"La tomba di Alessandro. L’enigma" di V. M. Manfredi

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Hatshepsut76
00giovedì 29 ottobre 2009 20:39


Titolo: La tomba di Alessandro. L’enigma
Autore: Manfredi Valerio M.
Prezzo e disponibilità: verifica
Dati: 2009, 200 p., rilegato
Editore: Mondadori



La tomba di Alessandro.
L'enigma




Descrizione:
Il fascino e il mistero di Alessandro attraversano i secoli e i confini per giungere molto, molto vicino a noi…


La storia della tomba di Alessandro è la storia di un’avventura. Districare le infinite leggende dai fatti, interpretare le fonti storiche, lacunose e contraddittorie, addentrarsi nel mito equivale a muoversi verso “una meta enigmatica e sfuggente come i miraggi del deserto”. Con l’affermarsi del cristianesimo, infatti, il sepolcro di Alessandro, eretto nella città che portava il suo nome e oggetto di venerazione e visite continue per sette lunghi secoli, in pochi anni cadde nell’oblio. Forse per cause naturali o eventi bellici, forse per una sorta di damnatio memoriae, forse per tutte queste ragioni insieme, di esso si perse ogni traccia. Tuttavia su Alessandria continuò ad aleggiare il fantasma del suo fondatore, che riprese vigore a partire dalla campagna napoleonica dell’Egitto, da quando cioè molti archeologi e una serie di avventurieri e cacciatori di tesori, ma anche tante persone comuni, si sono cimentati nell’impresa di ritrovare il corpo del più grande condottiero di tutti i tempi. Inseguendo un mito e un’illusione sorti con la morte stessa dell’eroe invincibile, del giovane dal carisma ineguagliabile, incarnazione dello splendore e della ferocia e di tutte le contraddizioni del genere umano. “L’illusione che, qualora arrivassimo un giorno e per assurdo a toccarlo, potremmo, chissà, finalmente capire.”
Valerio Massimo Manfredi, che del profilo e delle gesta di Alessandro il Grande ha saputo incidere un’immagine vivida e folgorante nella sua trilogia Aléxandros, ci conduce in questo viaggio nel cuore dell’enigma unendo l’esperienza e la competenza dell’archeologo alla narrazione coinvolgente e appassionata del grande romanziere, mostrandoci luoghi e reperti dell’antichità per ricostruire su di essi un mondo brulicante di vita, di sterminata ambizione e grandi sogni.
Hatshepsut76
00domenica 17 gennaio 2010 12:08
E questa è la recensione che compare su ArcheoRivista

Il nuovo libro dell’archeologo Valerio Massimo Manfredi intitolato “La tomba di Alessandro. L’enigma” si concentra sulla ricerca della famosa tomba di Alessandro Magno, eretta ad Alessandria da Tolomeo I, suo fedele generale nella campagna d’Oriente, dopo la morte del Re avvenuta nel 323 a.C.

Il racconto, che mescola abilmente tracce storiche ed archeologiche, vuole fare luce su questo enigma che fa di Alessandro e la sua leggenda millenaria il protagonista principale.

Il sepolcro del più grande condottiero della storia antica, dopo essere stato meta di venerazione per oltre sette secoli, venne dimenticato lasciando perdere le proprie tracce dalla memoria storica. L’unica testimonianza che ne rimane sono le poche righe riportate da Strabone (XVII, 1, 8-9) che recandosi per un lungo soggiorno ad Alessandria fra il 24 e il 20 a.C., vide il monumento e ne parlò con un minimo di cognizione di causa. Ancora oggi, un fitto mistero aleggia sul luogo della sua sepoltura e sul perché di tale oblio.

L’esperienza di romanziere di successo unita alla competenza di archeologo fanno di Valerio Massimo Manfredi un abile narratore e ricostruttore della figura tuttora vivida e folgorante di Alessandro Magno al quale l’autore aveva già dedicato una precedente trilogia intitolata Aléxandros.

-francis-
00martedì 26 gennaio 2010 11:27
La tomba di Alessandro: lavori in corso sull'enigma
di Aristide Malnati (IL sole 24 ore)

Il mistero si infittisce e quella che potrebbe essere la più importante scoperta archeologica della storia è continuamente annunciata, ma poi è regolarmente smentita. Alludo al ritrovamento della tomba di Alessandro Magno (possibilmente con tanto di salma all'interno), al monumentale mausoleo, costruito per il condottiero macedone da qualcuno dei suoi successori in qualche punto del suo vasto regno, smembrato e dopo la sua morte diviso tra i diadochi, i generali del sovrano, a capo ciascuno di una porzione dell'Impero.

