con 400 reperti delle necropoli egiziane di Assiut e Gebelein
(Adnkronos) - Nella mostra sono esposti al pubblico quei materiali archeologici rimasti per molti anni nei depositi del Museo Egizio. Anche con l'ausilio di fotografie originali, e' possibile tornare virtualmente nei due capoluoghi di provincia nell'Antico Egitto dove il deserto ha custodito per 4.000 anni i segreti della vita quotidiana e della vita nell'aldila'. L'esposizione ruota intorno ad un nucleo di dodici sarcofagi a cassa in legno stuccato e dipinto con iscrizioni che tramandano formule d'offerta e rituali funerari magico-religiosi. In molti casi grazie alla lettura dei geroglifici e' possibile svelare i nomi di questi uomini e donne appartenuti alla classe media, amministratori e piccoli proprietari terrieri, vissuti nel Medio Egitto intorno al 2000 a.C.
I sarcofagi, alcuni dei quali contengono ancora la mummia, sono arricchiti da tutti gli elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto e attraverso i quali oggi possiamo ricostruire le loro storie e quelle delle loro famiglie: vasi, poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attivita' agricole e artigianali. Dall'osservazione di tutti questi materiali emerge la sorprendente capacita' degli artigiani egiziani nella lavorazione del legno, che fece di Assiut uno dei centri dove fu raggiunto il massimo livello di espressione artistica alla fine del Primo Periodo Intermedio.
Sono esposte circa 40 pareti di sarcofago con geroglifici incisi e dipinti e 10 stele recentemente restaurate, che svelano i segreti della scrittura geroglifica e permettono di conoscere le credenze funerarie e le principali divinita' del pantheon egiziano.
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