari a ben 12 anni, mentre Carter, che doveva essere l'obiettivo più ovvio per la cosiddetta "maledizione", visse per altri 16.

Le altre coincidenze sono semplicemente la dimostrazione di un caso di distorsione: qualsiasi evento sfortunato che colpì qualcuno tra coloro che presero parte alla spedizione venne attribuito alla "maledizione", alimentando il naturale impulso delle persone a credere con più facilità a una storia emozionante, piuttosto che alla realtà dei fatti.
-Kiya-
00domenica 27 novembre 2011 21:37
Sono o non sono "miti" da sfatare, a parer vostro?
Se sì, avete ulteriori "prove" da portare a ulteriore conferma?
Se no, perchè?
roberta.maat
00lunedì 28 novembre 2011 00:54
10 miti da sfatare, esiste più di un argomento per smentire queste convinzioni che peraltro condivide solo chi non si è mai avvicinato alla storia dell'antico Egitto.
Kiya ha motivato con precisione gli aspetti che demoliscono quelle teorie però su due dei "miti" vorrei aggiungere qualcosa.
La bellezza di Cleopatra, secondo me, resta una verità se riusciamo a cogliere nel pieno l'aspetto del fascino che emanava ed a non guardare con gli occhi di oggi le sue effigi romane. Raffigurata alla moda delle matrone e immobilizzata in una moneta non risponde ai canoni della bellezza attuale però nessuno può stabilire quanto quel naso aquilino e quel mento volitivo fossero un tentativo maldestro di dare personalità ad una immagine che nella realtà esprimeva sex-appeal, eccentricità ed esotismo comunque invisi a quella società.
L'altro mito che non mi sembra completamente vacuo è l'ossessione della morte. A questo proposito vorrei dire che il concetto di morte fu così ossessionante da farne un aspetto del concetto di vita. La replica della materialità della vita, quando questa non palpitava più, fu una ricerca spasmodica e minuziosa come a voler negare la ineluttabilità dell'evento morte, prescindendo dalla percezione di una esistenza aldilà.
PharaonEgypt
00lunedì 28 novembre 2011 03:47
Riguardo al punto 1, dissentisco dicendo che alla fine, la bellezza è puramente soggettiva. Per noi potrebbe essere brutta, per altri una bellezza divina.

Per tutti gli altri punti, non ho nulla da dire, spiegazioni perfettamente ottime.
Merytaton62
00lunedì 28 novembre 2011 11:37
Io ne aggiungerei un undicesimo: gli antichi egizi erano magri.
Sembrerebbe che non fosse affatto vero: il tasso di obesità si sarebbe aggirato attorno al 30%, una percentuale pressapoco pari a quella degli Stati Uniti, dove questo inconveniente è un flagello nazionale. [SM=x822730]
E' qualcosa difficile da accettare, perchè molte persone si avvicinano a questa civiltà affascinate dall'eleganza delle figure che appaiono sui bassorilievi, in cui uomini e donne sono straordinariamente sottili .
Merytaton62
00lunedì 28 novembre 2011 11:44
Per quanto riguarda l'ossessione per la morte, credo che questo evento si ponesse continuamente alla loro attenzione loro malgrado. Mi spiego meglio: nella nostra società la morte è generalmente collegata all'età avanzata o ad un evento traumatico (in ospedale un 70enne è considerato "giovane"!), quindi nella vita di tutti i giorni molti riescono a rimuoverla. Anticamente ciò non era possibile: la mortalità infantile era altissima, molte donne morivano di parto, non c'erano antibiotici per combattere le infezioni. Per non parlare delle guerre, pestilenze e quant'altro...logico che la gente ci pensasse.
-Kiya-
00lunedì 28 novembre 2011 13:42
Re:
roberta.maat, 28/11/2011 00.54:


