Democratizzazione dell'aldilà

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
pizia.
00lunedì 20 ottobre 2008 17:12
Con questa espressione viene indicato un processo di estensione della liturgia funeraria dal faraone, dapprima esclusivo beneficiario, ai suoi parenti con legame di sangue, alla classe sacerdotale, ai nobili della corte, ai nomarchi, alla ricca borghesia, al popolo minuto.
Tale processo si inquadra generalmente dalla fine del Regno Antico, o meglio nel Primo Periodo Intermedio, perfezionandosi nel Medio Regno e nel Nuovo.

Avrete sicuramente sottomano la voce "democrazia" come compare su qualche dizionario o enciclopedia.
Secondo me ci sono aspetti che vanno chiariti, nell'evoluzione del pensiero relativo all'ingresso nell'aldilà e parlare di democratizzazione non mi sembra del tutto esatto, ad esser buoni è eccessivamente semplificatorio.

Diciamo pure che la penso proprio al contrario.
Si può sostenere che la vita oltre la morte fosse una prerogativa del re?
Forse in qualche momento della storia egizia si è arrivati molto vicini a credere ciò e a sostenerlo, certamente il re poteva contare su un trattamento diverso una volta arrivato di là, ma non direi che l'altra vita fosse una sua esclusiva, nemmeno nei tempi più antichi.

Proprio nel predinastico infatti, quando si fondano le basi delle credenze e dei riti riguardanti la morte, che verranno ampliati, sviluppati e complicati fino alla massima potenza nell'epoca storica, possiamo vedere migliaia di tombe di persone comuni, alle quali era stato dato un corredo: vasi, oggetti personali e del mestiere, qualche abito, qualche gioiello.

Esistono necropoli indifferenziate, in cui trovavano sepoltura tutti i morti di una comunità, fatto dal quale si potrebbe dedurre che solo alcuni membri della comunità avessero diritto di riposarvi, ma ciò non può comunque escludere che tutti potessero accedervi.
E poi esistono necropoli dell'élite, in contrapposizione a quelle popolari a riprova dell'estensione a tutti gli inumati della possibilità di accedere ad una vita ulteriore una volta morti.
Infatti in tutte le tombe, dalla più ricca alla più scarna non mancano mai vasi contenenti cibo e bevande e qualche oggetto personale di sasso o di ceramica, di metallo o di tessuto.

E a cosa servono tutte queste cose messe all'interno di una fossa sepolcrale se non a nutrire quella persona, almeno quanto si poteva garantire in vita?
E' anche possibile che nelle sepolture fosse messo anche qualcosa in più di ciò che il defunto era abituato ad avere in vita, come lo stesso principio di "sacrificio" dovrebbe farci intendere.

Considerato che le necropoli indifferenziate sono le più antiche e solo con il passare del tempo cominciano a comparire quelle dell'élite ed infine quelle reali, mi sembra che il processo sia stato inverso: da uno stato di democratizzazione alla progressiva esclusività del sovrano, esclusività da non intendersi come mero accesso all'aldilà, ma come ruolo.
Men-Maat-Ra
00lunedì 20 ottobre 2008 19:16
Sono d'accordo con quanto scritto da Pizia.
Vorrei anche aggiungere dal canto mio che io abolirei proprio la parola democratizzazione dell'aldilà, in quanto non è assolutamente provabile che nell'Antico Regno soltanto il sovrano avesse diretto a dei riti funebri e a un aldilà.
Infatti, sicuramente anche i comuni mortali aspiravano a riti funebri e a una vita ultraterrena. Si pensi alle mastabe degli alti dignitari di corte, nelle quali sono rappresentati con dovizia di particolari i riti funerari. La costruzione stessa di simili tombe e il culto post-mortem manifestato sotto forma di preghiere e di offerte alimentari, non si può che giustificare se non nell'ottica di un beneficio post-mortem per il defunto.
Purtroppo non esistono testi religiosi in ambito privato risalenti all'Antico Regno.
Ciò che potrebbe far parlare di democratizzazione è eventualmente quel fenomeno per il quale alcune formule dei testi delle piramidi (di appannaggio reale) trovano nel I Periodo Intermedio applicazione anche in ambito privato.
In questo caso si può parlare del trasferimento di parte di un corpus letterario pensato per il sovrano a un comune mortale.
Tuttavia, mi chiedo: non sarebbe possibile che anche nell'Antico Regno alcune formule che noi conosciamo nei Testi delle Piramidi e che più tardi saranno adottate dai privati, fossero già in forma verbale utilizzate durante i riti per i comuni mortali?
pizia.
00sabato 1 novembre 2008 11:57
E' quello che da un po' ho cominciato a pensare, mi fa piacere che non sono l'unica!
Anche se non posso certo paragonare le mie conoscenze a quelle di MenMaatRa, anche io ho avuto la sensazione, se non la rivelazione, che quel corpus di formule che passano sotto il nome di Testi delle Piramidi, scritte sì nelle piramidi della V e VI dinastia e poi evolute, arricchite fino a formare altri Testi liturgici diffusi, dovessero avere dei precedenti nella tradizione orale.