Il mistero si infittisce e non viene dipanato ovviamente nemmeno dal recente saggio romanzato (La tomba di Alessandro. L'enigma, di Valerio Massimo Manfredi, Mondatori, Euro 19,00, pagine 190), che tuttavia ha il pregio di fare chiarezza sullo "status quaestionis". L'archeologo con spiccate capacità divulgative – e in questa sua ultima fatica ancora una volta lo dimostra – passa in rassegna le diverse ipotesi con rigore scientifico in un avvincente incalzare di supposizioni, quasi un giallo senza soluzione. Dopo un'analisi dell' "Alessandrinismo", del mito atemporale di cui si è ammantata la figura del macedone – mito, che ha infarcito di leggenda l'esatta collocazione della sepoltura -, Manfredi vaglia con perizia di storico le fonti antiche, scevrandole dagli elementi di biografia apologetica (o in qualche raro caso denigratoria), e cerca di ricavare in esse elementi geografici, in grado di collocare spaziotemporalmente l'importante "séma" (il mausoleo). In seguito analizza i numerosi tentativi di identificazione della tomba: dall'ipotesi di Mahmud el-Falaki, astronomo egiziano (XIX sec.), che cercava la tomba a Shatby, il quartiere greco di Alessandria, a quella che la vuole nell'oasi di Siwa, presso il tempio di Zeus Ammone, avanzata dalla studiosa greca Liana Suvaltsi; all'identificazione ad opera di Achille Adriani, oggi tenuta molto in considerazione da Nicola Bonacasa, che identifica il monumento sepolcrale nell'importante struttura in alabastro rosa nel cuore della metropoli egiziana; o all'alternativa, in verità strampalata, che le spoglie del grande personaggio sarebbero state traslate a Venezia, in età paleocristiana, perché scambiate per quelle di San Marco, a indicare una singolare commistione tra storia sacra e profana, con la prima che trae elementi vitali per ammantare di epopea classica i propri santi di riferimento.
Intanto gli archeologi di azione non cessano l'attività di terreno e sarebbero sempre più vicini alla sepoltura. E in questo baserebbero le loro ricerche su solidi elementi storico-architetturali, partendo da un'evidenza indubitabile: le fonti antiche sono concordi nel collocare la tomba da qualche parte dell'immensa necropoli di Alessandria d'Egitto; in particolare il geografo Strabone (I sec. d. C.) mette sulla buona strada: la localizza in un punto preciso, di particolare rilevanza urbanistica; all'incrocio tra le due arterie maestre, che dividevano l'assetto urbano in quattro settori.
Ed è proprio qui che l'archeologo francese Jean Yves Empereur si è imbattuto nei resti di un'imponente sepoltura. "Stiamo operando in un contesto cimiteriale destinato ai nobili Tolemei, i greci successori di Alessandro sul trono d'Egitto dal III al I sec. a. C.. Forse anche questa tomba apparteneva a loro. Ma il luogo è quello giusto: i maggiorenti greci avevano interesse a farsi seppellire vicino al mausoleo del loro predecessore; ne ricavavano una sorta di legittimazione" fa notare lo studioso. La recente indagine nelle viscere di Alessandria ha già rivelato più di 5.000 loculi: presto potrebbe arrivare la sensazionale scoperta.
-Kiya-
00lunedì 10 gennaio 2011 03:13
"Et siluit terra in conspecto eius".... ovvero "e la terra ammutolì al suo cospetto".

Lo si legge nella Bibbia, in riferimento ad Alessandro.
Prima di leggere il libro di Manfredi, ignoravo che la Bibbia citasse Alessandro Magno.

Lo consiglio a tutti. Se non siete appassionati dell'Epoca, ve ne appassionerete.
Manfredi non si smentisce nemmeno questa volta. Con la sua preparazione e le sue abilità di narratore ci accompagna, tra storia e leggenda, in un viaggio che comincia dove gli altri finiscono: gli ultimi istanti di vita e le vicende che seguirono alla morte di Alessandro III di Macedonia, detto il Magno.

Non è un romanzo, ma lo si legge come se lo fosse: tutto d'un fiato.
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