Kiya ha motivato con precisione gli aspetti che demoliscono quelle teorie però su due dei "miti" vorrei aggiungere qualcosa.
La bellezza di Cleopatra, secondo me, resta una verità se riusciamo a cogliere nel pieno l'aspetto del fascino che emanava ed a non guardare con gli occhi di oggi le sue effigi romane. Raffigurata alla moda delle matrone e immobilizzata in una moneta non risponde ai canoni della bellezza attuale però nessuno può stabilire quanto quel naso aquilino e quel mento volitivo fossero un tentativo maldestro di dare personalità ad una immagine che nella realtà esprimeva sex-appeal, eccentricità ed esotismo comunque invisi a quella società.
L'altro mito che non mi sembra completamente vacuo è l'ossessione della morte. A questo proposito vorrei dire che il concetto di morte fu così ossessionante da farne un aspetto del concetto di vita. La replica della materialità della vita, quando questa non palpitava più, fu una ricerca spasmodica e minuziosa come a voler negare la ineluttabilità dell'evento morte, prescindendo dalla percezione di una esistenza aldilà.




Sono entrambe interessanti riflessioni, Roberta, che mi trovano pienamente daccordo.
Per quel che riguarda Cleopatra, sono una sua ammiratrice, se mi è concesso definirmi tale. Essenzialmente ne ammiro l'intelletto, la conoscenza, la sagacia e anche quella cocciutaggine, o per meglio dire "carattere", che le permise di soddisfare ogni sua volontà, compresa quella di non piegarsi al cospetto di Roma. C'è forse bellezza più pura di questa in un animo femminile?

Sulla questione della morte: sostanzialmente gli Egizi non fecero altro che alimentare per l'intero arco della loro storia una grande speranza. E questo, a mio avviso, ha un solo significato: la sconfitta del timore della morte, in nome dell'amore per la vita.
-Kiya-
00lunedì 28 novembre 2011 13:48
Re:
Merytaton62, 28/11/2011 11.37:

Io ne aggiungerei un undicesimo: gli antichi egizi erano magri.
Sembrerebbe che non fosse affatto vero: il tasso di obesità si sarebbe aggirato attorno al 30%, una percentuale pressapoco pari a quella degli Stati Uniti, dove questo inconveniente è un flagello nazionale. [SM=x822730]
E' qualcosa difficile da accettare, perchè molte persone si avvicinano a questa civiltà affascinate dall'eleganza delle figure che appaiono sui bassorilievi, in cui uomini e donne sono straordinariamente sottili .



Verissimo! I rilievi e le rappresentazioni comunicano eleganza, stile e perfezione, tranne naturalmente alcune eccezioni, come ad esempio alcune statue (gli scribi seduti, tanto per citarne alcune) o l'intera Epoca Amarniana.
Considerato che quando, invece, dovevano rappresentare esponenti di popoli stranieri questi canoni venivano meno (pensiamo ad esempio alle rappresentazioni della Regina di Punt, nel Tempio di Deir el-Bahari), risulta evidente quale fosse il compito degli artisti e degli scultori: esaltare la "razza" Egizia ed elevarla sopra ogni altra.
-Kiya-
00lunedì 28 novembre 2011 13:53
Re:
Merytaton62, 28/11/2011 11.44:

Per quanto riguarda l'ossessione per la morte, credo che questo evento si ponesse continuamente alla loro attenzione loro malgrado. Mi spiego meglio: nella nostra società la morte è generalmente collegata all'età avanzata o ad un evento traumatico (in ospedale un 70enne è considerato "giovane"!), quindi nella vita di tutti i giorni molti riescono a rimuoverla. Anticamente ciò non era possibile: la mortalità infantile era altissima, molte donne morivano di parto, non c'erano antibiotici per combattere le infezioni. Per non parlare delle guerre, pestilenze e quant'altro...logico che la gente ci pensasse.




