Berlino: i reperti egizi riuniti nello stesso Museo

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pizia.
00sabato 17 ottobre 2009 16:24
Avrei dovuto scrivere questo titolo sotto forma di domanda.
Infatti sto cercando notizie sulle collocazione dei pezzi appartenenti alle varie collezioni, prima dispersi in 5 musei cittadini.
Proprio in questi giorni dovrebbe avvenire la riunione dei vari reperti e il trasloco del più famoso, il busto di Nefertiti.
Mi aiutate a cercare le ultime notizie?
-Kiya-
00sabato 17 ottobre 2009 17:01
Qualche giorno fa, Franca ha pubblicato la notizia del trasferimento del busto di Nefertiti, in occasione dell'apertura della nuova Isola Museale Berlinese. Il post è questo (pubblicato nella discussione relativa all'autenticità del busto della Regina):


Musei: Berlino; torna al suo posto il busto di Nefertiti

Il famoso busto di Nefertiti, la bellissima e misteriosa moglie del faraone Akhenaton che regnò dal 1359 al 1342 a.C. durante la XVIII dinastia, in attesa forse di tornare un giorno in Egitto se arriverà a buon fine la disputata internazionale, è tornato dopo 66 anni al suo posto nel Nuovo Museo di Berlino.


Ieri, tra grandi misure di sicurezza, il busto di 50 centimetri in pietra calcarea ricoperta di strati di stucco di vario spessore aveva traslocato dal Vecchio al Nuovo Museo appena restaurato dall'architetto Chipperfield, dove sarà esposto al pubblico nella Sala della Cupola Nord a partire dal 17 ottobre. L'annuncio è stato dato oggi da una portavoce del complesso Isola dei Musei, comprendente anche il Museo Pergamon, il Museo Bode e appunto il Nuovo e Vecchio Museo.

Il busto di Nefertiti, datato 3.330 anni, fa parte dei reperti trovati nel 1912 nel corso di scavi archeologici in Egitto finanziati dal mecenate berlinese James Simon e per questo entrati in suo possesso. Questi nel 1920 donò il busto al Museo di arte asiatica di Berlino.

(Fonte: Bluewin)



Da quanto si evince quindi la nuova struttura ospiterà le Collezioni attualmente esposte in 5 Musei. Ma non è molto chiaro, in effetti.
Mi riservo di approfondire e ti farò sapere ;)

pizia.
00sabato 17 ottobre 2009 17:14
Il mio vicino di casa (è di origine germanica...) mi aveva anticipato questo evento, atteso per la giornata di oggi, così mi ero ripromessa di cercare notizie, per capire quali reperti venissero spostati e dove.

Ho trovato questo:

articolo da Diario del Web


Berlino, 17 ott (Ap) - Dopo 70 anni, ha aperto le porte questa mattina il Neues Museum di Berlino, rimesso a nuovo grazie a una gigantesca opera di ristrutturazione iniziata nel 2003 sotto la guida dell'architetto David Chipperfield e costata 212 milioni di euro. Per il finesettimana, con ingresso gratuito, sono attesi almeno 1.200 visitatori.

Gravemente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, il museo e stato inaugurato ieri da Angela Merkel, orgogliosa del risultato: "Si tratta di uno dei musei più importanti per la storia e la cultura europea", ha detto il cancelliere.

Il Neues Museum accoglie gran parte dei pezzi che prima si trovavano nel Museo egizio, in quello per la Preistoria e per le Arti antiche. Il posto d'onore è occupato dal busto della regina d'Egitto Nefertiti. Per lei è stata riservata una sala intera, sovrastata da una cupola: questo gioiello vecchio di 34 secoli venne scoperto dall'archeologo Ludwig Borchardt sulle rive del Nilo nel 1912. La "monna Lisa" egiziana, come è stata soprannominata, raffigurazione della moglie del faraone Akhenaton, è protetta da una vetrina in vetro di quattro metri di altezza.