Quindi anche il fatto che i re ad un certo punto potesse usufruire dei testi scritti sulle pareti della tomba, non esclude che questi testi fossero precedentemente solo mandati a memeoria e recitati in occasione di molti più "funerali" di quanto comunemente si dice, prima della controversa "democratizzazione".

Anche in questo caso mi domando se non fosse vero il contrario.

Cioé in un primo tempo le dichiarazioni si diffusero come versetti recitati nella liturgia funeraria di tutti i morti, con varianti anche notevoli dovute al convergere di tradizioni diverse e alle modifiche dovute al tipo di fonte orale a cui erano affidate; poi con l'unificazione dello stato, il sincretismo studiato a tavolino dai sacrdoti dei collegi più importanti, la burocratizzazione di tutti gli aspetti della vita e della morte, l'uso più maturo del linguaggio scritto, ecc., si introdusse l'uso di metterle per iscritto, sui muri, sui papiri, sul legno dei sarcofagi, a cominciare dal re in quanto destinatario delle innovazioni studiate (grazie ad una sempre più spinta specializzazione del lavoro) dagli artisti di corte, per poi diffondersi presso tutte le persone che queste cose potevano permettersele.

Insomma l'uomo comune inventa, usa e dona al re il meglio; tutti possono imitare.
-Kiya-
00sabato 1 novembre 2008 18:42
Forse all'origine di tutto questo possiamo proprio citare quel desiderio di immortalità che da sempre accompagna l'uomo. Scaturita dal "problema" della morte, l'idea dell'immortalità sfociò dal constatare il ripetersi ciclico di vita e morte nella natura.
Questo mi porta a un'ulteriore riflessione, che, sebbene possa risultare una divagazione, in questo contesto, condivido ugualmente con voi: l'idea di superiorità che l'uomo sviluppò di sè, avendo la meglio su piante e animali, con l'agricoltura e la caccia o l'allevamento, gli permise di porsi al di sopra degli altri esseri viventi che lo circondavano e forse in questo possiamo trovare una spiegazione alla "trasformazione" del culto totemico che, se prima verteva all'adorazione di immagini animali, in seguito venne rimpiazzato dall'antropomorfismo. Ovvero fu attribuito alle divinità un aspetto umano, al più un misto tra i due, risultato in cui si riflette comunque, probabilmente, il rispetto dovuto alla tradizione più antica.
Tornando all'argomento qui trattato, se fin da epoca primitiva (e quindi quando ancora non era possibile parlare di società gerarchizzata) si è a conoscenza di rituali specifici che caratterizzavano la sepoltura dei defunti, direi che si possa arbitrariamente affermare che questo tipo di atteggiamento non fu abbandonato, cammin facendo.
Non mi sento, però, di escludere che, con l'evolversi delle strutture sociali, sia maturata l'intenzione di ampliare i privilegi di casta, riservando dapprima ai soli sovrani e successivamente anche ai nobili il privilegio di avere una tomba adorna di quelle formule propiziatorie che per altri, fino a prima del Primo periodo Intermedio, restarono di ausilio puramente orale.
Pertanto, avallo l'ipotesi che tutti potessero contare su determinati riti e che a tutti fosse garantita la continuità di un'esistenza dopo la morte fisica.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:35.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com