A mio avviso, questa "ossessione" è assai spiccata anche nel nostro tempo. In un certo senso lo è ancora di più, mitigata apparentemente solo dal fatto che ci illudiamo di poterla se non sconfiggere, quanto meno rimandare grazie al progresso scientifico.
Ancor di più di quella della morte, oggi giorno abbiamo sviluppato l'ossessione per la vecchiaia... pensiamo a quanta gente (e non mi riferisco solo al mondo dello spettacolo) ricorre ad interventi chirurgici o estetici per nasconderne i segni. Un timore che invece gli Egizi non conoscevano, essenzialmente per le ragioni che hai già illustrato tu. A dirla tutta a quell'epoca vecchiaia era sininimo di saggezza e, proprio in quanto traguardo raggiungibile da pochi, fortemente auspicata.
Kareni
00martedì 29 novembre 2011 18:29
Certamente, condivido tutto :), do il mio piccolo contributo aggiungendo ulteriori elementi alle già esaustive precisazioni di Kiya. Spero li troviate interessanti. :)

1. Oltre alla numismatica, della non particolare bellezza fisica di Cleopatra VII ci dice qualcosa anche Plutarco nella "Vita di Antonio" e, non molto tempo fa, ho tradotto dal greco proprio quel passo. Riporto i punti più interessanti della mia traduzione:
Scrive Plutarco: " (...) Ed era infatti, come dicono, la bellezza (di Cleopatra) in sè per sè per nulla incomparabile, nè tale da sbalordire coloro che (la) vedevano".
Da cui si può dedurre che non fosse l'Elizabeth Taylor del famoso film :), ma certo era di grandissimo fascino, (e Cesare di donne se ne intendeva ahahah) tra le altre cose continua affermando: " (...) il suono della sua voce procurava piacere; e volgendo facilmente la lingua, come uno strumento dalle molte corde, secondo la lingua che voleva, proprio a pochi stranieri (lett. barbari) si rivolgeva per mezzo di un interprete, ai più lei stessa dava risposte, come agli Etiopi, ai Trogloditi, agli Ebrei, agli Arabi, ai Siri, ai Medi, ai Parti. Si dice che conoscesse le lingue anche di molti altri, mentre i re prima di lei non si degnavano di apprendere neppure la lingua egiziana, dimenticando alcuni anche il dialetto macedone."

5. Alcuni casi di "maledizioni" vi sono, ad esempio: Dd=f, msh jr=f m mw, hf3 jr=f hr t3, jrt(y).f(y) xt jr nw, n sp jr(=j) xt jr=f, jn nTr wD'=f " Egli dice: Sia il coccodrillo contro di lui nell'acqua, sia il serpente contro di lui nella terra, che farà delle cose (malvagie) contro essa (la tomba, il corpo del defunto etc.), (quando) io non ho fatto niente contro di lui, è il dio che giudicherà" - dall'iscrizione della mastaba del defunto Meni.
Giustamente però un conto è la presenza isolata di "maledizioni" (che poi sono più "avvertimenti") in determinati contesti, un'altro è credere che questa sia la norma.

9. Sul tema dell'Esodo, oltre all'assurdità nell'immaginare un intero popolo come quello ebraico schiavo nella tollerante società egiziana, già basterebbero, per sfatarlo, i grandi anacronismi storici del racconto in questione, ambientato a piacimento attorno all'età ramesside-II millennio a.C., periodo in cui non esisteva alcun popolo e entità ebraica, mentre tutta una serie di riferimenti riportano al VII secolo a.C. circa.

Anche semplici dettagli come: la presenza nel testo di rotte mercantili a dorso di dromedario, quando prima dell' VIII-VII secolo a.C. questo animale era confinato nell'altipiano iranico, e solo da quel momento in poi diventerà la base dei fiorenti commerci, dei quali si arricchirà, ad esempio, il cosidetto "Regno di Saba", nello Yemen.

Saluti!
roberta.maat
00sabato 3 dicembre 2011 08:21
Re:
Kareni, 29/11/2011 18:29:

...........

Anche semplici dettagli come: la presenza nel testo di rotte mercantili a dorso di dromedario, quando prima dell' VIII-VII secolo a.C. questo animale era confinato nell'altipiano iranico, e solo da quel momento in poi diventerà la base dei fiorenti commerci, dei quali si arricchirà, ad esempio, il cosidetto "Regno di Saba", nello Yemen.

Saluti!