Ma le diverse collezioni presenti nel Museo offrono pezzi di grande rarità, come un teschio di bambino risalente all'epoca di Neandertal, un copricapo in oro dell'età del bronzo, un pezzo di selce, il reperto più antico, datato 700.000 anni.

sabato 17 ottobre 2009



Almeno per questo famoso reperto il trasferimento è andato a buon fine [SM=x822706] , così prossimamente, sarà possibile ammirare tutta la collezione egizia presso il Neues Museum di Berlino.


pizia.
00sabato 17 ottobre 2009 17:41
Se mi date il "la" poi parto e riesco a trovare anche io...
Ecco qui una vista della città di Berlino, presa da Google Maps, nel centro, l'isola formata dal fiume Sprea, su cui trovano posto i musei più importanti, fra i quali, indicato con NM, il Neues Museum.



Fino a poco tempo fa, parte della collezione egizia, compreso il busto di Nefertiti, si trovava in un quartiere occidentale, Charlottensburg, a circa 6 km. dall'attuale collocazione, situato oltre il grande parco detto Tiergarten, visibile all'estremità in basso a sinistra della foto.

link a mappa Berlino
-Kiya-
00sabato 17 ottobre 2009 17:47
Non potrò occuparmene prima della tarda serata. Se vuoi cominciare tu, intanto, sarà cosa gradita ;)
pizia.
00sabato 17 ottobre 2009 17:57
Se non avete fretta, me ne occuperò presto in maniera molto esauriente, (spero)! [SM=x822710]
-Kiya-
00domenica 18 ottobre 2009 01:22
Ecco cosa riferisce in proposito un articolo pubblicato da Cinzia Del Maso, su "Il Sole 24 Ore":


Metti assieme tre menti geniali, che concordano tutte su un'unica grande idea, e ottieni un capolavoro. Una di quelle opere che farà parlare di sé per molto tempo. Questo è il Neues Museum di Berlino inaugurato solennemente venerdì scorso. Persino chi nei mesi passati ha commentato negativamente il progetto architettonico di David Chipperfield, ha addolcito i toni ora che l'idea si è rivelata in tutta la sua complessità. Ora che l'allestimento di Michele De Lucchi e la competenza sull'arte egizia di Dietrich Wildung (ex curatore – da oggi in pensione – di una parte del museo, ma la più innovativa) hanno rivelato con quanta ricercata perizia si sia reso percepibile, palpabile quasi, il senso della continuità nella storia che trascende i confini tradizionali tra epoche e culture. Continuità tra l'edificio novecentesco, la guerra che nel 1944 l'ha ridotto in rovina, la nuova architettura che si è filologicamente inserita sull'antico. Continuità tra la rovina e la ripristinata funzionalità. Tra le antiche decorazioni delle sale (quelle sopravvissute) e le modernissime vetrine che sempre le rispettano. Tra le decorazioni pomposamente rievocanti l'antico e i capolavori dell'Egitto, di Roma, della preistoria e protostoria europee che si sono riadattati ai luoghi pensati per loro oltre 150 anni fa. Ma con spirito nuovo. Spiazzante, a volte, persino per noi moderni.

