Bologna: spostare la Collezione Egizia? Un errore.

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-Kiya-
00domenica 4 luglio 2010 23:54

Tra i tagli imposti dalla manovra finanziaria e i minori dividendi ricevuti dalle Fondazioni bancarie, i musei rischiano l´asfissia e per sopravvivere, alla mancanza di soldi si cerca di sopperire con un maggior contributo di idee. Una è quella di ipotizzare che le esposizioni e i luoghi in cui sono collocate possano tornare a fornire un po´ di reddito, sia con la reintroduzione di un biglietto di entrata (garantendo però le fasce sociali come i bambini o gli anziani oltre a una mezza giornata gratis), sia con l´«affitto» dei locali degli stessi musei per i matrimoni.

«A Verona e a Venezia tutto questo già esiste, se le coppie desiderano essere immortalate sullo sfondo del balcone di Romeo e Giulietta o in un palazzo comunale sul Canal Grande», spiega Mauro Felicori, direttore dell´Istituzione Musei Civici nonché del Settore Cultura di Palazzo d´Accursio. Assieme a Eugenio Riccomini, che ne è presidente, sta preparando un generale riassetto dei musei. Riccomini ha lanciato l´idea di mini corsi in cui chiunque può imparare a disegnare con la collaborazione dei ragazzi dell´Accademia e, analogamente, a braccetto col Conservatorio, l´idea di visite con musica. Giustificheranno anche il prezzo del biglietto.

A parte queste innovazioni, il nuovo puzzle espositivo bolognese farà leva sul Museo Archeologico e sui nuovi spazi aperti a Palazzo d´Accursio dopo il trasferimento degli uffici in piazza Liber Paradisus. Nel primo sono contenute la più importante collezione etrusca del Nord Italia e la seconda raccolta egizia dopo quella di Torino. Oltre a ciò, è presente anche una notevole dotazione di cimeli romani. L´occasione per valorizzare il tutto potrebbe arrivare l´anno prossimo in occasione dei 2200 anni dalla fondazione della Bononia romana nel 189 avanti Cristo. «Ma ci stiamo anche chiedendo - continua Mauro Felicori - se lo spostamento della collezione egizia negli spazi rimasti vuoti di Palazzo d´Accursio non sia un´operazione vantaggiosa. Consentirebbe di ampliare e aggiornare il Museo Archeologico alla luce dei nuovi scavi, fornirebbe alla collezione egizia una propria riconoscibilità e da ultimo, darebbe risposta riguardo l´utilizzo di Palazzo d´Accursio rimasto semivuoto».

Il Museo Egizio, molto più «vendibile» sul piano dell´immagine e della comunicazione, potrebbe essere così il capofila del sistema espositivo bolognese. In questa visione globale c´è posto anche per un museo «che copra il periodo dell´Ottocento e della contemporaneità, da Napoleone a Morandi, e anche questo potrebbe trovare posto a Palazzo d´Accursio». Mentre un altro progetto, parallelo, ipotizza di documentare la nascita della Bologna moderna incrociando grandi infrastrutture come la ferrovia o l´officina del gas con la storia economico-sociale. «In generale - continua Felicori - occorre un cambio di mentalità; i musei, d´ora in poi, dovranno essere gestiti con un pizzico di managerialità in più. Fermo restando che il risultato non si valuterà in termini di incassi, ma di visitatori e di apprendimento».





La risposta:




«NON ci sono i presupposti tecnici e culturali per spostare la Collezione egizia dall' attuale collocazione in seno al museo archeologico e le ipotesi in tal senso mi sembrano osservazioni estive», commenta Cristiana Morigi Govi per quarant'anni anima dei musei cittadini. Non le è piaciuta l' idea del suo successore Mauro Felicori di trasferire i reperti della civiltà del Nilo nel palazzo comunale svuotato dopo il trasloco degli uffici in piazza Liber Paradisus, né il disegno generale di riassetto delle esposizioni storiche. «Non riesco nemmeno a commentare la motivazione che la Collezione egizia sarebbe più attrattiva e "vendibile" se collocata in una sede autonoma: mi sembra un marketing molto rozzo», continua. «Tutti sanno che è all' Archeologico come testimoniano i centomila visitatori dell' anno scorso, molti dei quali entravano proprio chiedendo di questa collezione». Morigi Govi ricorda anche che per Palazzo d' Accursio è stato stilato un progetto, la cui gestazione è durata un paio d' anni, che prevede nei locali svuotati degli uffici, il trasferimento del Museo del Risorgimento, la sistemazione delle collezioni d' arte da Napoleone a Morandi, la raccolta di medaglie (nella Sala degli Anziani) e altre piccole sezioni a tema. Il progetto fu varato dalla giunta di Sergio Cofferati e redatto in collaborazione con la direttrice dei Lavori pubblici Raffaela Bruni. «La Collezione egizia ha una sistemazione perfetta che risale al ' 94 e testimonia dei rapporti tra Bologna e le culture classiche», prosegue Morigi Govi. «Lì sta benissimoe spostarla avrebbe dei costi altissimi. Oltretutto, il seminterrato dove si trova sarebbe inadatto a ospitare il nuovo materiale, in gran parte romano, attualmente in possesso della Soprintendenza. L' altezza dei locali non è sufficiente a contenere certi reperti. Non solo. Occorre prima un accordo con la stessa Soprintendenza che attualmente manca del tutto. In definitiva, stiamo parlando di niente. Ripeto: mi sembrano osservazioni estive. Io ho lavorato al Museo Archeologico per quaranta annie ogni volta che decidevo una cosa avevo l' abitudine di studiare perché non si possono inventare, né improvvisare le cose» conclude con una punta di sarcasmo Morigi Govi.



[fonte: www.larepubblica.it ]
Merytaton62
00lunedì 5 luglio 2010 17:34
Se non ho capito male, vorrebbero fare un museo egizio a sè stante...Per dare un giudizio bisognerebbe sapere in quali condizioni versano le sale dove i reperti sono attualmente ospitati: se la nuova collocazione fosse più favorevole alla loro conservazione, la decisione potrebbe avere un senso.In linea di massima, però , non vedo di buon occhio la creazione di mini-musei:credo che, dal punto di vista economico, sia una soluzione per nualla vantaggiosa. Senza contare il fatto che uno può essere interessato ad una civiltà particolare (es:nel nostro caso quella egizia) ma non disdegnare la possibilità di ammirare testimonianze di altre culture. [SM=x822715]
besenmut
00giovedì 6 gennaio 2011 16:16
Sono stata al museo bolognese a ottobre e non sarei d'accordo a spostarlo, visto che è una parte rinnovata di recente e mi è piaciuto molto! Per allestimento, meglio di Torino, non troppa roba per ogni epoca e ben messa e spiegata. inizia tra l'altro dalle opere più importanti: i rilievi della tomba di Horhemeb a SaqquaraPerò l'importanza del museo va più ad altre sezioni, tra cui quella etrusca è ed è fuor di dubbio ed è questa semmai che dovrebbero rifare. Hanno iniziato da romani e greci, ma un po' come Torino, è un museo storico in cui gli ambienti in cui sono stati storicamente collocati i pezzi influisce. E poi il fatto che oggi l'Egitto attiri di più non mi sembra una ragione valida! Purtroppo i musei archeologici in Italia sono più che altro frequentati dalle scolaresche e mi sembra che si accontentino (mi è stata data una risposta simile al museo archeologico di Firenze nel 2009, nelle prima settimana di settembre alla mia osservazione su quanta poca gente ci fosse). A dispetto di quanto dicano gli appassionati, che magari vorrebbero vedere tutto quanto posseduto da un museo, è meglio esporre di meno (e spesso ci sono intere classi di ogetti simili, di cui basta mostrare un esemplare), in modo chiaro e spaziato e magari cercando di raggruppare i pezzi in base al contesto. Confrontare, per gli Etruschi, ad esempio, il Museo di Ferrara (riordinato pochi anni fa e visitato due giorni prima, era un mio breve viaggio Ferrara e Bologna)) con quello bolognese, per capire quello che intendo.
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