A proposito di questo animale mi piace ricordare la discussione [SM=g999100]


roberta.maat
00sabato 3 dicembre 2011 08:25
Scusate, non mi è più possibile entrare nella modifica ! La parola "discussione" non è corretta e non apre il link che volevo segnalare. Comunque avrei voluto riferirmi alla discussione relativa al cammello, spero si possa correggere.
-Kiya-
00sabato 3 dicembre 2011 13:37
Corretto, Roberta. Ora il link rimanda alla discussione selezionata.
sargon.
00sabato 3 dicembre 2011 16:36
I cammelli
Dai miei appunti, i cammelli non appaiono in alcun documento della XVIII dinastia. Dai testi di Ras Shamra, Ugarit era il principale snodo dei traffici tra L' Egitto e i regni Ittita, Mitannico e Babilonese e ciò solo con carovane di asini. Un testo registra che tal Mashanda dovette pagare al re di Ugarit 400 scicli per una carovana di 400 asini per il re di Hatti e pretese, sempre da Hatti, 50 mine d' oro per una quantità di merci da trasportare con 10 carovane (di asini). Secondo tali testi, Ugarit fissava anche i prezzi di mercato di tali animali entro i 10 e 25 scicli.
-Kiya-
00sabato 3 dicembre 2011 16:43
Nella discussione segnalata da Roberta compare la foto di un reperto Amarniano che mostra un animale in faience. Si riconosce con facilità la riproduzione di un cammello.
sargon.
00domenica 4 dicembre 2011 00:14
I cammelli
Quella testina in fajence mi sembra più la testa di un vitello che di cammello. Specie per la macchia del muso. In questo caso sarebbe associato al culto di Hator, potrebbe. Poi conoscendo le doti del cammello che, in rapporto a tutti gli altri animali usati per trasporto in quell' epoca, era nettamente superiore per carico e passo di marcia, figuriamoci se gli egiziani non ne avrebbero adottato l' uso. Non è escluso che nel paleolitico dall' Asia sia emigrato in Africa e poi estinto.
Anche in Europa nella grotta di Chauvet 25.000 anni or sono, sono rappresentati cavalli, rinoceronti e leoni poi estinti.
Mythos2011
00domenica 4 dicembre 2011 19:17
Io a una manciata di questi "miti" ci ho creduto.. Tuttavia non è mai troppo tardi per ravvedersi. Per quanto concerne l'Esodo non credo che vi sia stata un'emigrazione di milioni di persone.. La questione è complessa.. L'Egitto per il popolo d'Israel è stato sempre un faro verso cui guardare a volte con ammirazione, gratitudine, a volte, il più delle volte, con risentimento.. Personalmente ritengo che siano indubbi i rapporti fra queste due civiltà.. Con tutte le obiezioni del caso. Ma quello su cui vorrei soffermarmi maggiormente è la storia del contatto alieno.. Molti sostengono che gli Egizi, oltre a contatti con civiltà extraterrestre, conoscessero tecnologie avanzatissime quali l'elettricità (simboleggiata dal tubo dietro i copricapo dei faraoni, o da vari simboli come la rana e il babbuino), appellandosi a delle strane raffigurazioni nel tempio di Dendera; ma non solo.. Alcuni geroglifici trovati nel tempio di Abydos, che cercherò di postare qui per una vostra consulenza, pare proprio che raffigurino un elicottero, un carro armato e un sommergibile!! E' incredibile ma a prima vista è così!!
Mythos2011
00domenica 4 dicembre 2011 19:43
-Kiya-
00domenica 4 dicembre 2011 19:44
Le cosiddette "Lampade di Dendera", non sono altro che iscrizioni geroglifiche con un preciso significato. A riguardo, rimando a un approfondimento qui:

Le lampade di Dendera

A proposito delle iscrizioni di Abido, invece, segnalo la seguente discussione:

Elicottero, aereo e carro armato ad Abydos
Mythos2011
00domenica 4 dicembre 2011 19:50
Grazie.. Avevo già letto la discussione su Abydos. Mi accingo a fare lo stesso per Dendera.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:47.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com