Continuità, al Neues Museum, significa ad esempio mostrare l'arte egizia non nel suo sviluppo cronologico ma per tipologie. Perché solo vedendo accostate immagini simili di epoche diverse – stanti, sedute, a cubo, i ritratti –, si percepisce immediatamente che non sono tutte uguali, ma che il rigoroso rispetto della forma tradizionale non ha ostacolato un'evoluzione stilistica sorprendente. E il visitatore si scopre inconsciamente intento a osservare i particolari, a scoprire curiosità, a fare confronti. Ammira davvero l'arte per sé e non solo per quel che significa. Anche perché è arte che "respira", ha attorno a sé la sua zona di rispetto, la sua "aura" delimitata da cornici di leggerissimo metallo. Invenzione di Wildung che De Lucchi ha fatto propria e reinterpretato in varie forme. Con lastre di vetro a protezione dei rilievi, che una luce perfetta fa quasi erompere dal marmo in tre dimensioni. Con vetrine che circondano d'aura anche gli oggetti di uso comune. Con pannelli in vetro satinato nella sala dei ritratti di Amarna, sospesa sopra il "cortile egizio" che pare volare. Vola sopra gli affreschi ottocenteschi e i rilievi antichi che al primo piano dipingono i paesaggi d'Egitto. E vola sopra l'oltretomba del piano ancor più in basso popolato di sarcofagi egizi ma anche preistorici, di Roma pagana, Bisanzio cristiana. Tutti assieme a narrare la vita oltre la morte nelle sue molte forme. Mentre nel "cortile greco" del palazzo rilievi egizi e assiri, statue romane e il Berlin Circle di Richard Long mostrano le costanti battaglie dell'uomo per imporre l'ordine sul disordine del mondo. E la sala sotterranea attigua pare quasi una via processionale fiancheggiata da immagini di divinità di ogni tempo e luogo.

Così per la prima volta, al piano più basso del Neues Museum, vediamo realizzata una parte di quella "passeggiata archeologica" che, tra cortili e passaggi sotterranei, nel 2015 unirà tra loro i quattro grandi musei archeologici della Museum Insel berlinese. Vediamo materializzata l'idea davvero grande e importante che ha ispirato tutte le ristrutturazioni in atto sull'isola. L'idea che l'isola sia un centro dove entrare a contatto col mondo dell'antichità nel suo complesso. Il mondo delle nostre origini e dunque il luogo temporale ideale per cercare risposte ai grandi interrogativi dell'umanità. A domande su chi siamo e da dove veniamo, sulla religione e l'idea della morte, sul senso del tempo e la ricerca di ordine, l'immagine dell'uomo e la comunicazione tra uomini, l'arte, l'astrazione, la memoria collettiva. Domande capaci di toccare le corde di tutti. Genuinamente popolari. Domande che al giorno d'oggi vengono affrontate dalle scienze sociali, dalla psicologia o la filosofia. Mentre anche la storia e l'arte possono far sentire la propria voce, quando sanno superare la cronologia che impone un solo tipo di ragionamento per indagare percorsi nuovi. Come quelli proposti dall'architettura del Neues Museum, dalle sue sale egizie, dalla passeggiata archeologica. Luoghi pensati per stimolare la riflessione. Per evidenziare le affinità più che le differenze tra le culture. Per inventare mescolanze, sperimentare accostamenti azzardati alla ricerca di comunanze inedite. Per mostrare, in fondo, la nostra intrinseca multiculturalità. Sono la risposta berlinese alla crisi di identità che sta investendo i musei universali. Sicuramente non l'unica, ma una bella risposta. Oggi che l'ammiriamo per la prima volta al Neues Museum, ci cattura più di tutti i suoi tesori anche se magnificamente presentati. Più della Nefertiti (illuminata che mostra sempre più rughe), più dei papiri ora sontuosamente alloggiati nella stanza delle Niobidi, più dei rilievi nubiani da Naga freschi di scavo. E dello strabiliante cappello d'oro degli antichi maghi europei, dell'uomo di Neanderthal di Le Moustier, delle copiose antichità da Cipro. Facciamo eccezione solo per tutto quel che Schliemann portò da Troia, a partire dalle coppe in argento del tesoro di Priamo. Perché, come si sa bene e i pannelli del museo ripetono più volte, «contro le leggi internazionali» il grosso del tesoro sta ancora a Mosca come preda di guerra. Degli ori, Berlino espone eloquenti copie.



