Durante il Secondo Periodo Intermedio (XIII - XVII Dinastia), seguito al Medio Regno, oltre all'ennesima frammentazione delle Due Terre in Egitto si assistette a massicce ondate migratorie miste. Questo continuo affluire di famiglie di Asiatici, che gli Egizi chiamavano
Aamw, accompagnate dai rispettivi capi tribù, in breve si trasformò in una vera e propria invasione, quella che nei testi Egizi è indicata come dominazione degli
Heka Khaswt, i "sovrani dei paesi stranieri", generalmente noti con il nome greco di
Hyksos.
Gli
Hyksos, costituiti da una composizione etnica di maggioranza semitica, si stanziarono nel Basso Egitto, scegliendo come capitale Avaris (l'odierna Tell el-Daba), nel Delta Orientale, e vi dominarono per circa 200 anni costituendo così la XV e la XVI Dinastia. Sotto il loro dominio la città divenne uno dei centri più importanti del Paese.
Posizione geografica di Avaris, in alto a destra
Avvantaggiati dalla debolezza del potere centrale che caratterizzò la XIII dinastia, gli
Hyksos si spinsero fino in Medio Egitto, riuscendo ad estendere il loro controllo anche sulle due principali vie carovaniere, tramite le quali strinsero alleanza con la Nubia.
La presenza degli invasori non fu genericamente ben accolta dalla popolazione indigena, nonostante avessero introdotto innovazioni di grande valore, come il cavallo da tiro e il carro da guerra, la scimitarra e l'arco composito, la lavorazione del bronzo. Gli
Hyksos, dal canto loro, furono tutt'altro che insensibili alla cultura del Paese che li ospitava, dal quale adottarono le divinità, il metodo di governo, la scrittura e sovente persino i nomi propri. Avaris era infatti sotto l'egida di Seth, non tanto in qualità di fratello di Osiride, quanto piuttosto quale corrispettivo Egizio del semitico Baal, come testimonierebbe a posteriori una stele di Ramesse II, nota come la "
Stele dei 400 anni", in cui il dio è rappresentato verosimilmente come la divinità siriana delle tempeste, con testa umana.
Un frammento di riproduzione della "Stele dei 400 anni"
Seth è rappresentato in forma totalmente umana
L'inizio del Secondo Periodo Intermedio fu segnato dall'abbandono della Capitale Lisht, situata poco a Sud di Menfi, a favore di Tebe. Contemporaneamente alla dominazione a Nord dei Re Pastori, ai quali il popolo tutto era obbligato a versare tributi, nel Sud di
Kemet si imponevano i cosiddetti Principi Tebani della XVII Dinastia, che controllavano i territori compresi tra Elefantina e Abido.
Forti delle loro tradizioni e del patrimonio culturale ereditato dal Medio Regno, pur senza risorse economiche sufficienti a sostenerli, i Principi Tebani riuscirono a muovere una guerra a più riprese, volta a liberare le Due Terre dagli invasori stranieri. Le gesta di coloro che mossero contro gli
Hyksos ci sono state tramandate da alcune iscrizioni, come quelle rinvenute sulla "
Stele di Karnak" (Luqsor Museum), sulla "
Tavoletta Carnarvon" (Cairo Museum), ma soprattutto grazie all' "
Autobiografia di Ahmosi, figlio di Ibana", scolpita sulle pareti della sua tomba, a El-Kab.
La Stele di Karnak
L'Autobiografia di Ahmosi, figlio di Ibana sulla parete della sua tomba
Il primo tra i Principi Tebani che si distinse in una campagna militare contro gli oppressori fu
Seqenenra Ta'o II che mosse contro
Apopi.
Un papiro risalente al Regno di
Merenptah, che riporta gli eventi, si riferisce a
Seqenenra Ta'o definendolo il "
Principe della Città del Sud", mentre
Apopi è espressamente indicato quale Sovrano (
nesw).
Le analisi condotte al momento del ritrovamento della mummia di
Seqenenra Ta'o II rivelarono che morì giovane e di morte violenta. Sul suo capo e sul suo viso vi erano evidenti tracce di profonde ferite, inferte con un'ascia. Si ritiene pertanto che dovette perdere la vita, mentre si trovava in battaglia.
La mummia di Seqenera Ta'o II - Particolare del volto
Il successore di
Seqenenra Ta'o II fu
Kamose, il figlio primogenito o il fratello minore, purtroppo non ci sono elementi certi che consentano di stabilirne la parentela.
Kamose commissionò la Tavoletta e la Stele citate qui sopra, per celebrare le sue vittorie. Dalla
Tavoletta Carnarvon apprendiamo le seguenti parole, pronunciate dal Re:
"...un capo sta ad Avari, un altro a Kush, e io siedo (sul trono) associato a un Siriano e a un Nubiano, mentre ciascuno possiede la sua fetta d'Egitto..."
e, ancora:
"...Il mio desiderio è liberare l’Egitto che gli Asiatici hanno distrutto...."
Fin dal suo primo anno di regno, effettivamente,
Kamose si impegnò a liberare il Paese, spingendosi dapprima alla volta del Nord, dove si scontrò con
Neferusy, quindi con
Teti, figlio di
Pepi, un governatore Egizio che, a Ermopoli, aveva abbracciato la causa degli
Hyksos.
Durante il suo secondo anno di regno, il Re rivolse la sua attenzione al Sud e mosse contro il
Kush, il cui principe aveva stretto alleanza con l'
Hyksos Apopi (lo stesso che si scontrò col suo predecessore).
I testi continuano riferendo che nel III anno di regno,
Kamose si spinse nuovamente verso il Delta, riuscendo ad assediare Avaris, ma senza conquistarla. Tuttavia, l'occupazione del Delta porta alcuni a ritenere che fu questo il Sovrano a riunificare l'Alto e il Basso Egitto, restituendo l'intero Paese al suo popolo.
