Alura! Alura! Prima di tutto
CIAO!
Poi passerei, se l'argomento ti interessa ancora, a parlare di "psicostasia" che non è una malattia contagiosa.
Il "nostro" amico defunto si presenta nell'aldilà, ma non è mica tutto così semplice! Il buon Anubi lo accompagna tenendolo per mano dinanzi ad una bella bilancia accanto alla quale si trova il Dio Thot ed
un animale strano.
Su uno dei piatti della bilancia viene posto il cuore del defunto, mentre sull'altro c'è una piuma che rappresenta la verità, la giustizia (si tratta di Maat, ma questo eventualmente lo vedremo dopo).
Cuore e piuma debbono restare in equilibrio poichè questo indicherà che il defunto, in vita, è stato "
giusto" e merita di entrare nell'aldilà. Thot, intanto, da buono scriba, prende nota del risultato della pesatura mentre la bestia strana è lì che attende fiduciosa.
Già perchè il compito di Mermeth (questo è uno dei suoi nomi) sarà quello di
sbranare il cuore del defunto nel caso in cui la pesatura dell'anima (o del cuore, che per gli egizi era lo stesso) vada a sfavore del defunto impedendogli, così, di entrare nel mondo dei morti.
Di che animale si tratta? Beh, di quali animali avevano più paura gli antichi egizi? Del
leone... ma anche del
coccodrillo... e perchè non l'
ippopotamo famoso per le sue cariche? Ed ecco che, con il sincretismo che è solito degli egizi,
Mermeth è un animale composito: testa di coccodrillo, zampe anteriori di leone e posteriori di ippopotamo!
Quanto allo "scatenamento" cui accenni, effettivamente si tratta di Sekhmet, "La possente", Dea leonessa, che rappresenta il calore mortale del sole.
Narra la leggenda che, essendo ormai Ra divenuto vecchio, gli uomini presero ad insolentirlo al che il vecchio Dio ordinò a Sekhmet la distruzione del genere umano. A nulla valsero i tentativi di Ra di richiamarla perché gli uomini non fossero sterminati completamente, assetata di sangue la Dea venne fermata solo con un trucco: gli Dei versarono infatti, sul terreno, vino che Sekhmet si affrettò a bere credendo si trattasse di sangue fino a che, ubriaca, si addormentò dimenticando gli uomini!