Questo invece si legge su ApCom:


Il Neues Museum accoglie gran parte dei pezzi che prima si trovavano nel Museo egizio, in quello per la Preistoria e per le Arti antiche. Il posto d'onore è occupato dal busto della regina d'Egitto Nefertiti. Per lei è stata riservata una sala intera, sovrastata da una cupola: questo gioiello vecchio di 34 secoli venne scoperto dall'archeologo Ludwig Borchardt sulle rive del Nilo nel 1912. La "monna Lisa" egiziana, come è stata soprannominata, raffigurazione della moglie del faraone Akhenaton, è protetta da una vetrina in vetro di quattro metri di altezza. Ma le diverse collezioni presenti nel Museo offrono pezzi di grande rarità, come un teschio di bambino risalente all'epoca di Neandertal, un copricapo in oro dell'età del bronzo, un pezzo di selce, il reperto più antico, datato 700.000 anni.



Direi, quindi, che buona parte dei reperti Egizi presenti nelle Collezioni Berlinesi hanno ora trovato nuova collocazione al Neues Museum [SM=x822713]

Per approfondire, ecco il link al sito ufficiale:


www.neues-museum.de/


Merytaton62
00domenica 18 ottobre 2009 11:23
Gran bella notizia: finora farsi un'idea della collezione egizia berlinese costava un'enormità, sia in termini economici sia in termini di tempo.
pizia.
00domenica 8 novembre 2009 00:26
Ecco, ci sono stata, adesso posso raccontarvi tutto!

Ecco un nuovo link con la mappa dell'isola dei musei, al centro della città:

Neues Museum Berlino

Sono arrivata lì in macchina, con una cartina turistica alla mano e una viabilità davvero semplificata, grazie anche al traffico minimo dei centri cittadini tedeschi; sarà perché i mezzi pubblici funzionano molto bene e i collegamenti sono assicurati, ma la maggior parte delle persone si sposta in treno o autobus, quindi abbiamo trovato anche parcheggio in una delle strade adiacenti.

L'edificio è proprio quello contrassegnato dalla lettera A, in questa immagine di Googlemaps appare ancora circondato dal cantiere durante la ristrutturazione, si possono notare le gru e le loro ombre.
Ora è finito ed è molto gradevole, comodo da visitare, ben allestito e ben corredato.
Unica pecca: la biglietteria si trova in un container posto all'aperto, quasi sul ponte fra Bodestrasse e Hinter dem Giesshaus.

Si acquista il biglietto lì, esso permette di entrare anche in molti altri musei e chiese, tutti elencati sul retro, e probabilmente è a numero chiuso.
Infatti reca stampigliata la data e l'ora prevista per l'ingresso.

Ogni mezz'ora viene aperto il portone e i biglietti controllati meticolosamente, solo il gruppo prenotato per quell'ora può entrare, quindi è probabile che in alta stagione e nei week-end la visita vada prenotata e verrà accordata secondo disponibilità, anche in caso di visitatori isolati, senza un gruppo.

Ecco una foto del cortile antistante il Museo
pizia.
00domenica 8 novembre 2009 00:29
Sono stata fortunata a trovare posto subito, (forse perchè era martedì 2 novembre?) così ho atteso solo pochi minuti sotto al porticato.

Sono entrata con la luce del giorno, ma sono uscita che era già buio, ecco la vista della facciata dal lato dell'ingresso:

pizia.
00domenica 8 novembre 2009 00:39
In questa stagione il sole cala presto e al nord si percepisce anche prima rispetto alle nostre latitudini.
Ma ho cercato di sfruttare al meglio il tempo a mia disposizione, prolungando la mia sosta il più possibile.
Le sale erano ormai vuote verso le sei di sera, così potevo fotografare in tutta tranquillità, da vicino e da lontano, il fronte e il retro, senza preoccuparmi troppo dei riflessi sui vetri di gente in movimento.



Visto che sala vuota?
Si apprezza molto bene la semplicità dell'esposizione, la buona visibilità delle opere, adeguatamente protette dentro alle teche di vetro, l'illuminazione più che sufficiente per ottenere ottime foto senza flash, l'allestimento minimale realizzato con linee e volumi essenziali in grado di far risaltare la raffinatezza dei particolari dell'arte egizia.

