Che razza di lavoro...

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pizia.
00lunedì 1 marzo 2010 00:51
Guardate un po' che roba, ma che razza di lavoro è?
A me sembra un pezzo di pietra di scarto usato, più che altro, come base per compiere qualche altro lavoro.
I fori sembrano fatti con una punta da trapano di diametro 7-8 cm., gli appassionati di misteri misteriosi riuscirebbero certo a colmare le lacune della mia fantasia poco fertile.
Non riesco proprio a capire...

Hatshepsut76
00lunedì 1 marzo 2010 00:56
Decisamente curioso! Anche io non ho idea di cosa potrebbe essere...
-Kiya-
00lunedì 1 marzo 2010 00:58
sapresti fornire qualche indicazione a riguardo della provenienza e dell'epoca di appartenenza?

sembrerebbe una base utilizzata sotto una specie di tornio....
wpwawt
00lunedì 1 marzo 2010 01:02
stampi per contenitori ceramici?
-Kiya-
00lunedì 1 marzo 2010 01:06
potrebbe, wpwawt, ma come giustificare i fori lasciati incmpiuti (apparentemente), poi coperti da altri successivi? Errori a cui si è rimediato?
wpwawt
00lunedì 1 marzo 2010 01:14
forse.. [SM=x822741]
anche perché sono poco profondi quelli incompiuti..in ogni caso è veramente strano!
pizia.
00lunedì 1 marzo 2010 01:19
Sasso vagante nel cortile grande (sud) della piramide a gradoni, Saqqara.
Ce ne sono altri simili.
Non so dire se sia coeva al complesso o posteriore, sembrerebbe di calcare.
RAMSY
00lunedì 1 marzo 2010 09:14
Io sono sempre rimasto affascinato dai misteri, soprattutto dell'antico Egitto ma in questo caso mi sento di poter dire che quel manufatto è da assegnare al regno di....Mubarak! [SM=x822715]
Non credo che se fossero di origine antica possano stare tranquillamente in mezzo alla sabbia senza che nessuno li prelevi e li studi.
[SM=g999100] Ciops! [SM=g999100]
emilioraffaele
00lunedì 1 marzo 2010 16:51
A mio parere, è un lavoro non ultimato per riprodurre una vasca in pietra da parete. Evidenti sono i buchi prodotti con uno strumento a "bicchiere". I buchi sono ripetuti per consentirne il ricongiungimento e la successiva rifinitura (anche io lo faccio, quando mi serve). Ce ne sono altri? Allora i tentativi sono stati diversi. E' molto probabile pertanto l'ipotesi di Ramsy. Quando andai in visita al tempio di Hatshepsut, vidi degli operai che scalpellavano delle pietre di una considerevole grandezza, da utilizzare per il restauro di qualche parte del monumento.
roberta.maat
00lunedì 1 marzo 2010 21:46
Non conoscendo altro se non l'immagine io penso possa trattarsi di pietre abbandonate in corso di una lavorazione in cui si voleva rendere cavo un masso per farne una vasca.
colombina68
00martedì 2 marzo 2010 10:59
Concordo con Ramsy [SM=g1619690]
Come mai un reperto antico e prezioso si trova buttato lì, dimenticato da tutti??? [SM=x822741]
pizia.
00martedì 2 marzo 2010 17:12
Potrebbe essere un sasso utilizzato dagli egiziani moderni per farne qualche lavorazione, i segni dell'incisione negli spazi a bicchiere sono abbastanza riconoscibili, quindi ciò deporrebbe a favore di artigianato contemporaneo.
Però un sasso sepolto da millenni nella sabbia potrebbe presentare segni ugulamente freschi, senza abbrasione eolica, come molte statue, ad esempio.

Ciò che più lascia ad intendere una lavorazione antica è il tipo di strumento utilizzato: i trapani moderni, anche se fossero di un certo calibro, 7-8 cm., come indicato sopra, potrebbero utilizzare una punta a tazza oppure una punta piena.
Ma una punta a tazza potrebbe lasciare traccia di incisione rotante lungo la parete, non potrebbe lasciarne di analoghe sul fondo, ma quest'ultimo avrebbe superfici irregolari dovute al distacco del mozzicone centrale a colpi di scalpello.
Una punta piena di tipo moderno, per quanto improbabile del diametro di 7-8 cm., dovrebbe invece lasciare incisioni da rotazione sul fondo, però, avendo sezione triangolare, dovrebbe dare al fondo una superficie conica concava.

Guardando bene l'immagine invece, se anche voi riuscite a vedere ciò che ho visto io, si può notare una superficie convessa, quasi conica, ma per essere precisi sembra il solido di rotazione di una iperbole.
Questo tipo di incisione è tipica delle macine a mano di un certo modello, che adesso non so come si chiama, ma generalmente lo strumento ha un diametro di mezzo metro!

L'obiezione sollevata da Ramsy è più che ragionevole, purtroppo però, in Egitto non esistono adeguate strutture in grado di mettere al riparo ogni sasso con segni di lavorazione, per cui in tutti i siti archeologici, dall'importante Karnak alla sconosciuta Armant, questi vengono "accomodati" "temporaneamente" in un angolo del sito archeologico, nella migliore delle ipotesi ponendoli su assi di legno.
Non è il caso di Saqqara, qui le pietre vaganti sono state riunite nel cortile più grande, posate direttamente sulla sabbia.

Questa situazione non è certo rosea, però nasce da motivazioni contingenti non altrimenti risolvibili.
Certi frammenti potrebbero trovare collocazione nelle ricostruzioni effettuate durante i lavori sul posto, e infatti sappiamo come Saqqara sia al momento interessata da cantieri di notevole portata, inoltre i siti si stanno arricchendo di spazi espositivi più adeguati, ma chiaramente, si provvederà a sistemare prima i reperti più fragili, quelli con segni di scrittura, quelli coevi alla costruzione del sito, quelli con decorazione, ecc.
Ultima giustificazione: dal fertile deserto d'Egitto escono fuori giornalmente centinaia di reperti, come i funghi. [SM=g1361799]

Per farmi capire meglio cercherò di fare un disegno.
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