Kamose - I cartigli con nomen e prenom e un dettaglio del sarcofago
L'"
Autobiografia di Ahmose, figlio di Ibana" ci consente di conoscere quanto avvenne in seguito alla morte di
Kamose, che governò probabilmente per soli tre anni, e del suo antagonista
Apopi. Il suo successore fu il fratello minore o nipote,
Nebpetyra Ahmose, più noto come
Ahmosi I, colui che fu destinato ad entrare nella storia come il fondatore della XVIII Dinastia, con la quale ebbe inizio il Nuovo Regno. E', questa, l'epoca più celebre e gloriosa di tutta la storia Egizia, quella dell'età Imperiale caratterizzata dalla politica di conquista che consentì all'Egitto di abbracciare i territori compresi tra la Mesopotamia e la Nubia, che fece la fortuna di Tebe e, conseguentemente, del Clero di Amon.
Il giovane Re Ahmosi I - Frammento di statua conservato al Brooklin Museum
Ahmosi I nacque da
Seqenenra Ta'o II e dalla Regina
Ahhotep. Data l'ancora giovane età del piccolo erede, che si stima avesse un'età compresa tra i 5 e i 10 anni quando dovette subentrare a suo padre, la madre assunse il ruolo di Coreggente e ci risulta che ebbe una parte di rilievo nella campagna contro gli
Hyksos, come testimoniano le "mosche al valore" rinvenute all'interno della sua cassa, nella sontuosa tomba scoperta a Dra Abu 'l Naga, e gli epiteti che accompagnavano il suo nome:
"Colei che ebbe cura dell'Egitto; Colei che ha curato i suoi soldati... Colei che ha riaccolto i fuggitivi e i disertori; Colei che ha pacificato l'Alto Egitto ed espulso i ribelli"
Le "mosche al valore" e i gioielli trovati nella tomba della Regina Ahhotep
Ahmosi I fu, dunque, un sovrano che rivestì senza dubbio una grande importanza, ma la scarsità di monumenti pervenuti fino a noi che lo riguardano non ci avrebbe consentito di ricostruire i momenti salienti del suo governo. Come abbiamo già anticipato, fortunatamente ci è stato possibile accedere alle registrazioni di
Ahmose, figlio di Ibana, ed anche a quelle di un altro ufficiale, chiamato Ahmose Pennekhebet, e prendere atto degli eventi che lo videro protagonista.
Ahmosi I regnò per 25 anni, riorganizzando il Paese, riunendo le truppe, domando i ribelli, ma soprattutto portando a termine in modo definitivo, forse tra il suo 11° e il 16° anno di Regno, l'opera di liberazione dell'Egitto, iniziata da suo padre e perpetuata dal suo predecessore. Nel racconto di
Ahmose, figlio di Ibana vengono descritti una serie di scontri che hanno come teatro Avaris, pertanto non siamo in grado di stabilire quanto a lungo durò la campagna d'assedio, prima della vittoria e della definitiva liberazione del territorio dagli
Hyksos, letteralmente scortati fino in Palestina, con la conseguente presa di Sharuen, da parte Egizia.
La cartina mostra la via seguita da Ahmose I per "scortare" gli Hyksos fuori dal territorio Egiziano,
le varie fasi del conflitto e la situazione dell'epoca
Sul frammento si può ammirare il cartiglio con il Prenomen (Nebpetyra) di Ahmosi I e il titolo di "Signore delle Due Terre"
Riunificato il Paese, il Re si dedicò alla politica interna: riorganizzò l'intera burocrazia e fece un'ingente donazione al tesoro del Dio Amon. Al suo fianco, in qualità di Grande Sposa Reale, vi fu
Ahmose Nefertari, che era anche sua sorella e che gli diede due figli di cui solo il più giovane,
Amenhotep, sopravvisse.
Ahmosi I morì a circa 35 anni, per cause che non ci sono note. La sua mummia è stata ritrovata in buone condizioni nella
cachette di Deir el-Bahari, ancora deposta dentro l'originale sarcofago, e non presenta segni associabili a morte violenta. Il luogo in cui fu seppellito non è ancora stato rinvenuto. Gli archeologi lo cercano nella zona di Dra Abu 'l Naga, dove furono inumati i suoi predecessori della XVII dinastia.
Sul trono delle Due Terre, nuovamente unificate, salì
Djeserkara Amenhotep, che noi oggi conosciamo come
Amenhotep I.
Il nuovo Sovrano si dedicò a un'intensa attività edilizia in tutto il Regno, specie in quelle città che avevano servito Tebe nella lotta contro gli
Hyksos.
A questo Re si deve presumibilmente la costruzione del villaggio di Deir el-Medina, dove trovarono alloggio gli artisti incaricati di realizzare le tombe Reali della nascente Valle dei Re, designata a dimora eterna dei Sovrani della XVIII Dinastia. Un'iniziativa che valse al Re e a sua madre,
Ahmose Nefertari, onori divini in qualità di protettori della Necropoli Tebana.
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TESTI CONSULTATI:
- "The Oxford History of Ancient Egypt", curato da Ian Shaw - Oxford University Press, 2003
- "Dizionario enciclopedico dell'Antico Egitto e delle civiltà Nubiane", Maurizio Damiano-Appia - Mondadori, 1996
- "Deir el-Medina, Amenhotep I e gli artisti del Faraone", Mario Tosi - Ananke, 2003
- "Definirsi e definire: percezione, rappresentazione e ricostruzione dell’identità - Atti del 3º Incontro «Orientalisti» (Roma, 23-25 febbraio 2004) - Roma Associazione Orientalisti, 2005