Ero proprio sola, così alla seconda ripetizione dell'avviso di chiusura mi sono incamminata verso l'uscita.
Merytaton62
00domenica 8 novembre 2009 16:35
Molto bella, l'ultima immagine...viene quasi voglia di andarci!
Una domanda un po' "birichina":sei riuscita a fotografare perchè non c'era quasi nessuno, o l'uso degli apparecchi fotografici senza flash è consentito? I reperti sono accompagnati da qualche didascalia in qualche lingua più "abbordabile" del tedesco ?Inglese, per esempio...
-Kiya-
00domenica 8 novembre 2009 16:48
Mi pare di poter appurare che nel nuovo Museo i reperti sono stati ben distribuiti nelle sale, rispettando un ordine che sembrerebbe tematico. In precedenza , quando ancora i reperti si trovavano all'Altes Museum, dalle foto che ho visto non era così.
O si tratta solo di un caso sporadico, che la Sala qui fotografata mostri pressocchè esclusivamente teste Amarniane?
emilioraffaele
00domenica 8 novembre 2009 17:13
Io ci sono stato lo scorso anno ed era permesso fotografare senza flash. Ci tornerei subito, solo per vedere il busto di Nefertiti ed i numerosi reperti amarniani
-Kiya-
00domenica 8 novembre 2009 17:20
Lo scorso anno hai quindi ancora visitato l'Altes Museum, non è vero?
emilioraffaele
00domenica 8 novembre 2009 17:35
Si e il busto di Nefertiti, se ricordo bene, era all'ultima stanza. Ho le foto.
pizia.
00lunedì 9 novembre 2009 08:45
Re:
Merytaton62, 08/11/2009 16.35:

o l'uso degli apparecchi fotografici senza flash è consentito? I reperti sono accompagnati da qualche didascalia in qualche lingua più "abbordabile" del tedesco ?Inglese, per esempio...



Si può fotografare liberamente senza flash, cosa più che onorevole per un Museo come questo.
A tal punto sono davvero biasimabili coloro che si lasciano scappare dei flash sui reperti, in particolar modo sul busto idolatrato di Nefertiti!
Insomma, visto che è consentito, non c'è nessun problema ad armeggiare finché si vuole con la propria macchina fotografica onde predisporre tutti i settaggi per lo scatto "flash off", si potrebbe anche mettere un cavalletto per usufruire di un'apertura lunga dell'otturatore, quindi è davvero immorale farsi beccare a fare lampi.
Piuttosto, se qualcuno è davvero imbranato col proprio stumento da non riuscire a controllarlo, che si porti dietro un pezzo di nastro adesivo opaco! [SM=g1619689] (certe cose mi fanno andare in bestia!)

Le didascalie sono abbastanza laconiche, ma precise e puntuali, in tedesco e in inglese, scritte su placche metalliche tutte uguali, poste in modo da entrare anche nelle foto. [SM=x822713]


pizia.
00lunedì 9 novembre 2009 08:51
Re:
-Kiya-, 08/11/2009 16.48:

Mi pare di poter appurare che nel nuovo Museo i reperti sono stati ben distribuiti nelle sale, rispettando un ordine che sembrerebbe tematico.


I reperti sono stati riuniti e ridistribuiti, anche se non seguono comunque un'ordine cronologico o tematico.
Però, vista la rilevanza della collezione Amarniana essa è stata riunita in un gruppo di sale al piano superiore, quasi interamente dedicato a questo periodo, anche se alcuni oggetti di epoca, stile e provenienza Amarniana si possono trovare anche in altre sale.

