Al via il recupero della tomba di Petamenophis

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-Kiya-
00lunedì 6 febbraio 2006 18:24
Si trova a Luxor, l'antica Tebe, il sepolcro di Petamenophis, "portatore di sigilli e unico amato amico, lettore e scriba agli occhi del Re". Re che dovette essere uno degli esponenti della XXV dinastia, quella etiopica, probabilmente Taharqa.
La tomba fu visitata e descritta da studiosi ottocenteschi, che ne lamentarono l'inesorabile degrado.
Chiusa alla fine del XIX secolo, fu riaperta nel 1936 per consentire a W.F. von Bissing di condurvi una prospezione sistematica e pubblicarne i risultati (1938). Esauritesi queste attenzioni, il sepolcro trovò una nuova vocazione, quella di magazzino dove accumulare cassette di reperti provenienti dalle tombe della zona (anche da quella di Tutankhamon), fino a quando, due anni fa, un'equipe dell'università di Strasburgo, diretta da Claude Traunecker, non ha dato avvio allo sgombro e alla pulitura delle prime tre camere del sepolcro.
Lo scorso 7 dicembre la tomba è stata ufficialmente riaperta (non ancora al pubblico), alla presenza di Sabry Aziz, delegato di Zahi Hawass, di altri funzionari del Consiglio Superiore delle Antichità Egizie e di diversi archeologi.
La dimora eterna di Petamenophis, erudito e teologo, immortalato da una statua del Museo Egizio del Cairo, sembra dunque riconquistare la sua dignità di monumento e di fonte storica di prim'ordine: importanti e tutti da studiare i testi che vi si conservano, inclusa una versione del Libro delle Caverne dell'età Tarda che permetterebbe di integrare le lacune presenti in quelle già note.
La tomba TT33, è questa la sua sigla, sarà quindi oggetto di restauro e consolidamento.

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