Il Neues Museum risulta così strutturato:
arrivati all'ingresso sulla destra si trova la sezione egizia, sulla sinistra le altre sezioni di archeologia, quindi le sale cretesi-micenee, il tesoro di Troia, i reperti mesopotamici e quelli di epoca greca e romana tali divisioni sono confermate su tutti i tre piani dell'esposizione permanente (Pianterreno, Primo piano e Piano Interrato).
Sull'articolazione dell'ala sinistra so dirvi davvero poco, ci sono entrata solo un attimo per vedere quel famoso tesoro trovato da Schliemann a Troia.
Hatshepsut76
00lunedì 9 novembre 2009 09:27
Grazie, carissima, per questa tua descrizione! Nel leggere la tua ripartizione delle sale, mi sono ricordato un po' quella delle sale del Pergamon (m?). Solo che in quel museo, il busto di Nefertiti era posto proprio all'entrata.
Merytaton62
00lunedì 9 novembre 2009 19:45
[SM=x1764359] Un grazie di cuore a Pizia, che ci ha reso partecipi di un'esperienza così entusiasmante... ed onore al pragmatismo teutonico! [SM=g999097]
pizia.
00lunedì 9 novembre 2009 23:00
Dimenticavo, il biglietto costa 10 euro, nelle giornate normali, ma in giornate speciali, come oggi, il prossimo week end e in alta stagione può anche lievitare fino al triplo!
emilioraffaele
00giovedì 19 novembre 2009 20:28
Ehi, quel giorno, li ho visti tutti insiemei musei! Mi confondo? Era l'Altes o il Pergamon? L'unica soluzione è tornare a vedere tutto daccapo!
Hatshepsut76
00giovedì 19 novembre 2009 20:46
Io quando sono stato a Berlino ho visto il Pergamon
pizia.
00giovedì 19 novembre 2009 22:33
E' facile che tu li abbia visti tutti, sono molto vicini l'uno all'altro e si trovano in una zona al centro della città, lungo il fiume Sprea, detta "Isola dei Musei".
In realtà i musei non sono tutti sull'isola, ma proprio il Neues Museum ad esempio, ne è fuori, arrivando dalla parte della Porta di Brandeburgo, bisogna oltrepassare entrambi i ponti, raggiungendo la sponda opposta.
Ecco, poi si gira nella prima strada a sinistra, è subito dopo una piazza pedonale.

Fra le altre cose, Berlino è una città bellissima, facile da girare e raggiungere anche coi mezzi pubblici. [SM=x822713]
Hatshepsut76
00venerdì 20 novembre 2009 00:06
Hai proprio ragione sull'ultimo punto! Hai visto, poi, che puntualità? Nemmeno qui da noi...
-Kiya-
00lunedì 23 novembre 2009 22:29
Questo filmato mostra alcune sequenze che illustrano come si è provveduto a preparare il busto di Nefertiti, per il suo trasferimento al Neues Museum:

-Kiya-
00lunedì 23 novembre 2009 22:37
Ho trovato questo interessante articolo, che illustra un po' storia e contenuto del Neues Museum. Ve lo propongo integralmente, come pubblicato sul sito www.nonsolocinema.com :




Io Sinuhe, figlio di Senmut e di sua moglie Kipa …. scrivo queste pagine unicamente per piacer mio, e in ciò differisco da ogni altro scrittore passato e a venire”. Cosi inizia il romanzo “Sinuhe l’egiziano” best seller del 1945, opera del finlandese Mika Waltari e trasposto sul grande schermo nel 1954. Grazie a quel libro e poi a Hollywood l’antico Egitto entrava per la prima volta nell’immaginario collettivo di tutti i ragazzi di quella generazione e di molte successive.
Destinato certamente a rimanere nell’immaginario collettivo è oggi anche il rinnovato edificio ottocentesco del Neues Museum, “Museo Nuovo”. Dopo sessanta anni di decadenza, è infatti tornato al fasto magniloquente che un tempo gli fu dato dal possente governo di uno dei Paesi più ricchi e colti del mondo. Costruito nel 1843 da Friedrich August Stüler, un architetto venuto a Berlino della Turingia come allievo del grande Karl Friedrich Schinkel, faceva parte dei cinque monumentali edifici della cosiddetta “Isola dei Musei”, una striscia di terra avvolta dalle anse del fiume Sprea. Oggi questo complesso culturale accoglie 3 milioni di visitatori all’anno, certamente in aumento ora che è terminato anche il restauro del “Neues”, per opera dell’architetto inglese David Chipperfield.

Bombardato nella seconda guerra mondiale, oggi lo storico museo offre al visitatore non solo la sua imponenza, ma anche le sue cicatrici, ormai parte della storia di una città e di tutta l’Europa. Il colonnato neoclassico si apre lungo la facciata come un immenso abbraccio avvolgente, che accompagna verso lo scalone interno, monumentale. Ė questo uno di quei casi in cui il contenitore fa concorrenza al contenuto.

All’interno, infatti, vi è una serie di raccolte archeologiche di grande interesse e ampiezza, dalla preistoria - con esemplari dei più antichi utensili della storia umana - alle culture celtiche - con pezzi rarissimi come copricapo a cilindro alto 74 centimetri, sbalzato su una lamina d’oro di soli 6 centesimi di millimetro, paramento sacro per qualche mago celtico antenato di 3 mila anni fa di Merlino o di Harry Potter. Non manca nemmeno il mitico tesoro di Priamo ritrovato a Troia da Heinrich Schliemann (tranne i pezzi ancora nelle mani dei russi!) ed è anche rappresentata la cultura dei “conquistatori” romani. L’attrazione maggiore è però rappresentata dall’antico Egitto, di cui il museo di Berlino possiede certamente uno dei pezzi più affascinanti e misteriosi: il busto della regina Nefertiti, che da solo vale una visita, nonchè una raccolta di papiri piena di rarità. Tra questi, appunto, c’è il romanzo di Sinuhe. “La raccolta papirologica – spiega Fabian Reiter, da 3 anni ne è Curatore e con i suoi 39 anni è uno tra i più giovani in Germania - conta decine di migliaia di manoscritti originali che coprono un arco di 5 millenni, tanto che questa raccolta costituisce insieme al Museo Egizio una doppia istituzione”. “Grazie ai papiri egizi - prosegue Reiter – sono arrivati fino a noi moltissimi testi dell’antichità che altrimenti sarebbero andati perduti. Tra i papiri più significativi: i tre testi principali dei “lamenti del contadino”, gli unici manoscritti rimasti dei “racconti meravigliosi alla corte del faraone Cheope” e del “dialogo dello stanco della vita con la sua anima”, l’“Iliade” di Omero, oltre a testi aramaici, latini, copti e arabi. I due manoscritti completi del romanzo di Sinuhe, popolarissimo già nell’antichità, costituiscono un documento eccezionale, perché l’uno è del 1350 circa avanti Cristo, ossia praticamente coevo del racconto stesso, mentre l’altro, pur costituendone una copia più tarda e più breve, è nella sostanza fedele al testo più antico. Questo patrimonio costituisce non solo un archivio di emozionante completezza e importanza per lo studio della letteratura antica ma anche, come ci insegna Sinuhe e molti altri, una continua fonte di ispirazione per i moderni.

Neues Museum Berlin – Bodestraße 1-3 orario tutti i giorni dalle 10 alle 18- venerdì e sabato fino alle 20 Ingresso standard 10 euro – Disponibili biglietti combinati con gli altri musei e plurigiornalieri.



pizia.
00domenica 13 febbraio 2011 08:43
Quando sono andata a vedere il Neues Museum si poteva fotografare tutto, nella massima libertà a patto di non usare il flash.
Mi giunge notizia da un amico tedesco che adesso è proibito fotografare il famoso Busto di Nefertiti... [SM=x822734]
emilioraffaele
00domenica 13 febbraio 2011 21:11
Chissà perché!!
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